La virtù cardinale della prudenza (seconda parte). La prudenza nell'insegnamento di san Tommaso d'Aquino. L'eubulia, la sunesis e la gnome. Le otto parti della prudenza: memoria, intelletto, docilità, eustochia (o sagacia), ragione, previdenza, circospezione e cautela. Importanza capitale e decisiva di questa splendida virtù. Ciclo di catechesi "Vizi e virtù", venticinquesima puntata, 20 Aprile 2022
In quanto battezzati, gli ambiti delle virtù - sia teologali che cardinali - le abbiamo, la radice è già in noi solo che dobbiamo esercitarle con la grazia, preghiera e pratica. Se ciò non accade, le virtù rimangono morte. E' come se ci fosse un'abito appeso dentro ad un'armadio e quell'abito non fosse usato. E' come se quella persona non ce l'avesse. Se non abbiamo la grazia, preghiera e pratica....le virtù, come i vizi, crescono con la ripetizione degli atti. La prudenza è la virtù che presiede tutte le nostre scelte, specie quelle che hanno rilevanza morale in senso ampio. San Tommaso d'Aquino diceva: la prudenza è una virtù sommamente necessaria per la vita umana, perchè vivere bene consiste nel bene operare, e perchè uno compia il bene non basta considerare ciò che compie ma anche il modo con cui lo compie. Si richiede che agisca non per moto di passione ma seguendo un'opzione retta. Le persone che agiscono d'istinto, di pancia o dicono ciò che pensano senza pensare possiamo mettere la mano sul fuoco che non stanno agendo con prudenza, perchè di getto, di impeto e di impulso/ passione, non si fa mai la cosa giusta. La prudenza ci aiuta a ponderare bene i valori, le possibili varianti, le conseguenze delle nostre azioni, i mezzi che usiamo per porre in essere le nostre azioni ecc... generalmente questa virtù è direttamente proporzionale all'età (ordinariamente), più si diventa adulti più si esercita la prudenza. I giovani di solito agiscono di getto e di botto, molto difficile trovare un giovane prudente, ma di questi tempi non è raro trovare un'adulto che non sembra brillare in prudenza nonostante la non più tenera età. Noi abbiamo uno "scheletro" che ci viene dato con il Battesimo, ma poi la prudenza l'acquisiamo con l'esperienza - trarre profitto dei propri errori e peccati - la prudenza ci preserva dai peccati e dagli errori. Io commetto un peccato quando commetto qualcosa di cattivo e la mia volontà sa di farla, io commetto un'errore quando sono convinto di fare bene e quindi la mia volontà non aderisce a qualcosa che so è contrario alla legge di Dio. Quando c'è un problema del generalmente manca la prudenza, perchè di solito non ho fatto un buon discernimento e non ho individuato il bene reale in questa situazione quindi non ho centrato la Volontà di Dio. C'è un dono dello Spirito Santo che è il Consiglio, la Madonna è venerata come Madonna del Buon Consiglio, esperienza ed istruzione. Io devo acquisire le conoscenze necessarie per fare un buon discernimento. Ci sono dei vizi contrari alla prudenza ma che gli somigliano.
Tre virtù che sono connesse con la prudenza: L'eubulia (bene - considerazione, è fondamentale la buona considerazione, questa virtù è l'abito mediante il quale deliberiamo il bene, la capacità di deliberare il bene e di prendere una buona decisione; ma per far ciò noi dobbiamo aver immagazzinato i dati e le informazione. Come faccio a deliberare bene se non so ciò che è bene e ciò che è male? La prudenza delibera il bene concreto da farsi sia a scegliersi i mezzi da usare.), la sunesis (san Tommaso la definisce il buon senso comune, la capacità di applicare la legge comune ed ordinaria, ordinariamente nelle grandi decisioni ci si attiene alla legge ordinaria, però la legge ordinaria soffre delle eccezioni, la capacità di riconoscere i momenti straordinari)e la gnome (la capacità di individuare le eccezzioni alla regola che chiaramente paralizza l'uso della legge). Esempio, il don non risponde: supponiamo che il don si trovi d'estate a mezzogiorno in una strada periferica, agosto, traffico zero, arrivo ad un'incrocio dove c'è un semaforo rosso. Sia il lato destro e sinistro si vedono benissimo, senza nessun dubbio, fino a 200 metri di lontananza dal semaforo. Io ho un'urgenza,...il semaforo è rosso: la legge ordinaria mi dice che con il rosso non si passa. Ma io ho fretta per una cosa importante e 2) stiamo al 20 agosto e ci sono 40°C e a destra e sinistra non c'è nessuno. Se passo il rosso in queste circostanze faccio peccato? Il don non sta dicendo che sta facendo peccato. Certo che se c'è la telecamera ti becchi la multa, ma da un punto di vista morale in queste circostanze commetti un peccato? Perchè posso passare con il rosso anche con il traffico? Perchè - esempio - ho una persona agonizzante dietro che ha bisogno e che supera quindi il codice della strada. In quel momento c'è un black-out delle regole in quella circostanza soggettiva.
