La santità è il segreto della felicità. Ma come si fa a diventare santi? La scelta della santità e i mezzi per percorrere un autentico cammino santificazione: preghiera, sacramenti, ascesi, penitenza, piano di vita, direzione spirituale. Ciclo di catechesi "dal non senso alla vita di cielo", ventiseiesima puntata, Lunedì 12 Luglio 2021
In questa seconda parte stiamo percorrendo un'intinerario di guarigione, conversione e liberazione. Oggi dobbiamo rispondere a questa domanda: investo tutto nella vita celesta, ho il progetto di vita e che quindi: che cosa fare per diventare santi?.
La Santità non è un qualcosa che si improvvisa, nè si nasce santi ma si diventa, la santità è un cammino. Il requisito di base è la decisione della santità e poi costanza e perseveranza. La costanza serve per superare gli ostacoli, bisogna lottare contro tante difficoltà dentro e fuori di noi e richiede anche la perseveranza (altra proprietà della fortezza) che aiuta a superare l'usura del tempo. Non posso diventare santo se recito 4 rosari al giorno solo per un mese ma questa cosa dovrebbe durare per tutta la vita. Il grosso scoglio del cammino della santificazione è la perseveranza, il don ha conosciuto delle anime che sono partite - chi alla grande chi camminando - per un certo tempo dopodichè l'usura del tempo e la fatica, perchè ogni santo e benedetto giorno tenersi allenati è una cosa di non poco conto. Provate a parlare con un calciatore, sono pagati e strapagati ma fanno una vita durissima, allenamenti severissimi e una vita alimentare rigidissima, periodi di svago e relax molto contenuti. Perchè non diventi un campione o giocatore ad alti livelli di allenamento, una persona che gioca a calcetto il sabato sera con gli amici non ha bisogno di tutto ciò; qui stiamo parlando di santità. Vuol dire tendere volontariamente alla perfezione. Non è semplicemente stare al di qua della soglia dei 10 comandamenti e conduco una vita tranquilla ma è il tendere alla perfezione, è un compimento delle 7 virtù cristiane (fede, speranza, carità - teologali e delle quattro cardinali: prudenza, giustizia. fortezza e temperanza in grado eroico). Giustizia eroica, fortezza eroica, temperanza eroica, ecc... povertà di spirito senza condizioni. Spirito di penitenza senza condizioni, fame e sete della giustizia...fare di Dio il fine ultimo della nostra vita. Purezza di cuore? Senza limiti, capacità di soffrire per Gesù e per la Chiesa? Senza limiti. E' questa la santità. Per quello che abbiamo combinato e subito con la nostra condizione di natura decaduta, il battesimo ci toglie il peccato originale ma non le sue conseguenze, ci appare ostico il cammino di santità e il grande scoglio è questo. Il cammino verso la santità produce felicità ok ma è impegnativo. L'amore verso Dio rende tutto più leggero, non una passeggiata. Ma che fare in soldoni?
1)Senza Gesù non possiamo fare nulla, con Lui nulla è impossibile per chi crede. Chi crede in Gesù compierà opera grandi (lo ha detto Lui nel Vangelo). Bisogna fare il pieno di grazia santificante , non è tutto ma bisogna farlo. Se uno si orienta su una ricezione della grazia ordinaria e comune non può percorrere il cammino verso la santità, diventerà un bravo cristiano e un giusto ma un Santo in senso stretto è difficile perchè grande santità richiede grande virtù e non dipende solo dai nostri sforzi, se non hai una grande grazia tu non ce la farai mai. Perchè la Madonna quando appare sta a sempre a chiedere preghiera? La Preghiera è il mezzo che ci serve per ricevere ed accrescere la grazia, una persona che aspira alla santità non può fermarsi ad un livello normale. Premessa per non ingenerare confusione perchè c'è sempre il problema, qualunque informazione che viene ricevuta filtra attraverso secondo i propri schemi mentali, se uno percepisce un'informazione in senso distorto, anzichè fare il bene produce il male. Nell'uso dei mezzi di santificazione non ci sono regole assolute, una persona fa quello che le circostanze concrete gli consentono di fare. Quando si dice che bisogna pregare molto, il pregare molto di una persona laica, ancora di più sposata e con figli non è la stessa cosa di un monaco o di una persona laica single che non ha le limitazioni di tempo. Qualsiasi percorso di santità deve portarti a santificarti nello stato di vita in cui sei. La Filotea di San Francesco di Sales, è da leggere perchè è un concentrato di sapienza pratiche ed operative per chi vuole santificarsi; un'altro testo più impegnativo è la Teologia della Perfezione Cristiana di Antonio Royo Marin.
