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Non avrai altri dèi di fronte a me: il peccato di irriverenza

Il dovere di adorare, rendere culto ed offrire sacrifici a Dio. Il rispetto e l'onore dovuto al luogo sacro, l'adorazione dovuta a Dio e in particolare all'eucaristia. Le mancanze nei confronti degli atti interni ed esterni di culto e adorazione dovuti a Dio. Ciclo di catechesi "La sana dottrina cattolica", sesta puntata, Lunedì 16 Novembre 2020

Il primo comandamento è un mare sconfinato, è a volte un poco considerato e sembra quasi che non esista e non si ha sempre chiaro quali siano i peccati contro di esso (salvo le cose macroscopiche). La volta scorsa abbiamo visto il peccato di idolatria (le 3s: sesso - soldi e successo o le 3p : Piacere, Possedere e Potere). Abbiamo visto la sottile insidia dell'idolatria anche delle persone spirituali che ci aiutano nel nostro cammino e tutti quanti dobbiamo imparare da san Giovanni Battista: Lui deve crescere (Gesù) e io diminuire. Tutti quanti noi siamo poco meno di nulla e Dio è molto offeso da questo peccato, non pensiamo o sottovalutiamo i rapporti dipendenti da altre persone. Dio non cede ad altri la Sua Gloria, quindi attenzione.

Un'altro grande ambito che apre il primo comandamento è che "..Non avrai altri dei di fronte a me.." a Dio è previsto il culto di Latria, adorazione e non và dato ad una statua reale o no. Il culto va dato interiormente ed esteriormente e il culto di latria significa adorare. L' Adorazione, per noi cristiani cattolici - avendo la pienezza dei mezzi di grazia, retta conoscenza dei mezzi di grazia e la pienezza della Rivelazione - noi abbiamo l'Eucarestia. La Chiesa non ha il potere di ordinare una donna prete. Se per assurdo, se dovesse succedere, sarebbe la fine, perchè se un vescovo dovesse imporre le mani ad una donna, quella donna prete non diventa. Perchè per Volontà di Dio, il soggetto che deve ricevere questo Sacramento è un soggetto maschile. Un vescovo, un sacerdote e un Papa è un servo, noi tutti serviamo il Signore. Siamo tutti quanti al servizio e nessuno può scavalcare Dio. Non si possono cambiare gli elementi con cui si celebra l'Eucarestia ecc... Chi concepisci il progresso femminile alla femminista, cioè progresso ed emancipazione della donna = assunzione progressiva di tutte quante le facoltà di cui un tempo erano riservate agli uomini. Questo nella Chiesa non potrà mai essere in questo modo, questa mentalità è uguale a chi pensa che la promozione del laicato consiste nella progressiva assunzione di un compito clericali. Un tempo la messa se la celebrava tutto il prete, adesso le letture le possono fare anche i laici. Una volta l'ostia la toccava solo il prete adesso ci sono i ministri straordinari quindi sono un grande laico ecc... essere un grande laico non significa fare delle cose che prima le facevano i preti. Un grande laico significa vivere bene la realtà nella quale il Signore ti chiama a vivere.

Un tempo l'Eucarestia stava nella Chiesa cattolica, Ortodossa e Anglicana, ma se adesso una donna prete celebra la Messa l'eucarestia non c'è. Sono cose indimostrabili. Le cose della fede sono indimostrabili. Ma mentre se la celebra un don cattolico realmente ordinato a patto che usi le parole della Consacrazione e celebri la Messa con l'intenzione di celebrarla quella diventa l'Eucarestia. Il vescovo anglicano di per sè non ha rotto il legame con la Chiesa, la donna vescova non ci diventa e se una donna ordina un prete quello non lo diventa non perchè non può diventarci ma la donna vescovo non ha il potere di farlo diventare sacerdote.

Il culto che noi dobbiamo a Dio trova però nell'Eucarestia che non è un simbolo. Quando entro nella Chiesa - anche se il Tabernacolo è chiuso - io entro davanti alla presenza vera, reale e sostanziale di Nostro Signore Gesù Cristo. Un cattolico che non ha interiorizzato questa cosa e non trascorre davanti a Gesù - c'è gente che quando passa davanti ad una Chiesa si fa il segno della croce, entra in Chiesa, va davanti all'Eucarestia facendogli ciao con le mani (Ciao - Con Infinito Amore Ovunque ?), gli danno un bacetto come si fa tra fidanzati e Gesù (secondo il don) sarà felicissimo di una cosa di questo genere. Non sempre occorre fare tanto e non tutti possono fare tanto ma occorre fare bene. Proviamo a fare una follia: mettiamoci nei panni di Gesù, proviamo a dire: io sono Dio, sto rinchiuso dentro una scatoletta di ferro perchè? Per noi. Con l'Eucarestia stiamo proprio al cuore. Il nostro rapporto con l'Eucarestia è tutto. Ci dà anche l'occasione straordinario per adorarlo - adorazione ha un'etimologia dal latino che comporta tre termini: ad (tendere verso qualcosa) os ori (bocca) ed azio (azione). Due possibilità: L'azione della bocca a....significa che la bocca quando adora si prosta e parte verso terra (un gesto estremo di adorazione era farsi il segno della croce e si baciava la terra prostandosi a terra come se volessi baciare i piedi Gesù). Ma anche azione alla bocca... portare alla bocca...mettere mano alla bocca, non solo quando tossiamo ma anche quando dobbiamo esprimere lo stupore. Enorme stupore di qualcosa che ci sta davanti, espressione plastica che esprime il senso dell'adorazione cristiana. Non è cosa riservata soltanto al tempio, san Paolo dice di adorare Cristo nei vostri cuori, è quel vivere sotto gli occhi di Dio, riconoscendolo come Signore e a cui desidero incessantemente conformare il mio pensiero, agire, le mie parole, ecc...