La sapienza da un lato ordina gli atti al fine che è il bene concreto e determina le vie concrete per raggiungerlo. San Tommaso dice che l'anima in grazia di Dio ha la prudenza, perchè essendo la prudenza la retta ragione delle cose da compiere essa richiede che la persona sia ben disposta ad operare rettamente. E quand'è che la nostra volontà è fondamentalmente retta? Quando stiamo in grazia, perchè lì devi astenerti dalla trasgressione volontaria dalla legge di Dio. Se la mia volontà è ordinata alla rettitudine la prudenza potrà ben deliberare. Questa virtù che è la prima delle virtù cardinali presuppone le virtù morali che servono ad indirizzare la nostra volontà al bene. Altrimenti la prudenza non funzionerà bene.
Ci sono otto parti della prudenza: 1) la memoria - in questa virtù la memoria è necessaria per tenere i dati acquisiti sia dall'esperienza sia dall'istruzione, mi devo ricordare le cose importanti. 2) L'intelletto: la capacità di intuire i principi conoscitivi da applicare nel caso concreto, intima penetrazione della verità. 3) La docilità, è quella disposizione dell'anima, sto nell'attitudine dello scolaro, nel discepolo che si lascia istruire dal maestro. Devo imparare da altri i criteri di valutazione. Qua i sacerdoti giocano un ruolo fondamentale, non devono dire alle persone cosa devono fare - salvo qualche caso - ma devono dare corretti criteri di valutazione e i principi in base a cui muoversi. Molte persone hanno chiamato il don (durante la pandemia) per chiedere circa la comunione in mano ecc... il don non ha mai detto nulla, quello che ha cercato di fare con le persone è dar alle persone dei criteri di discernimento che le abilitassero ad ascoltare la voce di Dio che parla nella loro coscienza. La prudenza mira a fare la volontà di Dio per te. Il don ha prospettato tutta quanta la situazione, gli ha detto i valori in causa sono questi questi, le conseguenze sono questo, questo ecc... e poi ha detto: mettiti davanti al SS Sacramento e troverai la scelta giusta quando sentirai la pace nel cuore. Il don dice che un sacco di gente che lo ha ringraziato. La prudenza la deve esercitare la persona non il don. Il don sa quello che lui farebbe in una situazione analoga. Ma fare una cosa che ti viene detta dall'esterno, ti toglie anche il merito se tu non la fai tua attraverso un'atto della virtù della prudenza. 4) Eustochia o sagacia cioè la capacità di ben congetturare - facendo ipotesi - da sè stessi, scoprendo soli i criteri e principi. Esempio: mi trovo in questa situazione, se faccio così, cosa potrebbe succedere? Quali conseguenze? Come potrebbe essere interpretata? Quali danni e/o benefici potrebbe apportarmi? Le persone queste operazioni non le vogliono fare ma le devono fare. Gesù rimprovera ai discepoli di Emmaus, stolti e lenti di cuore, cioè senza intelletto, è l'uso di quella facoltà...tu devi pensare, devi riflettere perchè sei un'essere umano non animale e se non sei buono devi imparare a farlo. Non devi far decidere al posto tuo. Cerca anche di arrivarci da solo, non per superbia ma perchè non abbiamo sempre la possibilità di chiedere in continuazione. Arrivaci da solo. C'è la prudenza della carne, del mondo e quella diabolica. La prima è: cosa mi conviene o mi è utile o no? La sapienza del mondo: cosa accresce i miei guadagni, prestigio, ecc.. accordarsi al gregge è una scelta fatta in base a certi criteri: se non lo faccio dovrò subire delle sofferenze, sarò contestato e forse sarò perseguitato, perderò dei vantaggi.... sono nobili criteri di decisione? E' nobile un'uomo e una donna che si muove su questi orizzonti? La nostra prudenza è una sola: qual'è la volontà di Dio in questa circostanza? Cosa vuole Dio in generale e da me in particolare? E una volta che lo capisco, quello che pensano gli altri non me importa nulla anche se dovrò pagare caro di persona. 