Il giudizio particolare avviene immediatamente al momento della morte dove si incontra il rigore della giustizia retributiva di Dio. Il triplice esito possibile del giudizio particolare, secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica e i Concili di Lione, di Firenze e di Trento. Ciclo di catechesi: "I Novissimi. La morte e la vita del mondo che verrà", sesta puntata, Lunedì 17 Ottobre 2022
Il nuovo testamento sembrerebbe parlare del Giudizio Universale (es. Vangelo di san Matteo, capitolo 25) però ci sono degli evidenti riferimenti al Giudizio Particolare sia nelle lettere apostoliche. E' doveroso partire per prima dai dati biblici del NT.
Vangelo secondo Luca - 16 (19C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. 20Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, 21bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. 22Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. 23Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. 24Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. 25Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. 26Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. 27E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, 28perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. 29Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. 30E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. 31Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».)
Il povero muore e viene portato nel seno di Abramo, non stava in Paradiso perchè Gesù non era ancora morto e risorto, stava in quello che si chiamava nel Limbo dei Santi Padri. Si gode dell'assenza di ogni dolore e di una felicità naturale che in un primo momento appaga. Mentre il ricco epulone stava all'inferno. Ma questa è una situazione che accade immediatamente dopo la morte e così apprendiamo che dopo la morte c'è una diversificazione dei destini delle anime. E poi l'episodio del Buon Ladrone. Uno insulta Gesù e l'altro rimprovera il collega e riconosce che se sono finiti lì è per colpa loro e poi chiede a Gesù di ricordarsi di lui quando Gesù sarà nel suo Regno. E Gesù gli ha risposto che sarebbe stato con Lui in Paradiso. Il primo santo canonizzato per il pentimento perfetto. Il problema del cattivo ladrone è che non ha colto la sua possibilità come a Giuda Iscariota. Il fatto che Gesù dice che oggi sarebbe entrato in Paradiso, vuol dire che immediatamente dopo la morte c'è una diversificazione della meta delle anime.
Seconda lettera ai Corinzi - 4, 13Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, 14convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. 15Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio. ...
"..16Per questo non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno. 17Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria: 18noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne..."
Seconda lettera ai Corinzi - 5 1Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli........8siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore. ---- 10Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male.
Non c'è persona che possa sfuggire al giudizio di Dio. Tutti dobbiamo comparire davanti alla sedia del Giudice per ricevere, ciascuno, secondo quello che ha fatto (traduzione). Ricevere indietro, quello che hai fatto ti torna indietro, è la la Giustizia e retribuzione in senso stretto. E qua bisogna schiarsi le idee: la Giustizia di Dio è rigorosissima e oggi la questione della Giustizia divina viene complicata da una predicazione inacettabile e confusionaria sull'attributo di Dio più bello che è la Misericordia. Iniziamo a capire il discorso sulla Misericordia. 