Esempio grossolano: una persona che dice una volgarità, sta adorando Dio nel proprio cuore? Il don invita sempre a farsi domande, una persona che dice una volgarità...ma questa volgarità la potresti dire sotto gli occhi di Dio? Se tu avessi Gesù davanti che ti sta guardando, la diresti? Noi siamo presenti a Dio in modo ininterrotto, nella misura io acquisisco lo spirito di adorazione, il mio spirito è sempre in atto di adorazione che trova quando mi trovo alla presenza dell'Eucarestia, ma non è che esco dal tempio ed è tutto finito. Se io sto per fare una scelta di vita impegnativa, e mi confronto con il Signore, io lo sto adorando perchè, non fidandomi delle mie strette vedute, chiedo aiuto a Dio. Se tutti facessero così la terra sarebbe un giardino e non il regno degli orrori.

Questo primato che lo riconosco nel cuore lo esprimo negli atti. Il sacrificio, a Dio si sacrifica qualcosa di importante e a cui tengo, con il fine non soltanto per impetrare le grazie eccc.. ma anche perchè io gli dico: tu questo ti meriti. A te (a Dio si deve tutto). Il martire è colui che offre a Dio il sacrificio di sè stesso, cosa ha fatto Gesù? Gesù è il sacrificio per antonomasia, la preghiera eucaristica terza "...Egli faccia di noi un sacrificio vivente a Lui gradito...." . L'unica cosa degna di Dio è qualcosa che Lo eguagli, solo il sacrificio di un'Uomo Dio è degno di Dio, l'Offertorio e c'è anche quella frase pregate fratelli e sorelle che il mio sacrificio sia gradito ecc... Gesù ha voluto che venisse una consacrazione dal nulla ma ha voluto che fossero transustanziate il pane e il vino. Frutto della terra e del lavoro dell'uomo ed è Lui che accoglie e lo trasforma nel Dono dei Doni e lo trasforma per la nostra salvezza. Ha un significato esistenziale, cosa ha offerto Gesù? Sè stesso e cosa offro a Gesù? Me stesso.

Quindi il primo comandamento è imparare a vivere alla presenza di Dio e tutto quello che sono e faccio dovrebbe essere un'incessante incenso ed offerta che sale a Dio. Io posso offrire a Dio una volgarità? Posso farlo? Chiacchero, taglio, cucio e parlo male di alcune persone...posso dire che queste parole sono offerte a Dio? No, sono state offerte a satana. Le nostre parole ed azioni a chi sono offerte? Il peccato è un'offerta fatta a satana, posso io offrire io un peccato a Dio?

Le trasgressioni dirette al dovere di rendere a Dio il culto che gli è dovuto, anche esteriore, dà a lugoo al peccato dell'irriverenza. Esteriormente il gesto dell'adorazione si esprime con lo stare inginocchiati e piegare le ginocchie..

