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Anzitutto mettersi in grazia di Dio: la confessione generale

La prima cosa da fare per ritrovare se stessi è confrontare la propria vita e ciò che si è fatto con l'immutabile ed eterna Legge di Dio, riconoscendo umilmente tutte le volte che, anche inconsapevolmente, ci siamo allontanati da essa, causando male a noi stessi e a chi ci sta intorno e senza opporre riserve e ribellioni nei confronti delle sue esigenze. Come preparare e come vivere la confessione generale, con cui chiediamo a Dio perdono dei peccati di tutta la nostra vita. Ciclo di catechesi "dal non senso alla vita di cielo", ventunesima puntata, Venerdì 11 Giugno 2021

Siamo arrivati ad un punto di svolta. Terminato il percorso - dilatabile - per comprendere le aree problematiche e i fattori destabilizzanti che attanagliano la nostra esistenza. La volta scorsa - dopo la diagnosi inizia la terapia, dopo l'analisi del male ci vuole qualcosa che ce lo faccia scrollare da dosso. Questi video non sono dissertazioni finalizzare a produrre una conoscenza a scopo di godimento intellettuale, una catechesi è una provocazione, un'invito a chi l'ascolta - nessuno è obbligato - a lavorare su noi stessi. La volta scorsa abbiamo una cosa molto semplice: ricollocarci nei confronti della figura di Nostro Signore nella consapevolezza che molte persone e anche molti cattolici praticanti non hanno la consapevolezza che devono essere tirati fuori dai guai. Gesù non attende altro che il nostro Ok, prego, avanti, iniziamo per poter dispiegare la sua potenza benefica, salvifica, guarente, santificante, terapeutica, ecc... / La volta scorsa abbiamo visto le domande: Gesù dice: chi dite che Io sia? Che ruolo ha nella tua vita? E' diverso se c'è o non c'è nella tua vita? - seconda domanda (al paralitico): Vuoi guarire? Ce lo chiede anche a noi Gesù, ti senti male? Vuoi guarire. Il cieco di Gerico, ci credeva fermamente e nonostante tutti gli ostacoli si è messo a gridare come un pazzo. Poi altro episodio: L'emoroissa, una che ha solo sentito parlare di Gesù e ci crede e la potenza della sua fede ha fatto fuoriuscire la grazia da Gesù. Il dialogo di Gesù con Marta e Maria prima della resurrezione di Lazzaro (Io sono la Vita...) chi crede in Gesù non conoscerà la morte interiore (tristezza, angoscia, ecc.. e le situazioni di morte) chi accoglie Gesù si dimentica cosa sono. Ma qualunque cosa succeda. Come posso naufragare se al timone c'è Gesù? Questa cosa è propedeutica. Il don è un sacerdote testimone, è coinvolto in quello che dice, prima perchè è quello che insegna la Chiesa e quello che dice lo ha vissuto. Diventando sacerdote il don lo vede tutti i santi giorni ciò che Gesù può fare. Se si sta con Gesù si passa di bene in meglio. Gesù ha dei numeri che in continuazione tira fuori dal suo divino e santissimo cilindro con cui non cessa mai di sorprenderci ma non si improvvisa la vita con Gesù dall'oggi al domani. Chi inizia a credere che Gesù non sia un personaggio storico, una figura tradizionale ecc... una persona che è distante o ha un marginale o distanziato rapporto con Gesù su 10 trilioni di miliardi euro che Gesù potrebbe darti, prendi 5 euro. Meglio 5 che nulla ma si potrebbe prendere di più.

In parole, però che cosa bisogna fare? San Pietro in due parole spiegò la dottrina cattolica dopo l'Ascensione. E cosa dobbiamo fare? Rispose la folla, risposta: pentitevi e fatevi battezzare. Obiezione ovvia: io sono già battezzato. Pentitevi ed ottenete il perdono dei peccati. Dopo il Battesimo il perdono dei peccati si ottiene con la Confessione. Il Battesimo si attualizza continuamente attraverso due Sacramenti e la maggioranza dei cattolici - moltissimi dei quali sono brave persone ma non si rendono conto di cosa sia la confessione e comunione. Oggi la confessione è in crisi, ci si confessa poco e lo si fa in maniera superficiale appena appena in qualche area di peccato, la bestemmia è percepita come cosa che non si deve fare. Magari qualche coscienza un pò più raffinata confessa anche le parolacce o pettegolezzo ma generalmente i fedeli non sanno cosa confessare perchè non hanno la coscienza del peccato. Non avere coscienza del peccato - se questa è incolpevole - non dipende da colpa propria, scusa quasi sempre dal peccato mortale - dobbiamo sempre imparare ad ascoltare il nostro cuore - ma se io faccio una cosa oggettivamente cattiva - oggi, per esempio c'è larga o voluta ignoranza sui peccati impuri. Moltissime persone non colgono la gravità del mancare alla messa domenicale. Se tu fai una cosa oggettivamente cattiva, quella cosa anche se tu non ti rendi conto che è cosa grave e non dai il consenso volontario ad una cosa che sia essere grave - ma quella cosa non cessa di produrre male. Se una persona ti tratta male inconsapevolmente, pensiamo a tante ferite ricevute - una persona che ti aspettavi un gesto di gratitudine. Magari quella persona non ti chiama (sapendo che stai male) perchè non ci ha pensato, tu però ti senti male da quella non telefonata, ma quello non l'ha fatto apposta - io starò male lo stesso.