5) La Ragione. La capacità di fare inferenze corrette, cioè imparare a collegare i concetti, situazioni, rapporti di causa ed effetto, ragionare bene e non sragionare. Il ragionamento è il passaggio da un concetto ad un'altro attraverso un'inferenza logica e corretta. Quanti sanno ben ragionare? Far funzionare bene la ragione è un problema in modo che mi portino davvero al bene. 6) La previdenza: guardare le cose in prospettiva, la capacità di ordinare nel presente gli atti contingenti inerenti al futuro...a che cosa guardiamo noi? Un criterio fondamentale delle nostre scelte è la vita eterna. Io non posso fare le scelte prescidendo dal fatto che le mie azioni hanno delle conseguenze non solo in questa vita ma anche oltre. Anche se il contrario non fosse peccato, Dio mi ricompenserà se faccio bene o il meglio. Esempio: devi fare una cosa maggiormente gradita a Dio, ma ti costa...generalmente uno lascia perdere se non è peccato l'incontrario. Il don fa un'esempio materiale per far comprendere: si mette il clerygman o la talare d'estate? Il don potrebbe scegliere di mettere il clerygman perchè muore di caldo...fa peccato un sacerdote? No. Perchè in base alle leggi della Chiesa è consentito. Ma se c'è la previdenza, e faccio un pò di penitenza e mi metto la talare e per mantenere con il caldo un'abito che esprime al meglio - almeno da un punto di vista esteriore ciò che un sacerdote dovrebbe essere, un'abito nero - una persona morta al mondo - certo che devi conformare la tua vita all'abito che porti. Ma pensate che Dio, dall'altra parte, tratti chi indossa la talare come chi porta la camicia? Se tu guardi al caldo...manchi di previdenza e stessa cosa vale per gli uomini che non sono preti...come si vestono d'estate? Pensate alla gente che va in Chiesa poco svestite. La previdenza pensa al lungo periodo...cosa me ne verrà? (Come Pietro). E Gesù risponde 100 volte tanto qua e la vita eterna dopo assieme alla persecuzione (qua). Non guardare solo ad adesso, pensiamo a tante scelte di persone che guardano di risolversi questo problema adesso, ma illudendoti di risolverlo adesso...ma in quali problemi più grandi ti vai a cacciare nel medio - lungo periodo? 7) La circospezione, cioè la capacità di ben considerare e valutare le circostanze, sono tante, sono 7 le circostanze di ogni azione (il chi è che sta facendo quest'azione? o chi è il destinatario di questa azione? Mi sto rivolgendo ad un sacerdote ma non posso rivolgermi a lui come a mio fratello o sorella, il sacerdote non può comportarsi nè in pubblico nè in privato come se non fosse un sacerdote. Ha scelto il don di essere sacerdote, alcune cose non le può fare. Può un sacerdote - senza giudicare - fumare? Ammesso che una cosa del genere sia moralmente innocua...ma tu dai un buon esempio facendo questo? A me potrebbe non importarmene nulla di ciò che pensa il prossimo, ma questo è un discorso da fare quando si opera il bene, ma noi dobbiamo stare attenti che le nostre azioni non scandalizzino nessuno - se uno vede un ministro di Dio diventare come una balena, che pesa 140 kg, le anime buone penseranno che avrà qualche disfunzione ma la maggiornaza penserà altro. L'immagine che tu dai non è una cosa bella. Ma si può pensare che una persona - balena pratichi la virtù della temperanza? Può andare un prete in giro su una macchina che costa 170.000€? Magari te l'hanno regalata, non puoi andare in giro con una macchina scassata ma morigerata che non faccia chiaccherare nessuno - quando sto facendo un'azione? Esempio: quando una persona è arrabbiata non la devi mai rimproverare, il tempo è sbagliato. I rimproveri è meglio darli in privato Dove? Perchè? E per chi? In che modo? Con quali mezzi? Come? - le circostanze possono cambiare completamente una fattispecie. I peccati impuri: tu stai con l'anima gemella il giorno prima del tuo matrimonio = peccato mortale = inferno. Fai la stessa cosa, 24 ore dopo e niente di che di cui confessarsi. Cosa è cambiato? Comprendiamo quant'è importante valutare le circostanze? Posso fare una cosa dentro un certo tipo di contesto? La mancanza di prudenza ci potrebbe fare una montagna di cretinate dal mattino alla sera, guai su guai ecc... e poi si piange. Ci si doveva pensare prima. All'inferno è un tutto un mangiarsi le mani perchè si sarebbe potuto scegliere diversamente e non lo si è fatto.. e poi è troppo tardi. Ottavo elemento: la cautela. Sii cauto. Tranquillo, non essere precipitoso ed impulsivo. La cautela ti consente di separare dal vero dal falso, il bene