Perchè un sacerdote deve vestire in un certo modo? Oggi si vede di tutto...sacerdoti in borghese, con il clergyman, poi discussione sul celibato. Per la Chiesa latina, questa legge canonica, può trovare qualche sporadicha eccezione? No. Importanza del celibato sacerdotale. E poi ma non ultimo in ordine di importanza, le donne possono diventare sacerdoti? Ci sarà un tempo in cui ciò sarà possibile? Perchè è escluso il sacerdozio alle donne? E' una discriminazione? Sono problematiche che stiamo vivendo e quindi cerchermo di affrontarle anche in maniera esaustiva cercando di vedere che cosa Santa Madre Chiesa ci dice. Documenti di riferimento: Sacerdotalis caelibatus di Paolo VI, Ordinatio sacerdotalis di Giovanni Paolo II, "Dal profondo del nostro cuore" (Cardinal Sarah - Benedetto XVI), L'abito ecclesiastico (Michele De santi). Ciclo di catechesi la sana dottrina cattolica, trentasettesima puntata, Lunedì 5 Luglio 2021*
L'abito ecclesiale è imposto dalla legge della Chiesa, la legge e poi la prassi. La legge dice che l'abito è la veste talare, non significa una scelta di campo ideologica o porta la talare = tradizionalista, anti- conciliare, pre conciliare ecc... il don non si sente nulla di tutto ciò. Il don ha imparato a comprendere il significato di questa veste. La veste talare è l'abito ordinario, in Italia la CEI ha consentito a tutti i sacerdoti che lo desiderano di sostituire la talare con il clergyman; con il clergyman è successo che intorno agli anni '60 è stato consentito in occasioni straordinarie. Un sacerdote che vada in giro in borghese di per sè non sarebbe consentito, questa prassi è andata diffondendosi perchè c'è stata una tolleranza da parte delle gerarchie - il don non vuole giudicare il prossimo, il rispetto delle singole coscienze e singole persone è sempre un fattore prioritario - grazia alla tolleranza dell'autorità che non ha ritenuto opportuno (...). Il discorso dell'abito, non fa il monaco, ci sono sacerdoti che sono in veste talare che potrebbero non essere santi e sacerdoti vestiti in borghese che potrebbero essere santi. L'abito però manifesta e fa vedere sia al monaco stesso chi è lui e che dovrebbe essere. Il discorso dell'abito ma è un discorso che vale per tutti, come va vestito un'uomo o donna? Il nostro vestirsi parla. Non fa niente che tu ci pensi, perchè come ti vesti parla di te. Se una signorina si veste con abiti che attirano gli sguardi maschili, cosa sta dicendo? L'abito talare è forgiato in modo da salvaguardare l'immagine del sacerdote come uomo di Dio inviato al mondo, non è una persona estranea, per santificarlo conservando la sacralità della sua persona e dei suoi gesti. Perchè non è modellato sulla forgia degli abiti comuni, questo non è come me (impatto psicologico) perchè si veste in modo diverso, il vestito del sacerdote è l'immagine dei santi in cielo che hanno delle tuniche dalla testa ai piedi. Il clergyman salvaguardia che il sacerdote si distingua come sacerdote tuttavia il clergyman - pur conservando le caratteristiche dell'abito ecclesiastico - c'è una forgia simile a quella delle persone comuni. C'è un'avvicinamento dell'abito agli schemi della vita comune. Le origini di questo derivano da una trasformazione della lettura del sacerdozio in chiave protestante, il clergyman è stato introdotto nel protestantesimo. Loro non hanno sacerdoti ma hanno pastori che devono avere qualcosa che li distingua senza farli apparire troppo sacri come i sacerdoti cattolici (dato che loro non hanno il ministero sacerdotale). L'abito laicale vuol dire che io sono uno di voi. In questo modus c'è qualche messaggio positivo, perchè il fatto che sacerdote sia un'uomo di Dio che deve stare su un'Olimpo ecc... il rispetto e l'onore dovuto al ministero; nella prassi di fatto tollerata si raccomanda di mettere almeno addosso un segno di riconoscimento. Spesso i sacerdoti che indossano abiti laicali indossano un crocifisso. Cosa c'è dietro questo fatto? Il grande problema del rapporto tra il sacerdote e il mondo e tra la Chiesa e il mondo, rapporto molto turbolento dove è facilissimo deviare. Gesù ci ha scelti dal mondo, ma voi non siete del mondo e vi ho scelti (dice Gesù) per portareMi nel mondo. Dentro questo orizzonte un sacerdote deve fare un discernimento personale, di fronte a questa parola di Gesù, qual'è l'abito che meglio esprime meglio la volontà del Signore? - Le prime concessioni sono state fatte nel 1966 e poi sono state aggiornate. Poi il don legge un libro.
