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Conoscere il bene e il male

Il bene e il male sono realtà oggettive. Quando si fa il bene, si produce benessere in sé e fuori di sé; quando si fa il male, si produce malessere in sé e fuori di sé. Il peccato è il male fatto con consapevolezza (più o meno chiara), l'errore è il male fatto per ignoranza o con incoscienza. Fondamentale è la conoscenza del bene e del male e la formazione della coscienza. Attenzione ad alcuni rischi: disperazione, senso di colpa psichico, scrupoli. Ciclo di catechesi "dal non senso alla vita di cielo", quinta puntata, Venerdì 12 Febbraio 2021

Puntate precedenti: abbiamo visto come è un corso possibile che va dal non senso alla vita grazie e con Gesù. Nella seconda puntata abbiamo iniziano il viaggio alla scoperta delle nostre origini chiedendoci cosa è successo nella nostra esistenza provando a fare uno screening della nostra situazione attuale e poi le ferite che abbiamo ricevuto. Poi abbiamo affrontato il tema dell'immagine di Dio che abbiamo alla luce di ciò che abbiamo vissuto e chi è Dio per me? Un conto è l'immagine di Dio che abbiamo e un conto è il Dio rivelato - non possiamo dare per scontato che lo conosciamo bene.

Peccato ed errore. Dobbiamo capire quali dinamiche hanno alimentato le nostre malefatte in cattiva (i peccati) o in buona fede (gli errori) perchè se non capiamo queste maledette dinamiche instillate e provocate dall'astuzia infernale del diavolo, io posso anche riconoscerle ma presto o tardi mi ritroverò invischiato se non spezzo i circoli di morte e io devo riconoscerle altrimenti io ricadrò nelle mani del nemico (apriamo il cuore al Signore per avere la grazie). Se non smaschero questi tranelli, posto essere la persona più santa, benedetta al mondo ma non sfuggi alle dinamiche di morte. Il don ha visto tante cose intorno a sè e dentro di sè e si rende conto che la situazione dell'uomo in questo mondo è tanto complicata ed uscirne fuori - il Signore ci aiuta e Gesù lo vuole - però ci vuole tanta tanta umiltà, pazienza, buona volontà, coraggio, capacità di mettersi in discussione ecc... Se la nostra vita diventerà qualcosa di bello, dipenderà molto da noi. Dio vorrà o non vorrà che io sia felice? Se un Dio esiste e se è buono vorrà il mio bene? Se Dio mi vuole felice e io non lo sono cosa vuol dire? 1) Non esiste una felicità automatica 2) Se Lui questo vuole e io non lo vivo, in me c'è qualcosa che in me non funziona e mi impedisce di accogliere questa felicità.

Per discernere quello che abbiamo fatto dobbiamo comprendere una cosa fondamentale che ci viene dalla Rivelazione (atto di fede e atto di onestà intellettuale): il bene e il male sono due realtà oggettive. Ciò che è bene o male non lo decido io ma è qualche cosa che viene prima di me, io lo posso riconoscere o no, accogliere o rifiutare, dissentire o no ecc... . Io non posso mettere le mani dentro il fuoco e dire che è una cosa buona - se io sono intellettualmente onesto - non posso dirlo. Posso rispettare l'opinione ma il rispetto non vuol dire condivisione. Mettere la mano nel fuoco è una cosa negativa e chi pensa che sia una cosa positiva o non gli va di ragionare o ha qualche problema. Il male e il bene sono realtà oggettive. Una pandemia - da un punto di vista oggettivo non è un bene. Dio il male lo permette perchè lo sa usarlo per il bene e ne sa trarre il bene (Lui non noi) ma che il male resti male non si discute.

