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Non fare mai di testa propria...

Dio non chiede a tutti le stesse cose, ma vuole da ciascuno qualcosa di specifico e particolare, diverso da quello che riguarda gli altri e che ciascuno deve scoprire mettendosi in ascolto. Guai a fare di testa propria, anche sotto le apparenze del bene. Lettura e commento del brano tratto dai quaderni del '43 di Maria Valtorta, 16 Dicembre

Questo testo - ad avviso del don è di importanza capitale. Nostro Signore ad ogni santo e mistico ha dato la sua missione e perle particolari e Dio non si ripete nelle sue opere. Però in questo brano parla di un'aspetto dell'ubbidienza e della divina volontà che è assolutamente fondamentale, cioè ci sono delle cose che il Signore chiede a noi a titolo personale e ci sono delle cose che il Signore non chiede a noi ma ad altri. in una stessa realtà problematica i modi di porsi possono essere differenti: parlare di quella realtà, se è una cosa negativa denunciarla, ma si può anche tacere o si deve tacere in certi frangenti. A volte bisogna affrontare certe situazioni e farsi guide o isolarsi. La nostra intelligenza ci deve mettere qualcosa, non avrà certo difficoltà a comprendere questi esempi di Gesù - la multiformità delle risposte alle situazioni problematiche di oggi. Tentatazione di imporre il nostro modo di affrontare il problema al prossimo. E quindi di tacciare come sbagliato o non conforme alla dv chi fa le scelte diverse alle nostre.

Gesù non chiede a tutti la stessa cosa.

16 dicembre 1943
Numeri cap. 23° v. 12-19-21.

Dice Gesù1: «Il vero servo di Dio, davanti a qualsiasi pressione di forze umane che lo vorrebbero dirottare dalle vie del Signore, risponde: "Posso forse dire o fare altro di quello che il Signore mi ha comandato?" L’obbedienza al comando di Dio, quale che sia questo comando, è il segno del servo di Dio. Le esigenze divine sono infinite e tutte giustificate da un fine d’amore. A questo imporrò di tacere, a quello di parlare, a costui di isolarsi, a quest’altro di farsi capo di anime. A quello darò vista soprannaturale e a quell’altro voce soprannaturale. Ebbene: facciano i miei servi secondo il mio volere e mi saranno uguali nel merito......"

Quali provocazioni recepire? 1) Io davanti a Dio, imparare a fare discernimento, tocca a me fare discernimento su cosa Dio chiede a me in questa situazione e non me lo può dire nessun'altro. Devo impare a fare silenzio, a pregarci sopra, ponderare le circostanze, non andare subito al carcere di andare a chiedere cosa fare o dire quello fa così e quindi anch'io lo faccio. Ma chi me l'ha detto che Dio mi chieda che io agisca così? Cercare quello che Dio chiede a me in questo fragente. 2) Non permettersi per nessun motivo di giudicare, criticare, disprezzare, distruggere (a volte), di calunniare e biasimare chi - di fronte alla stessa realtà - fa scelte differenti. Chi lo decide che quello sta agendo in maniera sbagliata?

Quando ci troviamo di fronte ad una cosa che è intrisecamente cattiva (i 10 comandamenti), Gesù è stato tassativo: non giudicare. Tu non sai perchè quella persona ha fatto quella scelta, sta agendo in quel modo, sta comportando in quel modo ma tu devi pensare in bene che se quella persona si sta comportando in quel modo ha fatto il suo discernimento e se nel cuore ha percepito che se Dio gli chiede così, così deve fare. Non è importante quello che fa tizio, caio, ecc...

"..Ebbene: facciano i miei servi secondo il mio volere e mi saranno uguali nel merito..."

