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Alcune delicate questioni sulla dignità della persona e sulla salvaguardia della pace

Le sperimentazioni sugli esseri umani e il trapianto degli organi. Il rispetto dell'integrità corporea e la piaga storica della tortura. Il rispetto dei morti e la cremazione. La difesa della pace e il ripudio della guerra. Note sulla dottrina cattolica della "guerra giusta". Ciclo di catechesi la sana dottrina cattolica, ventisettesima puntata, Lunedì 26 Aprile 2021

Dio i comandamenti li offre all'attenzione e all'accoglienza alle persone che scelgono di far funzionare l'intelligenza ed ascoltare la voce della coscienza. la volta scorsa abbiamo parlato del rispetto delle persone, della salute ecc... e abbiamo anche la sezione del rispetto della persona e della ricerca scientifica. Non si può violare la persona per qualsiasi ricerca scentifica. Ogni persona è sempre una persona, la vita terrena non è un'assoluto, però nella sua dimensione terrena la vita è sacra, deve essere rispettata e dev'essere Dio a decidere quando inizia e quando finisce. La vita è un bene indisponibile, se io ho un'oggetto posso deciderne cosa farne (oggetto disponibile), la vita non è un bene disponibile.

Campi della Bioetica, il don non va troppo in profondità, ognuno ha il suo campo. Si aprono una serie di argomenti borderline sulle quali il don non è ferrato e non ha fatto studi particolari (è un dogmatico).

Il Catechismo ne parla dal 2292 al 2296. Di per sè la posizione della Chiesa è favorevole alla sperimentazione perchè queste possono concorre alla guarigione delle persone e alla salute pubblica. Il problema è quando si inizia ad entrare in campi a rischio: posso produrre un'embrione per un'esperimento ecc...? La donazione degli organi se qualcuno lo fa è una cosa lodevole ma non c'è un'obbligo morale di farlo, su queste materie si entra in campi delicati, e tutti noi dobbiamo porci di fronte ai problemi e a prendere delle decisioni secondo coscienza. La Chiesa deve dirmi: se fai questa cosa non pecchi, ma dentro l'ambito del lecito siamo noi che dobbiamo riflettere, ponderare e sentire quello che il cuore ci detta ed avere la libertà di agire in coscienza perchè molte tematiche comportano delle problematiche di coscienza.

2294 È illusorio rivendicare la neutralità morale della ricerca scientifica e delle sue applicazioni. D'altra parte, i criteri orientativi non possono essere dedotti né dalla semplice efficacia tecnica, né dall'utilità che può derivarne per gli uni a scapito degli altri, né, peggio ancora, dalle ideologie dominanti. La scienza e la tecnica richiedono, per il loro stesso significato intrinseco, l'incondizionato rispetto dei criteri fondamentali della moralità; devono essere al servizio della persona umana, dei suoi inalienabili diritti, del suo bene vero e integrale, in conformità al progetto e alla volontà di Dio.

2295Le ricerche o sperimentazioni sull'essere umano non possono legittimare atti in se stessi contrari alla dignità delle persone e alla legge morale. L'eventuale consenso dei soggetti non giustifica simili atti. - atti che in sè stessi sono contrari alle persona - La sperimentazione sull'essere umano non è moralmente legittima se fa correre rischi sproporzionati o evitabili per la vita o l'integrità fisica e psichica dei soggetti.La sperimentazione sugli esseri umani non è conforme alla dignità della persona se, oltre tutto, viene fatta senza il consenso esplicito del soggetto o dei suoi aventi diritto.

Questi sono i parametri generali che la Chiesa formula per queste tematiche delicate, quando ci va di mezzo la dignità della persona. Donare il sangue per chi sta bene è un'opera di grande misericordia per i Figli di Dio. Ci sono per esempio, per quanto riguarda la donazione degli organi, il trapianto del midollo (in generale quando si tratta di persone viventi)

2296 Il trapianto di organi è conforme alla legge morale se i danni e i rischi fisici e psichici in cui incorre il donatore sono proporzionati al bene che si cerca per il destinatario.

