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l dono del figlio. Divorzio e libere convivenze

Il figlio è sempre e comunque un dono di Dio. Le tecniche mirate a forzare la natura per avere un figlio a tutti i costi sono tutte moralmente disordinate e inaccettabili, perché dissociano l'atto procreatore dall'atto sessuale. Il figlio non è qualcosa di dovuto, ma un dono di Dio. Le offese contro la santità del matrimonio: divorzio e libere convivenze. Ciclo di catechesi la sana dottrina cattolica, trentacinquesima puntata, Lunedì 21 Giugno 2021

Oggi trovare una coppia che accede al Matrimonio senza libera convivenza prima diventa sempre più raro perchè non vengono percepite come gravemente disordinate e peccaminose come tali sono. Oggi ci sono delle cose sdoganate che sono però contrarie alla legge di Dio e chi dice la verità viene chiamato come retrogado.

Il figlio è un dono di Dio non un diritto che si può esigere ad ogni costo.

2373 La Sacra Scrittura e la pratica tradizionale della Chiesa vedono nelle famiglie numerose un segno della benedizione divina e della generosità dei genitori. 260

la Chiesa ti mette un recinto, al di sotto della soglia esci dalla legge di Dio ma dentro vedi tu. Ricordati però che hai una sola vita e la possibilità di avere figli rimane fino ad una certa età, quello che hai fatto hai fatto, se ti presenti davanti a Dio con un carico di 10 figli cosa ti dirà Dio se hai fatto il possibile per farli crescere in maniera santa e sana? O presentarsi con 1-2 figli fatti con il contagoccie?

E se i figli non vengono? Le persone senza figli non devono sentirsi non predilette da Dio. Nella Bibbia ci sono persone sterili che poi hanno avuto figli (la mamma di Samuele, Elisabetta la mamma di san Giovanni ecc...). La Chiesa cosa dice riguardo alla scienza e alla tecnica per ridurre la sterilità umana, di per sè sono da incoraggiare. Quando una coppia non può avere figli faccia tutte le visite possibili (c'è un'ambito del lecito) ma oggi la scienza è diventata capace di produrre artificialmente la fecondazione della moglie da parte del marito (il seme maschile viene inserito nella donna attraverso una tecnica) o con la fecondazione artificiale (e si apre tutto un campo sterminato); dove si è aperta l'eterologa si è aperto l'ulteriore problema dell'utero in affitto.

Qual'è il problema generale? Primo: due cristiani dovrebbero avere un'apertura alla vita e non viverla come una minaccia. La vita non è una minaccia da cui difendersi. Dio nella Bibbia viene chiamato l'Amante della Vita e la vita è un dono di Dio. Dono del Signore sono i figli. Un dono che quando non arriva bisogna impetrarlo, il don ha conosciuto qualche coppia che di fronte alla difficoltà li ha chiesti al Signore o alla Madonna e sono tornati dal don con la creatura del grembo. Può darsi che il Signore subordini il figlio ad una supplica, ci sono delle cose che noi non sappiamo, perchè ad una coppia Nostro Signore manda 12 figli (esempio) ed ad un'altra coppia neanche uno? I misteri di Dio non si possono conoscere e i disegni che Lui ha sulle persone non si possono conoscere ma non è un caso che quella coppia abbia 12 figli e quell'altra nessuna e la coppia che non abbia nessun figlio si lamenti e abbia delle rimostranze al Signore è umanamente comprensibile ma non è da farsi; la fede ci dice che i disegni di Dio vanno accolti ed adorati. Anche quando passano attraverso la croce, ribellarsi ad essi non è mai cosa buona. Nell'attuale condizione dell'uomo la procreazione è unita all'atto sessuale, quello che abbiamo visto sulla contraccezione - se io uso la contraccezione mantengo la dimensione unitiva dell'atto coniugale ed escludo quella procreativa. Se io pratico l'inseminazione o fecondazione realizzo la dimensione procreativa dissiociandola dall'atto coniugale e realizzandola con un'artificio medico. Ma nell'attuale condizione è volontà di Dio che queste cose non vengano dissociate. Nè in un modo nè in un'altro . Comunque lo si faccia si incorre in un'atto gravemente disordinato e quindi se fatto con pieno consenso ed avvertenza è peccato mortale.

