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Cosa succede dopo la morte?

La dottrina della Chiesa cattolica sul giudizio particolare. I suoi fondamenti biblici. L'immortalità dell'anima. La retribuzione dopo la morte e gli esiti del giudizio particolare: Purgatorio, Paradiso e Inferno. L'assoluta verità e incontestabilità del giudizio particolare. Catechismo degli adulti, sabato 1 Febbraio 2020

CAPITOLO VII INDOLE ESCATOLOGICA DELLA CHIESA PEREGRINANTE E SUA UNIONE CON LA CHIESA CELESTE Lumen Gentium

Cosa succede dopo la morte? Il NT parla del Giudizio Universale di solito ma ci sono anche dei riferimenti al Giudizio Particolare. Luca 16,22 (episodio del ricco epulone- il ricco sfondato che banchettava e del povero Lazzaro ecc.. e quando sono morti Lazzaro si ritrova nel seno di Abramo e il ricco all'inferno), Luca 23,43 (Gesù dice al buon Ladrone oggi sarai con me in Paradiso, Gesù lo dice ad un delinquente) e poi la seconda lettera ai Corinzi, dove a San Paolo dice che a chi non ha commesso grosse colpe si salverà ma passando come per il fuoco. 2 Corinzi 4, versetto 14 e 5. 8-10 ("..[8]Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore. [9]Perciò ci sforziamo, sia dimorando nel corpo sia esulando da esso, di essere a lui graditi. [10]Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male...") fa riferimento all'esilio del corpo (la morte) e il giudizio particolare. Questo dobbiamo tenerlo presente. Quando muore una persona la frase migliore da scrivere è: ha reso l'anima a Dio. Noi siamo la nostra volontà, ci sono persone che non si prendono cura della propria anima come se avessero soltanto questa poca materia (corpo) che cammina verso l'inesorabile declino.

Il catechismo della Chiesa Cattolica rimane il nostro punto di riferimento specie quando qualcuno si sveglia e dice la sua.

1022 Ogni uomo fin dal momento della sua morte riceve nella sua anima immortale la retribuzione eterna, in un giudizio particolare che mette la sua vita in rapporto a Cristo, per cui o passerà attraverso una purificazione, 610 o entrerà immediatamente nella beatitudine del cielo, 611 oppure si dannerà immediatamente per sempre. 612 « Alla sera della vita, saremo giudicati sull'amore ». 613

la Chiarezza è sempre fondamentale. Queste cose qua sono al di là della nostra portata, se le rendiamo vacque ed etere la nostra fede diventa liquida o evanescente. Al momento della morte, ogni persona riceve la sua retribuzione. Mi suicido (esempio, gioco a fare Dio con la vita), non si può giocare ad essere Dio, la Vita non si tocca. Non tocca a noi stabilire quando la si dà o no. Chi si suicida (non delle persone ma del suicidio il fatto in sè) è una risposta sbagliata, non abbiamo il potere di annientare il nostro essere e di nessuno. Tutto quello che vediamo l'ha creato Nostro Signore, gli uomini sanno soltato rielaborare le materie esistenti e scoprire ed usare le leggi della Creazione. L'anima è immortale, la fede non è una pia illusione, la fede è un mezzo di conoscenza cioè una porta d'accesso ad una cosa che è vera che esiste a prescindere che tu non la veda. La fede ti mette in contatto con qualcosa che è ma di cui non abbiamo un'accesso diretto. La cessazione della vita del corpo non significa smettere di soffrire. Siamo sicuri che quella persona che è morta ha finito di soffrire? Quanta gente passa attraverso sorella morte senza pensare all'aldilà? Quanti vanno all'inferno senza pensarci? La retribuzione eterna..per capire bene, cos'è la retribuzione? E'il compenso secondo giustizia del tuo lavoro, se io ho un dipendente quello che io gli pago è retribuzione, tanto hai lavorato tanto ti pago. San Paolo dice che ci ritroveremo davanti al Tribunale di Dio per ricevere ciò che ci spetta, usi malsani della Misericordia di Dio -- non è la stessa cosa essere salvati all'ultimo momento e invece avere avuto una vita in cui si è seguito il Signore. I gradi di gloria che ci stanno in Paradiso sono differenti. Di che cosa lo retribuisce Nostro Signore un delinquente pentito all'ultimo momento? Che lo faccio a fare il bene se non ho questa aspettativa? Posso fare grossi atti eroici di bene solo se ho chiara questa dinamica. Tanto hai fatto tanto ti ritrovi. Il nostro Paradiso non sarà nemmeno superiore di un micron di quello che ci siamo meritati per quanto riguarda la gloria. E anche le pene dei dannati sono rigorosamente ben calibrate, vale di sopra e di sotto (ognuno non riceve di più di quanto ha meritato ndr). In Dio Giustizia e Misericordia sono una cosa sola, procedono insieme. Non sono mai una disgiunta dall'altra.