2)Fare il pieno di grazia con i Sacramenti. I Sacramenti devono essere vissuti bene e con la maggior frequenza concretamente possibile. L'ideale sarebbe (il massimo nell'ordinario perchè poi ci sono alcuni casi dei santi che sono andati oltre ma questi non sono presi in considerazione): la confessione ogni 8 giorni e la Santa Messa e Comunione ogni giorno ben preparati e vissute. Ci possono essere delle persone che per circostanze varie - attività di negozio, ecc... - qui entra in ballo la nostra coscienza, Dio se una cosa non la puoi fare, Dio ti concede la grazia che riceveresti da quell'azione semplicemente in base al desiderio di farla. L'impossibilità di fare una cosa non significa che quella cosa potrebbe farsi con un sacrificio piccolo, medio o grande. Magari non tutti i giorni però due volte a settimana (esempio). Le regole vanno sempre circostanziate, trovarsi un buon direttore spirituale è utile per chi aspira alla santità perchè la direzione spirituale in senso stretto, è necessaria se non strettamente raccomandabile in tre casi: 1) Il discernimento vocazionale 2) Presenza di fenomeni mistici straordinari sia che riguardino la persona o che coinvolgono anche terzi 3) Quando una persona vuole diventare santa non far perdere tempo. Una persona ha un problema reale: non ho la possibilità di andare a messa tutti i giorni, è un'impossibilità oggettiva? Potresti fare qualche sacrificio? Ci sono una serie di cose che servono ad aiutare la persona nel caso concreto - ho questa situazione, come gestisco questa cosa? ecc.. è qua che entra l'aiuto che può offrire una persona. Messa e comunione quotidiane vanno fatte bene, prima di esse occorre una preparazione e dopo un tempo di ringraziamento. Ma quanto? Quanto ti è possibile. Parere del don: l'ideale sarebbe un'ora di preparazione e di ringraziamento. Il minimo indispensabile è arrivare a Messa 15 minuti prima e andare via dopo 15 minuti. E' impossibile entrare in Chiesa che la Messa sta per entrare, ci vuole un'attimo di tempo per staccare la spina, bisognerebbe staccare la testa dal resto. L'impegno per la Messa dovrebbe essere la prima cosa da attenzionare.
3)Confessione: A Medjugorje - il don rispetta quelli che non ci credono, in tal luogo la Madonna ha chiesto la confessione mensile, ma per coloro che desiderano fare un cammino più serio di santicazione consiglia la confessione ogni otto giorni. La confessione ogni otto giorni è stata la regola d'oro nella teologia della Chiesa, san Pio su questo non transigeva su questo. Se salta qualcuna ok, ma una volta sono poche e due sono troppe, ci vuole sempre discernimento. Non si diventa santi se non ci si dà un piano di vita. Siccome noi viviamo nel mondo e non nel monastero, ci sono una serie di variabili incontrollabili in cui ci vuole una flessibilità, però le nostre passioni e il diavolo ci remano contro. Il diavolo non starà a guardare. Un pò di nemici ce li abbiamo dentro noi stessi perchè siamo pigri, accidiosi, la confessione è la cosa da cui scappiamo, è il sacramento più difficile. L'uso di questo sacramento dipende dal 90% dal penitente, l'esame di coscienza che quasi nessuno fa e pochi la fanno bene, imparare a confessare anche le più piccole colpe senza neanche scadere in elenchi a macchinetta e si capisce benissimo che non è una cosa fatta bene perchè è figlia di uno scrupolo perfezionistico che non ha nulla a che fare con la santità. E' entrare in questo dialogo dove nella coscienza che impara a presentare e mettere la propria vita davanti al Signore, come uno si confessa dice molto sul suo grado di santificazione, cosa dice e come lo dice, se uno il verbo in prima persona o inizia a fare giri su giri. La confessione ideale sarebbe nuda e contrita. I Santi confessavano le piccole imperfezioni con dolore. Se una persona imparasse ad usare il bene questo sacramento, nel cammino di santificazione è presente anche la penitenza che oggi sembra una parolaccia.
