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Imparare a vivere davanti a Dio solo

Comincia l'introduzione alla vita di Cielo. Imparare a vivere davanti a Dio solo e sotto i suoi occhi: prendere le decisioni davanti a Lui, riscoprire ed ascoltare la propria coscienza, imparare a fare discernimento sulla Sua Volontà. Vita interiore intensa e scoperta della "preghiera profonda". Ciclo di catechesi "dal non senso alla vita di cielo", trentesima puntata, Venerdì 17 Settembre 2021

Siamo nell'ultimo step. Dove stiamo cercando di capire cos'è questa vita di Cielo. E' possibile vivere il Cielo sulla terra? Siccome Gesù non ci mette in bocca cose insensate o cose astruse, dev'essere possibile. La volta scorsa abbiamo visto come Gesù lo abbia spiegato ad un'anima (serva di Dio) per dire com'era la vita dell'uomo prima del peccato originale e come farla ritornare attraverso la Redenzione. Concretamente? In due o tre puntate è impossibile sintetizzare l'opera di questa donna che è composta da 36 volumi. Ma Gesù come buon maestro molte volte torna sul tema con qualche piccola sfumatura o variazione, c'è una melodia e Lui lo riprende, lo approfondisce, lo elabora, ecc.. però una sintesi ci dobbiamo provare. Il don cercherà di fare una sintesi di questa cosa e dopodichè al termine darà dei riferimenti per approfondire. Ringraziamo don Pablo Martin che nel campo della dv e degli scritti di Luisa è stato un'ottimo divulgatore.

La dv era la dotazione di base, immensa, al massimo che si possa dare ad una creatura della vita di Dio. La dv è la sorgente di tutto quanto l'amore, la pienezza di vita e di tutto ciò che c'è in Dio. Tutte le dotazioni che aveva Adamo Innocente dipendevano dalla dv come fonte e sorgente, con il peccato originale Adamo ha perso la dv. Gesù ha compiuto l'opera della Redenzione, che rappresenta la forma base che consiste nella santità. Se voglio stare lontano dal male e stare bene, devo conoscere e fare la volontà di Dio. Non chi dice Signore Signore entrerà nel regno dei Cieli ma chi la fa. Nei primi 10 volumi di Luisa è un'approfondimento dell'ascetica classica, non si parla nello specifico della dv. Ci sono larghi spazi dedicati alle virtù e di alcune dinamiche di base che costituiscono la piattaforma base. Tenendo presente che il compito di fare la dv rimane in perpetuo, perchè tutti i santi giorni noi siamo sempre a cercare di capire cosa fare e cosa sia a Lui gradito e sovente non è semplice capire dove si trova la Volontà di Dio.

Sapienza 9,13 "..13Quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?.." "...14I ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessioni, 15perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni. 16A stento immaginiamo le cose della terra, scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi ha investigato le cose del cielo? 17Chi avrebbe conosciuto il tuo volere, se tu non gli avessi dato la sapienza e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?