Nel giudizio particolare, non è come il nostro processo dove c'è il Giudice, accusa, difensore, corte ecc..., il concetto di ciò che il Giudizio è, un'accertamento della verità. Il concetto che indica questa realtà è un fatto reale. E il termine di riferimento è la vita di Cristo. C'è la Sua Vita e c'è la Tua. E' diverso un peccato da una mancanza di virtù. Quanto somiglia la tua vita a quella di Cristo? Se gli assomiglia tanto sarà una grande gloria altrimenti poca gloria. La nostra vita in rapporto a Cristo e a quello che Dio avrebbe pensato per noi. Nel giudizio vedrò la mia vita com'è stata e come sarebbe dovuta essere. Se la tua vita è stata come Dio l'aveva pensata, tanta gloria in Paradiso, niente Purgatorio e tanta felicità in terra. E nella sentenza finale il CCC descrive i vari scenari: "... passerà attraverso una purificazione, 610 o entrerà immediatamente nella beatitudine del cielo, 611 oppure si dannerà immediatamente per sempre.." . In molti non ci pensano alla dannazione e non ci credono. Hanno una concezione sbagliata della Misericordia di Dio.

Dopo la morte, il punto discriminante è come sta messa la nostra volontà (in stato di grazia con Dio o no); nella vita terrena noi siamo fortunati perchè è mutevole. Una persona buona potrebbe impazzire di colpo (già accaduto nella storia della Chiesa - es. Monsignor Milingo, può succedere di tutto e non dobbiamo giudicare chi sbaglia). Nessuno di noi è al sicuro. Il diavolo conosce bene i nostri sensibili e il modo in cui potrebbe farlo cadere, solo chi è umile si salva. Al momento della morte accade un'ibernazione o cristallizzazione, se tu nella morte ti trovi non in Grazia la volontà si radica in quella situazione. Noi cambiamo...agli Angeli basta il primo atto, se il primo atto è buono rimangono buoni per sempre altrimenti rimangono malvagi per sempre. Lucifero non può convertirsi. Al tempo stesso non vuole ma non vuole perchè non può. Perchè le funzionalità psico intellettive di uno spirito sono perfettissime, quando noi umani facciamo qualcosa non ci rendiamo conto di ciò che stiamo facendo del tutto anche quando commettiamo peccato. Noi non diventiamo totalmente cattivi, questo è il principio della nostra salvezza perchè possiamo cambiare, il peccato che ha fatto lucifero lo ha fatto sapendo tutte le conseguenze che avrebbe incontrato e secondo che sarebbe stato una vita di non ritorno e terzo che sarebbe stata una battaglia persa. E nonostante questo lo ha fatto. Perchè noi facciamo la vita di allegri e spensierati? I santi esageravano nei loro scritti? Uno si danna perchè muore in stato di inimicizia con Dio e di conseguenza sei amico del diavolo, il diavolo si prende quello che è suo e questa situazione non può cambiare più. Lucifero è diventato satana perchè Dio non ha misericordia di lui o perchè è tutta colpa sua (del diavolo)?.

Il giudizio particolare è la Luce di Dio che ti invade e tu vedi. La grossa difficoltà è far notare al prossimo e fargli capire cosa non va, una persona deve arrivarci da sola che sta sbagliando. E' difficile capire che si sta sbagliando. Quando saremo davanti a Dio questo è stato, rivedremo la nostra vita con gli occhi di Dio e prenderemo coscienza di ciò che abbiamo fatto nel male o del bene. In un'istante ne prenderemo coscienza e ci andremo da soli dove dobbiamo andare. Si parte subito. I dannati odiano Dio ma lo sanno che stanno all'inferno perchè loro hanno sputato per tutta la loro vita sopra la Grazia che gli è arrivata. Rimorso di coscienza eterno.

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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