La prima permissione è stata molto circostanziata, e questo non vale per solo quelli ma anche per noi, quando si fanno le cosidette eccezioni, all'inizio si riesce a farla restare nella circostanza eccezionale ma è facilissimo che diventi regola. Dietro l'abito c'è chi è il sacerdote e cosa deve fare un sacerdote. Voi cosa vi aspettate un sacerdote? Un sacerdote è accettato nella misura in cui perde la propria identità per stare in mezzo alle persone? Ma è questo il sacerdozio che ha voluto Cristo?
Celibato ecclesiastico. C'è un documento Sacerdotalis caelibatus di Paolo VI, di per sè se un vescovo ordinasse una persona sposata quella diventa prete, se un vescovo ordinasse un'uomo sposato diventa un prete e una donna invece non diventerebbe prete. Ecco perchè ci sono spinte in continuazione. Puoi diventare prete dopo che ti sei sposato ma non puoi sposarti dopo essere diventato prete e comunque i vescovi se sei sposato non puoi diventare vescovo. Significato ecclesiologico, il vescovo è sposo della Chiesa, porta l'anello all'anulare destro; i sacerdoti prima di officiare devono astenersi dalle donne. Ma in particolare tra gli atti propri degli sposi, già nell'AT (quando i sacerdoti erano tutti sposati) ma in alcune occasioni quando si celebrava era richiesta l'astinenza). Nostro Signore Gesù Cristo era celibe, il suo apostolo prediletto era vergine e i suoi apostoli (quelli sposati) hanno lasciato tutto. Da giovane il don pensava di avere altre prospettive di vita, la prima cosa che il don ha percepito quando ha sentito la chiamata del Signore, era la chiamata all'amore indiviso con Lui, questa rilevanza cristologica è la cosa principale del celibato, c'è poi la dimensione ecclesiale di servizio alla Chiesa; un sacerdote non potrebbe stare dietro alla sua famiglia e assistere contemporaneamente i fedeli. Perchè il sacerdote deve risiedere nella parrocchia perchè stai sempre lì a disposizione, sanno dove trovarti e sanno che per quanto riguarda te stai a loro totale disposizione. Se tu ti leghi ad una persona come nel sacramento del matrimonio, diventa complicato e poi c'è la dimensione escatologica. Dall'altra parte non si prenderà moglie e marito, è un'anticipazione della vita futura che solo Dio basta. Ma in certi posti del mondo dove i sacerdoti sono pochi non si potrebbe fare un'eccezione? Il problema è che se si aprisse questa porta, cosa succederebbe dopo? Non è che facciamo che poi diventerebbe la regola? La celebrazione della santa Messa in lingua volgare, se uno appare i documenti ufficiali della Chiesa sulla celebrazione della Messa c'è scritto che la lingua latina dev'essere preservata, cosa è accaduto? In sede di attuazione della riforma, hanno dato qualche eccezione, grande gradimento e poi è diventata la norma. La comunione in mano? La stessa identica cosa. Paolo VI ha dato qualche eccezione e alla fine la concessione è stata richiesta a valagna. Dall'eccezione alla regole e l'abito ecclesiastico la stessa cosa. Il don ha capito - dal suo punto di vista personale - non vuole dare giudizi - cosa ci insegnano queste cose? L'eccezione tende a diventare la regola, se una cosa è possibile, che problema c'è a porla in regola? Ecco perchè i Maestri dello Spirito erano rigidissimi. Pur non essendo cose di fede - distribuire la comunione in mano non va contro la fede - introdurre delle eccezioni espone al pericolo che piano piano diventi la regola. Va bene questa cosa? Su queste cose bisogna pensarci.
