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Pene del Purgatorio e suffragi

La purificazione del Purgatorio e come ridurla o evitarla, per I I suffragi. La loro importanza, il loro fondamento, la loro efficacia. Sintesi conclusiva sul Purgatorio. Alcune testimonianze di santi circa i vari stati che le anime vivono in Purgatorio. Ciclo di catechesi: "I Novissimi. La morte e la vita del mondo che verrà", quindicesima puntata, Mercoledì 28 Dicembre 2022

Noi possiamo dare dei suffragi per le anime del Purgatorio in virtù della comunione dei santi. Sono tutte quelle opere che i vivi possono fare per i defunti in Purgatorio perchè le anime del Purgatorio non possono fare da sè stessi. Se qualcuno non li aiuta, Gesù dice che resteranno in carcere fino a quando non avranno pagato l'ultimo spicciolo alla divina giustizia. I nostri suffragi possono diminuirgli l'intensità delle pene o il tempo che vi rimarranno. Un suffraggio non muta lo stato di un'anima, se l'anima fosse dannata non gli farebbe nulla e lo stesso se l'anima fosse già in Paradiso. Il suffragio non fa crescere il grado di gloria che avrà l'anima del defunto ma gioia enormemente al destinatario, ma giovano i suffragi a chi li compie perchè sono opere meritorie.

Il valore stesso dei suffragi non viene percepito anche a causa di una certa predicazione approssimativa che oggi si sente in giro. Perchè la stragrande maggioranza della gente pensa (a causa di una predicazione approssimativa) che la stragrande maggioranza dei defunti - qualsiasi cosa abbiano fatto vadano in Paradiso - ammesso che ci si creda ancora (al Paradiso). Oggi si pensa che qualsiasi cosa accada, le persone che muoiano vadano tutte a stare meglio. I suffragi, si trattano di opere importanti che vanno compiute bene.

La Chiesa ha tre dimensioni (ma ne resterà solo una alla fine della Storia): c'è la Chiesa militante o pellegrinante, sono i viatori, coloro che sono nella lotta e nella prova. C'è la Chiesa Purgante, sono anime fedeli, salve - a differenza di noi che siamo in pericolo, nessuno pensi di salvarsi. La salvezza non è una cosa scontata. Un tempo questa cosa era molto chiara, chi l'ha detto che tu ed io saremo salvi? Io non posso essere sicuro di essere salvo. Non facciamo i gradassi. E poi c'è la Chiesa Trionfante dove le persone godono i beni della Beatitudine ed è lo stato definitivo della Chiesa.

Quali sono le relazioni tra queste tre realtà? Quelli che stanno in Paradiso pregano per noi e ci accompagnano con la loro preghiera e sono da noi pregati e Venerati ed onorati. Le anime del Purgatorio pregano per noi ma hanno bisogno delle nostre preghiere. Non possono però fare penitenza per loro. Noi possiamo pregare i santi del Paradiso e suffragare le anime del Purgatorio e seguire l'esempio dei Santi. La Chiesa non prega per i dannati e i suffragi non giovano per i dannati.

Noi non possiamo sapere chi è dannato o si è salvato. Se io dovessi sapere in questa vita che una persona a me cara è dannata, sarebbe una sofferenza enorme ma se lo saprò nell'altra vita questo non mi recherà sofferenza e nessun tipo di dolore. Se uno volesse capire sappia che quando si è in Paradiso è tale e tanta la fusione con la Divina Volontà, con la Luce di Dio e con la Carità (amor di Dio ndr) e si comprende che un dannato si è dannato perchè l'ha voluto. Ha sputato sopra e calpestando il Sangue di Gesù e di confronti di un tale soggetto non c'è nessuna compassione e pietà ma solo disprezzo ed odio. I demoni vanno disprezzati perchè sono degni soltanto di disprezzo. Non dobbiamo sfidarli mai. Il diavolo può essere affrontato dagli esorcisti. Un laico deve combattere contro le tentazioni, può pregare il Signore che ci tenga lontani il diavolo ecc... il demonio è cattivo e pericoloso. Non dobbiamo tenerlo in maniera disordinata se siamo in amicizia con il Signore. Il diavolo però può portarci all'inferno e non dobbiamo fare gli stupidi.

