L'ottavo comandamento. Introduzione: l'ottavo comandamento nel Catechismo della Chiesa Cattolica. Verità e veracità. La fedeltà e la testimonianza da rendere alle verità di fede. Le offese alla verità: falsa testimonianza e spergiuro, giudizio temerario, maldicenza e calunnia, adulazione, millanteria e ironia. Ciclo di catechesi la sana dottrina cattolica, quarantaduesima puntata, Lunedì 20 Settembre 2021
La falsa testimonianza (« Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo » (Es 20,16).), sembrerebbe un comandamento minore o facilmente liquidabile ma non è così. Ci muoviamo dentro un'ambito molto ampio, della verità, l'uso della parola in pubblico o in privato. Vediamo quando si raccomanda la vericità, l'oggettività delle comunicazioni ecc...è molto più importante di quanto si pensi. I comandamenti sono 10, alcuni sono più grossi ed importanti ma sono 10. Quindi vuol dire che anche il decimo non è mai così semplicistico perchè Dio le cose fa, le fa con criterio e se ha inserito anche questo vuol dire che ci muoviamo dentro ha una grossa rilevanza. E vediamo alcuni guai che possono diventare grandi ma sono pochi riconosciuti, confessati e percepiti nella loro intrinseca malizia e cattiveria.
Nel Catechismo della Chiesa Cattolica (d'ora in poi CCC) c'è la presentazione, la prima parte Vivere nella verità, rendere testimonianza alla Verità, poi si entra nel vivo: le offese alla verità, il rispetto della verità - tipo: opportunità di rivelare la verità al prossimo e delle domande che si fanno - poi 5° paragrafo: uso dei mezzi di comunicazione sociale. Oggi siamo diventati consapevoli quanto influiscono i mezzi di comunicazione sociale. Il don racconta di quando Berlusconi (a prescindere dal personaggio di per sè ecc...) quando andò alle elezioni con la potenza di tre reti televisive private, erano reti private e larghissimamente seguite e con un mezzo del genere a tua disposizione - il fatto oggettivo certo che c'è - perchè chi non ha televisioni alle spalle ha meno possibilità. Tutti quelli che operano nelle comunicazioni, quanto dovranno rendere conto a Nostro Signore? Dio dice le cose ma non ti sta a controllare con il fiato sul collo. Una trasgressione alla legge di Dio comporta del male a te stesso che nell'immediato non è riconducibile al peccato commesso come causa, ma Gesù nel Vangelo dice che anche di ogni parola inutile sarà chiesto conto all'Altissimo (Vangelo di san Matteo 12,36). Non è l'ideale che io agisca per timore del giudizio di Dio, non è l'ideale però non bisogna mai dimenticarlo. Noi non possiamo fare il bello e cattivo tempo pensando che alla fine del giorno cada tutto quanto nell'oblio. Non cade manco per nulla nell'oblio. Le pagine della nostra vita che noi scriviamo giorno per giorno, una volta che una cosa è stata fatta, appartiene all'ordine dei fatti storici. Noi non possiamo cambiarla, se ci pentiremo dei fatti strampalati che abbiamo fatto Lui ci porrà un sigillo di Misericordia ma il fatto non può venir annichilito. San Tommaso d'Aquino diceva che Dio non può fare che un fatto che è successo è come se non sia successo. Le affermazioni che fa don Leonardo, 5 minuti dopo se le è dimenticate, ci sta con la testa ma dopo no. Ma Dio si ricorda tutto. In Dio tutto quello che è accaduto è presente davanti a Dio come se fosse in atto al momento. Questo dobbiamo tenerlo sempre presente e ricordarlo. Ed infine un'ultimo paragrafo: Verità, bellezza e arte sacra. Il don ha visto in alcune Chiese alcuni obbrobri orrendi dove gli è stato detto da alcune persone che non c'era nessuna possibilità di eliminarli a causa di vincoli e contratti con i committenti.
2464 L'ottavo comandamento proibisce di falsare la verità nelle relazioni con gli altri. Questa norma morale deriva dalla vocazione del popolo santo ad essere testimone del suo Dio il quale è verità e vuole la verità. Le offese alla verità esprimono, con parole o azioni, un rifiuto di impegnarsi nella rettitudine morale: sono profonde infedeltà a Dio e, in tal senso, scalzano le basi dell'Alleanza.
La virtù che si esplica nell'osservanza dell'8° comandamento è la vericità, rimanere sempre fedeli. Il fondamento è che Dio è verità e vuole la Verità. Il padre della menzogna è il diavolo. Gesù ha detto Io sono la Verità e parlava in quanto Dio. Gesù si presenta coma la Verità o come Luce del Mondo, quella verità che fa liberi e che promette che lo Spirito Santo avrebbe portato alla verità tutta intera. Se è una cosa è vera, dite che è vera, se una cosa è falsa, dite che è falsa.