Se un vescovo ordinasse una sposata quella diventa prete...ma una donna? Una donna prete non ci diventa. San Giovanni Paolo II ha scritto nel 1984 la Ordinatio sacerdotalis. Perchè c'erano queste pressioni, il don personalmente ha la sua soggettiva idea, - fa un'invito alle donne cattoliche di fare alla luce della fede e della tradizione in compagnia di Maria, una grande riflessione del significato dell'essere donna, della femminilità, della sua funziona, del suo carisma e del ruolo che il genere femminile dovrebbe avere nella Chiesa e nel mondo. Il don vede la questione femminile - può darsi che si sbagli - in termini o di potere o di acquisizione di uno status identico a quello degli uomini: interscambiabilità del ruoli: quello che puoi fare te, lo posso fare anch'io. E' così? Nei contesti di turbolenza, violenza e di rivolta non si discerne il bene dal male, il don crede che il recupero di una posizione anche ecclesiale anche della donna che rifletta su ciò che Dio ha pensato per lei verrà dalle donne cristiante se saranno capace di informarsi, formarsi, pregare, e chiedersi: perchè Dio mi ha creato donna? Cosa vuole da me? Cosa mi caratterizza? La Madonna era un sacerdote o no? E' stata inviata con gli apostoli a predicare il Vangelo? Gesù ha rotto tutte le convenzioni del tempo, un rabbino non poteva avere donne al seguito, - qualcuno ha accusato San Paolo di misiogenia, però è Parola di Dio, è NT, come facciamo a prendere le frasi di San Paolo e a relegarle nel dimenticatoio? Gesù aveva le donne (Maria di Magdala, Susanna, Giovanna la moglie di Cuza amministratore di Erode,....) Gesù risorto è apparso a Maria di Magdala e alle donne e poi dopo agli apostoli. Gesù è nato da Maria, ai piedi della croce Gesù ha affidato alla Madonna il genere umano e ha chiesto a San Giovanni di prendersi la Madonna. Tra le pure creature, la più grande è una donna e anche degli angeli. Il demonio è imbestialito perchè la Madonna è più grande di lui e degli angeli. Sono dati oggettivi. Ci sono i fatti oggettivi poi le conseguenze e le interpretazioni dobbiamo tirarle noi. Ma se c'erano una donna degna del sacerdozio,...il don dice che nessuno che è stato ordinato è degno di essere ordinato sacerdote. E' qualche cosa d'immenso e solo Maria poteva essere eletta sacerdote in modo degno ma all'Ultima Cena la Madonna non c'era. La prima ordinazione sacerdotale è stata all'Ultima Cena. Questo è l'argomento più forte di tutti, c'è una chiarissima scelta di Nostro Signore e noi dobbiamo capire che la Chiesa non può scavalcare l'autorità di Cristo, di fronte a questo argomento (i fatti, Gesù ha mandato i dodici, sono fatti oggettivi) nella Chiesa non è mai passata per l'anticamera del cervello una cosa del genere. San Giovanni Paolo II nel documento ORDINATIO SACERDOTALIS
Pertanto, al fine di togliere ogni dubbio su di una questione di grande importanza, che attiene alla stessa divina costituzione della Chiesa, in virtù del mio ministero di confermare i fratelli [19], dichiaro che la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l'ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa.
Iniziamo dalla fine: dire una cosa del genere, vuol dire che nemmeno un Papa che verrà dopo di lui, ha il potere di cambiare questa cosa e nemmeno un concilio. Così come nessun Papa o concilio può cambiare una dichiarazione. Il Papa sempre parlare EX Cathedra, non c'è errore. E' una cosa molto rara nella Chiesa e questa questione attiene alla divina costituzione della Chiesa. Che la gerarchia sia occupata da maschi l'ha deciso Nostro Signore Gesù Cristo per le sue buone ragioni che noi non ne comprendiamo, questo era, questo è e questo sarà. Anche coloro che auspicano avventi di cose strane. La Chiesa non ha il potere di benedire il peccato. Quando c'è una chiara volontà di Cristo nessuno può andargli contro, il Papa è il servo di Cristo. O accusiamo Gesù di aver discriminato la Madonna.
CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
*la data del 5 luglio è fittizia perchè il don si è sbagliato nel mettere nel commento del video in quanto il commento è uguale ad un'altro e su youtube non c'è un modo per datare bene il caricamento del video.
L'abito ecclesiale è imposto dalla legge della Chiesa, la legge e poi la prassi. La legge dice che l'abito è la veste talare, non significa una scelta di campo ideologica o porta la talare = tradizionalista, anti- conciliare, pre conciliare ecc... il don non si sente nulla di tutto ciò. Il don ha imparato a comprendere il significato di questa veste. La veste talare è l'abito ordinario, in Italia la CEI ha consentito a tutti i sacerdoti che lo desiderano di sostituire la talare con il clergyman; con il clergyman è successo che intorno agli anni '60 è stato consentito in occasioni straordinarie. Un sacerdote che vada in giro in borghese di per sè non sarebbe consentito, questa prassi è andata diffondendosi perchè c'è stata una tolleranza da parte delle gerarchie - il don non vuole giudicare il prossimo, il rispetto delle singole coscienze e singole persone è sempre un fattore prioritario - grazia alla tolleranza dell'autorità che non ha ritenuto opportuno (...). Il discorso dell'abito, non fa il monaco, ci sono sacerdoti che sono in veste talare che potrebbero non essere santi e sacerdoti vestiti in borghese che potrebbero essere santi. L'abito però manifesta e fa vedere sia al monaco stesso chi è lui e che dovrebbe essere. Il discorso dell'abito ma è un discorso che vale per tutti, come va vestito un'uomo o donna? Il nostro vestirsi parla. Non fa niente che tu ci pensi, perchè come ti vesti parla di te. Se una signorina si veste con abiti che attirano gli sguardi maschili, cosa sta dicendo? L'abito talare è forgiato in modo da salvaguardare l'immagine del sacerdote come uomo di Dio inviato al mondo, non è una persona estranea, per santificarlo conservando la sacralità della sua persona e dei suoi gesti. Perchè non è modellato sulla forgia degli abiti comuni, questo non è come me (impatto psicologico) perchè si veste in modo diverso, il vestito del sacerdote è l'immagine dei santi in cielo che hanno delle tuniche dalla testa ai piedi. Il clergyman salvaguardia che il sacerdote si distingua come sacerdote tuttavia il clergyman - pur conservando le caratteristiche dell'abito ecclesiastico - c'è una forgia simile a quella delle persone comuni. C'è un'avvicinamento dell'abito agli schemi della vita comune. Le origini di questo derivano da una trasformazione della lettura del sacerdozio in chiave protestante, il clergyman è stato introdotto nel protestantesimo. Loro non hanno sacerdoti ma hanno pastori che devono avere qualcosa che li distingua senza farli apparire troppo sacri come i sacerdoti cattolici (dato che loro non hanno il ministero sacerdotale). L'abito laicale vuol dire che io sono uno di voi. In questo modus c'è qualche messaggio positivo, perchè il fatto che sacerdote sia un'uomo di Dio che deve stare su un'Olimpo ecc... il rispetto e l'onore dovuto al ministero; nella prassi di fatto tollerata si raccomanda di mettere almeno addosso un segno di riconoscimento. Spesso i sacerdoti che indossano abiti laicali indossano un crocifisso. Cosa c'è dietro questo fatto? Il grande problema del rapporto tra il sacerdote e il mondo e tra la Chiesa e il mondo, rapporto molto turbolento dove è facilissimo deviare. Gesù ci ha scelti dal mondo, ma voi non siete del mondo e vi ho scelti (dice Gesù) per portareMi nel mondo. Dentro questo orizzonte un sacerdote deve fare un discernimento personale, di fronte a questa parola di Gesù, qual'è l'abito che meglio esprime meglio la volontà del Signore? - Le prime concessioni sono state fatte nel 1966 e poi sono state aggiornate. Poi il don legge un libro.
