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Come partecipare alla santa Messa

La partecipazione piena, attiva e consapevole alla santa Messa. Indicazioni del Catechismo della Chiesa Cattolica e dei praenotanda al Nuovo Messale Romano in lingua italiana. Importanza fondamentale della preparazione alla santa Messa e alla santa Comunione e del ringraziamento alla santa Comunione. Alcune considerazioni e criteri di discernimento sulla ricezione della santa Comunione con le attuali restrizioni causate dalla pandemia. Ciclo di catechesi la sana dottrina cattolica, ventesima puntata, Lunedì 1 Marzo 2021

La volta scorsa abbiamo focalizzato l'argomento sull'Eucarestia. In questa seconda parte il don vorrebbe focalizzare l'attenzione su come valorizzare l'incontro con l'Eucrestia.

Il don, per questa catechesi, legge dei brani sul Nuovo Messale Romano che non trovo e mi limito solo a scrivere appunti

La Messa - il centro di tutta la vita cristiana - e questo per la Chiesa universale, per la Chiesa locale (o diocesi o parrocchia c'è una discussione) e i singoli fedeli. Prima provocazione: la messa è il centro della mia vita? Un cattolio che non ha ancora interiorizzato la grandezza della Messa e dell'Eucarestia è ancora in cammino. Teniamo presente che la nostra santificazione viene dai Sacramenti e dalla loro fruttuosa partecipazione, noi la salvezza la riceviamo non ce la diamo da soli e Nostro Signore ha affidato la nostra salvezza ai Sacramenti. Se esco fuori dai sacramenti mi colloco al di fuori della Salvezza. In questo modo impedisco alla grazia di Dio di raggiungermi. Se voglio diventare Santo devo partecipare bene alla Messa. Vuoi offrire una cosa degna di Dio al Signore?....vai a Messa, ma a Messa le cose principali le fa il sacerdote (discorso ipotetico) noi dobbiamo partecipare a quelle cose che Dio, prendendo la natura umana, ha offerto a sè stesso. La Redenzione è stata fatta da Dio fatto Uomo. La Redenzione è stata offerta da un membro della razza umana ma era Dio, non gliela possiamo dare noi. Il più grande atto di culto che puoi dare a Dio è la Messa. Un digiuno è una cosa gradita al Signore ma non è il culmine del culto che puoi rendere al Padre. Attraverso la Messa la Chiesa commemora - memoriale, non è un ricordo di una cosa passata ma è un ricordo attualizzante - e te ne comunica gli effetti.

La Quaresima non è un semplice ricordare che Gesù è stato per quaranta giorni nel deserto tentato da Satana. Certo, in quaresima ricordiamo anche questo ma le Grazie e la Grazia ottenute da Gesù sono attualizzate, se tu vivi alla quaresima, obbedisci a quello che la Chiesa ti dice di fare e lo fai bene, tutte quella grazie lì sono tue, sono attualizzate attraverso il tempo liturgico. Il don assicura che ci sono molti fedeli che non hanno partecipato alla Messa in Cena Domini o altro, è uno spreco e sciupio di grazie immenso. Noi prendiamo tutte le grazie, la forza e le attività della vita cristiana ed ad essa sono ordinate. Ecco perchè dicono che la liturgia la fonte e il culmine della vita nella Chiesa.