4)La penitenza che è una virtù che non solo sa dire di no al peccato e al male, ma anche a qualcosa di lecito per amore di Dio e a procurarsi qualche piccola (con grano salis) sofferenza. Il digiuno è una piccola sofferenza, perchè si dice che queste cose si devono chiedere al padre spirituale? Perchè uno deve chiedere al padre e capire le circostanze concrete quando digiunare, come digiunare, quanto e cose voglio fare, com'è il mio stato di salute. Ci sono vari modi di digiunare. La penitenza ha un luogo dell'esercizio del sacramento della penitenza, ci si confessa poco per fare poca penitenza o andare a ridurre il sacramento quattro cose che forse non ho neanche fatto. Nessuno vede cosa c'è dentro il cuore, ma la percezione si ha se c'è una partecipazione al sacramento o no. Quando le confessioni iniziano ad essere dilatate nel tempo o si dicono le stesse cose, i frutti del sacramento cambiano. Non è la stessa cosa celebrare e vivere bene un sacramento o farlo in modo scellerato. La Messa di Padre Pio è uguale rispetto a quella celebrata da un sacerdote che ha commesso un peccato mortale prima di Messa? Sì e no. Sì perchè è la stessa Messa, ha la stessa validità giuridica perchè quello che è il sacerdote in senso stretto e fa durante la Messa non dipende da lui, consacrare non è un'atto che fa il sacerdote in quanto essere umano ma perchè è stato investito dell'Ordine Sacro. Ma mi santificherà di più una Messa celebrata da Padre Pio o una messa celebrata da un sacerdote che ha commesso peccato mortale subito prima di Messa? Ovvio la prima. Se io vado a confessarmi tanto per farlo, dico due cose che sono materia da ricevere l'assoluzione ricevo grazia ma ben poca, se io celebro una confessione ben preparata, esame di coscienza fatto bene, se è possibile anche quotidiano, e se c'è un dolore interiore e il Signore lo vede e lo conosce. Non è raccontare i dettagli, la confessione generale si può farla anche in 10 minuti. Uno dovrebbe avere grande vergogna quando si confessa, ma quella è una vergogna dell'anima, mettere a nudo il corpo è peccato mortale. Se arrivi al nudo integrale in confessione meglio ancora. Proviamo a pensare alle nostre confessioni, in confessione non bisogna essere abbottonati come le donne nel 1800 ma totalmente nudi.
5) Preghiera in senso ampio, non solo la preghiera vocale. Qua il don fa una sintesi, chi vuole approfondire troverà in rete un sacco di argomenti. La preghiera vocale del mattino e della sera, prima e dopo i pasti eccc... è raccomandato il Santo Rosario che è la preghiera più santificante. Non è una preghiera liturgica ma la Madonna e i diavoli (negli esorcismi) la mettono al secondo posto dopo la Santa Messa per quanto riguarda le grazie. C'è il Padre Nostro e il ricorso alla Madonna, ecco perchè è la preghiera più importante. Poi si entra nella meditazione dei misteri della nostra salvezza. Preghiera mentale o meditazione, mettersi in ascolto di un testo spirituale (Sacra Scrittura al primo posto altrimenti dei testi di spiritualità come la Filoeta). L'imitazione di Cristo, gli scritti di san Josè Maria Escrivà, i Libri di Cielo... si invoca lo Spirito Santo e poi facendoci una riflessione personale: cosa ti dice quella cosa? Cosa hai imparato da quel testo? Come mettere in pratica il proposito? ecc.. bisogna trovare un momento nella giornata. A Medjugorje la Madonna avrebbe chiesto 15 minuti di meditazione, l'ideale sarebbe mezz'ora. Almeno un quarto d'ora, i maestri di spirito hanno detto che non si diventa santo senza orazione mentale. Preghiera profonda specie dopo il ringraziamento dopo la Comunione. Dare sfogo al nostro cuore, è quella forma di preghiera affettiva che da qua può portare anche molto lontano.
