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Samuele e i modi con cui Dio agisce e opera

Il primo libro di Samuele. Storia di Anna, Eli e i suoi figli, e Samuele. Israele si mette in testa di avere per forza un re. I modi con cui Dio opera e come reagisce dinanzi ai peccati ostinati dell'uomo o alle imputature della volontà umana. Catechesi biblica sull'Antico Testamento, X puntata, Mercoledì 26 Ottobre 2022.

Sono piccoli incontri non catechesi specifiche sull'AT perchè se dovessero fatte bene richiederebbero molti molti molti più incontri con una frequenza più ravvicinata e forse non sarebbe ancora abbastanza. Giusto per esporre un pò l'AT sperando che poi le persone approfondiscano.

Israele aveva (finora) una teocrazia con dei personaggi suscitati dal Signore che hanno il compito di liberare Israele da nemici o diramare questioni complesse. Israele fa il male e allora arriva il castigo, poi Israele grida a Dio e il Signore manda un Giudice che li libera. E poi si riprende da capo.

Nel primo e secondo libro di Samuele si parla di Samuele, di Saul, del Re Davide e poi Salomone. L'AT segue la Storia di Israele, prima ci furono gli Assiri, i Babilonesi, i Persiani, gli alessandrini e poi i Romani. Il regno di Israele ha avuto parecchie tribolazioni.

Samuele fa parte degli antenati dei profeti, personaggi carismatici suscitati dal Signore ma non si possono annoverare tra di essi. Prima di Elia c'erano dei personaggi - con qualche punto di continuità - che vengono suscitati dal Signore con uno scopo ben preciso. Samuele dovrà ungere il primo e il secondo Re d'Israele. La cosa importantissima, quello che il don vorrebbe provare a suggerire è che nel rispetto del testo dobbiamo trarre degli spunti anche per noi. Dobbiamo edificare anche la nostra anima. Dovremmo dirci: cosa mi sta dicendo questa storia dell'AT? Dovrebbero esserci poi suppliche e propositi.

Samuele 1: 1C’era un uomo di Ramatàim, un Sufita delle montagne di Èfraim, chiamato Elkanà, figlio di Ierocàm, figlio di Eliu, figlio di Tocu, figlio di Suf, l’Efraimita. 2Aveva due mogli, l’una chiamata Anna, l’altra Peninnà. Peninnà aveva figli, mentre Anna non ne aveva. 3Quest’uomo saliva ogni anno dalla sua città per prostrarsi e sacrificare al Signore degli eserciti a Silo, dove erano i due figli di Eli, Ofni e Fineès, sacerdoti del Signore....

Quando Dio vuole fare qualcosa di grande inizia dalla parte più difficile: Sara che concepisce Isacco, Mosè che avrebbe dovuto morire subito ecc...

Ogni tanto il don fa delle comparazioni tra i verbi greco, israeliano ecc... qua cercherò di prendere appunti.



Penninà anzichè avere compassione della disgraziata affliggeva Anna. Ad un certo punto Anna fa questo voto: Poi fece questo voto: «Signore degli eserciti, se vorrai considerare la miseria della tua schiava e ricordarti di me, se non dimenticherai la tua schiava e darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo offrirò al Signore per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sul suo capo»....quando sentiamo che il rasoio non passerà sul suo capo capiamo subito che sarà un consacrato al Signore.

19Il mattino dopo si alzarono e dopo essersi prostrati davanti al Signore, tornarono a casa a Rama. Elkanà si unì a sua moglie e il Signore si ricordò di lei.

Il Signore se ne prende pensiero. Dio non è che si sia scordato, vuol dire semplicemente che volge l'attenzione su di noi o sulla persona. Quando noi amiamo qualcuno speriamo che quella persona non si scordi di noi. Insomma, alla fine Samuele nasce ed appena nato Anna lo svezza e lo porta ad Eli per adempiere al compimento del voto. Il cantico che inaugura il secondo capitolo di Samuele è simile al Magnificat. L'AT non distingue le cause prime o seconde. Il Signore non indurisce il cuore del faraone ma permise che si piegasse il male. Qua dobbiamo riflettere: gli ebrei hanno una forma verbale causativa (ifil? ) è un participio - che significa far morire.

6Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire.

7Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta.