La prima cosa è preparare una confessione generale. Cioè si deve fare un cammino di liberazione dal male, la prima che è prioritaria - la sorgente maggiore del mio malessere potrebbero essere le ferite ricevute - per guarire dalle ferite ricevute occorre fare un percorso di riconciliazione e perdono (anche al prossimo) come fai a dare il perdono agli altri, anche a persone che ti abbiano fatto tanto male - fino a quando non sarò riconciliato io continuerò a stare male. C'entra Nostro Signore ma ci metti anche del tuo. Noi non possiamo fare cose impegnative da un punto vista ascetico se non abbiamo la forza soprannaturale. La prima cosa da fare è mettersi in grazia di Dio.

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Nella confessione generale c'è attenzione alle grandi mancanze e non c'è negli schermi se ho mancato alla carità nei confronti del prossimo o se ho detto una bugia di scusa - ci sono cose più consistenti che vanno confessati.

La prima cosa da fare nella confessione generale è ricuperare il senso del peccato - voi chi dite che Io sia dice Gesù? Se io riconosco Gesù come Dio, gesù nel Vangelo ha preso i 10 comandamenti e oltre a ribadirli li ha anche amplificati. Quindi c'è un cammino di vita tassativo. Gesù al giovane ricco: se vuoi entrare nella Vita osserva i 10 comandamenti e se tu non li hai osservati tutti e 10 hai attivato dentro di te o fuori di te delle sorgenti di male che devono essere distrutte. Nelle guerre moderne fanno degli attacchi chirurgici, si distrugge solo le batterie dei missili del nemico. Nella confessione generale tu devi fare questo: andare a scovare tutte le sorgenti di male che anche inconsapevolmente hai aperto, devi portarle a Gesù credendo che sia Dio che le distrugge tutte nel Suo sangue perchè tu possa chiudere i conti con questo e che tu possa occuparti del resto. Questo step pregiudiziale è necessario. Alcune precisazioni: quello che la Chiesa chiama peccato in senso stretto, si trova nella volontà; uno lo commette quando uno lo sa di farlo. Noi dobbiamo imparare a vivere da uomini, più tempo passa più il don comprendere che il compito suo (e forse dei sacerdoti) è aiutare le persone a comprendere ciò che fanno, a fargli capire se è peccato o meno o a fargli domande giuste per capire cosa hanno realmente fatto. Perchè il peccato mortale ha oggetto come materia grave commesso con piena avvertenza e deliberato consenso. Questo per dire che non si deve affrontare questo intinerario con l'ansia o con i patemi, agitazione o disperazione ma con serenità sapendo che in questo viaggio alla scoperta di quello che abbiamo fatto - un'altra problematica oggi molto diffusa è: io decido quello che è bene o male. -- La Chiesa nella sua essenza più profonda non è altro che la trasmettitrice di ciò che Dio pensa e vuole, quindi se la Chiesa questa cosa è peccato è perchè questa cosa è legge di Dio. Tutti sono soggetti alla legge di Dio e non esistono categorie privilegiati (Papa, Vescovi ecc..) e chi sta più in alto riceve una condanna più severa non osserva la legge di Dio. Quando il don si metterà a parlare dei 10 comandamenti, se una persona sarà al livello per me questo non è peccato. Io non ci vedo niente di male, ecc.. purtroppo il don lo dice anche con dolore, purtroppo non sono esclusi da queste follie chi ne anche dovrebbe pensarci a queste cose. Può un cattolico, seguace di Gesù, membro della Chiesa dire che nell'omossessualità non c'è nulla di male? Tu non puoi dire questo come cattolico nè il don può dirlo. Quando c'è qualcosa che ci viene presentata come peccato e noi non la riconosciamo come tale il processo che ci viene richiesto è la conversione della mente e siccome io credo che Dio è Gesù, io non la capisco ma accetto di riconoscere che la mia mente è limitata. Se non c'è questa apertura questa operazione diventa poco fruttosa.