dal male ecc... quando ti si mette una situazione che ti turba un pò, la cautela suggerisce: dormici sopra. Se ti senti non sereno, non decidere, dormici sopra. Le decisioni possono essere prese quando siamo in una condizione di serenità perchè a volte la luce non arriva subito. Il don si sta accorgendo di quante stupidaggini si sta risparmiando. La fretta è cattiva consigliera e anche reagire d'impulso idem. Una persona prudente è veramente un signore, pensiamo alla prudenza. Un politico, un parroco, governante, vescovo, Papa, ecc.... se non fossero prudenti quanti stupidaggini uno farebbe...quando si hanno sulle spalle le vite altrui non puoi agire come uno scellerato. Se una persona che è al comando ma non ha questa virtù, il don chiede a questa persona di non mettersi al comando perchè poi dovrai rispondere a Dio dei danni che hai provocato. Non l'accettare questo ruolo perchè sarai causa di danni e di rovina sui tuoi sottoposti.
Le 8 parti della virtù della prudenza: memoria con cui si si ritengono i principi acquisiti dall'esperienza e dal passato, l'intelletto con cui si penetra la verità delle cose, la docilità con cui si acquisiscono le informazioni, l'eustochia con la quale si impara a ben congetturare facendo ipotesi da noi stessi e scoprendo criteri di discernimento, la ragione con cui si connettono effetti - causa, la previdenza che ci consente di pensare al lungo termine, la circospezione e la cautela che fa stare calmi. Si prende tutto il tempo a disposizione per cercare di ben ponderare e di fare la cosa giusta.
CICLO DI CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
In quanto battezzati, gli ambiti delle virtù - sia teologali che cardinali - le abbiamo, la radice è già in noi solo che dobbiamo esercitarle con la grazia, preghiera e pratica. Se ciò non accade, le virtù rimangono morte. E' come se ci fosse un'abito appeso dentro ad un'armadio e quell'abito non fosse usato. E' come se quella persona non ce l'avesse. Se non abbiamo la grazia, preghiera e pratica....le virtù, come i vizi, crescono con la ripetizione degli atti. La prudenza è la virtù che presiede tutte le nostre scelte, specie quelle che hanno rilevanza morale in senso ampio. San Tommaso d'Aquino diceva: la prudenza è una virtù sommamente necessaria per la vita umana, perchè vivere bene consiste nel bene operare, e perchè uno compia il bene non basta considerare ciò che compie ma anche il modo con cui lo compie. Si richiede che agisca non per moto di passione ma seguendo un'opzione retta. Le persone che agiscono d'istinto, di pancia o dicono ciò che pensano senza pensare possiamo mettere la mano sul fuoco che non stanno agendo con prudenza, perchè di getto, di impeto e di impulso/ passione, non si fa mai la cosa giusta. La prudenza ci aiuta a ponderare bene i valori, le possibili varianti, le conseguenze delle nostre azioni, i mezzi che usiamo per porre in essere le nostre azioni ecc... generalmente questa virtù è direttamente proporzionale all'età (ordinariamente), più si diventa adulti più si esercita la prudenza. I giovani di solito agiscono di getto e di botto, molto difficile trovare un giovane prudente, ma di questi tempi non è raro trovare un'adulto che non sembra brillare in prudenza nonostante la non più tenera età. Noi abbiamo uno "scheletro" che ci viene dato con il Battesimo, ma poi la prudenza l'acquisiamo con l'esperienza - trarre profitto dei propri errori e peccati - la prudenza ci preserva dai peccati e dagli errori. Io commetto un peccato quando commetto qualcosa di cattivo e la mia volontà sa di farla, io commetto un'errore quando sono convinto di fare bene e quindi la mia volontà non aderisce a qualcosa che so è contrario alla legge di Dio. Quando c'è un problema del generalmente manca la prudenza, perchè di solito non ho fatto un buon discernimento e non ho individuato il bene reale in questa situazione quindi non ho centrato la Volontà di Dio. C'è un dono dello Spirito Santo che è il Consiglio, la Madonna è venerata come Madonna del Buon Consiglio, esperienza ed istruzione. Io devo acquisire le conoscenze necessarie per fare un buon discernimento. Ci sono dei vizi contrari alla prudenza ma che gli somigliano.