1) Scende su noi - non dimentichiamolo mai - perchè la Giustizia di Dio si è compiuta in Cristo, i peccati di tutti li ha portati Gesù sulle sue spalle e li ha pagati fino all'ultimo spicciolo con una Passione e morte orrenda. Se uno legge l'opera di sant'Anselo d'Aosta (che non è alla portata di tutti) lo capisce. Tutti i peccati che ho fatto io li ha scontati Nostro Signore perchè io potessi avere misericordia non perchè io non li sconti. Chi conosce la Divina Volontà (Luisa Piccarreta) è aiutato: si dice che tutto in Dio dev'essere riequilibrato, non ci potrebbe mai essere la Misericordia. Tutta la montagna di male prodotta dal peccato in continuazione non possono rimanere così. Ecco perchè tutta la vita di Gesù è stata spesa a questo fine. Ecco perchè chi conosce gli scritti di Luisa è aiutato: Gesù nei suoi 33 anni ha rifatto tutte le vite delle persone passate, presenti e future e non esiste nessuna vita che non abbia - per capirci - una copia autentica e perfettissima realizzata da Nostro Signore Gesù Cristo. Un'anima può finire dannata e negare a Dio la gloria soggettiva estrinseca ma questa cosa non è possibile perchè vuol dire che Dio ha fatto una cosa che andrà sprecata. Ma Dio non fa mai queste cose. Chi ha dato gloria a Dio per quella vita sprecata è stato Gesù, poi la Madonna, Luisa e chi vivrà nella divina volontà. 2) La misericordia non cancella le esigenze della Giustizia. La Misericordia rimette i peccati mortali, cancella non il fatto ma l'offesa a Dio e gli restituisce la grazia perduta e la possibilità di accedere alla Gloria. Ma il male che tu hai fatto, è vero che Gesù l'ha già ripagato ma come insegna la Chiesa questa riparazione perfettissima viene applicata a noi mortali una volta sola. Gesù è morto una volta sola. I meriti integrali infiniti della sua Passione - sia le colpe e le pene derivate dalle colpe - nel Battesimo. Se un'adulto vuole battezzarsi non deve confessarsi. Il sacramento della Penitenza non rimette tutto, ed ecco perchè bisogna fare penitenza. Molti dicono che ci sono confessori che non danno la penitenza. La penitenza sacramentale ha di fatto assunto un carattere simbolico, perchè nell'attuale situazione è già miracolo se qualcuno si va a confessare. Pensiamo se si dessero penitenze intorno all'anno mille. E allora che dobbiamo fare? Ci rimbocchiamo le maniche e le facciamo da soli se non vogliamo fare tanto Purgatorio.
I gradi di gloria che avremo in Paradiso saranno tanto maggiori quanto maggiore bene avremo fatto, quanti maggiori atti di virtù che avremo fatto. Non si sfugge da questa logica. E le pene temporali nel Purgatorio e (speriamo di no) quelle dell'Inferno - se non ci siamo pentiti, saranna esattamente quelle dovute in base alla gravità e al numero dei peccati commessi. Dio non guarda in faccia a nessuno. Non ci sono figli dell'oca bianca. La Giustizia non funziona solo per il male. Funziona anche per il positivo. Ed è anche una grande consolazione
Lettera agli Ebrei - 9, 27E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio,
Quindi niente reincarnazioni. Il giudizio particolare.
Lettera agli Ebrei - 12 "..22Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa 23e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti,..."
Dio è Giudice di tutti. Chi ricorre al Suo Nome, chi si affida a Lui, troverà clemenenza. Noi non possiamo pensare che se ci andiamo a confessare e pensare che sia finita la cosa. Pure il don deve fare penitenza se non si vuole fare tanto Purgatorio. Noi dobbiamo predicare la Verità, ciò che è certo e sicuro e non quello che ci piace. Si sente dire in giro che Dio non è un Giudice e che non castiga nessuno...ma questo è esattamente il contrario di quello che viene detto nella Sacra Scrittura.
1022 Ogni uomo fin dal momento della sua morte riceve nella sua anima immortale la retribuzione eterna, in un giudizio particolare che mette la sua vita in rapporto a Cristo, per cui o passerà attraverso una purificazione, 610 o entrerà immediatamente nella beatitudine del cielo, 611 oppure si dannerà immediatamente per sempre. 612
« Alla sera della vita, saremo giudicati sull'amore ». 613 /// Catechesimo della Chiesa Cattolica.
