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Il Purgatorio nella Sacra Scrittura e nei Padri della Chiesa

Il Purgatorio è un dogma di fede non discutibile per un cattolico. I fondamenti biblici di tale verità fede e gli insegnamenti e le testimonianze dei padri della Chiesa al riguardo. I peccati che si perdonano nell'altra vita, la purificazione e il reato della pena. Ciclo di catechesi: "I Novissimi. La morte e la vita del mondo che verrà", dodicesima puntata, Lunedì 5 Dicembre 2022

Normalmente si dice: Morte, Giudizio, Inferno e Paradiso.

Il Purgatorio è stato un dogma di fede contestato sia dal mondo ortodosso e sia dal mondo della riforma protestante, questi ultimi nell'ambito nel fatto che tra loro c'è una sorta di sacro-scrittura-latria, - i testi stessi accolti come canonici perchè la Chiesa li ha riconosciuti come tali. Noi quando diciamo Parola di Dio perchè è la Chiesa che li ha riconosciuti come tali. Il protoVangelo apocrifo di Giacomo non è parola di Dio. Gli ambiti biblici che possono far pensare al Purgatorio sono pochi. Ma non deve stupirci, perchè come il don dice sempre....il primo mistero della nostra Fede è la Trinità di Dio, ma se uno cerca nella Bibbia non trova questo nome, ma trova degli elementi per comprendere ciò. Elementi che bisogna rielaborare in un certo modo.

La Sacra Scrittura è la fonte primaria della Rivelazione ma per noi cattolici abbiamo il Ruolo del Magistero che è decisivo. Chi stabilisce chi sono i testi divinamente ispirati? Il singolo? - Nel mondo protestante c'è questo problema. Si aprono problematiche molto ampie. Dentro il mondo della fede bisogna stare molto attenti. Le autorità della Chiesa hanno sempre compreso essere loro dovere grave adempiere alla missione datagli da Gesù nel fare luce sulle varie interpretazioni.

2 MACCABEI - 12

Si tratta di un sacrificio che Giuda e i suoi offrirono al Signore dopo una sanguinosa battaglia contro un'invasore quando hanno ritrovato tra i loro confratelli morti, morti che avevano alcuni idoli:

"..38Giuda poi radunò l’esercito e venne alla città di Odollàm; poiché stava per iniziare il settimo giorno, si purificarono secondo l’uso e vi passarono il sabato. 39Il giorno dopo, quando ormai la cosa era diventata necessaria, gli uomini di Giuda andarono a raccogliere i cadaveri dei caduti per deporli con i loro parenti nei sepolcri dei loro padri. 40Ma trovarono sotto la tunica di ciascun morto oggetti sacri agli idoli di Iàmnia, che la legge proibisce ai Giudei..."

I morti erano usciti dalla protezione divina. Quando succede qualche guaio bisogna chiedersi: mi sono messo in condizione di perdere l'amicizia divina e la sua protezione?

"..Così fu a tutti chiaro il motivo per cui costoro erano caduti. 41Perciò tutti, benedicendo Dio, giusto giudice che rende palesi le cose occulte, 42si misero a pregare, supplicando che il peccato commesso fosse pienamente perdonato. Il nobile Giuda esortò tutti a conservarsi senza peccati, avendo visto con i propri occhi quanto era avvenuto a causa del peccato di quelli che erano caduti. 43Poi fatta una colletta, con tanto a testa, per circa duemila dracme d’argento, le inviò a Gerusalemme perché fosse offerto un sacrificio per il peccato, compiendo così un’azione molto buona e nobile, suggerita dal pensiero della risurrezione. 44Perché, se non avesse avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe stato superfluo e vano pregare per i morti. 45Ma se egli pensava alla magnifica ricompensa riservata a coloro che si addormentano nella morte con sentimenti di pietà, la sua considerazione era santa e devota. Perciò egli fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato...."

Qua viene offerto un sacrificio espiatorio per i morti. Sembra quasi di vedere qua una prefigurazione di ciò che noi facciamo con le Sante Messe. Noi facciamo questo sacrificio per aiutare i morti in Purgatorio a raggiungere il Cielo. Noi sappiamo che la sorte post-mortem non è mutabile, se sono salvo sono salvo però - questi qua avevano commesso un peccato mortale ma il giudizio ultimo sul peccato spetta a Dio, perchè un peccato mortale non basta la materia grave ma occorre che sia commesso con piena coscienza e deliberato consenso. Il giudizio perfetto su questi due ultimi lo sa solo Nostro Signore. E' chiaro che la Chiesa ha sempre insegnato che ordinariamente la volontarierà è presunta e bisogna dimostrare il contrario e in cose grossolane l'avvertenza è presunta - non posso bestemmiare non sapendo che cosa sto facendo. Se in una rivelazione privata io sento che un peccatore pubblico non si è dannato, una persona potrebbe destabilizzarsi ma non si destabilizza se sa queste cose. Gesù ha detto di non giudicare le persone, ma i comportamenti oggettivi devono essere giudicati. Oggettivamente, in tanti farisei del tempo di Gesù c'era un'ipocrisia grossolana e quindi quando dice di stare attenti al lievito dei Farisei.