10 affinché nel Nome di Gesù (Filippesi) ogni ginocchio di esseri celesti, terrestri e sotto terra si pieghi... / I magi si sono prostati ad Adorarlo, con la faccia a Terra. Noi vediamo quello che fanno i musulmani, ma noi dovremmo essere maestri ancora di più. Non si possono fare questi gesti che sarebbero fuori luogo. IL gesto esteriore nella Chiesa latina è piegare le ginocchia, si fa la genuflessione quando si passa davanti al Tabernacolo. L'adorazione non la deve fare solo il prete, i laici non hanno dispense. Piegare le ginocchia è un'atto interno ed esterno nell'Eucarestia..lì dentro c'è Dio non altro. Se io non piego le ginocchia, posso dire che ci credo veramente? Come stanno gli angeli davanti alla Maestà divina? (Apocalisse....prostrati lo adorarono). Omettere la genuflessione è una cosa grave e non è cosa da nulla. Chiaccerare in chiesa, in chiesa non si parla, è un problema di rispetto e di culto dovuto a Dio..la riverenza ed adorazione racchiude il rispetto. E' una cosa da gran cafoni parlare in Chiesa perchè quella non è casa tua ma casa di Dio, la Chiesa serve a parlare con Dio. O si parla con Dio o si parla di Dio o non si parla proprio. Non può diventare il luogo della chiacchera. Il vezzo che ci sta oggi, terminate le celebrazioni, in chiesa si mettono tutti a chiaccherare non va bene così. E' vero che i sacerdoti dovrebbero aiutare i fedeli ad interiorizzare queste cose ma è anche compito del singolo fedele, -- certe cose non si fanno anche se le fanno tutti. Essere perseguitati e derisi per amore di Gesù e del Vangelo è fonte di gioia. Senza mancare alla carità, senza offendere nessuno ecc..., una persona parla al don e lui - sottovoce - gli risponde. Non mortifichiamo i nostri fratelli, cerchiamo di rispondergli sottovoce, glielo diciamo delicatamente e senza rimproverarla direttamente gli hai trasmesso qualcosa. Le mancanze e le irriverenze dovute a trascurare il Padrone di casa, ci sono irriverenze liturgiche, stare in ginocchio rimane obbligatorio e non è facoltativo almeno per il tempo della consacrazione. Una persona che non si inginocchi - a patto che non soffra di qualche malattia o ha problemi fisici o è anziana - pensiamo a quello che fede Re Davide che si umiliò davanti al Signore quando tornò l'arca del Signore. Noi siamo fieri di farlo (inginocchiarlo).

Chi si fa la comunione durante la santa Messa, ed esce subito dalla Chiesa dopo aver ricevuto la benedizione. Commette un'irriverenza grave, se lo si dovrebbe mettere in testa. Tu hai Gesù nel cuore e non è uno scherzo, la presenza reale di Gesù è legata alla presenza delle specie di Gesù che hanno dei tempi per essere assimilate. Se tu ti fai la comunione e non sai manco che dirgli, prega il rosario chiedendo aiuto al Signore e quindi supplico l'aiuto della Madonna. E' il caso di fare una comunione scellerata? Ammesso che una persona sia in grazia di Dio, un fedele si deve fare queste domande: dopo che hai preso l'Ostia che fai? Gesù sta dentro di te come una persona viva? Pensi agli affari tuoi e guardi all'orologio? San Giovanni Paolo II aveva fatto la Comunione e stava facendo il ringraziamento e fuori c'era il Presidente degli Stati Uniti che lo stava aspettando e lui non è che guardava l'orologio. Ad un certo punto trova coraggio (cosa che non avrebbe fare) e gli disse: C'è il presidente ma il Papa disse: io sono al cospetto del Padrone del Cielo e della Terra. Nostro Signore chiederà a noi: mi hai mai detto una parola gentile? Mi hai adorato? Parlato delle tue cose ecc..? Sono peccati da confessare per quanto riguarda il don. E' irriverenza e grave. Se qualcuno entra in casa nostra, non dice buongiorno, si prende qualcosa che gli serve e se ne esce senza dire neanche buongiorno.

Gesù (in qualche rivelazione privata) diceva: solo davanti a Me tutto è lecito, cafonate che gli uomini non farebbero di fronte alla persona più umile davanti a Dio tutto è lecito. Non siamo abituati ad interfacciarci con Gesù, vivo e presente. Quando Gesù è esposto solennemente sull'altare, non si piega solo il ginocchio destro e c'è la doppia genoflessione ed ad Gesù esposto non si danno mai le spalle per nessun motivo. Se io devo uscire dalla Chiesa, io non posso genuflettermi, e uscire dando le spalle a Gesù. Altrimenti faccio il passo del gambero. Se qualcuno desidere ricevere e conoscere la Verità, il Signore gliela fa conoscere.

Un'altro dovere che noi abbiamo è che noi i sacramenti li dobbiamo ricevere, non sono messi lì tanto per starci, vanno ricevuti. In Chiesa i telefonini devono stare spenti e se suona il telefonino è un problema, diventa antipatico a dire alla persona cosa deve fare. Noi non ci pensiamo. L'abbigliamento che si deve tenere in Chiesa, si vedono delle cose allucinanti. Ti presenteresti in bermuda ed infradito davanti al Papa? Noi non siamo puri spiriti, noi abbiamo gli abiti nostri. Sono tutte quante cose che vanno assimilate. I Sacramenti vanno ricevuti, rendere a Dio il culto che gli è dovuto, per un battezzato, significa prendere e celebrare bene i regali grandi che Dio gli ha fatto. Non andare a messa alla domenica, per certi aspetti è già contenuto nel primo. Un regalo tanto grande come quello di un Sacramento non deve e non dev'essere ignorato dai fedeli. Chi sta 10-15 anni senza confessarsi o non vanno in chiesa da decenni è una trascuratezza e negligenza grossolana. C'è il minimo chiesto dalla Chiesa (confessarsi e comunicarsi almeno a Pasqua). Dovremmo far nostro quello che ci viene detto.

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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