Commento del don: più chiaro di così. Questo numero dice che non vanno tutti in Paradiso. Il don non ci gode, gli dispiace che non vadano tutti in Paradiso. La dannazione non si deve augurare alla persona più malvagia del mondo. La dannazione è l'orrore assoluto e però esiste. Queste tre diversificazioni post morten dipendono da cosa tu stai facendo in questa vita. La retribuzione è quello che ti torna indietro. Quello che semini raccogli. Gesù è capace di valutare con perfezione assoluta gli atti, le intenzioni, il background nel quale compiamo gli atti, le circostanze - e nessun'altra persona può valutare perfettamente. Una predicazione distorta della divina Misericordia non è da farsi - pensiamo ad un vizioso o un lussurioso che ha fatto un'autotreno di peccati impuri...che succede dopo? Il Santo Curato d'Ars diceva che quando andranno in Cielo i preti piangeranno se avranno occupato il posto di Parroco o di confessore, perchè tu hai addosso la responsabilità della gente. E se quelli vanno a finire male, Nostro Signore te lo chiederà. Sei in grado - tu prete - di dire ho provato a fare del mio meglio? Un prete quando confessa ---deve ammonire un peccatore recidivo - glielo devi dire che ogni peccato mortale fatto comporterà dei guai per il peccatore, non è che tu vieni qua, ti confessi e stop. Non è finita. E' finita nel senso che ti viene restituita la grazia ma tu pensi che il male che hai fatto sia sparito? La nostra fede non si fonda sulla paura ma su altro, ma il Santo Curato d'Ars è dovere di un sacerdote ammonire un fedele sulle conseguenze di ciò che facciamo. I lavoratori dipendenti sanno bene che devono essere pagati esattamente per quello che hanno fatto. Non ci stanno i figli dell'Oca Bianca. Peggio ancora se sei il Papa. Il santo Curato d'Ars diceva che i preti piangeranno dvanti a Dio se sono stati confessori o parroci...ma se sono stati vescovi? Cardinali? Papi? Qualcuno dice che nella Chiesa c'è il carrierismo...ma il don è scettico perchè una carica elevata ti getta sulle spalle grosse responsabilità. Perchè se dici una cosa - in alcune situazioni - ti si rivoltano contro e sono guai con le persone ma se non la dici, dopo la morte, Nostro Signore ti rimprovera: ma io che ti ho messo a fare lì? Il peccatore dev'essere ammonito - non è un'opera di misericordia spirituale come per i laici - ma per il sacerdote è un dovere altrimenti passa i guai anche il prete.
Il nostro corpo si decomporrà una volta morto. Ma la nostra anima è immortale. Se Dio dà l'essere a qualcosa non glielo toglierà mai più. Ecco perchè i demoni continueranno ad esistere. L'essere non si tocca. Se Dio ti ha dato l'essere non te lo toccherà mai. Capiamo quella rivelazione del tutto particolare dell'eternità creata e della quinta dimensione (Tenera Amata).
("..in un giudizio particolare che mette la sua vita in rapporto a Cristo, per cui o passerà attraverso una purificazione,..")La purificazione. Il concilio di Lione. Le anime di coloro che dopo aver ricevuto il santo Battesimo non sono incorse mai in nessuna macchia di peccato e anche quelle che dopo aver contratto la macchia del peccato sono state purificate, si quando erano nei corpi o quando da esso sono state spogliate, andranno in Paradiso. Chi avesse l'aspirazione di andare subito in Paradiso dovrebbe fare tanta penitenza. In Paradiso non si entra nemmeno per un'imperfezione involontaria non purificata - dicono i maestri di spirito. Per esempio mi trovo davanti ad una persona e potrei fare una manifestazione di delicatezza e non la faccio (imperfezione involontaria) ma non perchè non la voglio fare - imperfezione volontaria. O mi scappa una risposta imperfetta - già questo dev'essere purificato. Il don queste cose le deve dire e non si diverte affatto a dirle. Noi non abbiamo nessun potere contro la Verità.
Il concilio di Lione distingue coloro che muoiono con il peccato mortale e solo con il peccato originale. E vanno all'inferno per essere puniti con pene differenti - e questo è un Concilio ecumenico che tra l'altro pone le basi per il Limbo ed è dogmatico - tu non lo puoi prendere e buttarlo via ignorando quello che ha detto. Il don legge altri documenti che non so reperire in rete.
Il senso è questo: oggi vai a funerali di gente che non ha mai messo piede in Chiesa e si sente dire che quella persona è in Paradiso, è volata al Cielo. Ma quest'espressione - volare al Cielo - a parte il fatto che solo Gesù lo può dire - ma solo un martire o un santo vola. Chi sei tu per dire una cosa di questo genere? Chi sei, il Padre Eterno? Il don non si stancherà mai di dire che nel giorno della morte sarebbe molto corretto dire: ha reso l'anima a Dio. Per subire il giudizio particolare. Dio ci chiede conto dell'anima che ci ha dato. Abbiamo curato la nostra anima e l'abbiamo arricchita di perle preziose o te la sei messa sotto i piedi?