(lettura dei paragrafi del CCC)
La veracità rapporti veri e non falsi ed ipocriti, ma a nessuno è tenuto a dire tutto a tutti, ma fa parte della veracità il discernere e il comprendere che molte cose non si possono dire alcune a nessuno se non al confessore o soltanto a Dio solo e altre non si possono dire in certi contesti, in certi momenti o situazioni. Ci vogliono gli anni per impararla ad esercitarla bene, quando parlare, quando tacere, come dirlo, a chi dirlo, ecc... in ogni caso quello che noi diciamo dev'essere sempre vero. Quello che diciamo non deve essere sempr e comunque tutto.
2471 Davanti a Pilato Cristo proclama di essere venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità. 363 Il cristiano non deve vergognarsi « della testimonianza da rendere al Signore » (2 Tm 1,8). Nelle situazioni in cui si richiede che si testimoni la fede, il cristiano ha il dovere di professarla senza equivoci, come ha fatto san Paolo davanti ai suoi giudici. Il credente deve « conservare una coscienza irreprensibile davanti a Dio e davanti agli uomini » (At 24,16).
Questo paragrafo considera la Verità sotto una sfacettatura di importanza capitale: rendere testimonianza alla verità, alla Verità o alle Verità di fede; la Verità assurge a valore sommo quando coinvolge una verità di fede. Le Verità di fede sono immutabili ma si trovano ad un livello superiore delle verità che possiamo constatare in questo mondo. Il don vorrebbe ricordare il famoso caso Galilei, sappiamo benissimo che su questo caso è stata costruita da alcune persone una propaganda anti ecclesiale per dire che la Chiesa è tornata indietro, ha messo il bavaglio allo scienziato, ecc... . E' vero che ci furono atteggiamenti da parti di alcuni ecclesiastici non molto diversi da ciò che si vede in giro. Le autorità ecclesiastiche non voluto guardare al cannocchiale per vedere le macchie lunari che provavano che era la Terra che girava intorno al Sole e non l'incontrario. Questo è un'atteggiamento molto simile a chi, quando c'è una situazione da chiarire, viene invitato ad approfondire a sentire un'altra campana e non vuole sentire nulla. Il problema legato a Galileo? Era l'inventore del metodo scientifico, quel metodo che consente alle cosidette scienze esatte di giungere ad una certezza incontrovertibile circa alcuni asserti perchè alcune di queste cose si possono dimostrare in laboratorio. Una cosa deve essere dimostrata in maniera incontrovertibile. Lo scienziato diceva: una verità di questo genere è la più evidente che possa esistere perchè nessuno la può contestare, una verità di Fede è certa per l'autorità di Dio, ma possiamo noi dimostrare noi una verità di fede? No. Perchè se lo fosse non sarebbe di fede. Ecco il punto del contrasto profondo. Ed ecco perchè la Chiesa in questo punto ha avuto ragione. La Verità incontrovertibile si trova rispetto ad un piano inferiore rispetto ad una Verità di Fede, perchè il fondamento della verità di fede è la Vericità di Dio che è più grande dell'incontrovertibilità della verità in laboratorio. E' più facile che 2+2 faccia 5 piuttosto che Gesù non sia Figlio di Dio. La verità di fede sta su un piano superiore. Conseguenze di questo? Proviamo a pensare bene al teorema di Pitagora..chi crede che quando uno andrà di fronte a Dio gli sarà chiesto conto anche di ogni parola inutile? E questo è più sicuro che il teorema di Pitagora
2472 Il dovere dei cristiani di prendere parte alla vita della Chiesa li spinge ad agire come testimoni del Vangelo e degli obblighi che ne derivano. Tale testimonianza è trasmissione della fede in parole e opere. La testimonianza è un atto di giustizia che comprova o fa conoscere la verità: 364 « Tutti i cristiani, dovunque vivono, sono tenuti a manifestare con l'esempio della vita e con la testimonianza della parola l'uomo nuovo, che hanno rivestito col Battesimo, e la forza dello Spirito Santo, dal quale sono stati rinvigoriti con la Confermazione ». 365
Chi è il testimone della fede per antonomasia? Il Martire.