6)Metterla in atto. Devi camminare piano piano, devi riformare te stesso, devi correggere vizi, imperfezioni, forticare quelle deboli ed acquisire quelle che ti mancano. I temperanti, ognuno di essi ha dei punti deboli e forti. Un collerico è iracondo e superbo ma con l'ira e superbia non si diventa santi, magari non diventerà un campione di umiltà e mitezza anche se è accaduto (san Francesco di Sales - santo della dolcezza, che era collerico a detta sua - ha dovuto tribolare 22 anni per calmarsi). Molti oggi vogliono dal sacerdote la ricetta per vincere il proprio difetto in poco tempo. Devi camminare, il processo di santicazione, il percorso ascetico. E qua esame di coscienza e se tu sei capace - se la direzione spirituale fosse fatta bene sarebbe una cosa bella, perchè molte anime potrebbero giungere alla perfezione ma non trovano chi le possa aiutare e altre anime non cercano il direttore spirituale ma altro. Altro il don intende fenomeni di dipendenza piscologica, idolatria, di deresponsabilizzazione della persona, il cardinal Newman aveva una forte stima per la priorità della coscienza: l'obbedienza assoluta? Tu devi obbedire a Dio, tutte quante le forme di autorità religiose, civile e confessore vanno obbedite in quanto rappresentanti dell'Altissimo che hanno dei limiti. Non posso nascondermi dietro l'obbedienza (tipo il dittaore ordina un genocidio e io dico: ho solo obbedito agli ordini). La direzione spirituale potrebbe aiutare ma tu sei capace - l'arte del direttore spirituale - una persona che ti guarda dal di fuori (io ceco), tu alcune cose non le vedi. Il direttore spirituale ha una vista limitata, ci vorrebbe una persona che ti vive vicino. Se ha un pochino di esperienza, pur non stando a contatto con la persona e vedendo i particolari, è in grado di farsi un'idea e di aiutarla ad intstradarsi verso la giusta strada. Attenzione ai meccanismi di difesa: escono fuori tutti quanti. E se tu percepisci una persona che ti vuole aiutare come un tuo nemico, che ti sta torturando o che ti sta giudicando ecc... non serve a nulla. Ecco perchè la direzione spirituale non viene fatta bene o resa inefficacie dalla volontà umana. La Volontà umana rende vano perfino la Croce di Cristo perchè attraverso queste cose rendiamo inutili gli interventi di Dio.
7)La lettura spirituale. In base a che cosa la tua coscienza (che va formata) prende decisioni? Chi sta ascoltando una catechesi, si spera che una catechesi di un ministro di Dio possa essere sostituta alla lettura spirituale, noi dobbiamo formarci continuamente, senza conoscenza non possiamo crescere. Dal Papa all'ultimo dovrebbero dedicare un tempo alla formazione spirituale.
Ricapitolando: piano di vita, Messa, Rosario, un pò tempo di meditazione, di lettura spirituale (quanto? minimo e massimo ce lo siamo detti) - sempre in base a quanto è concretamente possibile. Il don suggerisce di recitare i misteri del giorno spezzati nel giorno (quando uno si muove). E' chiaro che se tu vuoi diventare santo e il tempo che stai in macchina lo usi per la musica e non per pregare, sentire un pò di buona musica non è peccato ma con un'ora di tempo ti fai un pò di rosari. Non è la stessa cosa trascorrere del tempo pregando o seguendo le letture spirituali o guardarsi uno spettacolo che ti distende ma dentro un cammino di santificazione assume un grande valore l'uso del tempo. Quando al Cottolengo andavano a dire che non avevano tempo di andare a Messa tutti i giorni, lui rispondeva: non hai tempo? Non hai voglia. Cattiva economia del tempo. Noi abbiamo le 24h, se tu vuoi diventare santo, tre ore di tempo la giorno le devi dedicare alla preghiera in senso ampio. Hai 21 ore, e più vai avanti hai sempre meno ore. Situazioni concrete e circostanze concrete. Il padre spirituale non è un cretino, capisce subito se chi ha davanti ha sul serio dei problemi o pianta un sacco di scuse, non è che ha tempo ma non ha voglia. Non si può diventare santi per forza. Se non credi che sia una cosa importante, lascia perdere. Accontentati di quello che ci sta. Per non andare all'inferno occorre osservare i 10 comandamenti ed andare a Messa alla domenica. Assieme alla coscienza poi c'è la libertà. Poi ci sono le comunioni spirituali, le giaculatorie o altre cose.