Concilio di Firenze - anche quello con di Lione nel 1274 - furono tentativi di riconciliarsi con chi non credeva al Purgatorio - Il don legge il Denzigher. Le anime dei veri penitenti - morti nell'amore di Dio prima di aver soddisfatto con frutti di penitenza sono purificate con il Purgatorio. E che riceveranno un sollievo da queste pene tramite i suffragi dei fedeli ancora vivi. Alcune (in Paradiso) vedono Dio in modo più perfetto a seconda dei meriti raggiunti in Terra. Significa: quanto vuoi godere in Cielo? Noi abbiamo solo questa vita, gli attimi presenti che scorrono, è da pazzi fuori di testa non pensare mai a queste cose. Se tu hai raggiunto un grado di gloria bassissimo, quello non cambierà mai per tutta l'eternità. Se ti dovesse toccare il Purgatorio fino al Giudizio Universale, avevi tempo prima della morte di pensare ad abbreviarsi il Purgatorio.
Anche qua il Concilio di Firenze dice che chi muore in stato di peccato mortale o solo con il peccato originale va all'inferno con pene differenti (perchè con il peccato originale non si vede Dio) e bisogna parlare con chi dice che non esiste il Limbo.
Vangelo secondo Giovanni - 3 5Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
E se uno ha il peccato originale non andrà subito in Paradiso. E' inutile inventarsi discorsi. Poi c'è il Concilio di Trento. Tutti gli ereti, come mai se la prendono tutti con il Purgatorio? Il Purgatori è quella realtà che maggiormente ci provoca noi che stiamo sul Pianeta Terra. Perchè se esiste il Purgatorio significa che se vuoi risparmiartelo devi fare penitenza e il diavolo - in primis - ci tiene lontano dalla penitenza. Le opere penitenziali sono tre: preghiera (anche quindi anche tutti i Sacramenti), digiuno (si intende anche la mortificazione dei sensi, involontarie e volontarie ecc...) ed elemosina (corporale e spirituale). Se non vengono fatte sono guai. Se volete aiutare qualche anima defunta, non fate Messe offerte per vari defunti. Una Messa la fai dire per una persona singola. Un parente raccontava che un sacerdote girava con un taccuino e un calendario (quando non c'erano i mezzi di adesso) e quando qualcuno gli chiedeva una Messa per X e per quella data se era già occupata chiuso discorso. Ne parleremo più avanti di questo. Il don legge un sacco di citazioni dell'articolo della Catechsimo della Chiesa Cattolica prendendole dal Denzigher.
CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
Il nuovo testamento sembrerebbe parlare del Giudizio Universale (es. Vangelo di san Matteo, capitolo 25) però ci sono degli evidenti riferimenti al Giudizio Particolare sia nelle lettere apostoliche. E' doveroso partire per prima dai dati biblici del NT.
Vangelo secondo Luca - 16 (19C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. 20Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, 21bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. 22Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. 23Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. 24Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. 25Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. 26Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. 27E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, 28perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. 29Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. 30E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. 31Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».)
Il povero muore e viene portato nel seno di Abramo, non stava in Paradiso perchè Gesù non era ancora morto e risorto, stava in quello che si chiamava nel Limbo dei Santi Padri. Si gode dell'assenza di ogni dolore e di una felicità naturale che in un primo momento appaga. Mentre il ricco epulone stava all'inferno. Ma questa è una situazione che accade immediatamente dopo la morte e così apprendiamo che dopo la morte c'è una diversificazione dei destini delle anime. E poi l'episodio del Buon Ladrone. Uno insulta Gesù e l'altro rimprovera il collega e riconosce che se sono finiti lì è per colpa loro e poi chiede a Gesù di ricordarsi di lui quando Gesù sarà nel suo Regno. E Gesù gli ha risposto che sarebbe stato con Lui in Paradiso. Il primo santo canonizzato per il pentimento perfetto. Il problema del cattivo ladrone è che non ha colto la sua possibilità come a Giuda Iscariota. Il fatto che Gesù dice che oggi sarebbe entrato in Paradiso, vuol dire che immediatamente dopo la morte c'è una diversificazione della meta delle anime.
Seconda lettera ai Corinzi - 4, 13Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, 14convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. 15Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio. ...
"..16Per questo non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno. 17Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria: 18noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne..."
Seconda lettera ai Corinzi - 5 1Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli........8siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore. ---- 10Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male.