Noi possiamo essere santificati nella Messa ma dobbiamo osservare alcune cose. Una partecipazione consapevole, attiva e piena. Esteriore ed interiore, ardente di speranza, di fede e di carità. Noi per ogni cosa importante ci prepariamo. Non ci si può basare solo sull'improvvisazione. Se dobbiamo sostenere un colloquio o prova dobbiamo prepararci e starci con la testa. La Santa Messa si vive prima durante e dopo. Prima della Santa Messa, c'è una preparazione remota, tutte le attività del cristiano sono ordinate alla Messa, usciamo dalla Messa ed iniziamo a vivere in funzione della prossima alla quale parteciperemo. C'è anche una preparazione prossima alla Messa e tanto quanto meglio viene curata quanto maggiori sono i frutti che se ne ricevono. Non ci sono dogmi di fede ma raccomandazioni, che tu in base alle tue possibilità, sensibilità e tua coscienza dovrai vedere se come e quando mettere in pratica. Il minimo indispensabile è che si arrivi prima che la Santa Messa inizi. E' brutto arrivare a Messa iniziata - a patto che non ci sia stato un'imprevisto - quello che non dipende dalla nostra volontà è sempre fuori - ordinariamente essendo una cosa importante io arrivo in orario o anticipo. Non posso rischiare di arrivare tardi ad un'appuntamento con una persona importante, sarebbe da cafoni. La puntualità è il minimo. Le raccomandazioni del Messale sono la partecipazione esteriore ed interiore: se io passo dal tran tran quotidiano e arrivo di botto in Chiesa appena la Messa è iniziata, come faccio a partecipare alla Messa in modo interiore? Se arrivo prima meglio ancora. In molte parrocchie, specie nei giorni feriali, si dice il Rosario prima della Santa Messa anche perchè quella mezz'ora è un'ottima preparazione alla Santa Messa. I più bravi fanno la preparazione di un'ora alla Santa Messa. La cosa top sarebbe un'ora di preparazione, un'ora di Messa nelle messe festive e un'ora di ringraziamento. Il don non vuole mettere cappi al collo di nessuno, sono cose a cui se siamo mossi dallì'amore ci proviamo a pensare. Il minimo è arrivare 5 minuti prima.

Alla Santa Messa dobbiamo partecipare interiormente ed esteriormente, la Messa del Nuovo Ordine prevede la partecipazione dei fedeli che vanno vissute bene. Il segreto della santità è quello che ci viene detto da fare dalla Chiesa in una determinata situazione io lo faccio con la massima perfezione possibile..

Il primo momento di silenzio nella Messa è quando il sacerdote compie l'atto penitenziale - è il momento di ricooscersi peccatori di fronte al Signore, secondo momento di silenzio: prima della Colletta, breve pausa di silenzio, la colletta è un momento in cui - in maniera veloce - ogni fedele si rivolge a Dio per dirgli la propria intenzione (Signore, sto a questa Messa per la conversione di X ecc...), sono invitato ad entrare in intimo e dialogo con Dio. Il silenzio è previsto - breve pausa - dopo la prima lettura - dopo il salmo responsoriale - dopo l'omelia - pausa più lunga. I silenzi servono ad interiorizzare ciò che ha detto la Parola di Dio e dalla sua spiegazione. I momenti di silenzio: offertorio, si può recitare sotto voce ed in silenzio. Poi ci sono due silenzi adoranti: quando il Sacerdote eleva l'ostia e il calice. Silenzio prima della comunione, il sacerdote fa delle preghiere private e nessuno vieta che i fedeli lo facciano anche loro - e dopo la Comunione. Perchè è l'inizio di quel tempo di ringraziamento che tutti i fedeli sono poi invitati personalmente a fare.

Tutte le preghiere che si dicono a Messa, vanno dette bene, dobbiamo dire la risposta al Salmo responsoriale. Alla Messa bisogna celebrare bene.

1389 La Chiesa fa obbligo ai fedeli di « partecipare alla divina liturgia la domenica e le feste » 224 e di ricevere almeno una volta all'anno l'Eucaristia, possibilmente nel tempo pasquale, 225 preparati dal sacramento della Riconciliazione. La Chiesa tuttavia raccomanda vivamente ai fedeli di ricevere la santa Eucaristia la domenica e i giorni festivi, o ancora più spesso, anche tutti i giorni.

Anche nella legge della Chiesa c'è il minimo e il massimo anche nelle indicazioni spirituali. La comunione è obbligaoria farla nel tempo Pasquale. La comunione è raccomandata il più spesso possibile. Gesù ha istituito la Messa perchè noi ci partecipassimo quanto? Per chi ha la possibilità materiale ci partecipi tutti i giorno. Oggi pochi digiunano materialmente ma digiunano spiritualmente facendo morire di fame la propria anima. Le cose che ci ha letto il don sono tratte dalla nuova Traduzione del Nuovo Messale Romano.