Dobbiamo sempre circonstaziare con attenzione tutti quanti i problemi.

"... La donazione di organi dopo la morte è un atto nobile e meritorio ed è da incoraggiare come manifestazione di generosa solidarietà...2296"

Quando c'è un'atto del Magistero della Chiesa, chi vuole essere cattolico lo deve accettare perchè bisogna ricordare che nella Chiesa Cattolica, di fronte agli atti del Magistero, un diritto alla contestazione. Una volta che una cosa è stata scritta nero su bianco devo leggere, capire cosa c'è scritto, molti non parlano e non ragionano con la testa ma con il cuore e la pancia. Nella Chiesa le cose non funzionano così. Una volta che una cosa è stata messa nero su bianco anche se è una cosa piccola ha un peso specifico e chi ragionando di pancia dice che non gli importa nulla di quello che hanno detto e faccio ciò che mi pare questa cosa non si può fare dentro la Chiesa.

La morte è quando c'è la morte celebrale o morte del cuore? Alcuni organi per essere espiantati necessitano dell'irrorazione, alcuni organi come le cornee si possono espiantare dopo la morte biologica ma altri no. Qua nel CC non si entra nel dettaglio quando è che c'è la morte? La maggioranza degli autori propende quando c'è la morte celebrale, altri hanno delle riserve.

"2296 .... Non è moralmente accettabile se il donatore o i suoi aventi diritto non vi hanno dato il loro esplicito consenso. È inoltre moralmente inammissibile provocare direttamente la mutilazione invalidante o la morte di un essere umano, sia pure per ritardare il decesso di altre persone.

Poi c'è un'altra sezione che riguarda il rispetto dell'integrità corporea. Si entra in campi in cui diventa sono quasi reati: rapimenti, presa d'ostaggio, terrorismo, la tortura ecc..

2297 I rapimenti e la presa di ostaggi fanno regnare il terrore e, con la minaccia, esercitano intollerabili pressioni sulle vittime. Essi sono moralmente illeciti. Il terrorismo minaccia, ferisce e uccide senza discriminazione; esso è gravemente contrario alla giustizia e alla carità. La tortura, che si serve della violenza fisica o morale per strappare confessioni, per punire i colpevoli, per spaventare gli oppositori, per soddisfare l'odio, è contraria al rispetto della persona e della dignità umana. Al di fuori di prescrizioni mediche di carattere strettamente terapeutico, le amputazioni, mutilazioni o sterilizzazioni direttamente volontarie praticate a persone innocenti sono contrarie alla legge morale.