La prima permissione è stata molto circostanziata, e questo non vale per solo quelli ma anche per noi, quando si fanno le cosidette eccezioni, all'inizio si riesce a farla restare nella circostanza eccezionale ma è facilissimo che diventi regola. Dietro l'abito c'è chi è il sacerdote e cosa deve fare un sacerdote. Voi cosa vi aspettate un sacerdote? Un sacerdote è accettato nella misura in cui perde la propria identità per stare in mezzo alle persone? Ma è questo il sacerdozio che ha voluto Cristo?
Celibato ecclesiastico. C'è un documento Sacerdotalis caelibatus di Paolo VI, di per sè se un vescovo ordinasse una persona sposata quella diventa prete, se un vescovo ordinasse un'uomo sposato diventa un prete e una donna invece non diventerebbe prete. Ecco perchè ci sono spinte in continuazione. Puoi diventare prete dopo che ti sei sposato ma non puoi sposarti dopo essere diventato prete e comunque i vescovi se sei sposato non puoi diventare vescovo. Significato ecclesiologico, il vescovo è sposo della Chiesa, porta l'anello all'anulare destro; i sacerdoti prima di officiare devono astenersi dalle donne. Ma in particolare tra gli atti propri degli sposi, già nell'AT (quando i sacerdoti erano tutti sposati) ma in alcune occasioni quando si celebrava era richiesta l'astinenza). Nostro Signore Gesù Cristo era celibe, il suo apostolo prediletto era vergine e i suoi apostoli (quelli sposati) hanno lasciato tutto. Da giovane il don pensava di avere altre prospettive di vita, la prima cosa che il don ha percepito quando ha sentito la chiamata del Signore, era la chiamata all'amore indiviso con Lui, questa rilevanza cristologica è la cosa principale del celibato, c'è poi la dimensione ecclesiale di servizio alla Chiesa; un sacerdote non potrebbe stare dietro alla sua famiglia e assistere contemporaneamente i fedeli. Perchè il sacerdote deve risiedere nella parrocchia perchè stai sempre lì a disposizione, sanno dove trovarti e sanno che per quanto riguarda te stai a loro totale disposizione. Se tu ti leghi ad una persona come nel sacramento del matrimonio, diventa complicato e poi c'è la dimensione escatologica. Dall'altra parte non si prenderà moglie e marito, è un'anticipazione della vita futura che solo Dio basta. Ma in certi posti del mondo dove i sacerdoti sono pochi non si potrebbe fare un'eccezione? Il problema è che se si aprisse questa porta, cosa succederebbe dopo? Non è che facciamo che poi diventerebbe la regola? La celebrazione della santa Messa in lingua volgare, se uno appare i documenti ufficiali della Chiesa sulla celebrazione della Messa c'è scritto che la lingua latina dev'essere preservata, cosa è accaduto? In sede di attuazione della riforma, hanno dato qualche eccezione, grande gradimento e poi è diventata la norma. La comunione in mano? La stessa identica cosa. Paolo VI ha dato qualche eccezione e alla fine la concessione è stata richiesta a valagna. Dall'eccezione alla regole e l'abito ecclesiastico la stessa cosa. Il don ha capito - dal suo punto di vista personale - non vuole dare giudizi - cosa ci insegnano queste cose? L'eccezione tende a diventare la regola, se una cosa è possibile, che problema c'è a porla in regola? Ecco perchè i Maestri dello Spirito erano rigidissimi. Pur non essendo cose di fede - distribuire la comunione in mano non va contro la fede - introdurre delle eccezioni espone al pericolo che piano piano diventi la regola. Va bene questa cosa? Su queste cose bisogna pensarci.