In futuro vedremo come si usano le benedizioni e i sacramentali per rafforzare le difese contro il male malefico. Impariamo ad usare i segni di croce e poi arriveremo alla vita di Cielo - quello che ci siamo detti oggi è la piattaforma per lo step ulteriore.
CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
In questa seconda parte stiamo percorrendo un'intinerario di guarigione, conversione e liberazione. Oggi dobbiamo rispondere a questa domanda: investo tutto nella vita celesta, ho il progetto di vita e che quindi: che cosa fare per diventare santi?.
La Santità non è un qualcosa che si improvvisa, nè si nasce santi ma si diventa, la santità è un cammino. Il requisito di base è la decisione della santità e poi costanza e perseveranza. La costanza serve per superare gli ostacoli, bisogna lottare contro tante difficoltà dentro e fuori di noi e richiede anche la perseveranza (altra proprietà della fortezza) che aiuta a superare l'usura del tempo. Non posso diventare santo se recito 4 rosari al giorno solo per un mese ma questa cosa dovrebbe durare per tutta la vita. Il grosso scoglio del cammino della santificazione è la perseveranza, il don ha conosciuto delle anime che sono partite - chi alla grande chi camminando - per un certo tempo dopodichè l'usura del tempo e la fatica, perchè ogni santo e benedetto giorno tenersi allenati è una cosa di non poco conto. Provate a parlare con un calciatore, sono pagati e strapagati ma fanno una vita durissima, allenamenti severissimi e una vita alimentare rigidissima, periodi di svago e relax molto contenuti. Perchè non diventi un campione o giocatore ad alti livelli di allenamento, una persona che gioca a calcetto il sabato sera con gli amici non ha bisogno di tutto ciò; qui stiamo parlando di santità. Vuol dire tendere volontariamente alla perfezione. Non è semplicemente stare al di qua della soglia dei 10 comandamenti e conduco una vita tranquilla ma è il tendere alla perfezione, è un compimento delle 7 virtù cristiane (fede, speranza, carità - teologali e delle quattro cardinali: prudenza, giustizia. fortezza e temperanza in grado eroico). Giustizia eroica, fortezza eroica, temperanza eroica, ecc... povertà di spirito senza condizioni. Spirito di penitenza senza condizioni, fame e sete della giustizia...fare di Dio il fine ultimo della nostra vita. Purezza di cuore? Senza limiti, capacità di soffrire per Gesù e per la Chiesa? Senza limiti. E' questa la santità. Per quello che abbiamo combinato e subito con la nostra condizione di natura decaduta, il battesimo ci toglie il peccato originale ma non le sue conseguenze, ci appare ostico il cammino di santità e il grande scoglio è questo. Il cammino verso la santità produce felicità ok ma è impegnativo. L'amore verso Dio rende tutto più leggero, non una passeggiata. Ma che fare in soldoni?
1)Senza Gesù non possiamo fare nulla, con Lui nulla è impossibile per chi crede. Chi crede in Gesù compierà opera grandi (lo ha detto Lui nel Vangelo). Bisogna fare il pieno di grazia santificante , non è tutto ma bisogna farlo. Se uno si orienta su una ricezione della grazia ordinaria e comune non può percorrere il cammino verso la santità, diventerà un bravo cristiano e un giusto ma un Santo in senso stretto è difficile perchè grande santità richiede grande virtù e non dipende solo dai nostri sforzi, se non hai una grande grazia tu non ce la farai mai. Perchè la Madonna quando appare sta a sempre a chiedere preghiera? La Preghiera è il mezzo che ci serve per ricevere ed accrescere la grazia, una persona che aspira alla santità non può fermarsi ad un livello normale. Premessa per non ingenerare confusione perchè c'è sempre il problema, qualunque informazione che viene ricevuta filtra attraverso secondo i propri schemi mentali, se uno percepisce un'informazione in senso distorto, anzichè fare il bene produce il male. Nell'uso dei mezzi di santificazione non ci sono regole assolute, una persona fa quello che le circostanze concrete gli consentono di fare. Quando si dice che bisogna pregare molto, il pregare molto di una persona laica, ancora di più sposata e con figli non è la stessa cosa di un monaco o di una persona laica single che non ha le limitazioni di tempo. Qualsiasi percorso di santità deve portarti a santificarti nello stato di vita in cui sei. La Filotea di San Francesco di Sales, è da leggere perchè è un concentrato di sapienza pratiche ed operative per chi vuole santificarsi; un'altro testo più impegnativo è la Teologia della Perfezione Cristiana di Antonio Royo Marin.