Non c'è persona che possa sfuggire al giudizio di Dio. Tutti dobbiamo comparire davanti alla sedia del Giudice per ricevere, ciascuno, secondo quello che ha fatto (traduzione). Ricevere indietro, quello che hai fatto ti torna indietro, è la la Giustizia e retribuzione in senso stretto. E qua bisogna schiarsi le idee: la Giustizia di Dio è rigorosissima e oggi la questione della Giustizia divina viene complicata da una predicazione inacettabile e confusionaria sull'attributo di Dio più bello che è la Misericordia. Iniziamo a capire il discorso sulla Misericordia. 1) Scende su noi - non dimentichiamolo mai - perchè la Giustizia di Dio si è compiuta in Cristo, i peccati di tutti li ha portati Gesù sulle sue spalle e li ha pagati fino all'ultimo spicciolo con una Passione e morte orrenda. Se uno legge l'opera di sant'Anselo d'Aosta (che non è alla portata di tutti) lo capisce. Tutti i peccati che ho fatto io li ha scontati Nostro Signore perchè io potessi avere misericordia non perchè io non li sconti. Chi conosce la Divina Volontà (Luisa Piccarreta) è aiutato: si dice che tutto in Dio dev'essere riequilibrato, non ci potrebbe mai essere la Misericordia. Tutta la montagna di male prodotta dal peccato in continuazione non possono rimanere così. Ecco perchè tutta la vita di Gesù è stata spesa a questo fine. Ecco perchè chi conosce gli scritti di Luisa è aiutato: Gesù nei suoi 33 anni ha rifatto tutte le vite delle persone passate, presenti e future e non esiste nessuna vita che non abbia - per capirci - una copia autentica e perfettissima realizzata da Nostro Signore Gesù Cristo. Un'anima può finire dannata e negare a Dio la gloria soggettiva estrinseca ma questa cosa non è possibile perchè vuol dire che Dio ha fatto una cosa che andrà sprecata. Ma Dio non fa mai queste cose. Chi ha dato gloria a Dio per quella vita sprecata è stato Gesù, poi la Madonna, Luisa e chi vivrà nella divina volontà. 2) La misericordia non cancella le esigenze della Giustizia. La Misericordia rimette i peccati mortali, cancella non il fatto ma l'offesa a Dio e gli restituisce la grazia perduta e la possibilità di accedere alla Gloria. Ma il male che tu hai fatto, è vero che Gesù l'ha già ripagato ma come insegna la Chiesa questa riparazione perfettissima viene applicata a noi mortali una volta sola. Gesù è morto una volta sola. I meriti integrali infiniti della sua Passione - sia le colpe e le pene derivate dalle colpe - nel Battesimo. Se un'adulto vuole battezzarsi non deve confessarsi. Il sacramento della Penitenza non rimette tutto, ed ecco perchè bisogna fare penitenza. Molti dicono che ci sono confessori che non danno la penitenza. La penitenza sacramentale ha di fatto assunto un carattere simbolico, perchè nell'attuale situazione è già miracolo se qualcuno si va a confessare. Pensiamo se si dessero penitenze intorno all'anno mille. E allora che dobbiamo fare? Ci rimbocchiamo le maniche e le facciamo da soli se non vogliamo fare tanto Purgatorio.
I gradi di gloria che avremo in Paradiso saranno tanto maggiori quanto maggiore bene avremo fatto, quanti maggiori atti di virtù che avremo fatto. Non si sfugge da questa logica. E le pene temporali nel Purgatorio e (speriamo di no) quelle dell'Inferno - se non ci siamo pentiti, saranna esattamente quelle dovute in base alla gravità e al numero dei peccati commessi. Dio non guarda in faccia a nessuno. Non ci sono figli dell'oca bianca. La Giustizia non funziona solo per il male. Funziona anche per il positivo. Ed è anche una grande consolazione
Lettera agli Ebrei - 9, 27E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio,
Quindi niente reincarnazioni. Il giudizio particolare.
Lettera agli Ebrei - 12 "..22Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa 23e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti,..."