Chi ha fatto la consacrazione Totus Tuus non ha problemi, perchè tutte le opere buone che fa vengono immediatamente date alla Madonna* che ne fa quello che vuole. Se io consacrato alla Madonna, prego per una persona, la Madonna prende quella preghiera e quella preghiera andrà a quella persona subordinatamente ai desideri della Madonna. Ma se quel qualcuno non la può ricevere perchè non è in condizioni di ricevere tal beneficio ci pensa la Madonna ad amministrare quella preghiera. Quando non avessimo fatto la consacrazione basta metterci l'intenzione (faccio quest'opera buona per le anime del Purgatorio).

* Un'opera buona ha tre aspetti: meritorio (e quella cosa è della persona anche se fosse un consacrato) e mi aumenta il grado di gloria. Soddisfatorio ed impetratorio, cioè in riparazione delle proprie colpe e impetratorio con la quale una persona chiede la conversione di una persona o altro. Questi ultimi due aspetti un consacrato li cede alla Madonna.

I suffragi principali sono far celebrare le Messe, le elemosine, la preghiera e il digiuno. Da parroco il don proponeva (durante i funerali) di passare con il cestino delle offerte facendo l'elemosina - anche minima - per suffragare l'anima per la quale si stava celebrando la Santa Messa. E' una cosa bella secondo il don, piuttosto che i fiori è molto meglio un'opera di bene. Non è importante che ci siano corone di fiori, quelle sono modalità umane. Oggi si fa molta attenzione alle forme umane di manifestazioni di vicinanza verso il defunto. Magari durante la liturgia si fanno elogi funebri gratuiti e anche molto umani delle persone defunte. Il don dice: se proprio la si vuole fare, quando la Messa finisce ci si sposta sul sagrato e si parla lì. Proviamo almeno a distinguere la celebrazione dagli elogi. Un conto è il rito sacro e un conto è l'elogio funebre che non serve assolutamente nulla e secondo il don non è gradita al defunto perchè se sono salvi non ragionano più come ragioniamo noi umani. I sfoghi della nostra umanità ha bisogno di trovare qualche escamotage per sfuggire dal dolore della perdita delle persona a noi cara. Oggi purtroppo si fanno tante commedie ma non si fa celebrare neanche la Messa dell'ottava. Manco il trigesimo. Ci si pensa oggi che il defunto vada in Paradiso dopo al massimo due Messe.

Un'altra cosa che il don deve dire per farsi la comunione bisogna essersi confessati. Anche se è morta tua madre tu non puoi fare la comunione. E' un caos anche l'ambiente dei funerali. Non parliamo poi della prassi della cremazione che è un'altra cosa che è da caldeggiare o da minimizzare. Attualmente la legge della Chiesa la tollera ma non è una cosa raccomandabile, ma è diversa una cosa lecita da una cosa buona. Una cosa lecita non ti compromette ma non giova a nulla. Causa la privazione di alcuni suffragi ai defunti (le Messe al cimitero, l'aspersione con l'acqua santa ecc...) e poi il rispetto dovuto al corpo di un battezzato. Il don eviterebbe. Chi vuole provare a fare il cristiano qualifichi bene questi momenti. I fiori e le memorie funebri non servono. Occorre caratterizzare le cose con un senso religioso e di fede. Il don ha visto di tutti i colori nei suoi anni di sacerdozio.

