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Il decalogo del buon genitore

Il quarto comandamento: onora tuo padre e tua madre (seconda parte). Il grande compito dell'educazione da parte dei genitori. Un possibile decalogo di obiettivi e stili. Alcune cose pratiche da fare o evitare. Alcune "sindromi" da cui guardarsi. Ciclo di catechesi la sana dottrina cattolica, ventitreesima puntata, Lunedì 22 Marzo 2021

Educare i figli è importante ed è delicatissimo perchè non vuol dire trasmettere delle regole ma dei valori, è riuscita l'educazione quando i figli vivono quello che gli è stato insegnato senza timore di sanzioni ecc.. e questa non viene solo dal convincere le persone, dev'essere presentato in maniera ragionevole, ma i valori vanno vissuti e trasmessi con amore.

Il valore spiegato - l'esempio - e l'amore, se ci sono queste cose l'educazione dovrebbe funzionare. Certo, un figlio rimane libero, è brutto vedere quando hai insegnato delle cose spendendoti e hai visto che quello che hai insegnato lo ha messo in pratica, ma poi per qualche motivo - di qualsiasi genere - si cambia parrocchia o si fanno altre scelte e tu vieni a sapere o vedi che quella stessa persona ha totalmente cambiato un comportamento che tu hai insegnato da sacerdote in quanto da espressione di una cosa buona davanti agli occhi di Dio. Una persona che fa così cosa fa capire a te sacerdote? Vuol dire che non ha trasmesso un valore, forse questa persona aveva un'idolatria verso di te... sicuramente non fa queste cose non perchè ha capito che erano importanti e valori fondamentali agli occhi di Dio, la fede prescinde gli gira attorno, prescinde da chi te lo porta, perchè la fonte di quello è Gesù - che te lo porti don X o don Z - se è un valore oggettivo conforme oggettivo alla rivelazione tu te lo porti dietro. Un parroco si vede cosa ha fatto nella parrocchia quando se ne va, perchè solo allora si vede tante situazioni o persone hanno interiorizzato come valori propri o agivano per compiacenza o per farsi belli agli occhi del parroco. Un genitore vedrà il successo della educazione quando vedrà suo figlio/a fare delle scelte conformi all'educazione ricevuta senza bisogno di stare sempre con il fucile puntato.

2229 Primi responsabili dell'educazione dei figli, i genitori hanno il diritto di scegliere per loro una scuola rispondente alle proprie convinzioni. È, questo, un diritto fondamentale. I genitori, nei limiti del possibile, hanno il dovere di scegliere le scuole che li possano aiutare nel migliore dei modi nel loro compito di educatori cristiani. 157 I pubblici poteri hanno il dovere di garantire tale diritto dei genitori e di assicurare le condizioni concrete per poterlo esercitare.

Dove tuo figlio va a scuola, è importantissimo oggi più che mai. Un genitore non può mandare un figlio dovunque, deve essere presente e verificare - il don sente dire qualche cosa - se a scuola ha una contro educazione continua non c'è nessuna speranza. Purtroppo succede che la scuola pubblica è gratuita e le private sono a pagamento ma così i genitori non possono esercitare il proprio ruolo educativo. E' diritto nativo dei genitori di educare i figli. I genitori non dovrebbero vedere nella scuola un nemico.

2230 Diventando adulti, i figli hanno il dovere e il diritto di scegliere la propria professione e il proprio stato di vita. Assumeranno queste nuove responsabilità in un rapporto confidente con i loro genitori, ai quali chiederanno e dai quali riceveranno volentieri avvertimenti e consigli. I genitori avranno cura di non costringere i figli né quanto alla scelta della professione, né quanto a quella del coniuge. Questo dovere di discrezione non impedisce loro, anzi tutt'altro, di aiutarli con sapienti consigli, particolarmente quando progettano di fondare una famiglia.

Consigli. Mano a mano che i figli crescono l'azione educativa si attenua e si esercita nella forma nel consiglio e dell'avvertimento nella misura in cui i figli ascoltano i genitori.