Conoscere ciò che Dio vuole da noi dev'essere oggetto del nostro desiderio profondo e Gesù in questi 10 volumi istruisce ed ammaestra Luisa. Oltre al discorso delle virtù, si parla molto dell'umiltà, dell'obbedienza e della carità, della preghiera, dello spirito di immolazione. Ma alcuni punti che dovrebbero essere approfonditi: la dimensione interiore della volontà di Dio. Non basta centrare da un punto di vista oggettivo ciò che vuole il Signore, ma bisogna fare la cosa nella consapevolezza di essere osservati da Lui, per piacere a Lui, con lo scopo per la sua massima gloria e per la salvezza delle anime. Punto fondamentalissimo. Può non piacerti Luisa ecc.. ma questo discorso è una tappa ascetica fondamentale: noi dobbiamo imparare a prendere le nostre decisioni, piccole e grandi davanti a Dio. Dobbiamo imparare ad ascoltare la voce della nostra coscienza dove Dio si parla, questo le persone non lo fanno quasi mai. C'è un fenomeno comprensibile ma molto più diffuso di quanto si pensi: le persone cercano delle figure significative, delle persone che pensino e decidano per loro. 1) Vogliamo guardarci intorno? Vogliamo riprendere la storia? Com'è possibile che nella Germania degli anni '30, Hitler vinse le elezioni democratiche. Noi, persone pensanti, ci dovremmo chiederci vedendo i comizi di Hitler, come si fa a dare fiducia ad una persona che dice quelle cose? Persona carismatica, ecc... una persona del genere, a prescindere dalla sua qualificazione (leader di destra, sinistra, santone, ecc...) attrae perchè tutti noi abbiamo quell'esigenza....io non so che capista fare e non so che in direzione andare. Ci dev'essere qualcuno che mi prenda per mano e mi porta. Noi abbiamo bisogno di essere guidati, l'uomo non è Dio, noi ci sentiamo non all'altezza e cerca un'altro suo simile che è come te che gli risolva tutti quanti i problemi della vita. Cerca il Messia, colui che risolva i problemi, indica la via, ecc.... Gesù si è proposto come Messia, ha detto che i suoi discepoli sono le sue pecore. Noi di chi vogliamo essere le pecore? Di Gesù o di qualche essere umano? Chi vogliamo considerare come Messia? Gesù o qualche altro essere umano? Le cose di cui il don ci sta parlando rientrano nei 10 comandamenti (il 1° non avrai altro Dio all'infuori di me). E spesso succede anche nei movimenti ecclesiali succede questo. E questa caratteristica l'ha vista in qualche più movimenti, il leader o la leader spesso e volentieri viene posto su un piedistallo che non è il suo. Certo, che Dio che ad una persona gli potrà dare dei doni, ma dove finisce il sottile confine dal fatto che io mi sono fatto mito su una certa persona anzichè ricevere i doni che Dio fa passare attraverso quella persona?

Esperienza del don: Il don ha frequentato dei movimenti ecclesiali e ci sono delle persone che escono dal movimento - ecco le spie - e cosa fanno? Lasciano la Chiesa. Cosa fa capire questa cosa? Che sono state dentro quel movimento per quella persona ma non hanno recepito dal movimento ecclesiale l'essenza. Tolto quello e tolto tutto. Il don ha visto - il don vuole aiutare non parlare di sè, possiamo caderci tutti - persone anche nei suoi confronti, il don è un povero uomo (lo dice lui di sè stesso), - se la sua persona, in quanto sacerdote, non ti porta a Gesù o alla Chiesa il don sta facendo danni. Esperienza: chi conosce il don sa bene che alcuni temi gli sono stati particolarmente cari, ne ha parlato in maniera disinvolta specie in passato. Quando si trattava di cose esterne erano constatabili - se il don fa una catechesi o scrive un'articolo sulla modestia femminile - molte persone hanno cambiato modo di vestire e gliel'hanno detto che l'hanno capito. Il don non è contento che quella persona l'abbia fatto perchè glielo ha detto lui, non è un discorso di don Leonardo, perchè se è un discorso di don non seguitelo. Il discorso della modestia è un discorso di Dio inerente al 6° e al 9° comandamento - se un giorno il don impazzisse o prendesse una posizione non condivisibile - se però ti distacchi da una persona, se quella persona ti ha insegnato un valore oggettivo, ti distacchi ma quel valore oggettivo te lo tieni lo hai fatto proprio, hai fatto bene. Se lasci anche il valore oggettivo, tu stavi idolatrando la persona e non stava vivendo il valore. Il don ha potuto constatare nella sua attività che persone, sentendomi avevano cambiato modo di vestire e poi si sono allontanate per varie situazioni le ha riviste semi svestite. Il don si è addolorato per loro e si è dispiaciuto.