2376 Le tecniche che provocano una dissociazione dei genitori, per l'intervento di una persona estranea alla coppia (dono di sperma o di ovocita, prestito dell'utero) sono gravemente disoneste. Tali tecniche (inseminazione e fecondazione artificiali eterologhe) ledono il diritto del figlio a nascere da un padre e da una madre conosciuti da lui e tra loro legati dal matrimonio. Tradiscono « il diritto esclusivo [degli sposi] a diventare padre e madre soltanto l'uno attraverso l'altro ». 262

Eterologa, cioè il seme o l'ovocita (cellula riproduttiva femminile) vengono prestate da una persona estranea alla coppia. Il problema morale ulteriore: uno dei due genitori non è quello reale. L'avventura della vita nascente è una scelta che gli sposi scelgono insieme ed è un diritto e dovere loro.

2377 Praticate in seno alla coppia, tali tecniche (inseminazione e fecondazione artificiali omologhe) sono, forse, meno pregiudizievoli, ma rimangono moralmente inaccettabili. Dissociano l'atto sessuale dall'atto procreatore. L'atto che fonda l'esistenza del figlio non è più un atto con il quale due persone si donano l'una all'altra, bensì un atto che « affida la vita e l'identità dell'embrione al potere dei medici e dei biologi e instaura un dominio della tecnica sull'origine e sul destino della persona umana. Una siffatta relazione di dominio è in sé contraria alla dignità e all'uguaglianza che dev'essere comune a genitori e figli ». 263 « La procreazione è privata dal punto di vista morale della sua perfezione propria quando non è voluta come il frutto dell'atto coniugale, e cioè del gesto specifico dell'unione degli sposi [...]; soltanto il rispetto del legame che esiste tra i significati dell'atto coniugale e il rispetto dell'unità dell'essere umano consente una procreazione conforme alla dignità della persona ». 264

2378 Il figlio non è qualcosa di dovuto, ma un dono. Il « dono più grande del matrimonio » è una persona umana. Il figlio non può essere considerato come oggetto di proprietà: a ciò condurrebbe il riconoscimento di un preteso « diritto al figlio ». In questo campo, soltanto il figlio ha veri diritti: quello « di essere il frutto dell'atto specifico dell'amore coniugale dei suoi genitori e anche il diritto a essere rispettato come persona dal momento del suo concepimento ». 265

2379 Il Vangelo mostra che la sterilità fisica non è un male assoluto. Gli sposi che, dopo aver esaurito i legittimi ricorsi alla medicina, soffrono di sterilità, si uniranno alla croce del Signore, sorgente di ogni fecondità spirituale. Essi possono mostrare la loro generosità adottando bambini abbandonati oppure compiendo servizi significativi a favore del prossimo.

Qui c'è la dimensione della croce, l'uomo contemporaneo è completamente anticristico perchè non vuole assolutamente sentire della croce. Nella fecondazione c'è un'ulteriore problema morale, quando impianti gli embrioni, 4 (esempio) moriranno e uno forse attecchirà e gli altri 4? Che fine fanno?