2231 Alcuni non si sposano, al fine di prendersi cura dei propri genitori, o dei propri fratelli e sorelle, di dedicarsi più esclusivamente ad una professione o per altri validi motivi. Costoro possono grandemente contribuire al bene della famiglia umana.

Diventare santi non significa scegliere una vocazione istituzionalizzata cioè mi sposo (Sacramento del Matrimonio) o divento prete (Sacramento dell'ordine) o divento religioso o religiosa (sacramentale della professione religiosa). La vocazione fondamentale alla santità l'abbiamo ricevuto nel battesimo, una persona battezzata, non è che chi non assume uno stato di vita definito è uno scavezzacollo o represso e si rassegna a fare una vita grigia, ci sono fior di santi che hanno vissuto una vita straordinariamente bella così. Questo stato di vita non istituzionale deve avere però un senso. Ci sono delle persone che non si sono sposate perchè hanno vissuto un tale intineraio di santità - tipo Alexandrina da Costa, non poteva nè sposarsi nè andare in monastero con quello che il Signore gli faceva vivere e quella si è portata sulle spalle mezza chiesa attraverso le pene straordinarie che il Signore le faceva vivere. Nella Chiesa c'è posto per tutti e le varietà di santificazione che esistono, l'importante è non sciupare la vita e non ridurla ad una cosa piccola cosa che può accadere anche a chi è sposato o chi è prete/religioso. Come vivi il tuo stato di vita? La nostra vocazione alla santità risiede nel battesimo e non in quello che facciamo. Vuoi seguire il Signore? Diventare santo? Ok, poi quello da fare è secondario.

Il decalogo del buon genitore

Il 4° comandamento è ampio con un'ampio esame di coscienza per i genitori. Padre Pio, non troppo prima di morire, disse che verrà una generazione di genitori incapaci di educare i figli, non vorrei essere nei panni dei vostri nipoti. Chi sono i nipoti se Padre Pio è morto nel 1968?