Dio è Giudice di tutti. Chi ricorre al Suo Nome, chi si affida a Lui, troverà clemenenza. Noi non possiamo pensare che se ci andiamo a confessare e pensare che sia finita la cosa. Pure il don deve fare penitenza se non si vuole fare tanto Purgatorio. Noi dobbiamo predicare la Verità, ciò che è certo e sicuro e non quello che ci piace. Si sente dire in giro che Dio non è un Giudice e che non castiga nessuno...ma questo è esattamente il contrario di quello che viene detto nella Sacra Scrittura.
1022 Ogni uomo fin dal momento della sua morte riceve nella sua anima immortale la retribuzione eterna, in un giudizio particolare che mette la sua vita in rapporto a Cristo, per cui o passerà attraverso una purificazione, 610 o entrerà immediatamente nella beatitudine del cielo, 611 oppure si dannerà immediatamente per sempre. 612
« Alla sera della vita, saremo giudicati sull'amore ». 613 /// Catechesimo della Chiesa Cattolica.
Commento del don: più chiaro di così. Questo numero dice che non vanno tutti in Paradiso. Il don non ci gode, gli dispiace che non vadano tutti in Paradiso. La dannazione non si deve augurare alla persona più malvagia del mondo. La dannazione è l'orrore assoluto e però esiste. Queste tre diversificazioni post morten dipendono da cosa tu stai facendo in questa vita. La retribuzione è quello che ti torna indietro. Quello che semini raccogli. Gesù è capace di valutare con perfezione assoluta gli atti, le intenzioni, il background nel quale compiamo gli atti, le circostanze - e nessun'altra persona può valutare perfettamente. Una predicazione distorta della divina Misericordia non è da farsi - pensiamo ad un vizioso o un lussurioso che ha fatto un'autotreno di peccati impuri...che succede dopo? Il Santo Curato d'Ars diceva che quando andranno in Cielo i preti piangeranno se avranno occupato il posto di Parroco o di confessore, perchè tu hai addosso la responsabilità della gente. E se quelli vanno a finire male, Nostro Signore te lo chiederà. Sei in grado - tu prete - di dire ho provato a fare del mio meglio? Un prete quando confessa ---deve ammonire un peccatore recidivo - glielo devi dire che ogni peccato mortale fatto comporterà dei guai per il peccatore, non è che tu vieni qua, ti confessi e stop. Non è finita. E' finita nel senso che ti viene restituita la grazia ma tu pensi che il male che hai fatto sia sparito? La nostra fede non si fonda sulla paura ma su altro, ma il Santo Curato d'Ars è dovere di un sacerdote ammonire un fedele sulle conseguenze di ciò che facciamo. I lavoratori dipendenti sanno bene che devono essere pagati esattamente per quello che hanno fatto. Non ci stanno i figli dell'Oca Bianca. Peggio ancora se sei il Papa. Il santo Curato d'Ars diceva che i preti piangeranno dvanti a Dio se sono stati confessori o parroci...ma se sono stati vescovi? Cardinali? Papi? Qualcuno dice che nella Chiesa c'è il carrierismo...ma il don è scettico perchè una carica elevata ti getta sulle spalle grosse responsabilità. Perchè se dici una cosa - in alcune situazioni - ti si rivoltano contro e sono guai con le persone ma se non la dici, dopo la morte, Nostro Signore ti rimprovera: ma io che ti ho messo a fare lì? Il peccatore dev'essere ammonito - non è un'opera di misericordia spirituale come per i laici - ma per il sacerdote è un dovere altrimenti passa i guai anche il prete.
Il nostro corpo si decomporrà una volta morto. Ma la nostra anima è immortale. Se Dio dà l'essere a qualcosa non glielo toglierà mai più. Ecco perchè i demoni continueranno ad esistere. L'essere non si tocca. Se Dio ti ha dato l'essere non te lo toccherà mai. Capiamo quella rivelazione del tutto particolare dell'eternità creata e della quinta dimensione (Tenera Amata).