2473 Il martirio è la suprema testimonianza resa alla verità della fede; il martire è un testimone che arriva fino alla morte. Egli rende testimonianza a Cristo, morto e risorto, al quale è unito dalla carità. Rende testimonianza alla verità della fede e della dottrina cristiana. Affronta la morte con un atto di fortezza. « Lasciate che diventi pasto delle belve. Solo così mi sarà concesso di raggiungere Dio ». 366
2474 Con la più grande cura la Chiesa ha raccolto le memorie di coloro che, per testimoniare la fede, sono giunti sino alla fine. Si tratta degli atti dei martiri. Costituiscono gli archivi della verità scritti a lettere di sangue: Nulla mi gioverebbe tutto il mondo e tutti i regni di quaggiù; per me è meglio morire per [unirmi a] Gesù Cristo, che essere re sino ai confini della terra. Io cerco colui che morì per noi; io voglio colui che per noi risuscitò. Il parto è imminente... ». 367 « Ti benedico per avermi giudicato degno di questo giorno e di quest'ora, degno di essere annoverato tra i tuoi martiri [...]. Tu hai mantenuto la tua promessa, o Dio della fedeltà e della verità. Per questa grazia e per tutte le cose, ti lodo, ti benedico, ti rendo gloria per mezzo di Gesù Cristo, Sacerdote eterno e onnipotente, Figlio tuo diletto. Per lui, che vive e regna con te e con lo Spirito, sia gloria a te, ora e nei secoli dei secoli. Amen ». 368
Quando c'è in gioco la Fede e una convinzione profonda di fede, non ci si ferma di fronte nemmeno alla morte e non si rinnega per nessun motivo la Verità.
III. Le offese alla verità
2476 Falsa testimonianza e spergiuro. Un'affermazione contraria alla verità, quando è fatta pubblicamente, riveste una gravità particolare. Fatta davanti ad un tribunale, diventa una falsa testimonianza. 369 Quando la si fa sotto giuramento, è uno spergiuro. Simili modi di comportarsi contribuiscono sia alla condanna di un innocente sia alla assoluzione di un colpevole, oppure ad aggravare la pena in cui è incorso l'accusato. 370 Compromettono gravemente l'esercizio della giustizia e l'equità della sentenza pronunciata dai giudici.
Lo spergiuro è anche materia coinvolta nel secondo comandamento. Inutile dire che una falsa testimonianza che condanna un'innocente o che scagiona un colpevole o che aggrava una situazione è un grosso peccato mortale.
2477 Il rispetto della reputazione delle persone rende illecito ogni atteggiamento ed ogni parola che possano causare un ingiusto danno. 371 Si rende colpevole:
— di giudizio temerario colui che, anche solo tacitamente, ammette come vera, senza sufficiente fondamento, una colpa morale nel prossimo;
— di maldicenza colui che, senza un motivo oggettivamente valido, rivela i difetti e le mancanze altrui a persone che li ignorano; 372
— di calunnia colui che, con affermazioni contrarie alla verità, nuoce alla reputazione degli altri e dà occasione a giudizi erronei sul loro conto.
Il giudizio temerario è un peccato diffuso. La buona fama del prossimo, è un diritto sacrosanto e nativo, il giudizio temerario è una lesione della buona fama del prossimo nel tuo cuore, tu guardi una persona e ti vai a fare gli affari del prossimo, quello che fa il prossimo sono affari suoi, lo giudica Nostro Signore ------ Guardi il prossimo, lo vedi fare una cosa e lo giudichi male; pensi che quella cosa che sta facendo di per sè non unilateralmente diretta verso una certa interpretazione, tu la interpreti male. Esempio dei padri del deserto: vivevano in queste grotte, ognuno dentro la grotta propria. Esempio: se tu dovessi vedere un giorno che nella grotta del tuo confratello entra una donna vesitita in abiti succinti ed avvenente e ci resta almeno mezz'ora e senti qualche rumore o qualche grida e poi vedi uscire questa donna tutta quanta disordinata e scarmigliata tu che cosa pensi? Se non pensi è meglio, ma se propri devi pensare, devi pensare che quella era una donna indemoniata e che dentro quella grotta il tuo confratello gli ha fatto un'esorcismo ed è per questo che l'hai sentita gridare e basta. Perchè quello sta facendo quella cosa? Dietro ai giudizi temerari ci sono tante cose, se noi crescessimo un pò -- dal non senso alla vita di Cielo -- ci sono una serie di dinamiche psicologiche ecc... ma perchè devi pensare male contro quella persona? Che te ne importa? Cosa ti muove? Perchè la vuoi screditare quanto meno nel tuo cuore? Pensaci. Chi è facile a fare questi giudizi, pensi: Quando stai pensando male di qualcuno, chi è che ti spinge a pensare male di qualcuno? O cos'è che ti spinge a pensare male? Quel qualcuno è una persona che tu consideri come rivale, nel piccolo o nel grande e in qualche modo lo devi screditare quanto meno agli occhi tuoi o lo consideri - in fondo in fondo - migliore di te e quindi lo screditare per auto convincerti che quello sia peggio di te. Sono alcuni esempi tra i più grossolani. Se non si è grado di provare ciò che si dice, bisogna tacere, le prove. Nessuno può ledere la buona fama del prossimo sulla base di semplice sospetti. Quando dobbiamo farci idee su situazioni o realtà, stai sempre ai fatti oggettivi non alle teorie o alle ipotesi o congetture.