Il sacrificio dell'altare: quando facciamo celebrare una Messa - sopratutto quando si lascia un' offerta, il sacerdote che accetta quell'offerta è obbligato a soddisfare quell'intenzione di Messa che ha ricevuto sotto pena di peccato mortale con una Messa ad hoc senza accumulare altre intenzioni. E ha un'anno di tempo. Se non ha spazio deve dare soldi ed intenzioni ad un'altro confratello che la soddisfi sempre come intenzione singola. Monsignor Petrocchi aveva ricevuto l'ordine dalla Santa Sede di ammonire i sacerdoti a non fare messe con intenzioni cumulative salvo due volte a settimana avvertendo le persone e dei giorni perchè viene fatta quella cosa. Poi spetta al buon cuore del parroco fare qualcosa: magari dici le intenzioni a voce, ma la applichi sono per una persona e magari giri una parte dei soldi a qualcun'altro che celebri la Messa per quella intezione personale. Talvolta queste situazioni derivano o dai sacerdoti o dai fedeli che hanno poca fede, specie se sei in una parrocchia grande. Esempio: il 28 dicembre, può essere che un giorno sia la ricorrenza di più eventi, se arrivano 7 legittime richieste ci possono essere dei problemi. Se applica come deve la legge della Chiesa ci sono dei fedeli che non capiscono queste cose e siccome qualcuno di essi è mosso da sentimenti e ragionamenti umani, se non sentono il nome del proprio defunto, fanno le scenate. Il don ha già sperimentato cose del genere. Tutti si lamentano che i sacerdoti non prendono l'intenzione singola. Non tutti i sacerdoti hanno voglia che dei fedeli vadino in giro a dire: questo prete non ha voluto dire la Messa per mia madre o ho cambiato parrocchia per tal motivo. Non vanno a dire la motivazione. Non è importante partecipare, puoi andare a Messa per un tuo defunto in qualsiasi momento. E anche partecipare alla Messa per un defunto ed applicargli la comunione ha un valore. Ma l'applicazione della Messa è un'atto esclusivo del sacerdote valido anche se l'interessato è assente. E' meglio far celebrare la Messa per un tuo caro ed essere certi che la Messa venga applicata al defunto piuttosto che andare a Messa e ascoltare nella Messa anche altre 20 intenzioni. Si rischia che il piano umano sorpassi quello soprannaturale e poi ci vanno a rimettere le anime del Purgatorio. Perchè a causa dell'egoismo dei superstiti che devono soddisfare le proprie esigenze psico- emotive le anime del purgatorio non vengono aiutate. Come quelli che non fanno il Battesimo perchè fa freddo o non si è trovato il ristorante. O non ci possiamo sposare e quindi andiamo a convivere perchè non abbiamo i soldi per il Matrimonio. Ma servono soldi per il Matrimonio? Il don non ha mai chiesto soldi. Ci vogliono 16€ per le marche da bollo da parte della sposa e dello sposo. E poi qualche obolo per problemi burocratici; totale: 32€ circa. Il don ha conosciuto coppie che hanno fatto Matrimoni molto soft. E' meglio aspettare per 6/7 mesi per il Battesimo o non fa niente che non trovi il ristorante per la festa? E' meglio far celebrare una Messa come Dio comanda e io non ci posso andare o sentirmi il nome? E' meglio fare - durante un funerale - la 4° omelia umana o ci facciamo accompagnare dal sacerdote al cimitero? Dobbiamo farci attenzione, le cose di fede sono importanti e ci vanno di mezzo le anime del purgatorio a spesa di questa umanizzazione e banalizzazione della morte. Non parliamo delle nuove forme del rito delle esequie...il don capisce che durante le esequie occorre aprire il cuore dei fedeli...siamo nella speranza della Resurrezione ma non troppo. Un tempo c'era la recita del Dies Ires che ricordava che tutti quanti noi dovremo sottostare ad un Giudizio severo al momento della morte, c'erano delle preghiere dove si invocava la salvezza della persona ma sono tutte cose scomparse. Ma possiamo e dobbiamo riqualificare questi momenti in chiave polarizzata nella dimensione della fede.

1° Il Purgatorio esiste, abbiamo visto i riferimenti impliciti e quelli affermati dalla Chiesa. Non si può non credere nel Purgatorio rimanendo cattolici. Negarne in parte o del tutto l'esistenza significa cadere nell'eresia ed essere eretici. 2° Il Purgatorio ha una funziona fondamentale: rimuove tutti gli attaccamenti disordinati al peccato, mette l'anima di avere la Visione beatifica, mette in condizione di riparare il male commesso e sopratutto di soddisfare le esigenze della Divina Giustizia. 3° Le anime del Purgatorio sono sante ma ancora bisognose di purificazione, stato temporaneo e in quanto le anime sono salve sono destinate al Paradiso. 4° In Purgatorio si soffre sia la pena del danno sia la pena del senso.

Alcuni dati che ci provengono del mondo dei santi e dei mistici. C'è un libro che si chiama Sete del Dio vivente con le testimonianze del Purgatorio dei Santi.

Il don legge alcune cose, qua appunti perchè il testo non è reperibile on line.