Le persone contemporanee - da un punto di vista filosofico e culturale - sono tornati indietro di circa 2500 anni. Il famoso relativismo di cui hanno parlato i Papi, cos'è il relativismo? E' quella corrente filosofica che afferma l'inesistenza di una realtà oggettiva e quindi - non essendoci una realtà oggettiva per tutti non esiste anche un bene e male oggettivo -. Questa è una cosa che risale al tempo dei sofisti greci. Il sofismo, alcuni avevano come slogan che diceva: l'uomo è la misura di tutte le cose, quelle che sono in quanto sono. Quindi vuol dire che sono io che decido - Dio è un valore? Per me sì ma se uno è ateo che problema c'è? La verginità è una valore, se c'è qualcuno che ci crede lo rispetto ma per il resto dico: quale valore? (esempi del don). La famiglia è un valore? Bah, insomma..dipende...forse non è così indispensabile...e tutte le famiglie devono restare sullo stesso piano. Se uno vuole fare certe scelte di vita uno deve essere rispettato nelle proprie scelte, magari devono essere aiutate queste persone a prendere coscienza del male oggettivo. Oggi le opinioni devono essere sullo stesso livello a prescindere e questo vale per tutti. E' il famoso pensiero unico, e chi non è dentro ad esso è fuori. Il relativismo assoluto. Dentro questo orizzonte il peccato non esiste più, oggi il senso del peccato perchè il peccato per sua stessa natura richiede la percezione oggettiva del male e del bene. La legge di Dio non fa altro che renderci consapevoli del bene e male oggettivi, ma se questi non esistono esistono una varietà indefinita di scelte possibili. Va tutto bene a patto che non si usi la violenza fisica sul prossimo, per il resto ti regoli come meglio credi. Le confessioni sono in calo continuo e quando ci sono spesso non sono buone confessioni, raramente si celebra la confessione come dev'essere fatta. Se una persona non si riapproria del patrimonio spirituale tu non l'acquiserai mai il senso del peccato. Perchè anche se tu ritieni una cosa indifferente - san Giovanni Paolo II nella veritatis splendor diceva che quando una persona commette un peccato oggettivo (esempio di prima: la verginità? Io mi comporto in maniera disinvolta e io faccio come mi pare - non uso la violenza su nessuno, non sfascio famiglie altrui ecc... e che problema c'è'?). Il problema che se anche se tu pensi di non far nulla, quella cosa produce male oggettivo quindi se tu le fai dai origine a del male oggettivo e farà male a te e anche fuori di te in maniera diretta (nelle persone coinvolte nelle cose che fai) sia oltre, inizia ad innescare il peccato del mondo, vai ad alimentare questo mega contenitore di letame che rende il mondo un luogo fetido e che è alla base - perchè le persone sono infelici, oppresse, devastate, perchè le famiglie si sfasciano? Perchè è diffuso l'acolismo ecc...? - la risposta è sempre una sola: c'è una montagna di male interrottamente prodotto e il fatto che tu non sia cosciente non lo rende non lesivo, lo fai moltiplicare in modo indiscriminato proprio perchè si pensa che non ci sia nulla di male. Significa condannarsi ad una vita orribile, brutta e non lasciamoci ingannare: la Sacra Scrittura dice un baratro è l'uomo e il suo cuore è un'abisso, neanche io e tu riusciamo raccapezzare bene cosa succede dentro di noi, figuriamoci nel prossimo. Alcuni drammaturghi hanno vissuto (come Pirandello) che la vita del mondo somiglia ad un grande palcoscenico: dove nessuno è mai sè stesso,una è l'immagine che diamo di noi e altra è l'immagine di ciò che vivo nella vita personale e reale. Sei personaggi in cerca d'autore o uno, nessuno e centomila...vedrà questo dramma che senta l'angoscia di una persona che non è sicuro che chi gli sta davanti è quello che è. Oggi abbiamo i mezzi di comunicazione, il bel cinema è una cosa bella ma è finto non è realtà, la televisione ci sono eventi reali sì ma sono sempre eventi spettacolarizzati e costruiti ad arte. Cosa ne sai come vive la sua vita privata una persona dello spettacolo? Un calciatore? Un cantante? Sei sicuro che spente la luce del concerto, dello stadio, chiusa la trasmissione dello studio X ecc... sia tutto ok? Che quel volto sorridente, quell'apparente felicità sia una disposizione stabile e normale? Noi siamo circondati ed immersi in questa realtà e che cose produce questa "realtà"? L'illusione che il mondo tutto sommato non sia così brutto. Magari la vita mia sia brutta ma quelle delle star del cinema sia bella. Non è così. Anche questo è fenomeno che noi non possiamo ignorare, non possiamo fare finta di nulla perchè condiziona i nostri parametri di valutazione.

Cosa sa una persona che ha una fede doc? Che se una persona vive oggettivamente lontana dalla legge di Dio, non comporta nessun giudizio personale su una persona è un'equazione - potrebbe non saperlo - ma sicuramente dal momento che ci creda o non ci creda ecc.. se compie degli atti oggettivamente sbagliati, quella persona non potrà assolutamente che stia in quella pace profonda, gioia, felicità ed appagamento di vita e se dovesse apparire sorridente è un'apparenza che può lanciare un messaggio che mi inganna. Se io faccio un male oggettivo, sto male io e contribuisco al malessere globale.