Davanti a Dio, Gesù su queste cose ci perde 10 volumi, queste piee donne che hanno cambito look ma dopo sono tornate al look di prima, nel tempo in cui andavano vestite oggettivamanete conforme alla Volontà di Dio, hanno meritato di fronte a Dio? -- la risposta è no. Perchè a Dio non basta farla in modo oggettivo ma la devi fare per amore suo. Se io acquisco il valore di una cosa, anche se poi lo strumento va via, io avrò fatto mio quel valore. Quando un parroco se ne va si vede cosa ha realmente insegnato. Se viene un nuovo parroco che su alcune cose svalvola un pò, tu lo rispetti, gli stai nella canonica obbedienza in quanto autorità ma se tu sei convinto di alcune cose che hai imparato tu non le cambierai e il parroco non si deve offendere. Di queste cose Gesù ne parla anche nel Vangelo. IL Digiuno è una cosa buona (Gesù ne parla nel Vangelo) ma se io lo faccio con l'intenzione segreta di essere visto dagli uomini, quel digiuno davanti agli occhi di Dio non conta nulla. Se tu fai notare la tua opera santo non sei. Cosa aggiunge la dv al cammino della santità ordinaria, ti ci porta a pensare profondamente e piano e piano si inizia a generare un'attitudine e tutto quello che fai - a questo dobbiamo arrivare (sta scritto anche nella Bibbia) - negli scritti di Luisa non c'è qualcosa di nuovo da un punto di vista generale. Una moglie che serve il marito lo fa per prima cosa per amore di Dio non perchè si aspetta la gratificazione, è chiaro che fino a quando siamo ancora su questa terra è difficile arrivarci, però è diverso. Il don riceve un sacco di mail con persone che gli scrivono: con questo problema che faccio? Vorrebbero conoscere il suo personale pensiero su certe realtà che evita di dire perchè se io conosco il pensiero di una persona a cui accredito una certa autorità morale - lo ha detto lui? Lo faccio anch'io. Cosa succede: in alcune scelte impegnative, esempio: l'apertura alla vita, Padre Pio diceva: apertura alla vita illimitato. Ma è la coppia che ci deve arrivare, perchè se quella coppia dice: l'ha detto don Leonardo, allora cosa succede? Al 4/5 figlio quando arrivano le difficoltà mandano gli accidenti a don Leonardo. Il problema è che anche quella cosa così grande e così oggettivamente eroica, fatta con questa motivazione, perde molto del suo valore. Compito di un sacerdote che voglia aiutare una persona, non è pensare per lui o per lei, ma aiutarla a pensare e darle criteri di discernimento e di aiutarla a prendere scelte con le responsabilità. L'hai scelto tu e te ne prendi la responsabilità. In quelle scelte influiscono una montagna di fattori, personali, di coscienza, morali, visioni del mondo, ecc... e andare in certe direzioni può portare delle conseguenze serie e gravi. Chi si prende la responsabilità? Me la devo prendere io. Qual'è la cosa giusta che devo fare? Quella che mi dicono i colleghi? La massa? ecc.. o entro in me stesso, mi informo, ecc... e scelgo io. Il don vorrebbe essere una mosca e vedere quante persone fanno questo percorso fondamentalissimo, è una cosa continua, fare discernimento, come faccio a capire la volontà di Dio? Quando mi oriento verso una scelta e sento una pace nel cuore anche se ho tutto il mondo contro. E come faccio a capire che non sto facendo la Volontà di Dio? Quando ho tutto il mondo a favore e non mi sento tranquillo. E non mi sento di aver fatto la cosa giusta. I primi volumi per iniziare in questo mondo bisogna mettersi in ascolto e di andare a vedere cosa c'è nel nostro cuore e quando lo abbiamo visto e da oggi in poi c'è altro, perchè noi non siamo burattiini e macchine non siamo condannati a dover sempre continuare su certi registri. La libertà interiore non ce la può togliere nessuno.