Tre virtù che sono connesse con la prudenza: L'eubulia (bene - considerazione, è fondamentale la buona considerazione, questa virtù è l'abito mediante il quale deliberiamo il bene, la capacità di deliberare il bene e di prendere una buona decisione; ma per far ciò noi dobbiamo aver immagazzinato i dati e le informazione. Come faccio a deliberare bene se non so ciò che è bene e ciò che è male? La prudenza delibera il bene concreto da farsi sia a scegliersi i mezzi da usare.), la sunesis (san Tommaso la definisce il buon senso comune, la capacità di applicare la legge comune ed ordinaria, ordinariamente nelle grandi decisioni ci si attiene alla legge ordinaria, però la legge ordinaria soffre delle eccezioni, la capacità di riconoscere i momenti straordinari)e la gnome (la capacità di individuare le eccezzioni alla regola che chiaramente paralizza l'uso della legge). Esempio, il don non risponde: supponiamo che il don si trovi d'estate a mezzogiorno in una strada periferica, agosto, traffico zero, arrivo ad un'incrocio dove c'è un semaforo rosso. Sia il lato destro e sinistro si vedono benissimo, senza nessun dubbio, fino a 200 metri di lontananza dal semaforo. Io ho un'urgenza,...il semaforo è rosso: la legge ordinaria mi dice che con il rosso non si passa. Ma io ho fretta per una cosa importante e 2) stiamo al 20 agosto e ci sono 40°C e a destra e sinistra non c'è nessuno. Se passo il rosso in queste circostanze faccio peccato? Il don non sta dicendo che sta facendo peccato. Certo che se c'è la telecamera ti becchi la multa, ma da un punto di vista morale in queste circostanze commetti un peccato? Perchè posso passare con il rosso anche con il traffico? Perchè - esempio - ho una persona agonizzante dietro che ha bisogno e che supera quindi il codice della strada. In quel momento c'è un black-out delle regole in quella circostanza soggettiva.
La sapienza da un lato ordina gli atti al fine che è il bene concreto e determina le vie concrete per raggiungerlo. San Tommaso dice che l'anima in grazia di Dio ha la prudenza, perchè essendo la prudenza la retta ragione delle cose da compiere essa richiede che la persona sia ben disposta ad operare rettamente. E quand'è che la nostra volontà è fondamentalmente retta? Quando stiamo in grazia, perchè lì devi astenerti dalla trasgressione volontaria dalla legge di Dio. Se la mia volontà è ordinata alla rettitudine la prudenza potrà ben deliberare. Questa virtù che è la prima delle virtù cardinali presuppone le virtù morali che servono ad indirizzare la nostra volontà al bene. Altrimenti la prudenza non funzionerà bene.