Forma verbale un pò particolare. Attenzione. Si capisce per esempio e questo Anna l'ha vissuto su di sè: chi è stato causa che Anna non poteva avere figli e che veniva umiliata in continuazione? Questa sua pregressa umiliazione era una preparazione per la sua esaltazione che avrebbe avuto. La storia biblica racconta sempre - ecco perchè dobbiamo farla nostra - le situazioni di morte e di sofferenza anche le più penose - sono permesse da Dio o disposte da Dio (in certi casi addirittura) per un bene maggiore. Bisogna avere pazienza perchè quel bene potrebbe arrivare molto in avanti. Pensiamo al caso del vecchio Simeone che era stato ad attendere una vita l'arrivo del Messia e l'ha visto prima di morire.

9Sui passi dei suoi fedeli egli veglia,
ma i malvagi tacciono nelle tenebre.

Non fedeli ma il verbo ebraico usa il termine devoti. Custodire, vegliare o guardare con attenzione. Ma i malvagi anzichè tacciono nelle tenebre sarebbe meglio dire periscono nelle tenebre. E' uno sparire nel senso rimanere inattivi o avvinghiati senza scampo nelle tenebre.

Poiché con la sua forza l’uomo non prevale.
10Il Signore distruggerà i suoi avversari!

Il Signore distruggerà, li farà morire di spavento, li terrorizzerà.

12Ora i figli di Eli erano uomini perversi; non riconoscevano il Signore 13né le usanze dei sacerdoti nei confronti del popolo. Quando uno offriva il sacrificio, veniva il servo del sacerdote, mentre la carne cuoceva, con in mano una forcella a tre denti, 14e la infilava nella pentola o nella marmitta o nel tegame o nella caldaia, e tutto ciò che la forcella tirava su il sacerdote lo teneva per sé. Così facevano con tutti gli Israeliti che venivano là a Silo. 15Inoltre, prima che fosse bruciato il grasso, veniva ancora il servo del sacerdote e diceva a chi offriva il sacrificio: «Dammi la carne da arrostire per il sacerdote, perché non vuole avere da te carne cotta, ma cruda». 16Se quegli rispondeva: «Si bruci prima il grasso, poi prenderai quanto vorrai!», replicava: «No, me la devi dare ora, altrimenti la prenderò con la forza». 17Il peccato di quei servitori era molto grande davanti al Signore, perché disonoravano l’offerta del Signore.

18Samuele prestava servizio davanti al Signore come servitore, cinto di efod di lino. 19Sua madre gli preparava una piccola veste e gliela portava ogni anno, quando andava con il marito a offrire il sacrificio annuale. 20Eli allora benediceva Elkanà e sua moglie e diceva: «Ti conceda il Signore altra prole da questa donna in cambio della richiesta fatta per il Signore». Essi tornarono a casa 21e il Signore visitò Anna, che concepì e partorì ancora tre figli e due figlie. Frattanto il fanciullo Samuele cresceva presso il Signore.

Quando il Signore entra in azione strafà.

22Eli era molto vecchio e sentiva quanto i suoi figli facevano a tutto Israele e come essi giacevano con donne che prestavano servizio all’ingresso della tenda del convegno. 23Perciò disse loro: «Perché fate tali cose? Io infatti sento che tutto il popolo parla delle vostre azioni cattive! 24No, figli, non è bene ciò che io odo di voi, che cioè sviate il popolo del Signore. 25Se un uomo pecca contro un altro uomo, Dio potrà intervenire in suo favore, ma se l’uomo pecca contro il Signore, chi potrà intercedere per lui?». Ma non ascoltarono la voce del padre, perché il Signore aveva deciso di farli morire. 26Invece il giovane Samuele andava crescendo ed era gradito al Signore e agli uomini.

Chi parla dei peccati contro il Signore? Le Messe dimenticate, le comunioni sacrileghe, le persone che non rispetta il giorno del Signore, maghi, cartomanti, idolatrie e chi più ne metta.

Ma non ascoltarono la voce del padre, perché il Signore aveva deciso di farli morire. ---- qua c'è il mistero dell'iniquità. Purtroppo la volontà umana si può purtroppo ad un certo punto indurire e di conseguenza cessano le possibilità di salvezza, non perchè Dio non vuole più salvarti ma perchè la volontà (della persona) si è indurita. E' molto difficile stabilire quando accade. Ma la volontà si indurisce - lo si vede nel nuovo testamento - quando c'è (per esempio) il peccato contro lo Spirito Santo, cioè l'ostinazione nel peccato (come sta accadendo qua). Questi facevano queste cose orribili e non sentivano nessuno.

