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La quintessenza della santità

Credo la Chiesa. La vocazione universale di tutti i battezzati alla santità, terza parte. L'esortazione apostolica " Gaudete et exsultate di Papa Francesco". Il capitolo dedicato alle beatitudini, che sono la quintessenza della santità cristiana. Lettura e commento delle prime tre beatitudini: la povertà di spirito, la mitezza, il piangere in modo santo. Catechismo degli adulti, Sabato 16 Marzo 2019

Tutti i Santi hanno vissuto - più o meno - tutte le beatitudini. I Santi sono persone incarnate nel contesto del tempo. Alcune persone pensavano che San Francesco fosse poco sano di mente, la santità non è qualcosa di disincarnato e che piomba dal cielo in maniera misteriosa. Chi è un Santo, ieri come oggi, cammina al passo coi tempi ma controcorrente / come stai sui social come ci stanno tutti o devi avere un certo stile?

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20180319_gaudete-et-exsultate.pdf

65. Nonostante le parole di Gesù possano sembrarci poetiche, tuttavia vanno molto controcorrente rispetto a quanto è abituale, a quanto si fa nella società; e, anche se questo messaggio di Gesù ci attrae, in realtà il mondo ci porta verso un altro stile di vita. Le Beatitudini in nessun modo sono qualcosa di leggero o di superficiale; al contrario, possiamo viverle solamente se lo Spirito Santo ci pervade con tutta la sua potenza e ci libera dalla debolezza dell’egoismo, della pigrizia, dell’orgoglio. 66. Torniamo ad ascoltare Gesù, con tutto l’amore e il rispetto che merita il Maestro. Permettiamogli di colpirci con le sue parole, di provocarci, di richiamarci a un reale cambiamento di vita. Altrimenti la santità sarà solo parole. Ricordiamo ora le singole Beatitudini nella versione del vangelo di Matteo (cfr 5,3-12). (pagina 17 Gaudete et exsultate di Papa Francesco)

I poveri di spirito sono quelli che vivono distaccati dalle cose che gli stanno intorno e sono pronti ad abbracciare la Volontà di Dio ovunque li porti. Se tu sei capace di vivere così incominci a vivere una vita di Cielo già da qua stessa vita.

«Beati i miti, perché avranno in eredità la terra».

Che rapporti interpersonali abbiamo? imponiamo qualcosa? Il cristianesimo si trasmette attraverso la mitezza. Noi in mezzo al fango non ci stiamo, Gesù propone la mitezza. Gesù non andava mai a cavallo perchè era il mezzo di trasporto dei ricchi.

"..Se viviamo agitati, arroganti di fronte agli altri, finiamo stanchi e spossati.."

Quanto siamo infastiditi quando vediamo una persona superba?

Per santa Teresa di Lisieux «la carità perfetta consiste nel sopportare i difetti altrui, non stupirsi assolutamente delle loro debolezze

Che impressioni diamo gli altri? una persona mite è benvoluta a priori. Tuo figlio fa qualunque cosa se si sente amato. Studia per farti amare. Amare non significa riempire di oggetti una persona. Dio vuole che smettiamo di sbranarci l'uno con l'altro. La mitezza è un'altra espressione della povertà interiore, chi è povero di spirito non ha paura del confronto, del dialogo. Perchè San Francesco si era fissato sulla povertà non fai paura a nessuno e puoi stare vicino a tutti. Il tuo stile può influenzare le altre persone. Beati i miti perchè avranno in eredità la Terra. La Terra è il simbolo delle promesse di Dio, se c'è una cosa che non si compra è la pace interiore. I miti sperano nel Signore.

Perché i miti, al di là di ciò che dicono le circostanze, sperano nel Signore e quelli che sperano nel Signore possederanno la terra e godranno di grande pace (cfr Sal 37,9.11). Nello stesso tempo, il Signore confida in loro: «Su chi volgerò lo sguardo? Sull’umile e su chi ha lo spirito contrito e su chi trema alla mia parola» (Is 66,2)

«Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati».

75. Il mondo ci propone il contrario: il divertimento, il godimento, la distrazione, lo svago, e ci dice che questo è ciò che rende buona la vita. Il mondano ignora, guarda dall’altra parte quando ci sono problemi di malattia o di dolore in famiglia o intorno a lui. Il mondo non vuole piangere: preferisce ignorare le situazioni dolorose, coprirle, nasconderle. Si spendono molte energie per scappare dalle situazioni in cui si fa presente la sofferenza, credendo che sia possibile dissimulare la realtà, dove mai, mai può mancare la croce.. La persona che vede le cose come sono realmente, si lascia trafiggere dal dolore e piange nel suo cuore è capace di raggiungere le profondità della vita e di essere veramente felice (pagina 19 del pdf)

L'eutanasia è un tentativo di eliminare il dolore che non si capisce. C'è il pianto santo tipo quando ci rendiamo conto di aver combinato qualche guaio, la nostra vita cambia quando abbiamo la grazia di vederci dentro e di renderci conto di cosa abbiamo combinato. Questo è pianto gradito da Gesù che ci fa migliorare. Se noi non lavoriamo su noi stessi renderemo più difficile il cambiare nel tempo. Le nostre abitudine col tempo si radicano sempre di più. E poi il pianto sul prossimo. Noi non possiamo rimanere indifferenti al pianto altrui. La Croce fa male ma è necessaria perchè senza questa non avvengono le grandi svolte. Chi è stato capace di soffrire aiuta tantissimo gli altri che stanno nel pianto. Quando Gesù ha chiesto di fare l'Ora Santa per riparare la mancanza degli apostoli, è brutto essere lasciati soli nell'indifferenza, non c'era nessuno nella sofferenza di Gesù; solo San Giovanni si è ripreso sotto la Croce. E' proprio brutto. Dare sollievo agli altri è una grande cosa.Negli altri c'è anche Gesù. La quintessenza della Santità sono cose praticabili da tutti e sono alcune di queste cose.

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