2)Fare il pieno di grazia con i Sacramenti. I Sacramenti devono essere vissuti bene e con la maggior frequenza concretamente possibile. L'ideale sarebbe (il massimo nell'ordinario perchè poi ci sono alcuni casi dei santi che sono andati oltre ma questi non sono presi in considerazione): la confessione ogni 8 giorni e la Santa Messa e Comunione ogni giorno ben preparati e vissute. Ci possono essere delle persone che per circostanze varie - attività di negozio, ecc... - qui entra in ballo la nostra coscienza, Dio se una cosa non la puoi fare, Dio ti concede la grazia che riceveresti da quell'azione semplicemente in base al desiderio di farla. L'impossibilità di fare una cosa non significa che quella cosa potrebbe farsi con un sacrificio piccolo, medio o grande. Magari non tutti i giorni però due volte a settimana (esempio). Le regole vanno sempre circostanziate, trovarsi un buon direttore spirituale è utile per chi aspira alla santità perchè la direzione spirituale in senso stretto, è necessaria se non strettamente raccomandabile in tre casi: 1) Il discernimento vocazionale 2) Presenza di fenomeni mistici straordinari sia che riguardino la persona o che coinvolgono anche terzi 3) Quando una persona vuole diventare santa non far perdere tempo. Una persona ha un problema reale: non ho la possibilità di andare a messa tutti i giorni, è un'impossibilità oggettiva? Potresti fare qualche sacrificio? Ci sono una serie di cose che servono ad aiutare la persona nel caso concreto - ho questa situazione, come gestisco questa cosa? ecc.. è qua che entra l'aiuto che può offrire una persona. Messa e comunione quotidiane vanno fatte bene, prima di esse occorre una preparazione e dopo un tempo di ringraziamento. Ma quanto? Quanto ti è possibile. Parere del don: l'ideale sarebbe un'ora di preparazione e di ringraziamento. Il minimo indispensabile è arrivare a Messa 15 minuti prima e andare via dopo 15 minuti. E' impossibile entrare in Chiesa che la Messa sta per entrare, ci vuole un'attimo di tempo per staccare la spina, bisognerebbe staccare la testa dal resto. L'impegno per la Messa dovrebbe essere la prima cosa da attenzionare.
3)Confessione: A Medjugorje - il don rispetta quelli che non ci credono, in tal luogo la Madonna ha chiesto la confessione mensile, ma per coloro che desiderano fare un cammino più serio di santicazione consiglia la confessione ogni otto giorni. La confessione ogni otto giorni è stata la regola d'oro nella teologia della Chiesa, san Pio su questo non transigeva su questo. Se salta qualcuna ok, ma una volta sono poche e due sono troppe, ci vuole sempre discernimento. Non si diventa santi se non ci si dà un piano di vita. Siccome noi viviamo nel mondo e non nel monastero, ci sono una serie di variabili incontrollabili in cui ci vuole una flessibilità, però le nostre passioni e il diavolo ci remano contro. Il diavolo non starà a guardare. Un pò di nemici ce li abbiamo dentro noi stessi perchè siamo pigri, accidiosi, la confessione è la cosa da cui scappiamo, è il sacramento più difficile. L'uso di questo sacramento dipende dal 90% dal penitente, l'esame di coscienza che quasi nessuno fa e pochi la fanno bene, imparare a confessare anche le più piccole colpe senza neanche scadere in elenchi a macchinetta e si capisce benissimo che non è una cosa fatta bene perchè è figlia di uno scrupolo perfezionistico che non ha nulla a che fare con la santità. E' entrare in questo dialogo dove nella coscienza che impara a presentare e mettere la propria vita davanti al Signore, come uno si confessa dice molto sul suo grado di santificazione, cosa dice e come lo dice, se uno il verbo in prima persona o inizia a fare giri su giri. La confessione ideale sarebbe nuda e contrita. I Santi confessavano le piccole imperfezioni con dolore. Se una persona imparasse ad usare il bene questo sacramento, nel cammino di santificazione è presente anche la penitenza che oggi sembra una parolaccia.