Il peccato si ha quando questo male che sto facendo io sono consapevole - più o meno - e nonostante questa consapevolezza lo faccio lo stesso. Sapendo che questa cosa non dovrei farla, la faccio lo stesso. E' chiaro che ci sono alcune cose che nell'attuale contesto moralmente rilassato o post cristiano - un malavitoso non può ignorare che se uccide una persona è male, se spaccio la droga è male, se io uso violenza gratuita ecc...- l'errore si ha quando in due possibilità: o io non sono consapevole del male che sto facendo o sono convinto che quello che sto facendo sia bene anzichè male. Nel primo caso il tasso di responsabilità davanti a Dio e gli uomini è alto, in certi casi (nel secondo) è bassissimo. Celebre esempio di san Paolo Apostolo: san Paolo prima della conversione ed era convinto che Gesù fosse un'impostore ed era convinto che la setta di tutti che gli andavano dietro era da distruggere perchè stava minando alla base la purezza d'Israele. Tutte le azioni violente di san Paolo - nella coscienza sociale del tempo - come saranno state valutate da Dio? Ecco perchè non possiamo giudicare. Si sbagliava ma noi non possiamo stare dentro la testa delle persone. Queste dinamiche sono devastanti.

Il diavolo fa due cose: se siamo consapevoli, il maligno ci tenta al male, perchè il male fatto con coscienza ad occhi aperti è molto più produttivo di male dentro e fuori di noi e a volte gli fa comodo che noi produciamo male senza rendercene conto, perchè così continuiamo a produrre il male dentro e fuori di noi, stiamo male dentro e fuori di noi, diamo una mano oggettiva ai disegni del nemico anche se non lo vogliamo, e lui ci lascia fare.

Come si esce? Non possiamo non confrontarci. Indicazioni operative: fondamentale riconoscere a priori che la nostra coscienza sia formata o riformta o resettata forse da zero. Sei sicuro di fare un discernimento oggettivo sul bene e sul male? Pensi di avere bisogno d'aiuto? Tipo i 10 comandamenti e il Catechismo della Chiesa Cattolica - dobbiamo fare un confronto serio e da ciò emergerà quanto ero distante dal Bene e certamente mi capiterà coscienza della cattiveria di certe cose che ho fatto nella vita senza rendermene bene conto - pensavo fossero delle sciocchezze ecc.. e questo ci permette di uscire da degli errori. E' chiaro che questo cammino sarà un cammino doloroso, perchè il confronto serio con questa realtà possa saltare fuori che la mia vita sia un disastro (ne ho fatte poche di dritte o nessuna). La stragrande maggioranza dei fedeli cattolici usa male il sacramento della penitenza, non ci dobbiamo disperare perchè questa presa di coscienza è salutare per me - tutto questo lo ha già distrutto Nostro Signore, sulla croce il male è stato messo in catene ed annientato, ma perchè questo annientamento oggettivo possa essere efficace in me io devo entrarci in contatto con il Sacramento della Penitenza. Per uscire fuori dalle trappole, il don invita a leggere la bellissima testimonianza di Gloria Polo - dentista affermata, una bella famiglia, un bel giorno la prende un fulmine e la manda in coma, stavano staccando la spina e lei racconta che in questo tempo ha vissuto il suo giudizio particolare che si sarebbe concluso in maniera molto differente da quello che lei pensava e che tutti pensano cioè di essere una brava persona, cristiana e tante altre storie, quando si è trovata davanti a Dio c'è stato l'esame sui 10 comandamenti - sono cose che ha scritto lei - sono cose pubbliche - aveva fatto peccati mortali e non aveva nessuna percezione della gravità e ha visto che sarebbe andata all'inferno - lei si era tacitata la coscienza.