Ci sono otto parti della prudenza: 1) la memoria - in questa virtù la memoria è necessaria per tenere i dati acquisiti sia dall'esperienza sia dall'istruzione, mi devo ricordare le cose importanti. 2) L'intelletto: la capacità di intuire i principi conoscitivi da applicare nel caso concreto, intima penetrazione della verità. 3) La docilità, è quella disposizione dell'anima, sto nell'attitudine dello scolaro, nel discepolo che si lascia istruire dal maestro. Devo imparare da altri i criteri di valutazione. Qua i sacerdoti giocano un ruolo fondamentale, non devono dire alle persone cosa devono fare - salvo qualche caso - ma devono dare corretti criteri di valutazione e i principi in base a cui muoversi. Molte persone hanno chiamato il don (durante la pandemia) per chiedere circa la comunione in mano ecc... il don non ha mai detto nulla, quello che ha cercato di fare con le persone è dar alle persone dei criteri di discernimento che le abilitassero ad ascoltare la voce di Dio che parla nella loro coscienza. La prudenza mira a fare la volontà di Dio per te. Il don ha prospettato tutta quanta la situazione, gli ha detto i valori in causa sono questi questi, le conseguenze sono questo, questo ecc... e poi ha detto: mettiti davanti al SS Sacramento e troverai la scelta giusta quando sentirai la pace nel cuore. Il don dice che un sacco di gente che lo ha ringraziato. La prudenza la deve esercitare la persona non il don. Il don sa quello che lui farebbe in una situazione analoga. Ma fare una cosa che ti viene detta dall'esterno, ti toglie anche il merito se tu non la fai tua attraverso un'atto della virtù della prudenza. 4) Eustochia o sagacia cioè la capacità di ben congetturare - facendo ipotesi - da sè stessi, scoprendo soli i criteri e principi. Esempio: mi trovo in questa situazione, se faccio così, cosa potrebbe succedere? Quali conseguenze? Come potrebbe essere interpretata? Quali danni e/o benefici potrebbe apportarmi? Le persone queste operazioni non le vogliono fare ma le devono fare. Gesù rimprovera ai discepoli di Emmaus, stolti e lenti di cuore, cioè senza intelletto, è l'uso di quella facoltà...tu devi pensare, devi riflettere perchè sei un'essere umano non animale e se non sei buono devi imparare a farlo. Non devi far decidere al posto tuo. Cerca anche di arrivarci da solo, non per superbia ma perchè non abbiamo sempre la possibilità di chiedere in continuazione. Arrivaci da solo. C'è la prudenza della carne, del mondo e quella diabolica. La prima è: cosa mi conviene o mi è utile o no? La sapienza del mondo: cosa accresce i miei guadagni, prestigio, ecc.. accordarsi al gregge è una scelta fatta in base a certi criteri: se non lo faccio dovrò subire delle sofferenze, sarò contestato e forse sarò perseguitato, perderò dei vantaggi.... sono nobili criteri di decisione? E' nobile un'uomo e una donna che si muove su questi orizzonti? La nostra prudenza è una sola: qual'è la volontà di Dio in questa circostanza? Cosa vuole Dio in generale e da me in particolare? E una volta che lo capisco, quello che pensano gli altri non me importa nulla anche se dovrò pagare caro di persona. 5) La Ragione. La capacità di fare inferenze corrette, cioè imparare a collegare i concetti, situazioni, rapporti di causa ed effetto, ragionare bene e non sragionare. Il ragionamento è il passaggio da un concetto ad un'altro attraverso un'inferenza logica e corretta. Quanti sanno ben ragionare? Far funzionare bene la ragione è un problema in modo che mi portino davvero al bene. 6) La previdenza: guardare le cose in prospettiva, la capacità di ordinare nel presente gli atti contingenti inerenti al futuro...a che cosa guardiamo noi? Un criterio fondamentale delle nostre scelte è la vita eterna. Io non posso fare le scelte prescidendo dal fatto che le mie azioni hanno delle conseguenze non solo in questa vita ma anche oltre. Anche se il contrario non fosse peccato, Dio mi ricompenserà se faccio bene o il meglio. Esempio: devi fare una cosa maggiormente gradita a Dio, ma ti costa...generalmente uno lascia perdere se non è peccato l'incontrario. Il don fa un'esempio materiale per far comprendere: si mette il clerygman o la talare d'estate? Il don potrebbe scegliere di mettere il clerygman perchè muore di caldo...fa peccato un sacerdote? No. Perchè in base alle leggi della Chiesa è consentito. Ma se c'è la previdenza, e faccio un pò di penitenza e mi metto la talare e per mantenere con il caldo un'abito che esprime al meglio - almeno da un punto di vista esteriore ciò che un sacerdote dovrebbe essere, un'abito nero - una persona morta al mondo - certo che devi conformare la tua vita all'abito che porti. Ma pensate che Dio, dall'altra parte, tratti chi indossa la talare come chi porta la camicia? Se tu guardi al caldo...manchi di previdenza e stessa cosa vale per gli uomini che non sono preti...come si vestono d'estate? Pensate alla gente che va in Chiesa poco svestite. La previdenza pensa al lungo periodo...cosa me ne verrà? (Come Pietro). E Gesù risponde 100 volte tanto qua e la vita eterna dopo assieme alla persecuzione (qua). Non guardare solo ad adesso, pensiamo a tante scelte di persone che guardano di risolversi questo problema adesso, ma illudendoti di risolverlo adesso...ma in quali problemi più grandi ti vai a cacciare nel medio - lungo periodo? 