Se un vescovo ordinasse una sposata quella diventa prete...ma una donna? Una donna prete non ci diventa. San Giovanni Paolo II ha scritto nel 1984 la Ordinatio sacerdotalis. Perchè c'erano queste pressioni, il don personalmente ha la sua soggettiva idea, - fa un'invito alle donne cattoliche di fare alla luce della fede e della tradizione in compagnia di Maria, una grande riflessione del significato dell'essere donna, della femminilità, della sua funziona, del suo carisma e del ruolo che il genere femminile dovrebbe avere nella Chiesa e nel mondo. Il don vede la questione femminile - può darsi che si sbagli - in termini o di potere o di acquisizione di uno status identico a quello degli uomini: interscambiabilità del ruoli: quello che puoi fare te, lo posso fare anch'io. E' così? Nei contesti di turbolenza, violenza e di rivolta non si discerne il bene dal male, il don crede che il recupero di una posizione anche ecclesiale anche della donna che rifletta su ciò che Dio ha pensato per lei verrà dalle donne cristiante se saranno capace di informarsi, formarsi, pregare, e chiedersi: perchè Dio mi ha creato donna? Cosa vuole da me? Cosa mi caratterizza? La Madonna era un sacerdote o no? E' stata inviata con gli apostoli a predicare il Vangelo? Gesù ha rotto tutte le convenzioni del tempo, un rabbino non poteva avere donne al seguito, - qualcuno ha accusato San Paolo di misiogenia, però è Parola di Dio, è NT, come facciamo a prendere le frasi di San Paolo e a relegarle nel dimenticatoio? Gesù aveva le donne (Maria di Magdala, Susanna, Giovanna la moglie di Cuza amministratore di Erode,....) Gesù risorto è apparso a Maria di Magdala e alle donne e poi dopo agli apostoli. Gesù è nato da Maria, ai piedi della croce Gesù ha affidato alla Madonna il genere umano e ha chiesto a San Giovanni di prendersi la Madonna. Tra le pure creature, la più grande è una donna e anche degli angeli. Il demonio è imbestialito perchè la Madonna è più grande di lui e degli angeli. Sono dati oggettivi. Ci sono i fatti oggettivi poi le conseguenze e le interpretazioni dobbiamo tirarle noi. Ma se c'erano una donna degna del sacerdozio,...il don dice che nessuno che è stato ordinato è degno di essere ordinato sacerdote. E' qualche cosa d'immenso e solo Maria poteva essere eletta sacerdote in modo degno ma all'Ultima Cena la Madonna non c'era. La prima ordinazione sacerdotale è stata all'Ultima Cena. Questo è l'argomento più forte di tutti, c'è una chiarissima scelta di Nostro Signore e noi dobbiamo capire che la Chiesa non può scavalcare l'autorità di Cristo, di fronte a questo argomento (i fatti, Gesù ha mandato i dodici, sono fatti oggettivi) nella Chiesa non è mai passata per l'anticamera del cervello una cosa del genere. San Giovanni Paolo II nel documento ORDINATIO SACERDOTALIS
Pertanto, al fine di togliere ogni dubbio su di una questione di grande importanza, che attiene alla stessa divina costituzione della Chiesa, in virtù del mio ministero di confermare i fratelli [19], dichiaro che la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l'ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa.
Iniziamo dalla fine: dire una cosa del genere, vuol dire che nemmeno un Papa che verrà dopo di lui, ha il potere di cambiare questa cosa e nemmeno un concilio. Così come nessun Papa o concilio può cambiare una dichiarazione. Il Papa sempre parlare EX Cathedra, non c'è errore. E' una cosa molto rara nella Chiesa e questa questione attiene alla divina costituzione della Chiesa. Che la gerarchia sia occupata da maschi l'ha deciso Nostro Signore Gesù Cristo per le sue buone ragioni che noi non ne comprendiamo, questo era, questo è e questo sarà. Anche coloro che auspicano avventi di cose strane. La Chiesa non ha il potere di benedire il peccato. Quando c'è una chiara volontà di Cristo nessuno può andargli contro, il Papa è il servo di Cristo. O accusiamo Gesù di aver discriminato la Madonna.
CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
*la data del 5 luglio è fittizia perchè il don si è sbagliato nel mettere nel commento del video in quanto il commento è uguale ad un'altro e su youtube non c'è un modo per datare bene il caricamento del video.
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