Una offesa al Matrimonio è l'adulterio che però è già stato trattato. E poi il divorzio. Oggi i divorzi vanno moltiplicandosi. San Giovanni Paolo II stesso era incline alle condizioni minime per celebrare un matrimonio in Chiesa, le condizioni di validità sono minime, perchè un matrimonio sia nullo uno deve aver mentito all'esame fatto sotto giuramento dal parroco prima di celebrare il matrimonio. Ci vuole che la persona capisca cosa stia facendo e lo faccia liberamente e voglia avere figli da una persona con cui vuole legarsi. Vivere in due comporta certamente ed inevitabilmente delle difficoltà oggettive e oggi il valore del sacrificio, la considerazione del prossimo, un divorzio in presenza dei figli è sempre una sofferenza e hai voglia a dire che il figlio ha capito. C'è sempre una soluzione possibile ma costa. Abbiamo ancora la voglia e la forza di abbracciare i costi? Principio fondamentale: Gesù ha affermato l'indissolubilità del matrimonio fondandola sul diritto naturale. Se uno sposa una persona e la ripudia, eccetto il caso di unione illeggittima fuori dal matrimonio e ne sposa un'altra commette adultario. Il matrimonio rato e consumato può essere sciolto solo con la morte. La Chiesa sotto questo punto di vista non possiamo concepirla agli stati contemporanei. Ci sono che alcune cose le riceve dalla Rivelazione e quei limiti non possono essere superati. Se un vescovo ordina prete una donna facendo la stessa cerimonia quella prete non ci diventa. Dio non ha previsto questo. Il don non può andare a celebrare la Messa con i biscotti e la Coca Cola, ma i biscotti e la coca cola corpo e sangue di Cristo non ci diventano. Non esiste potestà umana capace di sciogliere un matrimonio. Quello che si crea con un'attestato umano di divorzio, davanti a Dio è una falsità e attentato. Non ci sta nessuno che possa farci nulla. Che non lo capiscano i cosidetti laici non ci possiamo fare nulla ma noi dovremmo capirci.

2384 Il divorzio è una grave offesa alla legge naturale. Esso pretende di sciogliere il patto, liberamente stipulato dagli sposi, di vivere l'uno con l'altro fino alla morte. Il divorzio offende l'Alleanza della salvezza, di cui il Matrimonio sacramentale è segno. Il fatto di contrarre un nuovo vincolo nuziale, anche se riconosciuto dalla legge civile, accresce la gravità della rottura: il coniuge risposato si trova in tal caso in una condizione di adulterio pubblico e permanente: « Se il marito, dopo essersi separato dalla propria moglie, si unisce ad un'altra donna, è lui stesso adultero, perché fa commettere un adulterio a tale donna; e la donna che abita con lui è adultera, perché ha attirato a sé il marito di un'altra ». 273

Nessuno può sconsacrare l'Ostia, manco il Papa. Nessuno può sbattezzare un bambino. L'unica cosa che si può fare è annotare che tizio non vuole saperne più della Chiesa ma togliere il sigillo che il Battesimo ci ha dato è impossibile. Questo deve entrarci in testa. Nel Matrimonio non dipende solo dal sacramento ma dipende anche dalla legge naturale. Tutti quanti dicono la Sacra Rota o i tribunali diocesani, il divorzio cattolico non esiste. La Sacra Rota si limita a capire se al momento della celebrazione del matrimonio il consenso sia stato in qualche modo viziato e quindi il matrimonio non sia mai esistito. Devono esserci delle chiare condizioni di invalidità.

2385 Il carattere immorale del divorzio deriva anche dal disordine che esso introduce nella cellula familiare e nella società. Tale disordine genera gravi danni: per il coniuge, che si trova abbandonato; per i figli, traumatizzati dalla separazione dei genitori, e sovente contesi tra questi; per il suo effetto contagioso, che lo rende una vera piaga sociale.