— di maldicenza colui che, senza un motivo oggettivamente valido, rivela i difetti e le mancanze altrui a persone che li ignorano; 372
La maldicenza è rivelare un difetto o mancanza che la persona ha commesso veramente ...ma perchè lo devo rivelare senza un motivo oggettivamente valido? Tipo che sia impedito un male maggiore o che sia necessario dire quella cosa ad una persona in autorità che possa porvi rimedio. Problemi con il sacerdote? Amesso che sia vero, la prima cosa che fai ne parli con il diretto interessato e se non si corregge, trattandosi di una cosa brutta o lesiva di un diritto che possa fare del male alle persone lo dirai al superiore. Qua non c'è maldicenza perchè c'è un motivo oggettivo valido. La tutela della buona fama cede di fronte ai danni che potrebbe produrre un certo comportamento se non fosse rivelato a chi può porvi rimedio. Se non c'è un motivo oggettivamente valido io non ne devo parlare. Il motto dei maestri di spirito: quando si parla degli altri si parla in bene o si tace. Di sè stessi è meglio non parlarne in toto, meno si parla meglio è.
— di calunnia colui che, con affermazioni contrarie alla verità, nuoce alla reputazione degli altri e dà occasione a giudizi erronei sul loro conto.
La calunnia è una cosa odiosa ed è un reato da codice penale così anche la diffamazione. La buona fama è un bene prezioso e guai a chi rovina la buona fama del prossimo.
2478 Per evitare il giudizio temerario, ciascuno cercherà di interpretare, per quanto è possibile, in un senso favorevole i pensieri, le parole e le azioni del suo prossimo: « Ogni buon cristiano deve essere più disposto a salvare l'espressione oscura del prossimo che a condannarla; e se non la può salvare, cerchi di sapere quale significato egli le dà; e, se le desse un significato erroneo, lo corregga con amore; e, se non basta, cerchi tutti i mezzi adatti perché, dandole il significato giusto, si salvi dall'errore ». 373
2479 Maldicenze e calunnie distruggono la reputazione e l'onore del prossimo. Ora, l'onore è la testimonianza sociale resa alla dignità umana, e ognuno gode di un diritto naturale all'onore del proprio nome, alla propria reputazione e al rispetto. Perciò la maldicenza e la calunnia offendono le virtù della giustizia e della carità.
Il Signore ci conceda di fare attenzione, di badare a queste cose brutte e di non macchiarci e di non farci trovare al Giudizio Particolare facendoci vedere persone la cui buona fama è stata rovinata da ciò che noi stessi abbiamo contribuito ad alimentare.
2480 È da bandire qualsiasi parola o atteggiamento che, per lusinga, adulazione o compiacenza, incoraggi e confermi altri nella malizia dei loro atti e nella perversità della loro condotta. L'adulazione è una colpa grave se si fa complice di vizi o di peccati gravi. Il desiderio di rendersi utile o l'amicizia non giustificano una doppiezza del linguaggio. L'adulazione è un peccato veniale quando nasce soltanto dal desiderio di riuscire gradito, evitare un male, far fronte ad una necessità, conseguire vantaggi leciti.
Ci sono delle espressioni tipiche che definiscono il peccato di adulazione in maniera volgare. Quello che blandisce ed esalta una persona nonostante o per la malvagità degli atti della condotta. Un termine che si può usare i tirapiedi o portaborse, una persona che si mette che si mette a servizio di un potente e qualsiasi cosa che faccia - anche fosse la più grande corbelleria o sciocchezza che si possa dire. Noi non dobbiamo adulare proprio nessuno e se qualcuno va contro la verità commette una colpa grave, è un vizio grave. Non approviamole e non rendiamocene complici. Tu aduli una persona per fare l'amicone in modo tale che ti stimi o per evitare che mi faccia un male o per conseguire vantaggi anche leciti.
2481 La iattanza o millanteria costituisce una colpa contro la verità. Ciò vale anche per l'ironia che tende ad intaccare l'apprezzamento di qualcuno caricaturando, in maniera malevola, qualche aspetto del suo comportamento.
Quando uno si attribuisce titoli o virtù che non ha, manca alla verità. Capiamo che l'ironia è peccaminosa perchè va a ledere anche se in forma giocosa la buona fama del prossimo. Non è che attraverso l'ironia o la presunta ironia io una persona la posso completamente distruggere e farlo anche in pubblico in pubblici spettacoli. Molti peccati visti qua sono frequenti e possono complicare non poco le relazioni interpersonali del consorzio umano e mettiamoci quel minimo di buona volontà perchè ciò non accada.
CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
La falsa testimonianza (« Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo » (Es 20,16).), sembrerebbe un comandamento minore o facilmente liquidabile ma non è così. Ci muoviamo dentro un'ambito molto ampio, della verità, l'uso della parola in pubblico o in privato. Vediamo quando si raccomanda la vericità, l'oggettività delle comunicazioni ecc...è molto più importante di quanto si pensi. I comandamenti sono 10, alcuni sono più grossi ed importanti ma sono 10. Quindi vuol dire che anche il decimo non è mai così semplicistico perchè Dio le cose fa, le fa con criterio e se ha inserito anche questo vuol dire che ci muoviamo dentro ha una grossa rilevanza. E vediamo alcuni guai che possono diventare grandi ma sono pochi riconosciuti, confessati e percepiti nella loro intrinseca malizia e cattiveria.
Nel Catechismo della Chiesa Cattolica (d'ora in poi CCC) c'è la presentazione, la prima parte Vivere nella verità, rendere testimonianza alla Verità, poi si entra nel vivo: le offese alla verità, il rispetto della verità - tipo: opportunità di rivelare la verità al prossimo e delle domande che si fanno - poi 5° paragrafo: uso dei mezzi di comunicazione sociale. Oggi siamo diventati consapevoli quanto influiscono i mezzi di comunicazione sociale. Il don racconta di quando Berlusconi (a prescindere dal personaggio di per sè ecc...) quando andò alle elezioni con la potenza di tre reti televisive private, erano reti private e larghissimamente seguite e con un mezzo del genere a tua disposizione - il fatto oggettivo certo che c'è - perchè chi non ha televisioni alle spalle ha meno possibilità. Tutti quelli che operano nelle comunicazioni, quanto dovranno rendere conto a Nostro Signore? Dio dice le cose ma non ti sta a controllare con il fiato sul collo. Una trasgressione alla legge di Dio comporta del male a te stesso che nell'immediato non è riconducibile al peccato commesso come causa, ma Gesù nel Vangelo dice che anche di ogni parola inutile sarà chiesto conto all'Altissimo (Vangelo di san Matteo 12,36). Non è l'ideale che io agisca per timore del giudizio di Dio, non è l'ideale però non bisogna mai dimenticarlo. Noi non possiamo fare il bello e cattivo tempo pensando che alla fine del giorno cada tutto quanto nell'oblio. Non cade manco per nulla nell'oblio. Le pagine della nostra vita che noi scriviamo giorno per giorno, una volta che una cosa è stata fatta, appartiene all'ordine dei fatti storici. Noi non possiamo cambiarla, se ci pentiremo dei fatti strampalati che abbiamo fatto Lui ci porrà un sigillo di Misericordia ma il fatto non può venir annichilito. San Tommaso d'Aquino diceva che Dio non può fare che un fatto che è successo è come se non sia successo. Le affermazioni che fa don Leonardo, 5 minuti dopo se le è dimenticate, ci sta con la testa ma dopo no. Ma Dio si ricorda tutto. In Dio tutto quello che è accaduto è presente davanti a Dio come se fosse in atto al momento. Questo dobbiamo tenerlo sempre presente e ricordarlo. Ed infine un'ultimo paragrafo: Verità, bellezza e arte sacra. Il don ha visto in alcune Chiese alcuni obbrobri orrendi dove gli è stato detto da alcune persone che non c'era nessuna possibilità di eliminarli a causa di vincoli e contratti con i committenti.
2464 L'ottavo comandamento proibisce di falsare la verità nelle relazioni con gli altri. Questa norma morale deriva dalla vocazione del popolo santo ad essere testimone del suo Dio il quale è verità e vuole la verità. Le offese alla verità esprimono, con parole o azioni, un rifiuto di impegnarsi nella rettitudine morale: sono profonde infedeltà a Dio e, in tal senso, scalzano le basi dell'Alleanza.
La virtù che si esplica nell'osservanza dell'8° comandamento è la vericità, rimanere sempre fedeli. Il fondamento è che Dio è verità e vuole la Verità. Il padre della menzogna è il diavolo. Gesù ha detto Io sono la Verità e parlava in quanto Dio. Gesù si presenta coma la Verità o come Luce del Mondo, quella verità che fa liberi e che promette che lo Spirito Santo avrebbe portato alla verità tutta intera. Se è una cosa è vera, dite che è vera, se una cosa è falsa, dite che è falsa.