4)La penitenza che è una virtù che non solo sa dire di no al peccato e al male, ma anche a qualcosa di lecito per amore di Dio e a procurarsi qualche piccola (con grano salis) sofferenza. Il digiuno è una piccola sofferenza, perchè si dice che queste cose si devono chiedere al padre spirituale? Perchè uno deve chiedere al padre e capire le circostanze concrete quando digiunare, come digiunare, quanto e cose voglio fare, com'è il mio stato di salute. Ci sono vari modi di digiunare. La penitenza ha un luogo dell'esercizio del sacramento della penitenza, ci si confessa poco per fare poca penitenza o andare a ridurre il sacramento quattro cose che forse non ho neanche fatto. Nessuno vede cosa c'è dentro il cuore, ma la percezione si ha se c'è una partecipazione al sacramento o no. Quando le confessioni iniziano ad essere dilatate nel tempo o si dicono le stesse cose, i frutti del sacramento cambiano. Non è la stessa cosa celebrare e vivere bene un sacramento o farlo in modo scellerato. La Messa di Padre Pio è uguale rispetto a quella celebrata da un sacerdote che ha commesso un peccato mortale prima di Messa? Sì e no. Sì perchè è la stessa Messa, ha la stessa validità giuridica perchè quello che è il sacerdote in senso stretto e fa durante la Messa non dipende da lui, consacrare non è un'atto che fa il sacerdote in quanto essere umano ma perchè è stato investito dell'Ordine Sacro. Ma mi santificherà di più una Messa celebrata da Padre Pio o una messa celebrata da un sacerdote che ha commesso peccato mortale subito prima di Messa? Ovvio la prima. Se io vado a confessarmi tanto per farlo, dico due cose che sono materia da ricevere l'assoluzione ricevo grazia ma ben poca, se io celebro una confessione ben preparata, esame di coscienza fatto bene, se è possibile anche quotidiano, e se c'è un dolore interiore e il Signore lo vede e lo conosce. Non è raccontare i dettagli, la confessione generale si può farla anche in 10 minuti. Uno dovrebbe avere grande vergogna quando si confessa, ma quella è una vergogna dell'anima, mettere a nudo il corpo è peccato mortale. Se arrivi al nudo integrale in confessione meglio ancora. Proviamo a pensare alle nostre confessioni, in confessione non bisogna essere abbottonati come le donne nel 1800 ma totalmente nudi.
5) Preghiera in senso ampio, non solo la preghiera vocale. Qua il don fa una sintesi, chi vuole approfondire troverà in rete un sacco di argomenti. La preghiera vocale del mattino e della sera, prima e dopo i pasti eccc... è raccomandato il Santo Rosario che è la preghiera più santificante. Non è una preghiera liturgica ma la Madonna e i diavoli (negli esorcismi) la mettono al secondo posto dopo la Santa Messa per quanto riguarda le grazie. C'è il Padre Nostro e il ricorso alla Madonna, ecco perchè è la preghiera più importante. Poi si entra nella meditazione dei misteri della nostra salvezza. Preghiera mentale o meditazione, mettersi in ascolto di un testo spirituale (Sacra Scrittura al primo posto altrimenti dei testi di spiritualità come la Filoeta). L'imitazione di Cristo, gli scritti di san Josè Maria Escrivà, i Libri di Cielo... si invoca lo Spirito Santo e poi facendoci una riflessione personale: cosa ti dice quella cosa? Cosa hai imparato da quel testo? Come mettere in pratica il proposito? ecc.. bisogna trovare un momento nella giornata. A Medjugorje la Madonna avrebbe chiesto 15 minuti di meditazione, l'ideale sarebbe mezz'ora. Almeno un quarto d'ora, i maestri di spirito hanno detto che non si diventa santo senza orazione mentale. Preghiera profonda specie dopo il ringraziamento dopo la Comunione. Dare sfogo al nostro cuore, è quella forma di preghiera affettiva che da qua può portare anche molto lontano.