Perchè una cosa si trasformi da errore in peccato non serve una conoscenza chiarissima e dettagliata di tutto ma basta il fatto che quando io sto per fare una cosa - e noi lo sappiamo - qualcosa dentro di me mi dice di non farlo - o qualcosa mi dice: fai quella cosa - si chiama coscienza. La coscienza può essere soffocata dai nostri ragionamenti umani cioè tutte quante le bugie che ci raccontiamo per persuaderci che una cosa che la cocienza ci rimprovera si può fare e non c'è nulla di male. 1) La formazione nella consapevolezza che l'uomo non è la misura di tutte le cose ma è Dio 2) il bene e il male sono due realtà oggettive, le devo riconoscere - La mia vita sarà felice quando io il male me lo sarò scrollato di dosso consegnando tutto il male che ho fatto a Gesù smettendo di essere un produttore di male consapevole o inconsapevole ma un diffusore instancabile di bene a tutti i livelli. Gloria Polo ha vissuto questa esperienza e Gesù gli ha concesso un'altra possibilità a patto che tornata sulla terra vada a raccontare ciò che ha vissuto. Perchè questa cosa è diffusa - i primi anni del ministero del don - vedendo la situazione drammatica e tutte quante le devastanti conseguenze che ciò produce ha alzato la voce anche troppo per denunciare il male e il peccato perchè se si va avanti così il mondo esploderà. I letamai umani non hanno una capienza illimitata, ad un certo punto il letame travolge tutto. Noi oggi continuiamo a stare in un contesto del genere.

Il don è venuto a conoscenza di un dato che immaginava: rispetto al lockdown prima della pandemia, dei già pochi cattolici che frequentavano la messa prima, mancano all'appello un terzo. Un terzo che ha Messa non ci vanno più. Che significa? La panedemia fa uscire fuori come in tutti i momenti di prova, quello che c'è nel cuore dell'uomo. Perchè se una persona ci tiene - senza fare nessuna imprudenza ecc.. - ma a tu a Messa ci vai, il don è convintissimo che le persone davvero ci tengono e che amano il Signore, anche nel tempo di lockdown se fosse stato possibile sarebbero andare lo stesso. Il problema non è la pandemia ma quello che c'è nel cuore dell'uomo, le situazioni di prova servono per la nostra crescita, la prova mostra chi sei e quello che c'è nel tuo cuore. La reazione alla prova.

Per uscire da questa dinamica, formazione della coscienza, re imparare ad usare il sacramento della confessione. Attenzione a non cadere ad alcune trappole: c'è il pericolo di rimanere sommersi da tanto male oggettivo che potremmo aver fatto causando o disperazione o sensi di colpa psichici. Oppure scrupoli a non finire. Controindicazioni per questo cammino. Non c'è niente di cui disperarsi, se ho fatto peccati peccati, piango ai piedi di Gesù e sarò perdonato senza dubbio, se ho fatto errori la mia responsabiità è diminuita e terzo nella vita tutto è sempre riedificabile - la Misericordia Divina, rettamente intesa - è la possibilità che il Signore ci dona per ricominciare. La disperazione non deve entrare nella nostra vita. Un battezzato non deve essere mai disperato nè pe cause proprie nè per cause esterne.

Noi non possiamo mai giudicarci, possiamo sottoporre a giudizio il nostro operato oggettivo - quello che abbiamo fatto - non noi stessi, perchè non saremmo mai in grado di conoscere il tasso di responsabilità delle nostre azioni. (esempio: ma io lo sapevo che quella cosa non la dovevo fare, è un peccato non un'errore - ok, ma quanto eri profondamente libero? Quanto sei stato condizionato dal tuo vissuto? Dalle tue ferite? Non si giudica gli altri nè noi stessi, niente sensi di colpa psichici, il senso di colpa di psichico è un'enfatizzazione malata di ciò che io ho fatto come se fosse qualcosa di irreparabile che porta al non perdonare sè stessi. Che non è il senso del peccato, è la presa di coscienza dei disordini e che piano piano lo farò. Non è un'auto colpevolizzazione compulsiva che viene certamente dal diavolo.

Il diavolo lavora su due fronti: che tu non prenda mai coscienza del peccato e secondo se ne prendi coscienza, vai verso la disperazione (vedi Caino e Giuda) o vai verso il senso di colpa psichico (che ho fatto? ecc.. che delinque che sono, ormai ho rovinato tutto ecc...).

Mentre il senso di colpa ingantisce il male che c'è, lo scrupolo va a vedere il male laddove non c'è o fa di un moscerino o un cammello e al contrario i cammelli li trasforma in moscerini. Dietro a queste cose ci sono sempre tante realtà e ferite che ci portiamo dietro. Quando affrontiamo questi viaggi facciamo attenzione a non scivolare nei burroni che ci sono a destra o sinistra. I cammini di liberazione o guarigioni non devono produrre effetti di alterazione. Non siamo demoni incarnati, siamo caduti in tante trappole ed inganni e queste le dobbiamo vedere bene e non deve accadere mai più. Se non usciamo da questi circoli di morte presto o tardi mi ritroverò presto o tardi in un mare di guai.

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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