(lettura dei paragrafi del CCC)
La veracità rapporti veri e non falsi ed ipocriti, ma a nessuno è tenuto a dire tutto a tutti, ma fa parte della veracità il discernere e il comprendere che molte cose non si possono dire alcune a nessuno se non al confessore o soltanto a Dio solo e altre non si possono dire in certi contesti, in certi momenti o situazioni. Ci vogliono gli anni per impararla ad esercitarla bene, quando parlare, quando tacere, come dirlo, a chi dirlo, ecc... in ogni caso quello che noi diciamo dev'essere sempre vero. Quello che diciamo non deve essere sempr e comunque tutto.
2471 Davanti a Pilato Cristo proclama di essere venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità. 363 Il cristiano non deve vergognarsi « della testimonianza da rendere al Signore » (2 Tm 1,8). Nelle situazioni in cui si richiede che si testimoni la fede, il cristiano ha il dovere di professarla senza equivoci, come ha fatto san Paolo davanti ai suoi giudici. Il credente deve « conservare una coscienza irreprensibile davanti a Dio e davanti agli uomini » (At 24,16).
Questo paragrafo considera la Verità sotto una sfacettatura di importanza capitale: rendere testimonianza alla verità, alla Verità o alle Verità di fede; la Verità assurge a valore sommo quando coinvolge una verità di fede. Le Verità di fede sono immutabili ma si trovano ad un livello superiore delle verità che possiamo constatare in questo mondo. Il don vorrebbe ricordare il famoso caso Galilei, sappiamo benissimo che su questo caso è stata costruita da alcune persone una propaganda anti ecclesiale per dire che la Chiesa è tornata indietro, ha messo il bavaglio allo scienziato, ecc... . E' vero che ci furono atteggiamenti da parti di alcuni ecclesiastici non molto diversi da ciò che si vede in giro. Le autorità ecclesiastiche non voluto guardare al cannocchiale per vedere le macchie lunari che provavano che era la Terra che girava intorno al Sole e non l'incontrario. Questo è un'atteggiamento molto simile a chi, quando c'è una situazione da chiarire, viene invitato ad approfondire a sentire un'altra campana e non vuole sentire nulla. Il problema legato a Galileo? Era l'inventore del metodo scientifico, quel metodo che consente alle cosidette scienze esatte di giungere ad una certezza incontrovertibile circa alcuni asserti perchè alcune di queste cose si possono dimostrare in laboratorio. Una cosa deve essere dimostrata in maniera incontrovertibile. Lo scienziato diceva: una verità di questo genere è la più evidente che possa esistere perchè nessuno la può contestare, una verità di Fede è certa per l'autorità di Dio, ma possiamo noi dimostrare noi una verità di fede? No. Perchè se lo fosse non sarebbe di fede. Ecco il punto del contrasto profondo. Ed ecco perchè la Chiesa in questo punto ha avuto ragione. La Verità incontrovertibile si trova rispetto ad un piano inferiore rispetto ad una Verità di Fede, perchè il fondamento della verità di fede è la Vericità di Dio che è più grande dell'incontrovertibilità della verità in laboratorio. E' più facile che 2+2 faccia 5 piuttosto che Gesù non sia Figlio di Dio. La verità di fede sta su un piano superiore. Conseguenze di questo? Proviamo a pensare bene al teorema di Pitagora..chi crede che quando uno andrà di fronte a Dio gli sarà chiesto conto anche di ogni parola inutile? E questo è più sicuro che il teorema di Pitagora
2472 Il dovere dei cristiani di prendere parte alla vita della Chiesa li spinge ad agire come testimoni del Vangelo e degli obblighi che ne derivano. Tale testimonianza è trasmissione della fede in parole e opere. La testimonianza è un atto di giustizia che comprova o fa conoscere la verità: 364 « Tutti i cristiani, dovunque vivono, sono tenuti a manifestare con l'esempio della vita e con la testimonianza della parola l'uomo nuovo, che hanno rivestito col Battesimo, e la forza dello Spirito Santo, dal quale sono stati rinvigoriti con la Confermazione ». 365
Chi è il testimone della fede per antonomasia? Il Martire.