Prima parte: Decalogo del buon genitore

1)Per educare mostrare e far percepire amore vero. Il primo atto educativo che fanno i genitori? 1) Mostrare ai figli che i genitori si amano, si rispettano, che si stimano e che vogliono bene. Un'ambiente del genere forma una sicurezza nel bambino che ti fa già il 30% del lavoro. Due coniugi cattolici dovrebbero mostrare non soltanto con la lingua l'amore a Dio e l'amore ai figli senza questo tutto quello viene doto è monco alla radice. Se manca questo non si produrrà tanto ma poco.
2)Mostrare tanta affabilità e dolcezza ma mai debolezza. Il figlio deve sempre capire che essere amato non significa avere il diritto di trattare i genitori come un suo pari o a pesci in faccia - per nessun motivo ed intervenire anche drasticamente perchè questo non accada è un'atto d'amore e non di cattiveria. Se c'è questo è la fine.
3)Alla mitezza e dolcezza va sempre unita una moderata severità che non vuol dire essere rigidi. I figli vanno educati al senso del dovere e alla disciplina di vita. Amare non significa fargli fare tutto quello che gli pare (dentro la cornice dell'amore, dolcezza e tenerezza). Tuo figlio ti dovrebbe chiedere il permesso di alzarsi da tavola, ci si muove sempre dentro alcune strade e delle vie. Una persona diventa un'uomo mano mano che scopre i propri limiti e li accetta e mano mano che impara che nella vita ci siano dei limiti da rispettare (e ringraziamo il Signore). Il motto dei satanisti è fai quello che ti pare, non avere una misura,regola o limite, è satanico.
4)Mostrare - i figli queste cose le devono vedere perchè tu ci provi e lo vivi - che sei disposto al sacrificio per educare. Esempi provocatori: se tu hai tre figli e non puoi partecipare al fantacalcio, lasci perdere il fantacalcio se devi stare con i figli, il sacrificio è la misura di quanto valgono. Quanto valgo (si domanda un figlio)? Valgo nella misura in cui i genitori sono capaci di sacrificarsi per me.
5) Ci sono alcuni temperamenti più difficili e ribelli, con questi non bisogna lasciarli perdere ma impegnarsi un pò di più.
6)I figli vanno seguiti ed in un certo senso controllati. L'educazione si basa sulla fiducia ma non a carta bianca, il Signore ci prova per vedere se può fidarsi di noi. Bisogna qualche volta verificare che faccia ciò che ti dice. Non bisogna dare l'impressione di essere poliziotti e non se ne devono accorgere perchè potrebbero pensare che i genitori non si fidano di lui. La fiducia va data progressivamente.
7)Con i figli ci vuole una sana confidenza e familiarità, è importantissimo giocare con i figli - giocare con i ragazzi e ragazzini, è un'atto di grande carità e che fa sentire amati e bisogna farlo.
8)L'educazione esige degli interventi correttivi e quando bisogna corregge e guai a te se non correggi tuo figlio - va fatta però nel modo e nel momento opportuno, mai bisogna sfogare la rabbia su un figlio. E questo sia con la violenza verbale - perchè se lo fai, come gli puoi dire che non può dire le parolaccie? O che non te le devi dire a te?. Se necessario si castigare, devo fare una cosa per il tuo bene, devo prendee una misura forta perchè prima hanno fallito quelle più blande ma se necessario lo devo fare. Non castigare con rabbia ma con l'amore. Non si deve picchiare i figli o fargli male. L'ideale che ci sia un clima ideale e basti un'occhiata per far capire. Don Bosco diceva che quando uno deve ricorrere alla punizione già ha fallito come educatore.
9)Occorre avere sempre un'atteggiamento comprensivo: un figlio dev'essere sicuro che presso i genitori troverà sempre ascolto e comprensione, se tu hai un'atteggiamento severo e alla prima cosa che fa lo sgridi, scientificamente provato è che mano mano che crescono i figli, essi parlando sempre meno con i genitori, se tu non hai un cuore di padre e di madre che ascolta tuo figlio che si trova in difficoltà deve trovare aiuto altrimenti diventa complicato educare. Ricorda che se tuo figlio non parla con te, tuo figlio parlerà con qualcun'altro e quell'altro darà consigli meno buoni dei tuoi.
10)Dio e Sacramenti sono la base dell'educazione e della preghiera, sia per gli educatori sia per gli educati, se ci sono questi è più facile.