Vangelo secondo Matteo - 12

"..31Perciò io vi dico: qualunque peccato e bestemmia verrà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non verrà perdonata. 32A chi parlerà contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma a chi parlerà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, né in questo mondo né in quello futuro..."

E' il famoso peccato contro lo Spirito Santo. Anche qua il Signore fa riferimento a dei peccati che potrebbero essere rimessi nel secolo futuro. Quindi se nel secolo futuro vuol dire che c'è una situazione intermedia tra la Beatitudine e la Dannazione. Sulla base di questo passaggio, anticamente, nella Chiesa si enuclearono una serie di peccati non perdonabili in questo mondo per la loro gravità. Oggi però si ritiene che tutti quanti i peccati sono remissibili in questa vita. I peccati contro lo Spirito Santo - come ha spiegato bene San Tommaso d'Aquino - sono condotte di vita o situazioni che sono soggettivamente imperdonabili perchè privano la persona per ottenere il perdono. Mettono la persona in una situazione che fino a quando perdura quello stato, individuato da quello stato di peccato la persona è insuscettibile di ricevere la grazia della salvezza. Se una persona presume di ricevere la salvezza senza meriti e non mette in discussione questa sua presunzione...Dio cercherà di mandarli degli input, ma se la persona persisterà nella chiusura, andrà all'inferno.

Prima lettera ai Corinzi - 3

".. 11Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. 12E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, 13l’opera di ciascuno sarà ben visibile: infatti quel giorno la farà conoscere, perché con il fuoco si manifesterà, e il fuoco proverà la qualità dell’opera di ciascuno. 14Se l’opera, che uno costruì sul fondamento, resisterà, costui ne riceverà una ricompensa. 15Ma se l’opera di qualcuno finirà bruciata, quello sarà punito; tuttavia egli si salverà, però quasi passando attraverso il fuoco..."

Ci aiuti il Signore a parlare con estrema estrema delicatezza e non a sparare sentenze (vedendo la complessità nel parlare del Purgatorio con i testi biblici).

Il brano di san Paolo è uno dei fondamenti più forti circa l'esistenza del Purgatorio. Il don non farà l'esegesi del brano- ma l'espressione fondamentale è l'ultima:

"..15Ma se l’opera di qualcuno finirà bruciata, quello sarà punito; tuttavia egli si salverà, però quasi passando attraverso il fuoco..."

Ci sono vari fuochi: lo Spirito Santo si è manifestato come fiammelle di fuoco, in Paradiso c'è il fuoco dell'amore di Dio. Solo che quando uno è Beato, quel fuoco viene percepito come fuoco delizioso, ma se una persona non è già perfettamente purificata il fuoco sarà percepito come purificante. E per i dannati quello stesso fuoco sarà percepito come insopportabile. Teniamo sempre presente che le verità di Fede sono puntali ma asettiche, i dettagli e le specificazioni a cui talvolta ci si può arrivare anche tramite grazie a rivelazioni private... Questi sono i testi principali anche se indiretti.

Prima lettera di Pietro - 1

"..6Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, 7affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco – torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà..."

Dal punto di vista dottrinale, sul Purgatorio si inizia a parlare nel Terzo Secolo con San Cipriano. Siamo in un contesto in cui il sacramento della penitenza - che avuto diverse forme di celebrazione nel corso della Storia - la più antica prevedeva la confessione dal vescovo (ecco perchè un prete, quando diventa prete può celebrare la Messa ma deve aspettare l'autorizzazione dal vescovo). Questo è un retaggio di questa arcaica disciplina che riservava al Vescovo la confessione dei peccatori gravi dopo il Battesimo. Perchè rimettere un peccato grave che ti toglie in comunione con la Chiesa - se tu fai un peccato mortale tu ti auto- scomunichi - non sei in comunione nè con in Dio nè con la Chiesa e non puoi fare la comunione sacramentale e molto probabilmente la comunione spirituale - perchè come fai a fare la comunione spirituale se la tua anima è separata da Cristo? Allora si andava dal Vescovo e uno confessava i peccati e riceveva una penitenza che te la ricordavi per tutta la vita, all'inizio c'era solo una possibilità di confessarsi nella vita. San Cipriano dice che esiste "reato di pena" scrive virgolettato il santo se la penitenza non fosse stata piena. Se tu sei andato a fare la penitenza pubblica (un digiuno per un'anno a pane ed acqua ma davanti a Dio, per riparare quel peccato ce ne sarebbero voluti tre), quindi cosa succede? Succede che se muori martire il sangue e il martirio paga tutto. Ma se non muori martire, questo reato di pena si estinguerà con il fuoco della purificazione dopo la morte (scrive san Cipriano). Ad esso fa eco Sant'Agostino che dice che le anime devono passare per un fuoco purificatore prima di godere della visione di Dio. Ad esse fece eco - qualche secolo più in là - san Gregorio Magno che fu Papa. San Gregorio affermò esplicitamente che esiste un fuoco purificatore per le colpe leggere basandosi sul brano di Matteo.