2386 Può avvenire che uno dei coniugi sia vittima innocente del divorzio pronunciato dalla legge civile; questi allora non contravviene alla norma morale. C'è infatti una differenza notevole tra il coniuge che si è sinceramente sforzato di rimanere fedele al sacramento del Matrimonio e si vede ingiustamente abbandonato, e colui che, per sua grave colpa, distrugge un Matrimonio canonicamente valido. 274

Può darsi che qualcuno dei due coniugi divorzi senza troppo consultare l'altro. Il divorzio, una volta passato un certo tempo della separazione è possibile ottenerlo senza il consenso dell'altro. Il don non si avventura molto in là perchè occorre avere una forte componente in materia. La situazione attuale non sembra prevedere di situazioni di reversibilità in modo umano. Formiamo le coscienze per evitare qualche peccato possibile ma il rovesciamento di questa situazione non appare assolutamente reversibile con strumenti umani. Bisogna prepararsi perchè oggi certe scelte non sono condivise e si rischia di essere ostracizzati ed eleviamo a Dio un grido accorato. E rischiamo anche il fuoco amico. Non temiamo il giudizio sprezzante proveniente dalle persone che vivono in un'ambiente scristianizzato e che ti dipinge come fuori di testa. Non dobbiamo avere paura.

Altre offese alla dignità del matrimonio

Matrimonio civile dopo il divorzio, la poligamia (grave delitto contro il matrimonio), l'incesto, che attanagliava la comunità di Corinto e l'esecrabile delitto che sono gli abusi sessuali. Il don sottoscrive al 100% un'affermazione del Papa anche riguardante anche i tristissimi fatti di cronaca: un solo caso di questi (abusi sessuali dei sacerdoti) non sarebbe dovuto accadere. E' vero che rispetto ad altre realtà gli episodi nella Chiesa sono una minoranza ma questo non toglie la gravità e la sofferenza generata. Chiediamo al Signore che ci tenga le mani in testa. Teniamo presente che non tutti quanti i ministri ordinati sono così. Ci sono dei sacerdoti che si sono presi insulti in pubblica piazza perchè sono rei di appartenere alla stessa categoria di cui fa parte qualcuno che si è macchiato delle stesse cose. Non facciamo di tutta l'erba un fascio, se un politico ha fatto una cosa orribile non si può dire che tutti i politici siano cattivi.

2390 Si ha una libera unione quando l'uomo e la donna rifiutano di dare una forma giuridica e pubblica a un legame che implica l'intimità sessuale. L'espressione è fallace: che senso può avere una unione in cui le persone non si impegnano l'una nei confronti dell'altra, e manifestano in tal modo una mancanza di fiducia nell'altro, in se stessi o nell'avvenire? L'espressione abbraccia situazioni diverse: concubinato, rifiuto del matrimonio come tale, incapacità di legarsi con impegni a lungo termine. 277 Tutte queste situazioni costituiscono un'offesa alla dignità del matrimonio; distruggono l'idea stessa della famiglia; indeboliscono il senso della fedeltà. Sono contrarie alla legge morale: l'atto sessuale deve avere posto esclusivamente nel matrimonio; al di fuori di esso costituisce sempre un peccato grave ed esclude dalla comunione sacramentale.

"...l'atto sessuale deve avere posto esclusivamente nel matrimonio; al di fuori di esso costituisce sempre un peccato grave ed esclude dalla comunione sacramentale..." cosa sta dicendo il catechismo? Chi ha rapporti sessuali al di fuori del Matrimonio non può fare la comunione e se si va a confessare deve avere l'intenzione di smettere. Tu non puoi pensare che se lo fai di nascosto sia lecito. I famosi divorziati risposati possono fare la comunione ma a condizione che imparino a vivere come fratello e sorella. Che la condizione all'accesso alla comunione.

2391 Molti attualmente reclamano una specie di « diritto alla prova » quando c'è intenzione di sposarsi. Qualunque sia la fermezza del proposito di coloro che si impegnano in rapporti sessuali prematuri, tali rapporti « non consentono di assicurare, nella sua sincerità e fedeltà, la relazione interpersonale di un uomo e di una donna, e specialmente di proteggerla dalle fantasie e dai capricci ». 278 L'unione carnale è moralmente legittima solo quando tra l'uomo e la donna si sia instaurata una comunità di vita definitiva. L'amore umano non ammette la « prova ». Esige un dono totale e definitivo delle persone tra loro. 279

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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