Quando celebro l'Eucarestia il sacerdote deve servire Dio e il popolo con umiltà e nel modo di comportarsi (non avere fretta, l'amore con cui legge il Vangelo ecc..) deve far percepire la presenza di Cristo. La Santa Messa - il ringraziamento. La Santa Comunione, non esiste contatto più grande che possiamo avere con la Comunione. Il don ha una pena nel cuore, è l'impressione - e spera che sia infondata - è che il contatto con l'Eucarestia sia molto molto molto molto superficiale. Perchè al don capita sempre di rado - ha quasi 17 anni di sacerdozio ed è stato in 3 contesti differenti - questa cosa, qualcuno dopo anni di ministero lo inizia a comprendere. La Santa Comunione è un sacramento e ha la virtù di santificarci in maniera oggettiva, i sacramenti hanno sempre l'azione oggettiva a patto che ci sia un minimo di disposizione delle persone. Tuttavia i frutti che vengono prodotti dipendono da come vengono percepiti. E' una mancanza non compiere il ringraziamento dopo che Lo si è ricevuto, Gesù è contento di stare con noi, è felice. Negli scritti di Luisa Piccarreta si vede che Gesù non vede l'ora che le persone facciano la comunione e Gesù non vede l'ora che la faccia. Non fare la comunione dispiace di più al Signore e si lamenta della superficialità e grossolanità delle persone con cui viene fatto. Come mai non diventiamo santi? La S. Comunione - se uno impara a fare ringraziamento - farà esperienza quello che sant' Ignazio di Loyola chiama la consolazione spirituale. Il don vorrebbe sapere quanti - dopo aver letto ciò che il santo scrive - potrebbero dire: io questo l'ho vissuto. Avvertire il suo amore, sentire la sua dolcezza, vedere la nostra anima infiammata di desiderio verso il Signore. Siamo sicuri che questo lo abbiamo vissuto in tanti tra i cattolici? La presenza reale di Gesù cessa con la cessazione delle specie eucaristiche, immaginiamoci una persona che esce dalla Chiesa - appena finita la Messa - portandosi a spasso Nostro Signore. E' vero che non si rendono conto molti fedeli ma è così brutto rimanere con Gesù dopo che ce l'hai nel cuore? Il tempo che noi diamo al Signore dopo la comunione è il tempo più santo che esista. Ci sono alcune persone che si lamentano che appena il don finisce la Messa, arriva il sacrestano e porta i fuori i fedeli. San Domenico Savio si è inginocchiato davanti alla porta chiusa della Chiesa. Io posso uscire - facendo un'atto di umiltà senza atto di umiltà - e rimango davanti alla porta a fare il ringraziamento.

Ci sono delle compressioni del diritto dei fedeli di scegliere il modo di accostarsi alla Comunione (cioè niente comunione in bocca) - cosa facciamo in questo tempo? Giudichiamo i vescovi? Alla luce di quello che ha detto prima, la Chiesa italiana ha scelto una linea di cooperazione con le autorità civili, io posso pensare che sia sbagliato o giusto - ma devo mettermi dall'altra parte; la Chiesa (se avesse scelto la linea dello scontro) avrebbero potuto scatenare polemiche. Prima di sparare bisogna mettersi dentro certi contesti e di comprendere che tipo di mondo ci stiamo muovendo. Preghiamo per i nostri pastori, stiamo molto cauti. Se io ho una restrizione che mi è imposta dall'alto che faccio? Capire un principio fondamentale: se io mi trovo nella Chiesa e seguo le disposizioni dall'alto - magari io ho provato umilmente a parlare coi superiori e ho trovato la porta chiusa - in questo contesto - ammesso che questa cosa non sia la forma migliore (comunione in mano) - un conto dire è che una cosa gradita al Signore e un conto è dire che è peccato. Ora questa è una situazione contingente ma devo chiedermi: è giusto privarmi dell'Eucarestia? Circostanze straordinarie richiedono discernimento adatti alla circostanza eccezionale. Uno deve fare discernimento, parlare con i propri pastori ecc.. e dopodichè alla luce di quello che emerge deve fare discernimento e scegliere il bene della nostra anima. Passato questo tempo - una persona che crede che anche nei gesti esteriori - riprenderà a fare la comunione in bocca. L'esteriore deve sempre andare in accordo con l'interiore. Cioè: se ti fai la comunione in bocca e in ginocchio ma scappi dopo la comunione, è una cosa imperfetta.

Il giudizio spetta sempre alla coscienza (sto in grazia? Ho fatto il digiuno di un'ora prima della comunione? Curo il ringraziamento? ecc... )

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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