Cioè quello che Dio vuole da me, io lo devo fare e non devi fare altro. Non quello che chiede ad un'altra persona. Qui si entra in campo molto profondi. Quest'ubbidienza è libera, io (il don parla da sacerdote) che è sicuro che se nel cuore di una persona c'è la reale disponibilità a fare quello che Dio vuole anche se ciò che potrebbe volere Dio è il contrario esattamente di quello che ti detterebbe la tua indole e carattere e il modo di pensare. Di fronte a questa cosa io farei così ma se tu Signore vuoi il contrario io lo faccio. Farlo però costerà sacrificio enorme (andare contro la nostra indole, il nostro carattere, contro i nostri schemi, convinzioni mentali ecc..) e Gesù chiude questo brano:

"..non vogliate fare di vostra testa né il bene né il male ma unicamente ciò che3 vi dice il Signore.» Gesù

Se tu fai una cosa di testa tua, ma questa cosa è buona ma se non ma la chiede il Signore io non la devo fare. Magari lo chiede a quell'altro ma non a me. Dio non forza mai nessuna, fino al punto che se una persona non vuole essere salvata Dio rispetta e permetterà che questa persona sia eternamente dannata.

"..Io non forzo in maniera che voi non possiate negarmi di ubbidire. No, neppure coloro che sono in mia mano morbidi come fiocco di lino pronto ad esser filato, sono da Me forzati ad ubbidire..." Gesù

Quindi noi avremo sempre la possibilità di fare un'altra cosa. Il diavolo ci va sempre istigando non solo a nel fare il male ma spesso a fare un bene che il Signore non ci chiede. Non lo chiede a me. Può darsi che lo chieda a qualcun'altro. Quello non fa quella cosa...e se quello non lo fa è una persona da disprezzare. Ma chi te la detto? Questi modi di pensare sembrano manifestazioni di zelo ma sono animati in realtà da volontà umana allo stato puro.

".. Ma io che non mento e non muto, vi giuro che su costoro è la mia benedizione, poiché nel loro cuore non vi è idolo alcuno, ma si erige un solo altare: il mio, dal quale tuona - ma per loro è voce di Padre che non terrorizza, ma come voce d’organo celeste rapisce lo spirito a gaudio santo - la mia Volontà, sacra per loro come Me stesso..." Gesù riferendosi a chi gli obbedisce sul serio

Io capisco che Dio in questa situazione mi chiede di comportarmi in questo modo, non mi capiranno, mi criticheranno, mi calunnieranno, mi verranno addosso..ma chi c'è qualche idolo nel cuore? La stima propria, l'opinione del prossimo, la ricerca dell'accondiscenza altrui - oggi abbiamo la ricerca dei like - la Volontà di Dio non è direttamente proporzionale ai followers, non si calcolano come numeri. Perchè se Dio una cosa mi dice di non farla, non importa se i followers mi abbandonano. Quella cosa non si fa.

Chi c'è nel tuo cuore? Solo la Volontà di Dio o qualche altra cosa? Hai paura che qualcuno ti biasimi? Ti critichi? Ma se nel tuo cuore hai pregato, hai pensato, fatto discernimento e hai maturato che Dio ti chiede quella cosa, tu quella cosa la devi fare, liberamente e la devi difendere. Signore, io allo stato attuale ho capito questo, se però tu non fossi d'accordo o se c'è qualcosa che mi è sfuggita a disposizione. E io troverò il sistema. C'è un tempo in cui il Signore mi chiede qualcosa (e il don lo dice per esperienza sacerdotale). Ci sono dei tempi in cui il Signore ti chiede una cosa e poi si capisce che Dio non le vuole più. Noi viviamo nel tempo e c'è il fattore del tempo, non è detto che se una cosa l'ho fatta io la debba sempre fare - è sempre tutto soggetto - con discernimento e con calma - perchè la nostra coscienza del voler di Dio è imperfetta, è sempre fino a prova contraria. Ma di fronte ad una scelta dov'è la volontà di Dio? Quando imbarcandoci in una di queste due possibilità iniziamo ad avvertire una pace profonda. E vediamo che questa cosa è la cosa giusta e la sento. Quando mi prospetto altre soluzioni per me non avverto quella pace e avverto che c'è qualcosa che non funziona.

Dobbiamo imparare a fare discernimento, certo, qualche persona ispirata può darci qualche criterio di discernimento ma non dirti fai bene o male. Da sacerdote il don deve aiutare il fedele ad evitare il peccato ed ognuno deve trovare di fronte a Dio trovare ciò che il Signore vuole da te.

MEDITAZIONE SUGLI SCRITTI DELLA VALTORTA DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

(Brano fatto perchè citato in una catechesi sulla Divina Volontà di Luisa e quindi volevo sapere bene di cosa parlasse)

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