6)Metterla in atto. Devi camminare piano piano, devi riformare te stesso, devi correggere vizi, imperfezioni, forticare quelle deboli ed acquisire quelle che ti mancano. I temperanti, ognuno di essi ha dei punti deboli e forti. Un collerico è iracondo e superbo ma con l'ira e superbia non si diventa santi, magari non diventerà un campione di umiltà e mitezza anche se è accaduto (san Francesco di Sales - santo della dolcezza, che era collerico a detta sua - ha dovuto tribolare 22 anni per calmarsi). Molti oggi vogliono dal sacerdote la ricetta per vincere il proprio difetto in poco tempo. Devi camminare, il processo di santicazione, il percorso ascetico. E qua esame di coscienza e se tu sei capace - se la direzione spirituale fosse fatta bene sarebbe una cosa bella, perchè molte anime potrebbero giungere alla perfezione ma non trovano chi le possa aiutare e altre anime non cercano il direttore spirituale ma altro. Altro il don intende fenomeni di dipendenza piscologica, idolatria, di deresponsabilizzazione della persona, il cardinal Newman aveva una forte stima per la priorità della coscienza: l'obbedienza assoluta? Tu devi obbedire a Dio, tutte quante le forme di autorità religiose, civile e confessore vanno obbedite in quanto rappresentanti dell'Altissimo che hanno dei limiti. Non posso nascondermi dietro l'obbedienza (tipo il dittaore ordina un genocidio e io dico: ho solo obbedito agli ordini). La direzione spirituale potrebbe aiutare ma tu sei capace - l'arte del direttore spirituale - una persona che ti guarda dal di fuori (io ceco), tu alcune cose non le vedi. Il direttore spirituale ha una vista limitata, ci vorrebbe una persona che ti vive vicino. Se ha un pochino di esperienza, pur non stando a contatto con la persona e vedendo i particolari, è in grado di farsi un'idea e di aiutarla ad intstradarsi verso la giusta strada. Attenzione ai meccanismi di difesa: escono fuori tutti quanti. E se tu percepisci una persona che ti vuole aiutare come un tuo nemico, che ti sta torturando o che ti sta giudicando ecc... non serve a nulla. Ecco perchè la direzione spirituale non viene fatta bene o resa inefficacie dalla volontà umana. La Volontà umana rende vano perfino la Croce di Cristo perchè attraverso queste cose rendiamo inutili gli interventi di Dio.
7)La lettura spirituale. In base a che cosa la tua coscienza (che va formata) prende decisioni? Chi sta ascoltando una catechesi, si spera che una catechesi di un ministro di Dio possa essere sostituta alla lettura spirituale, noi dobbiamo formarci continuamente, senza conoscenza non possiamo crescere. Dal Papa all'ultimo dovrebbero dedicare un tempo alla formazione spirituale.
Ricapitolando: piano di vita, Messa, Rosario, un pò tempo di meditazione, di lettura spirituale (quanto? minimo e massimo ce lo siamo detti) - sempre in base a quanto è concretamente possibile. Il don suggerisce di recitare i misteri del giorno spezzati nel giorno (quando uno si muove). E' chiaro che se tu vuoi diventare santo e il tempo che stai in macchina lo usi per la musica e non per pregare, sentire un pò di buona musica non è peccato ma con un'ora di tempo ti fai un pò di rosari. Non è la stessa cosa trascorrere del tempo pregando o seguendo le letture spirituali o guardarsi uno spettacolo che ti distende ma dentro un cammino di santificazione assume un grande valore l'uso del tempo. Quando al Cottolengo andavano a dire che non avevano tempo di andare a Messa tutti i giorni, lui rispondeva: non hai tempo? Non hai voglia. Cattiva economia del tempo. Noi abbiamo le 24h, se tu vuoi diventare santo, tre ore di tempo la giorno le devi dedicare alla preghiera in senso ampio. Hai 21 ore, e più vai avanti hai sempre meno ore. Situazioni concrete e circostanze concrete. Il padre spirituale non è un cretino, capisce subito se chi ha davanti ha sul serio dei problemi o pianta un sacco di scuse, non è che ha tempo ma non ha voglia. Non si può diventare santi per forza. Se non credi che sia una cosa importante, lascia perdere. Accontentati di quello che ci sta. Per non andare all'inferno occorre osservare i 10 comandamenti ed andare a Messa alla domenica. Assieme alla coscienza poi c'è la libertà. Poi ci sono le comunioni spirituali, le giaculatorie o altre cose.
In futuro vedremo come si usano le benedizioni e i sacramentali per rafforzare le difese contro il male malefico. Impariamo ad usare i segni di croce e poi arriveremo alla vita di Cielo - quello che ci siamo detti oggi è la piattaforma per lo step ulteriore.
CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
Commenti
Posta un commento