Nel corso della storia della Chiesa, dobbiamo entrarci con la testa, come mai dopo 2000 anni il Magistero continua a produrre tante cose? La Chiesa non è una realtà che è piombata dal Cielo già come realtà ben formata ma la Chiesa cammina lungo la storia e si inserisce dentro un contesto storico e culturale. Il don fa sempre l'esempio della schiavitù: nel nuovo Testamento si legge la raccomandazione ai padroni di schiavi di trattare con bontà e con misericordia e come essere umani le persone schiave e si chiede agli schiavi di lavorare santamente per il padrone. Non si trova una condanna assoluta della schiavitù, la coscienza della Chiesa è cresciuta con il tempo e nelle religioni orientali la schiavitù era un fatto socialmente accettato. Noi non possiamo dire che se nella Chiesa non c'è stata subito una condanna alla schiavitù allora la Chiesa approva. La Grande rivoluzione è che mentre per il diritto romano lo schiavo è rimasto una cosa che si poteva uccidere senza problemi, quando una persona diventava cristiana gli si diceva che lo schiavo è una persona, lo devi trattare da fratello e devi essere buono. Non c'è immediatamente una condanna dell'istituto perchè è avvenuta con il tempo. Come alla tematica sulla pena di morte. Non bisogna scandalizzarsi di questo. E' per questo che esiste il Magistero, se fosse già stato tutto scritto che ci fa a stare il Magistero? A che serve il cammino nella storia? In generale è meglio la Chiesa di oggi o quella di 2000 anni fa? Il concilio di Trento è venuto nel 16° secolo ed è stato un grande approfondimento dogmatico dei sacramenti, prima i sacramenti c'erano ma la presenza di Gesù nell'Eucarestia c'erano delle posizioni e alla fine la Chiesa ha specificato il dogma. C'è una progressione, una crescita e una sempre maggiore comprensione. Riguardo l'inquisizione, Cordero scrive che l'inquisizione da un punto di vista giuridico rappresentò in quel momento un passo avanti, prima che entrasse il nuovo processo penale, - fino a quel momento cioè fino ai primi anni 90 - il processo penale si fondava sul principio inquisitorio e non accusatorio come in America - e il principio inquisitorio viene dalla santa inquisizione. A quei tempi (dell'inquisizione) i processi erano giudizi sommari, l'imputato non poteva essere ascoltato, non si poteva essere difeso..fare un processo in cui c'è un verbale e puoi fare le memorie difensive, puoi essere ascoltato e non si arriva ad una sentenza senza contradditorio rappresentò un passo avanti. Poi che in qualche processo siano entrare delle pratiche di per sè che oggi riconosciamo come male alla dignità della persona, questo fa parte del debito del contesto culturale in cui si vive. Noi non possiamo vedere con la nostra mentalità a cose ed eventi che sono accaduti secoli fa. Non è onesto anche da un punto di vista scentifico e storico. Ed infatti..

2298 Nei tempi passati, da parte delle autorità legittime si è fatto comunemente ricorso a pratiche crudeli per salvaguardare la legge e l'ordine, spesso senza protesta dei Pastori della Chiesa, i quali nei loro propri tribunali hanno essi stessi adottato le prescrizioni del diritto romano sulla tortura. Accanto a tali fatti deplorevoli, però, la Chiesa ha sempre insegnato il dovere della clemenza e della misericordia; ha vietato al clero di versare il sangue. Nei tempi recenti è diventato evidente che tali pratiche crudeli non erano né necessarie per l'ordine pubblico, né conformi ai legittimi diritti della persona umana. Al contrario, esse portano alle peggiori degradazioni. Ci si deve adoperare per la loro abolizione. Bisogna pregare per le vittime e per i loro carnefici.

Ci sono tutta una serie di problematiche che non si può sparare di pancia, l'analisi che fanno i Pastori della Chiesa e gli organi preposti sono sempre minuziose, ponderate e precise e riflesse. Noi ci troviamo di fronte a situazioni e realtà che un tempo non potevano essere immaginate. Il don può comprendere (ma non approvare) alcune prese di posizione di pancia - umanamente - se vuoi sfogare sfogati, poi però siediti ed ascolta, rifletti, discerni e lasciati accompagnare nel discernimento.

2299 - 2301, Il rispetto dei morti. Problemi morali sul rispetto dei morti: autopsia di un cadavere rispetta la dignità del morto? (2301 L'autopsia dei cadaveri può essere moralmente ammessa per motivi di inchiesta legale o di ricerca scientifica. Il dono gratuito di organi dopo la morte è legittimo e può essere meritorio.) Quando usa questa espressione - può essere moralmente ammessa - significa non si fa pecato a farla. La Chiesa ha il dovere di dirti: guarda al di sotto di questa soglia sei sotto la Volontà di Dio, se afferma il principio di liceità vuol dire che tu contro la legge di Dio non vai ma attenzione, una cosa che sia lecita non è detto che io debba farla per forza. Cosa ha fatto Paolo VI con l'Umanee Vite? Ha detto che al di sotto di quella soglia si esce dalla volontà di Dio ma dentro va bene; hai i tuoi ambiti di libertà - vuoi limitare le nascite? ecc... a queste condizioni è lecito farlo...ma ci devo pensare io. Non si può dire o fai 40 figli o stai fuori dalla Volontà di Dio. Dobbiamo capire il compito che la Chiesa svolge nei nostri confronti: sotto questa soglia non ci stiamo, al di sopra di questa soglia ci siamo e come diceva Sant'Agostino esercita la tua libertà. La libertà è la possibilità di scelta nell'ambito del lecito, c'è il sufficente, buono, ottimo e il perfetto. Anche su problematiche di stretta attualità si sta a quanto la Chiesa ci ha detto. Dentro l'ambito del lecito la coscienza deve fare le proprie scelte.