Secondo punto: se io comincio a polarizzare la mia vita su Dio, ci sarà un mutamento inevitabile nella vita di preghiera e chi legge si faccia qualche domanda: hai pregato mai? Magari messa tutte le domeniche, faccio la liturgia delle ore, Rosario, adorazione ecc... la preghiera diceva Santa Teresa è un'intimo personale e dialogo con Colui da cui sappiamo di essere infinitamente amati anche se è uno sconosciuto (san Giovanni della Croce). Avere dei tempi personali di preghiera profonda. Quei momenti in cui, con tutto il rispetto del Rosario ecc.., però ci dev'essere necessariamente se si inizia ad entrare in questa relazione con Dio un mutamento della nostra preghiera. Si vive la preghiera come incontro e bisogna mettercisi. Si parla a cuore a cuore, si parla a Dio di noi stessi, gli si esprimono gli affetti, preoccupazioni, ecc... quello che facciamo con le creature. Il Re Davide chiamava Colui che mi ha liberato da ogni angoscia, questo lo farà se io al suo cospetto non davanti ad un'essere umano sfogo la mia angoscia - posso parlarne anche con un'amico - prima però devo imparare a parlarci con il Signore. Anche i grandi Santi a quello che ci è dato di comprendere avevano qualche difficoltà. Se iniziamo a vivere nella dv questa è una delle prime cose che parte, la dv ti ha creato come un'unicum, con te vuole avere un rapporto unico, come noi siamo nella preghiera, io prego come sono fatto io e il Nostro Signore vuole che io sia me stesso, gli parli e lo ami con la sua personalità ed affettività, lo lodi con il mio entusiasmo e mi sfoghi così sono capace di farlo. E' chiaro che la "reazione di Dio o azione" noi non la percepiamo a stesso livello ma ci sono altre frequenze che accadono nella preghiera. Chi inizia a pregare queste cose le sa.

Punto di importanza capitale. Se io ho deciso di avere Dio come referente, certo la Sua Volontà e profondamente voglio piacere a Lui, questo diventa ciò che mi porto dietro con il mio dialogo con Lui. Nella dv il fine è instaurare un legame, una connessione con l'Altissimo h24 che non si interrompe nella notte. Lo stadio maturo nella dv è che si è propri immersi dentro un mondo, non se ne esce più. Generalmente le persone stanno fuori da questo mondo anche se sotto certi altri spetti sono dentro la dv. Uno inizia a strutturarsi una profonda vita interiore anche se la preghiera diventa impegnativa. L'idea che si è fatto - vedendo alcune cose - parliamo sempre di ciò che accada nella maggioranza dei casi, non ci sono leggi incontrovertibili nelle cose di Fede e di Dio, ci sono delle modalità ordinarie. Se una persona inizia ad entrare nella dv non riesce a pregare, perchè non si prega? Perchè non ci provano gusto. Noi non dobbiamo pregare per trovarci gusto ma stare con Gesù, stare con Lui...il Paradiso è stare con Gesù e con la Madonna. Qua non abbiamo la percezione sensibile però non è come il Paradiso ma se è come in Cielo così in Terra qualcosa di bello ci dev'essere per forza. Te ne accorgi quando cessa questo stato di preghiera profonda. Che non ci sia una penitenza mettersi a pregare, al don sembra un pò trppo. Fermo restando che il Signore è libero di agire.

La vita di santità ordinaria passa attraverso i Sacramenti e la vita nella dv passa attraverso essi usando il massimo possibile dei Sacramenti. La base della nostra santificazione - Dio ne può prescindere se vuole - la grazia di Dio passa ordinariamente attraverso di essi ma, insegna la Chiesa, quando ci sono degli impedimenti oggettivi o soggettivi, Dio non si lascia legare da essi e supplisce Lui attraverso modi attraverso che Lui sa. Fermo restando che ci siamo situazioni che non dipendandano dalla volontà di chi lo vorrebbe ricevere che impediscono il ricevere i sacramenti, perchè se c'è la cattiva volontà della persona non c'è nessuna supplenza ma solo grazie perdute. Come facciamo a vivere al top i Sacramenti? Lo vedremo la prossima volta.

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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