Un'anima del Purgatorio soffre terribilmente, non sa se sia salva o dannata e soffre le pene del caldo e del freddo, è accecata e ha la vista dei demoni ma essi non la toccano. Quell'anima (dice un' angelo alla mistica o mistico di turno) sta in una grave pena e non sa se giungerà alla Salvezza o dannazione - tenete presente: c'è una parte del Purgatorio che è la parte più bassa, e nella parte più bassa (dove ci sono i grandissimi peccatori), l'anima non sa se è salva. Questa è la giustizia di Dio (riprende l'angelo) perchè l'anima ebbe coscienza e grande discrezione per il mondo e dimenticò e trascurò Dio finchè visse. Quest'anima si è preoccupata delle cose materiali e non spirituali. E ha dimenticato e trascurato Dio a lungo fino a quando visse. Quindi (riprende l'angelo) l'ardore del fuoco e rabbrividisce per il freddo, è ceca per le tenebre ed è atterrita dalla vista terribile dei demoni, assordata dal clamore del diavolo, l'anima è affatta ed assetata dentro...si parla del punto più basso. Si hanno pene simili a quell'inferno: freddo e caldo, assetata, assordata dal demonio e terrorrizzata dalla vista dei demoni. Non è tutto così ma comprendiamo che il Purgatorio non è una sala d'aspetto. Sì che le anime andranno in Paradiso ma non è tanto leggero passare per questo posto. (Riprende l'angelo): tuttavia a quest'anima Dio gli diede una grazia di non essere toccata dai diavoli perchè l'anima purgante perdonò i suoi nemici e fece amicizia con il suo principale avversario. Sappia che quanto di bene fece e quanto promise e diede delle sue ricchezze e le preghiere dei suoi amici diminuiscono le sue pene. Quindi l'angelo sta dicendo che le elemosine fatte in vita (con beni legittimamente acquistati) e i suffragi delle persone care danno refrigerio alla sua pena.

Ci sono testimonianze di vari santi (Padre Pio, Maria Valtorta, santa Faustina Kowalska, Natuzza Evolo, Santa Veronica Giuliani ecc...) che calibri ci sono? Sono abbastanza significativi. C'è anche Santa Brigida ed altri.

Dal racconto di questi scritti, non hanno aggiungo nulla di sostanziale alla rivelazione ma specificano: c'è il Purgatorio Profondo, il Purgatorio intermedio o Grande Purgatorio e il Purgatorio di desiderio. Il purgatorio profondo è quello che abbiamo appena sentito. Lì le pene del senso sono più intense e la Divina Giustizia non gli fa capire che sono salvate. Alcuni grandi mistici affermano che le anime in questo stato non ricevono i suffragi che vengono inviati. Vengono congelati e passati un certo tempo il Signore glieli farà arrivare. Sì che una persona si è salvata per il rotto della cuffia... ma non è la stessa cosa aver fatto una vita santa. Quello intermedio ha il fuoco, le pene dei sensi, ecc...ma si soffre in maniera diversa. Nel Purgatorio non c'è la pena del senso ma rimane la mancanza della visione beatifica. L'anima che ha avuto una conoscenza di Dio al Giudizio Particolare ha un desiderio immenso di Dio che noi non possiamo comprendere. Solo i grandi santi o mistici possono capirci qualcosa. Noi comuni mortali che non abbiamo avuto un'esperienza forte non lo possiamo capire. In questo ultimo livello si dice che ci passi qualche Santo per un'ora o due.

Il don non si diverte a dire queste cose, ma dobbiamo sempre ricordare prima di dare attestati di santità o tizio sta in Paradiso o è volato al Cielo...ma chi te l'ha detto? Mettetivi dalla parte dei defunti..magari uno potrebbe essere in Purgatorio e vede che nessuno prega per lui. In Paradiso ci va un bambino battezzato prima che acquisisca l'uso della ragione o un Martire. Probabilmente chi pur non essendo martire muore donando la vita per un proprio amico per salvare un'altra. Ma fuori di questi casi, un santo canonizzato non è escluso che sia passato per il Purgatorio perchè non è detto che, pur avendo praticato virtù eroiche, abbia raggiunto un grado di purificazione tale abbia una minima imperfezione. I processi di canonizzazione li fa soltanto la Chiesa e il Giudizio Particare li fa Dio, se San Paolo dice che non può giudicare nemmeno sè stesso - perchè anche se non siamo coscienti di colpa alcuna - possiamo dire di essere immuni da colpa.

Cosa ne sai sulla vita del prossimo? Il don dice che bisogna essere preti perchè dietro l'apparenze di persone splendide, ci sono confessioni che rivelano dei peccati da parte del soggetto. Che ne sai tu che tuo zio/ nonna ecc.. non abbia commesso peccati mortali? Eri lì presente? Voliamo bassi e l'umiltà è la virtù più importante: come posso permettermi di dare attestati di santità al prossimo? Cosa c'è dietro questo processo? La necessità di trovare una soluzione ai nostri problemi irrisolti della perdita delle persone a noi care.

Su questi temi, l'esperienza pastorale del parroco stimola le anime a pensarci: è meglio far celebrare una Messa in più a chi non ha bisogno che farne celebrare una in meno a chi sta inguaiato.

CICLO DI CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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