(2301) La Chiesa permette la cremazione, se tale scelta non mette in questione la fede nella risurrezione dei corpi. 200

E' intervenuto Papa Francesco e il cardinal Muller, esce un documento sottoscritto dal Papa non è un documento che uno può dire chi se ne importa. Un documento della Congregazione della Dottrina della Fede sottoscritta dal Papa pesa tantissimo. Fatta l'eccezione diventa la regola. Non vuol dire che la Chiesa fa l'applauso a chi si suicida, quella scelta (esempio le esequie del suicida che prima non si potevano fare) dipende dal fatto che su quella persona morta suicida potrebbero aver giocato un ruolo fattori impressionanti, stressanti, ricatti, ecc... solo Dio sa che c'è nel tuo cuore e perchè sei giunto a quella situazione. Per tanto tempo la cremazione è stato il fiore all'occhiello degli atei e dei miscredenti - siccome dopo la morte non c'è nulla io il mio corpo lo brucio e disperdo le ceneri - non è detto che sia un'atto ideologico ma magari motivato da altre cose. Non vuol dire di andarsi a tutti cremare perchè la forma ordinare comune nella Chiesa se la sono inventati loro, il corpo lo devo trattare con rispetto in attesa della resurrezione e la sacralità dei cimiteri rimane per noi. E' peccato la cremazione? La Chiesa dice no purchè..non sia una scelta mossa da mettere la fede nella resurrezione della carne. E non dobbiamo dilatarne gli ambiti di applicazione. Oggi le permissioni molto facilmente diventono regole al posto delle regole vigenti.

La pace

2302 Richiamando il comandamento: « Non uccidere » (Mt 5,21), nostro Signore chiede la pace del cuore e denuncia l'immoralità dell'ira omicida e dell'odio.L'ira è un desiderio di vendetta. « Desiderare la vendetta per il male di chi va punito è illecito »; ma è lodevole imporre una riparazione « al fine di correggere i vizi e di conservare il bene della giustizia ». 201 Se l'ira si spinge fino al proposito di uccidere il prossimo o di ferirlo in modo brutale, si oppone gravemente alla carità; è un peccato mortale. Il Signore dice: « Chiunque si adira contro il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio » (Mt 5,22).

2303 L'odio volontario è contrario alla carità. L'odio del prossimo è un peccato quando l'uomo vuole deliberatamente per lui il male. L'odio del prossimo è un peccato grave quando deliberatamente si desidera per lui un grave danno. « Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste... » (Mt 5,44-45).

E' chiaro che qua la proibizione di odiare ed amare chi ci odia, la perfezione dell'amore è amare chi ci fa male, come ci ha amati Gesù? Sei capace di amare il prossimo fino a farti crocifiggere, tra la perfezione e l'ordinarietà c'è un limite. Il motivo per cui il segno della pace nella liturgia è un segno che per ricordarti che se tu odi qualcuno, ci devo pensare prima di fare la comunione perchè la Comunione Eucarestica deve essere fatta se tu stai in comunione con Dio, con te stesso e con il prossimo (per quanto dipende da te), se qualcuno non ti vuole vedere scritto al muro e ti ha seppellito e tu ci hai provato non c'è problema. Ma se io nel cuore ho ucciso qualcuno e non ho nessuna intenzione di riconcilarmi con quella persona, non odiando il prossimo...allora qualche problema c'è.