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 5,17-19

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Quando noi ci mettiamo davanti a Gesù il primo step che dovremmo accettare e non è facile è farci dire da Lui la Verità. Gesù ha detto che Lui è la Verità. Gesù ha detto di annunciare il Vangelo ma non imponete il Vangelo e di fronte alla Verità non c'è la possibilità di opporsi frontalmente alla verità ma possiamo chiedere al Signore e alla Chiesa che ci faccia capire come mai quella cosa è male e perchè non si deve fare. (Il don sta facendo un'altro ciclo di catechesi la SANA DOTTRINA CATTOLICA). Noi possiamo fare domande per capire ma quello che non possiamo fare è ribellarci dicendo: io questa cosa non l'accetto. La prendo per buona perchè viene dalla Chiesa ma se poi fai capire qualcosa grazie. Che tu non capisci che una cosa sia male o non l'accetto o non lo riconosci non cambia la realtà delle cose. Chi l'ha detto che quello che pensi tu sia la verità? Tu hai il diritto alle tue opinioni ma siamo uomini e donne veri se non fai le barricate e se sei disposto a confrontarti con chi la pensa non come te. Dio si presenta a noi piena d'amore, misericordia, ecc.. ma si presenta come Dio. A Dio che si rivela è dovuta l'obbedienza della fede, siccome ti riconosco come Dio io ti obbedisco anche se non le capisco. Facendo questo viaggio potrai scoprire di averne fatte di ogni tipo, ma non ti devi disperare perchè se tu al tempo che le hai fatte non eri consapevole della loro malvagità nè della loro gravità Nostro Signore lo sa. Dio non giudica quello che ho fatto a 14 con la coscienza del peccato attuale. Perchè altrimenti sarebbe un guaio. Ma quello che ho fatto a 14 Dio lo considera in base alla coscienza che io avevo allora. Il don da ragazzo non si rendeva conto che fossero peccato e questo dipende da tante circostanze. La società di oggi è completamente corrotta, ci sono persone battezzati e cresimati che fanno cose inconcepibili ma crescono in un contesto culturale mass- mediatico che vanno per la maggiore, se un ragazzino è formato in quell'ambiente e anche la famiglia. E' una battaglia non fronteggiabile, questi ragazzini a 10 anni hanno un telefonino in mano e possono farci già tutto. Tu puoi mettere ad un ragazzino di 11 un telefonino e metterlo in contatto con i social network? Non la può gestire una cosa del genere e neanche gli adulti riescono a gestirli. Persino nelle veglie di preghiera del don in streaming ci sono i commenti in diretta... I commenti sui video di Youtube sono soggetti a moderazione..quante persone mettono in mezzo ad una strada i fatti propri o fanno domande di cose personali in pubblico. Tutte queste cose si fanno nell'inconsapevolezza da parte degli adulti..ma come fa un ragazzino? Però un ragazzino i social, le tv ce le hanno in camera, i talk show ecc... ce li hanno a continua disposizione. Ma che cosa gli può fare un'ora di catechismo alla settimana se poi la famiglia non lo supporta? Una persona che campa in questi ambienti cosa pensa? Pensa quello che pensa la grande maggioranza delle persone. Oggi più che mai c'è un problema fondamentale e che è un'altro compito del sacerdote: restituire e voglia e gli strumenti a pensare con la propria testa. Un'adulto ce la può fare ma un ragazzino non ce la può fare se non ha una grande famiglia alle spalle.

Quando una persona ha commesso delle grandi stupidaggini senza esserne consapevole, da un punto di vista soggettivo è un'errore - l'errore si trova nell'intelligenza, il peccato si trova nella volontà. Mi sono sbagliato. Io pensavo che non ci fosse niente di male, la confesso come cosa oggettiva e mi addoloro di quanto sia stato sciocco a non essermi informato. Una vita disordinata che ha questo background - ci saranno stati dei peccati gravi ma il Giudizio di Nostro Signore sarà sempre clemente. Il don dice questa cosa perchè la sua esperienza gli insegna che nella confessione generale hanno un rapporto distruttivo. E si entra in disperazione. Noi non possiamo sapere se fossimo completamente inconsapevoli al momento del peccato però sii buono e non farti del male. Se tu vuoi stare bene, il mare di spazzatura che hai prodotto tu nella tua vita, portala tutta e non avere paura. Affrontiamo la vergogna. I cammini di conversione, di santificazione e di guarigione sono anche un pò dolorosi. Già la confessione è penitenza, nessuno si diverte a raccontare le proprie malefatte al mediatore (al don). La seconda cosa: la confessione generale va preparata bene. Si prepare con calma. La confessione generale non è un racconto minuto per minuto ma occorre confessare il numero e specie dei peccati mortali. Ma io devo portare le mie cose a Gesù chiedendo il suo intervento ma la cosa va fatta bene ed è meglio metterci un pò di tempo. Una confessione generale dura al massimo un'ora. L'importante è chiamare per nome e cognome i peccati. E poi smetterci di pensare ai peccati perchè altrimenti uno può cadere pensando di non averli portati tutto. Una volta fatta bene, preparata bene, sii coraggioso, non ti vergognare e poi mettici una pietra sopra.

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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