San Tommaso dice il Purgatorio esiste - e questo lo sappiamo dalla Sacra Scrittura (2 Maccabei) e la seconda motivazione è che i peccati veniali ma quelli mortali di cui non si è fatta adeguata penitenza vanno purificati dopo questa vita. E chi nega il Purgatorio è eretico. Il don invita a riflettere i fedeli su un punto: chi ci va in Purgatorio? Chi ha commesso peccati veniali o si è pentito di quelli mortali ma non ha fatto sufficente penitenza. Ora noi siamo in un contesto dove le penitenze sacramentali imposte in sede di confessione sono quasi tutte meramente simboliche e se uno conoscesse le penitenze dei primi tempi gli verrebbe un colpo. Ci fu un tempo in cui nella Chiesa si credeva che Gesù avrebbe rimesso Lui stesso dei peccati nel secolo futuro se si fosse stata fatta penitenza per tutta la vita: l'apostasia, l'omicidio (tra cui l'aborto) e l'adulterio. Il don dice queste cose, a modo di provocazione forte sulla base di fenomeni che si sono verificati nella Chiesa. I peccati commessi richiedono espiazione, penitenza e non si entra in Paradiso se si è macchiati di un'imperfezione non purificata. Essere consapevoli di questo significa scoprire un'incentivo a riscoprire la penitenza e la mortificazione cristiana. Nell'ambito dell'uso che dobbiamo avere della nostra intelligenza che il Signore ci ha dato c'è anche questo aspetto. Non soltanto dobbiamo pensare di investire nell'aldilà - noi siamo fatti per la vita ultraterrena, ma è qua che ci costruiamo la nostra vita terrena. Noi investiamo su queste cose e non è la stessa cosa credere che esista il Paradiso e che in esso ci sono dei gradi di gloria differenti e quindi l'impegno nel profondersi nelle buone opere è importante perchè mi darà un'altro grado di gloria. Impegnarsi nella penitenza mi aiuterà ad evitare in parte o in tutto il Purgatorio.

In Purgatorio ci sono due pene che sono uguali a quelle dell'inferno nella specie ma non uguali nel modo. Un conto è ricevere queste pene nella consapevolezza di essere salvi - e la quasi totalità delle anime del Purgatorio - salvo qualche rara eccezzione; ci sono state un sacco di rivelazioni su di esso. I gradi del Purgatorio proporzionati al numero delle colpe commesse, ecc... La prima specie è la Pena del Danno, la privazione della Visione beatifica, nel giudizio Particolare c'è una conoscenza di Dio molto più profonda che non sarà la visione. Ma è una conoscenza più profonda. Ti viene una tale voglia di unirti al Signore che il non poterlo realizzare ti causa un tormento indicibile. Luisa Piccarretta, quella mistica aveva avuto delle esperienze straordinarie e bastava che Gesù per uno o due giorni non si facesse vivo che la mistica soffriva in maniera incomprensibile per noi. Noi stiamo tranquilli e non stiamo desiderando il momento della nostra morte perchè non sappiamo cosa ci aspetta. Se ne avessimo una percezione impazzieremmo. Poi c'è la pena del senso, cioè il fuoco del Purgatorio. E la durata ed intensità del fuoco è proporzionata alla quantità e alla gravità delle colpe ed al loro radicamento nell'anima. E poi è dottrina di San Tommaso - confermata anche da Madre Speranza - che la più piccola pena del Purgatorio supera qualsiasi pena di questa vita. In Purgatorio si soffre molto di più e senza alcun merito, tutte le pene del Purgatorio non sono meritorie perchè l'anima non può sottrarsi a quelle cose, non c'è la libera volontà. Sono più gravi delle pene di questa vita - la più piccola pena del Purgatorio supera quelle di questa vita. Se noi facciamo in questa vita - pure se ci si flagella, si soffre di meno e in maniera meritoria. Le penitenze in questa vita non soltanto riparano il reato della pena ma ci aumentano i meriti. E crescerai nella grazia anche qua.

Chi di noi è così folle da soffrire tanto senza merito? Se non espiamo le nostre colpe qua le dovremo espiare senza merito nell'altra vita. Il don ne ha sentito di tutti i colori ai funerali (è volato in Cielo ecc....). Un parroco - il don lo sa per esperienza - ti si presenta un funerale di una persona che non ha mai messo piede in Chiesa e anche i collaboratori te lo dicono, ma come fai ad andare dal pulpito che sia volato al Cielo? Il don cerca sempre di parlare dei suffragi, di dare aiuto, ecc... perchè altrimenti quando morirà il don, tutta le gente che si sarà fatta un Purgatorio grave a causa delle sue omissioni o affermazioni false, il don se la ritroverà a chiedere spiegazioni. Perchè non me l'ha detto?

CICLO DI CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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