7) La circospezione, cioè la capacità di ben considerare e valutare le circostanze, sono tante, sono 7 le circostanze di ogni azione (il chi è che sta facendo quest'azione? o chi è il destinatario di questa azione? Mi sto rivolgendo ad un sacerdote ma non posso rivolgermi a lui come a mio fratello o sorella, il sacerdote non può comportarsi nè in pubblico nè in privato come se non fosse un sacerdote. Ha scelto il don di essere sacerdote, alcune cose non le può fare. Può un sacerdote - senza giudicare - fumare? Ammesso che una cosa del genere sia moralmente innocua...ma tu dai un buon esempio facendo questo? A me potrebbe non importarmene nulla di ciò che pensa il prossimo, ma questo è un discorso da fare quando si opera il bene, ma noi dobbiamo stare attenti che le nostre azioni non scandalizzino nessuno - se uno vede un ministro di Dio diventare come una balena, che pesa 140 kg, le anime buone penseranno che avrà qualche disfunzione ma la maggiornaza penserà altro. L'immagine che tu dai non è una cosa bella. Ma si può pensare che una persona - balena pratichi la virtù della temperanza? Può andare un prete in giro su una macchina che costa 170.000€? Magari te l'hanno regalata, non puoi andare in giro con una macchina scassata ma morigerata che non faccia chiaccherare nessuno - quando sto facendo un'azione? Esempio: quando una persona è arrabbiata non la devi mai rimproverare, il tempo è sbagliato. I rimproveri è meglio darli in privato Dove? Perchè? E per chi? In che modo? Con quali mezzi? Come? - le circostanze possono cambiare completamente una fattispecie. I peccati impuri: tu stai con l'anima gemella il giorno prima del tuo matrimonio = peccato mortale = inferno. Fai la stessa cosa, 24 ore dopo e niente di che di cui confessarsi. Cosa è cambiato? Comprendiamo quant'è importante valutare le circostanze? Posso fare una cosa dentro un certo tipo di contesto? La mancanza di prudenza ci potrebbe fare una montagna di cretinate dal mattino alla sera, guai su guai ecc... e poi si piange. Ci si doveva pensare prima. All'inferno è un tutto un mangiarsi le mani perchè si sarebbe potuto scegliere diversamente e non lo si è fatto.. e poi è troppo tardi. Ottavo elemento: la cautela. Sii cauto. Tranquillo, non essere precipitoso ed impulsivo. La cautela ti consente di separare dal vero dal falso, il bene dal male ecc... quando ti si mette una situazione che ti turba un pò, la cautela suggerisce: dormici sopra. Se ti senti non sereno, non decidere, dormici sopra. Le decisioni possono essere prese quando siamo in una condizione di serenità perchè a volte la luce non arriva subito. Il don si sta accorgendo di quante stupidaggini si sta risparmiando. La fretta è cattiva consigliera e anche reagire d'impulso idem. Una persona prudente è veramente un signore, pensiamo alla prudenza. Un politico, un parroco, governante, vescovo, Papa, ecc.... se non fossero prudenti quanti stupidaggini uno farebbe...quando si hanno sulle spalle le vite altrui non puoi agire come uno scellerato. Se una persona che è al comando ma non ha questa virtù, il don chiede a questa persona di non mettersi al comando perchè poi dovrai rispondere a Dio dei danni che hai provocato. Non l'accettare questo ruolo perchè sarai causa di danni e di rovina sui tuoi sottoposti.
Le 8 parti della virtù della prudenza: memoria con cui si si ritengono i principi acquisiti dall'esperienza e dal passato, l'intelletto con cui si penetra la verità delle cose, la docilità con cui si acquisiscono le informazioni, l'eustochia con la quale si impara a ben congetturare facendo ipotesi da noi stessi e scoprendo criteri di discernimento, la ragione con cui si connettono effetti - causa, la previdenza che ci consente di pensare al lungo termine, la circospezione e la cautela che fa stare calmi. Si prende tutto il tempo a disposizione per cercare di ben ponderare e di fare la cosa giusta.
CICLO DI CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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