27Un giorno venne un uomo di Dio da Eli e gli disse: «Così dice il Signore: Non mi sono forse rivelato alla casa di tuo padre, mentre erano in Egitto, in casa del faraone? 28L’ho scelto da tutte le tribù d’Israele come mio sacerdote, perché salga all’altare, bruci l’incenso e porti l’efod davanti a me. Alla casa di tuo padre ho anche assegnato tutti i sacrifici consumati dal fuoco, offerti dagli Israeliti. 29Perché dunque avete calpestato i miei sacrifici e le mie offerte, che ho ordinato nella mia dimora, e tu hai avuto più riguardo per i tuoi figli che per me, e vi siete pasciuti con le primizie di ogni offerta d’Israele mio popolo? 30Perciò, ecco l’oracolo del Signore, Dio d’Israele: Sì, avevo detto alla tua casa e alla casa di tuo padre che avrebbero sempre camminato alla mia presenza. Ma ora – oracolo del Signore – non sia mai! Perché chi mi onorerà anch’io l’onorerò, chi mi disprezzerà sarà oggetto di disprezzo..............................35Dopo, farò sorgere al mio servizio un sacerdote fedele, che agirà secondo il mio cuore e il mio animo. Io gli darò una casa stabile e camminerà davanti al mio consacrato, per sempre.

Con Saul e Davide succede la stessa cosa: sacerdoti sprezzanti, trasformano il dono di Dio in un veleno, ripiudati dal Signore con una persona più degno.

1 SAMUELE - 3

1Il giovane Samuele serviva il Signore alla presenza di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti...e arriva la chiamata a Samuele.

3La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele dormiva nel tempio del Signore, dove si trovava l’arca di Dio. 4Allora il Signore chiamò: «Samuele!» ed egli rispose: «Eccomi», 5poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». Egli rispose: «Non ti ho chiamato, torna a dormire!». Tornò e si mise a dormire. 6Ma il Signore chiamò di nuovo: «Samuele!»; Samuele si alzò e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Ma quello rispose di nuovo: «Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!». 7In realtà Samuele fino ad allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. 8Il Signore tornò a chiamare: «Samuele!» per la terza volta; questi si alzò nuovamente e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovane. 9Eli disse a Samuele: «Vattene a dormire e, se ti chiamerà, dirai: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta”». Samuele andò a dormire al suo posto. 10Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre volte: «Samuele, Samuele!». Samuele rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta».

Vi fa pensare qualcosa? Gesù quando dice: da tanto tempo sono con voi e tu Filippo non mi hai riconosciuto? (su Samuele che sono anni che sta nel tempio ma non ha mai conosciuto il Signore). Significa - possiamo portarci dietro anche questo: i praticanti non credenti, cioè quelli che stanno alla presenza del Signore ma non lo conoscono, nel senso della conoscenza intima. Una conoscenza che comporta l'intimità. E solo dopo questa scintilla si inizia a conoscere Dio e questo vale anche per noi. Dio non si manifesterà se tu non avrai fatto la scelta di volerlo veramente conoscerlo. E non solo quelle piccole conoscenze del catechismo. Passo molto istruttivo: il discernimento vocazionale. La gente pensa che avvenga tra il chiamato e il sacerdote ma non è così. Il rapporto è tra Dio e l'anima, il sacerdote svolge una funzione di discernimento ma il rapporto - il sacerdote non è il sostituto dell'Altissimo ma ti aiuta a riconoscere che Dio sta cercando di mettersi in contatto con te. Eli è un grande direttore spirituale.

11Allora il Signore disse a Samuele: «Ecco, io sto per fare in Israele una cosa che risuonerà negli orecchi di chiunque l’udrà. 12In quel giorno compirò contro Eli quanto ho pronunciato riguardo alla sua casa, da cima a fondo. 13Gli ho annunciato che io faccio giustizia della casa di lui per sempre, perché sapeva che i suoi figli disonoravano Dio e non li ha ammoniti. 14Per questo io giuro contro la casa di Eli: non sarà mai espiata la colpa della casa di Eli, né con i sacrifici né con le offerte!».