2473 Il martirio è la suprema testimonianza resa alla verità della fede; il martire è un testimone che arriva fino alla morte. Egli rende testimonianza a Cristo, morto e risorto, al quale è unito dalla carità. Rende testimonianza alla verità della fede e della dottrina cristiana. Affronta la morte con un atto di fortezza. « Lasciate che diventi pasto delle belve. Solo così mi sarà concesso di raggiungere Dio ». 366
2474 Con la più grande cura la Chiesa ha raccolto le memorie di coloro che, per testimoniare la fede, sono giunti sino alla fine. Si tratta degli atti dei martiri. Costituiscono gli archivi della verità scritti a lettere di sangue: Nulla mi gioverebbe tutto il mondo e tutti i regni di quaggiù; per me è meglio morire per [unirmi a] Gesù Cristo, che essere re sino ai confini della terra. Io cerco colui che morì per noi; io voglio colui che per noi risuscitò. Il parto è imminente... ». 367 « Ti benedico per avermi giudicato degno di questo giorno e di quest'ora, degno di essere annoverato tra i tuoi martiri [...]. Tu hai mantenuto la tua promessa, o Dio della fedeltà e della verità. Per questa grazia e per tutte le cose, ti lodo, ti benedico, ti rendo gloria per mezzo di Gesù Cristo, Sacerdote eterno e onnipotente, Figlio tuo diletto. Per lui, che vive e regna con te e con lo Spirito, sia gloria a te, ora e nei secoli dei secoli. Amen ». 368
Quando c'è in gioco la Fede e una convinzione profonda di fede, non ci si ferma di fronte nemmeno alla morte e non si rinnega per nessun motivo la Verità.
III. Le offese alla verità
2476 Falsa testimonianza e spergiuro. Un'affermazione contraria alla verità, quando è fatta pubblicamente, riveste una gravità particolare. Fatta davanti ad un tribunale, diventa una falsa testimonianza. 369 Quando la si fa sotto giuramento, è uno spergiuro. Simili modi di comportarsi contribuiscono sia alla condanna di un innocente sia alla assoluzione di un colpevole, oppure ad aggravare la pena in cui è incorso l'accusato. 370 Compromettono gravemente l'esercizio della giustizia e l'equità della sentenza pronunciata dai giudici.
Lo spergiuro è anche materia coinvolta nel secondo comandamento. Inutile dire che una falsa testimonianza che condanna un'innocente o che scagiona un colpevole o che aggrava una situazione è un grosso peccato mortale.
2477 Il rispetto della reputazione delle persone rende illecito ogni atteggiamento ed ogni parola che possano causare un ingiusto danno. 371 Si rende colpevole:
— di giudizio temerario colui che, anche solo tacitamente, ammette come vera, senza sufficiente fondamento, una colpa morale nel prossimo;
— di maldicenza colui che, senza un motivo oggettivamente valido, rivela i difetti e le mancanze altrui a persone che li ignorano; 372
— di calunnia colui che, con affermazioni contrarie alla verità, nuoce alla reputazione degli altri e dà occasione a giudizi erronei sul loro conto.
Il giudizio temerario è un peccato diffuso. La buona fama del prossimo, è un diritto sacrosanto e nativo, il giudizio temerario è una lesione della buona fama del prossimo nel tuo cuore, tu guardi una persona e ti vai a fare gli affari del prossimo, quello che fa il prossimo sono affari suoi, lo giudica Nostro Signore ------ Guardi il prossimo, lo vedi fare una cosa e lo giudichi male; pensi che quella cosa che sta facendo di per sè non unilateralmente diretta verso una certa interpretazione, tu la interpreti male. Esempio dei padri del deserto: vivevano in queste grotte, ognuno dentro la grotta propria. Esempio: se tu dovessi vedere un giorno che nella grotta del tuo confratello entra una donna vesitita in abiti succinti ed avvenente e ci resta almeno mezz'ora e senti qualche rumore o qualche grida e poi vedi uscire questa donna tutta quanta disordinata e scarmigliata tu che cosa pensi? Se non pensi è meglio, ma se propri devi pensare, devi pensare che quella era una donna indemoniata e che dentro quella grotta il tuo confratello gli ha fatto un'esorcismo ed è per questo che l'hai sentita gridare e basta. Perchè quello sta facendo quella cosa? Dietro ai giudizi temerari ci sono tante cose, se noi crescessimo un pò -- dal non senso alla vita di Cielo -- ci sono una serie di dinamiche psicologiche ecc... ma perchè devi pensare male contro quella persona? Che te ne importa? Cosa ti muove? Perchè la vuoi screditare quanto meno nel tuo cuore? Pensaci. Chi è facile a fare questi giudizi, pensi: Quando stai pensando male di qualcuno, chi è che ti spinge a pensare male di qualcuno? O cos'è che ti spinge a pensare male? Quel qualcuno è una persona che tu consideri come rivale, nel piccolo o nel grande e in qualche modo lo devi screditare quanto meno agli occhi tuoi o lo consideri - in fondo in fondo - migliore di te e quindi lo screditare per auto convincerti che quello sia peggio di te. Sono alcuni esempi tra i più grossolani. Se non si è grado di provare ciò che si dice, bisogna tacere, le prove. Nessuno può ledere la buona fama del prossimo sulla base di semplice sospetti. Quando dobbiamo farci idee su situazioni o realtà, stai sempre ai fatti oggettivi non alle teorie o alle ipotesi o congetture.