10 cose pratica da fare o da evitare

1)Vigilare sui figli non è peccato è un dovere, vescovo in greco significa colui che vigila o controlla, la cura da seguire ecc.. 2) Verificare se i figli sono degni di fiducia, se mentono bisogna sforzarsi di capire perchè lo fanno, cosa sta succedendo? Di cosa hanno paura? 3)Non tollerare mai e per nessun motivo mancanze di rispetto e qua va molto bene - se un figlio manca di rispetto alla mamma ed è presente anche il papà, intervenga il papà, se un figlio manca di rispetto al papà intervenga la mamma perchè un figlio capisca che papà e mamma sono veramente una cosa sola e siccome loro si rispettano non c'è nessuna possibilità - se ci sono dinamiche di coppie distruttive è la fine. I figli se una copppia non funziona, sono purtroppo un'arma con i coniugi si fanno la guerra. 4) Il don ha una pluriesperienza: verificare le compagnie dei bambini e purtroppo anche all'interno della parentela perchè molte cose non belle capitano ai bambini tra i parenti - il cuginetto o cuginetta, non è che per il fatto di essere tale, se ha dei problemi? Occorre verificare e far parlare i propri figli e guardarli con attenzione perchè si capisce se un figlio arriva da un certo ambiente e se dovesse raccontarti qualcosa di brutto non gonfiarlo di botte perchè altrimenti non ti parla più per tutta la vita. 5) Premiare è molto più efficace che castigare ma vanno meritati, insegnare ad un figlio che il premio è un qualcosa che si conquista - anni fa il don ha sentito delle storie in cui una povera ragazza o ragazzo bocciato a scuola, è giusto che in estate vada in vacanza? E' educativo? Il don crede di no. Se mi porti dei buoni voti andiamo in vacanza...ok, ma se sei stato bocciato che facciamo? Poi bisogna sempre calare nella situazione - gli esempi sono limitanti che però non possono far riferimento alle circostanze reali - i genitori del don, hanno comprato il motorino al don ma ha dovuto portare una media alta di voti (oltre alla promozione). 6)Un comportamento anti educativo al 400%: assumere atteggiamenti contrari a professori e maestri, quante volte i genitori (quando un figlio prende un brutto voto) minacciano i professori quando danno brutti voti. I professori e maestri hanno sempre ragione - se magari non ce l'hanno lo si deve verificare - ma il figlio non deve sapere che io sono alleato contro l'educatore. Altrimenti è la fine. 7) In tanti casi si vede che un bambino ha la televisione in camera /computer, è una cosa fatta bene? E' proprio necessario che un bambino di 6/7 anni abbia la tv in camera? L'uso del computer, adesso è impossibile non far usare il computer, si vigilano i figli? Usi precoci del telefonino...un bambino di 9 anni che deve farci con il telefonino? Il don ha visto ragazzini di 10-11 anni con l'ultimo modello di cellulare in mano, il don ha dei punti interrogativi su queste cose. Un ragazzino non ha la possibilità oggettiva di controllare queste cose? I videogiochi, il don ha conosciuto ragazzini che ci stanno delle ore, queste cose le fanno rimbecillire. Il videogioco e la tv ti risolve il fastidio perchè il figlio non scoccia. 8) Atteggiamento molto inopportuno: scherzare con i figli in età precoce con la tematica fidanzatini, perchè l'età dell'innocenza sta sempre di più abbassandosi. Le esperienze sentimentali non vanno incoraggiate. Bisogna minimizzare o bypassare. 9)Ci sono dei luoghi che i ragazzini molto desiderano: le discoteche, ma è un posto da frequentare? Stare fuori di casa per tanti giorni da piccoli non è una cosa intresicamente cattiva ma potrebbe costituire un'occasione di peccato...che si fa? Molto dipende dal contesto e dal tipo di realtà che si vive. Bisogna però avere le antenne drizzate - il don ricorda cosa è accaduto nelle sue gite scolastiche...e che sarà adesso?

Le sindromi dei genitori che possono paralizzarne l'azione

1)La sindrome dello struzzo: a mio figlio questo non può capitare, calma. 2) La sindrome del cieco nato, guai a chi tocca o fa qualche torto a mio figlio (esempio: andarsi a mangiare vivi il professore che ha avuto il torto di non dare un riconoscimento eccellente al figlio) 3)La sindrome di cappuccetto rosso: i figli devono fare le proprie esperienza, cappuccetto rosso voleva fare esperienze e il lupo travestito da nonna se lo mangia (nella fiaba originale non c'era il cacciatore). 4)La sindrome del medico pietoso: i figli vanno sempre accontentati e mai contrariati o peggio corretti, ripresi e puniti. 5)rara oggi ma la i figli vanno tenuti a casa sotto stretto controllo, si fa la sindrome della mamma chioccia, quando si fa così, un figlio incassa, incassa, ecc... e poi alla fine scappa di casa 6) Siccome l'educazione comporta dei sacrifici e dei problemi (un figlio potrebbe contestarti) c'è la sindrome del quieto vivere: lascio perdere ed allentiamo la presa, su alcune cose ok ma su altre no. E se questo comporta qualche frizione fisiologica è una croce da abbracciare. 7)adesso più rara la sindrome del padre padrone, i figli vanno sottomessi a leggi e regole a forza di mazzate - non funziona 8) La sindrome della desistenza: ma che vuoi farci? Lasciamo pardere - siamo stati giovani anche noi. 9) Sindrome del modernismo: ah, oggi i tempi sono cambiati e non si possono più imporre certe cose o certi valori. Oggi fanno tutti così. 10) Sindrome dell'illuso - di mio figlio mi posso fidare perchè a me dice tutto. Il don una volta ha chiesto a dei bambini: chi di voi ai genitori dice tutto? Non alza la mano nessuno. E tanti genitori pensano di stare tranquilli.

CATECHESI DI DON LEONARDO

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