E qua attenzione a persone costituite in autorità e genitori. L'opera ammonire i peccatori è un'opera di misericordia spirituale per noi - anche il curato d'Ars faceva correre i genitori. Una persona costituita in autorità ha l'obbligo di ammonire. Se tu hai un'amico che pecca tu non sei obbligato ad ammonirlo perchè in quel caso è un'opera di misericordia spirituale. Ma se tuo figlio pecca tu lo devi correggere e questo vale anche per i preti. I preti non possono esimersi dal non ammonire. Se tu profeta vedi qualcuno peccare e non dici nulla, quello morirà ma della colpa della persona il Signore chiederà conto a te (profeta Ezechiele tratto ndr), ma se tu lo avverti e quello continua, quello morirà e tu sarai salvo. Noi non rispondiamo dei peccati altrui ma le persone costituite in autorità hanno il compito di ammonire i sottoposti - per distoglierli dal male. E anche di non indurli al male scandalizzando i suoi sottoposti. Il bene è un fatto oggettivo e hai voglia di dire stato laico ecc.. -

15Samuele dormì fino al mattino, poi aprì i battenti della casa del Signore. Samuele però temeva di manifestare la visione a Eli. 16Eli chiamò Samuele e gli disse: «Samuele, figlio mio». Rispose: «Eccomi». 17Disse: «Che discorso ti ha fatto? Non tenermi nascosto nulla. Così Dio faccia a te e anche peggio, se mi nasconderai una sola parola di quanto ti ha detto». 18Allora Samuele gli svelò tutto e non tenne nascosto nulla. E disse: «È il Signore! Faccia ciò che a lui pare bene».

L'umiltà di Eli.

19Samuele crebbe e il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole. 20Perciò tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato costituito profeta del Signore. 21Il Signore continuò ad apparire a Silo, perché il Signore si rivelava a Samuele a Silo con la sua parola.

Le grazie di Dio non vanno sprecate, è un delitto immenso. Quando vengono respinte vanno da altre persone. Ha chi ha sarà dato e a chi non ha sarà tolto anche quello che crede di avere. Poi Samuele inizia a fare il giudice e profeta. (Frattanto i figli di Eli e lui stesso muoiono).

1 SAMUELE - 8

1Quando Samuele fu vecchio, stabilì giudici d’Israele i suoi figli. 2Il primogenito si chiamava Gioele, il secondogenito Abia; erano giudici a Bersabea. 3I figli di lui però non camminavano sulle sue orme, perché deviavano dietro il guadagno, accettavano regali e stravolgevano il diritto. 4Si radunarono allora tutti gli anziani d’Israele e vennero da Samuele a Rama. 5Gli dissero: «Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non camminano sulle tue orme. Stabilisci quindi per noi un re che sia nostro giudice, come avviene per tutti i popoli»

I figli di Samuele facevano la stessa cose dei figli di Eli. Come fanno tutti. Perchè noi dobbiamo essere diversi? Vogliamo il re pure noi.

6Agli occhi di Samuele la proposta dispiacque, perché avevano detto: «Dacci un re che sia nostro giudice». Perciò Samuele pregò il Signore. 7Il Signore disse a Samuele: «Ascolta la voce del popolo, qualunque cosa ti dicano, perché non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di loro. 8Come hanno fatto dal giorno in cui li ho fatti salire dall’Egitto fino ad oggi, abbandonando me per seguire altri dèi, così stanno facendo anche a te. 9Ascolta pure la loro richiesta, però ammoniscili chiaramente e annuncia loro il diritto del re che regnerà su di loro».

A Samuele dispaque la proposta perchè sarebbe finito il tempo in cui Dio governava il suo popolo con i suoi Giudici. Ecco il punto: non vogliono Dio. Questa è una cosa allucinante: quando noi ci impuntiamo e vogliamo una cosa, vogliamo fare la nostra volontà e quella cosa non è bene per noi...se tu ti impunti ecco perchè...Dio protegge i suoi devoti che lo amano ma se tu ti poni fuori...il Signore ti avvisa e poi ti lascia fare. Poi dice al profeta che l'hanno fatto sempre. Ma questa è storia antica e recente.