("..in un giudizio particolare che mette la sua vita in rapporto a Cristo, per cui o passerà attraverso una purificazione,..")La purificazione. Il concilio di Lione. Le anime di coloro che dopo aver ricevuto il santo Battesimo non sono incorse mai in nessuna macchia di peccato e anche quelle che dopo aver contratto la macchia del peccato sono state purificate, si quando erano nei corpi o quando da esso sono state spogliate, andranno in Paradiso. Chi avesse l'aspirazione di andare subito in Paradiso dovrebbe fare tanta penitenza. In Paradiso non si entra nemmeno per un'imperfezione involontaria non purificata - dicono i maestri di spirito. Per esempio mi trovo davanti ad una persona e potrei fare una manifestazione di delicatezza e non la faccio (imperfezione involontaria) ma non perchè non la voglio fare - imperfezione volontaria. O mi scappa una risposta imperfetta - già questo dev'essere purificato. Il don queste cose le deve dire e non si diverte affatto a dirle. Noi non abbiamo nessun potere contro la Verità.
Il concilio di Lione distingue coloro che muoiono con il peccato mortale e solo con il peccato originale. E vanno all'inferno per essere puniti con pene differenti - e questo è un Concilio ecumenico che tra l'altro pone le basi per il Limbo ed è dogmatico - tu non lo puoi prendere e buttarlo via ignorando quello che ha detto. Il don legge altri documenti che non so reperire in rete.
Il senso è questo: oggi vai a funerali di gente che non ha mai messo piede in Chiesa e si sente dire che quella persona è in Paradiso, è volata al Cielo. Ma quest'espressione - volare al Cielo - a parte il fatto che solo Gesù lo può dire - ma solo un martire o un santo vola. Chi sei tu per dire una cosa di questo genere? Chi sei, il Padre Eterno? Il don non si stancherà mai di dire che nel giorno della morte sarebbe molto corretto dire: ha reso l'anima a Dio. Per subire il giudizio particolare. Dio ci chiede conto dell'anima che ci ha dato. Abbiamo curato la nostra anima e l'abbiamo arricchita di perle preziose o te la sei messa sotto i piedi?
Concilio di Firenze - anche quello con di Lione nel 1274 - furono tentativi di riconciliarsi con chi non credeva al Purgatorio - Il don legge il Denzigher. Le anime dei veri penitenti - morti nell'amore di Dio prima di aver soddisfatto con frutti di penitenza sono purificate con il Purgatorio. E che riceveranno un sollievo da queste pene tramite i suffragi dei fedeli ancora vivi. Alcune (in Paradiso) vedono Dio in modo più perfetto a seconda dei meriti raggiunti in Terra. Significa: quanto vuoi godere in Cielo? Noi abbiamo solo questa vita, gli attimi presenti che scorrono, è da pazzi fuori di testa non pensare mai a queste cose. Se tu hai raggiunto un grado di gloria bassissimo, quello non cambierà mai per tutta l'eternità. Se ti dovesse toccare il Purgatorio fino al Giudizio Universale, avevi tempo prima della morte di pensare ad abbreviarsi il Purgatorio.
Anche qua il Concilio di Firenze dice che chi muore in stato di peccato mortale o solo con il peccato originale va all'inferno con pene differenti (perchè con il peccato originale non si vede Dio) e bisogna parlare con chi dice che non esiste il Limbo.
Vangelo secondo Giovanni - 3 5Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
E se uno ha il peccato originale non andrà subito in Paradiso. E' inutile inventarsi discorsi. Poi c'è il Concilio di Trento. Tutti gli ereti, come mai se la prendono tutti con il Purgatorio? Il Purgatori è quella realtà che maggiormente ci provoca noi che stiamo sul Pianeta Terra. Perchè se esiste il Purgatorio significa che se vuoi risparmiartelo devi fare penitenza e il diavolo - in primis - ci tiene lontano dalla penitenza. Le opere penitenziali sono tre: preghiera (anche quindi anche tutti i Sacramenti), digiuno (si intende anche la mortificazione dei sensi, involontarie e volontarie ecc...) ed elemosina (corporale e spirituale). Se non vengono fatte sono guai. Se volete aiutare qualche anima defunta, non fate Messe offerte per vari defunti. Una Messa la fai dire per una persona singola. Un parente raccontava che un sacerdote girava con un taccuino e un calendario (quando non c'erano i mezzi di adesso) e quando qualcuno gli chiedeva una Messa per X e per quella data se era già occupata chiuso discorso. Ne parleremo più avanti di questo. Il don legge un sacco di citazioni dell'articolo della Catechsimo della Chiesa Cattolica prendendole dal Denzigher.
CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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