Evitare la guerra

2307 Il quinto comandamento proibisce la distruzione volontaria della vita umana. A causa dei mali e delle ingiustizie che ogni guerra provoca, la Chiesa con insistenza esorta tutti a pregare e ad operare perché la bontà divina ci liberi dall'antica schiavitù della guerra. 207

E' chiaro che la guerra è un male sommo, ma come ci viene in soccorso la Santa Chiesa ha sempre avuto oltre alla sapienza, un grande realismo. E' chiaro che il rispetto della vita umana, ma cosa facciamo? Aboliamo le forze dell'ordine? Li mandiamo in giro disarmati? Non si può far diventare una nazione un far west ma se è necessario usare le armi, qualcuno lo deve fare. La Chiesa sa che nel mondo esiste il peccato e dentro il contesto di peccato in cui viviamo nel mondo ci sono delle cose che assolutamente parlando non si possono definire buone ma in alcune circostanze diventano un male necessario? - 2309 Si devono considerare con rigore le strette condizioni che giustificano una legittima difesa con la forza militare. Tale decisione, per la sua gravità, è sottomessa a rigorose condizioni di legittimità morale. Occorre contemporaneamente:

— che il danno causato dall'aggressore alla nazione o alla comunità delle nazioni sia durevole, grave e certo;

— che tutti gli altri mezzi per porvi fine si siano rivelati impraticabili o inefficaci;

— che ci siano fondate condizioni di successo;

— che il ricorso alle armi non provochi mali e disordini più gravi del male da eliminare. Nella valutazione di questa condizione ha un grandissimo peso la potenza dei moderni mezzi di distruzione.

Questi sono gli elementi tradizionali elencati nella dottrina detta della « guerra giusta ».

La valutazione di tali condizioni di legittimità morale spetta al giudizio prudente di coloro che hanno la responsabilità del bene comune


Dentro questo contesto la Chiesa limita all'indispensabile il ricorso lecito alla guerra come strumento di difesa e mai di offesa.

2315 L'accumulo delle armi sembra a molti un modo paradossale di dissuadere dalla guerra eventuali avversari. Costoro vedono in esso il più efficace dei mezzi atti ad assicurare la pace tra le nazioni. Riguardo a tale mezzo di dissuasione vanno fatte severe riserve morali. La corsa agli armamenti non assicura la pace. Lungi dall'eliminare le cause di guerra, rischia di aggravarle. L'impiego di ricchezze enormi nella preparazione di armi sempre nuove impedisce di soccorrere le popolazioni indigenti; 213 ostacola lo sviluppo dei popoli. L'armarsi ad oltranza moltiplica le cause di conflitti ed aumenta il rischio del loro propagarsi.

2316 La produzione e il commercio delle armi toccano il bene comune delle nazioni e della comunità internazionale. Le autorità pubbliche hanno pertanto il diritto e il dovere di regolamentarli. La ricerca di interessi privati o collettivi a breve termine non può legittimare imprese che fomentano la violenza e i conflitti tra le nazioni e che compromettono l'ordine giuridico internazionale.

2317 Le ingiustizie, gli eccessivi squilibri di carattere economico o sociale, l'invidia, la diffidenza e l'orgoglio che dannosamente imperversano tra gli uomini e le nazioni, minacciano incessantemente la pace e causano le guerre. Tutto quanto si fa per eliminare questi disordini contribuisce a costruire la pace e ad evitare la guerra:

« Gli uomini, in quanto peccatori, sono e saranno sempre sotto la minaccia della guerra fino alla venuta di Cristo; ma, in quanto riescono, uniti nell'amore, a vincere il peccato, essi vincono anche la violenza, fino alla realizzazione di quella parola divina: "Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell'arte della guerra" (Is 2,4) »

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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