10Samuele riferì tutte le parole del Signore al popolo che gli aveva chiesto un re. 11Disse: «Questo sarà il diritto del re che regnerà su di voi: prenderà i vostri figli per destinarli ai suoi carri e ai suoi cavalli, li farà correre davanti al suo cocchio, 12li farà capi di migliaia e capi di cinquantine, li costringerà ad arare i suoi campi, mietere le sue messi e apprestargli armi per le sue battaglie e attrezzature per i suoi carri. 13Prenderà anche le vostre figlie per farle sue profumiere e cuoche e fornaie. 14Prenderà pure i vostri campi, le vostre vigne, i vostri oliveti più belli e li darà ai suoi ministri. 15Sulle vostre sementi e sulle vostre vigne prenderà le decime e le darà ai suoi cortigiani e ai suoi ministri. 16Vi prenderà i servi e le serve, i vostri armenti migliori e i vostri asini e li adopererà nei suoi lavori. 17Metterà la decima sulle vostre greggi e voi stessi diventerete suoi servi. 18Allora griderete a causa del re che avrete voluto eleggere, ma il Signore non vi ascolterà»

Il Re prenderà i vostri figli per farli arare i Suoi campi. Il don non sa cogliamo la portata impressionante. Tutte le persone che si ritrovano in un mezzo ad un mare di guai, ci si ritrovano perchè lo hanno voluto. Chi di noi - anche durante le sofferenze recenti (covid) si è messo davanti al Signore dicendo: ma a me questo sta bene perchè ci siamo allontanati da Te. Se le persone imparassero questa formula d'umiltà.... il don racconta un'episodio: c'era stata la morte di una persona relativamente giovane, si celebra il funerale e fuori dalla porta della Chiesa c'è la commemorazione umana del defunto e le cose che vengono dette in questi contesti sono cose umane. Se va bene. In quel caso era il solito panegirico del defunto e come al solito si dicevano delle cose del defunto di cui il don non ha riscontro (per quel poco che l'ha visto, l'ho visto solo in tempo per dargli l'olio santo e per fare il funerale). Avrà frequentato un'altra parrocchia e poi sente: abbiamo chiesto la guarigione e nessuno ha risposto e poi ci siamo chiesti che fine abbia fatto ma nessuno ha dato una risposta. Ma non hanno letto il primo libro di Samuele? Non si fa così con Dio. Non si fa l'ironia con Dio. Non si accusa Dio di aver fatto un'ingiustizia e non lo si accusa (in un secondo momento) di non dire nemmeno dove sta. Bella roba. Questo era il senso del discorso.

Vedete come Samuele avverte i suoi contemporanei? Il popolo rifiuta il discorso.

19Il popolo rifiutò di ascoltare la voce di Samuele e disse: «No! Ci sia un re su di noi. 20Saremo anche noi come tutti i popoli; il nostro re ci farà da giudice, uscirà alla nostra testa e combatterà le nostre battaglie». 21Samuele ascoltò tutti i discorsi del popolo e li riferì all’orecchio del Signore. 22Il Signore disse a Samuele: «Ascoltali: lascia regnare un re su di loro». Samuele disse agli Israeliti: «Ciascuno torni alla sua città!».

L'amico di Dio riferisce il discorso al Signore.

Grandi insegnamenti della vicenda di Samuele: storia di Anna, i devoti anche quando sono bistrattati, se noi siamo fedeli al Signore e soffriamo tanto gioisci perchè questo è un prequel di una futura esaltazione. Nell'AT l'esaltazione arrivava in questo mondo (tipo la vicenda di Anna e di Giobbe) ma nel nuovo testamento non accade così. Per noi non importa che sia questo mondo ma almeno nell'altro. Il cantico di Anna che ricalca il Magnificat, inno alla potenza di Dio. E chi si oppone a Dio, il Signore lo lascia fare e viene destinato allo sterminio. Il peccato dei figli di Eli e ostinati nel peccato, Eli costituito in autorità non interviene e deve rispondere davanti a Dio severamente. Samuele impara ad entrare in rapporto con Dio e diventa suo amico. Il popolo di Israele si intestardisce e si prepara la sua rovina. Poi a voglia a piangere una volta che tu ti sei ostinato, è giusto che tu che ti sei andato ad infognare con le mani tue devi conoscere le conseguenze di quello che hai fatto.

CICLO DI CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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