— di maldicenza colui che, senza un motivo oggettivamente valido, rivela i difetti e le mancanze altrui a persone che li ignorano; 372
La maldicenza è rivelare un difetto o mancanza che la persona ha commesso veramente ...ma perchè lo devo rivelare senza un motivo oggettivamente valido? Tipo che sia impedito un male maggiore o che sia necessario dire quella cosa ad una persona in autorità che possa porvi rimedio. Problemi con il sacerdote? Amesso che sia vero, la prima cosa che fai ne parli con il diretto interessato e se non si corregge, trattandosi di una cosa brutta o lesiva di un diritto che possa fare del male alle persone lo dirai al superiore. Qua non c'è maldicenza perchè c'è un motivo oggettivo valido. La tutela della buona fama cede di fronte ai danni che potrebbe produrre un certo comportamento se non fosse rivelato a chi può porvi rimedio. Se non c'è un motivo oggettivamente valido io non ne devo parlare. Il motto dei maestri di spirito: quando si parla degli altri si parla in bene o si tace. Di sè stessi è meglio non parlarne in toto, meno si parla meglio è.
— di calunnia colui che, con affermazioni contrarie alla verità, nuoce alla reputazione degli altri e dà occasione a giudizi erronei sul loro conto.
La calunnia è una cosa odiosa ed è un reato da codice penale così anche la diffamazione. La buona fama è un bene prezioso e guai a chi rovina la buona fama del prossimo.
2478 Per evitare il giudizio temerario, ciascuno cercherà di interpretare, per quanto è possibile, in un senso favorevole i pensieri, le parole e le azioni del suo prossimo: « Ogni buon cristiano deve essere più disposto a salvare l'espressione oscura del prossimo che a condannarla; e se non la può salvare, cerchi di sapere quale significato egli le dà; e, se le desse un significato erroneo, lo corregga con amore; e, se non basta, cerchi tutti i mezzi adatti perché, dandole il significato giusto, si salvi dall'errore ». 373
2479 Maldicenze e calunnie distruggono la reputazione e l'onore del prossimo. Ora, l'onore è la testimonianza sociale resa alla dignità umana, e ognuno gode di un diritto naturale all'onore del proprio nome, alla propria reputazione e al rispetto. Perciò la maldicenza e la calunnia offendono le virtù della giustizia e della carità.
Il Signore ci conceda di fare attenzione, di badare a queste cose brutte e di non macchiarci e di non farci trovare al Giudizio Particolare facendoci vedere persone la cui buona fama è stata rovinata da ciò che noi stessi abbiamo contribuito ad alimentare.
2480 È da bandire qualsiasi parola o atteggiamento che, per lusinga, adulazione o compiacenza, incoraggi e confermi altri nella malizia dei loro atti e nella perversità della loro condotta. L'adulazione è una colpa grave se si fa complice di vizi o di peccati gravi. Il desiderio di rendersi utile o l'amicizia non giustificano una doppiezza del linguaggio. L'adulazione è un peccato veniale quando nasce soltanto dal desiderio di riuscire gradito, evitare un male, far fronte ad una necessità, conseguire vantaggi leciti.
Ci sono delle espressioni tipiche che definiscono il peccato di adulazione in maniera volgare. Quello che blandisce ed esalta una persona nonostante o per la malvagità degli atti della condotta. Un termine che si può usare i tirapiedi o portaborse, una persona che si mette che si mette a servizio di un potente e qualsiasi cosa che faccia - anche fosse la più grande corbelleria o sciocchezza che si possa dire. Noi non dobbiamo adulare proprio nessuno e se qualcuno va contro la verità commette una colpa grave, è un vizio grave. Non approviamole e non rendiamocene complici. Tu aduli una persona per fare l'amicone in modo tale che ti stimi o per evitare che mi faccia un male o per conseguire vantaggi anche leciti.
2481 La iattanza o millanteria costituisce una colpa contro la verità. Ciò vale anche per l'ironia che tende ad intaccare l'apprezzamento di qualcuno caricaturando, in maniera malevola, qualche aspetto del suo comportamento.
Quando uno si attribuisce titoli o virtù che non ha, manca alla verità. Capiamo che l'ironia è peccaminosa perchè va a ledere anche se in forma giocosa la buona fama del prossimo. Non è che attraverso l'ironia o la presunta ironia io una persona la posso completamente distruggere e farlo anche in pubblico in pubblici spettacoli. Molti peccati visti qua sono frequenti e possono complicare non poco le relazioni interpersonali del consorzio umano e mettiamoci quel minimo di buona volontà perchè ciò non accada.
CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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