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Non rubare (seconda parte)

Il rispetto dell'integrità della creazione, la dottrina sociale della Chiesa, la giustizia sociale, giustizia e solidarietà fra le nazioni, l'amore ai poveri. Ciclo di catechesi la sana dottrina cattolica, trentanovesima puntata, Lunedì 26 Luglio 2021 (qua la prima parte)

La Creazione. Noi dobbiamo mettere le mani avanti, è stata creata da Dio. Amare in maniera sana la Creazione è una cosa molto buona, gli animali Dio li ha creati per noi. Il principio è un rapporto ordinato, l'amore eccessivo e l'idolatria è un'altra cosa e l'amore porta anche il rispetto nei confronti del Creato e degli animali. Noi abbiamo la signoria su ciò che è più piccolo di noi ma non vuol dire la dittatura o dominio assoluto, ci dev'essere una sana comprensione dei concetti.

2415 Il settimo comandamento esige il rispetto dell'integrità della creazione. Gli animali, come anche le piante e gli esseri inanimati, sono naturalmente destinati al bene comune dell'umanità passata, presente e futura. 290 L'uso delle risorse minerali, vegetali e animali dell'universo non può essere separato dal rispetto delle esigenze morali. La signoria sugli esseri inanimati e sugli altri viventi accordata dal Creatore all'uomo non è assoluta; deve misurarsi con la sollecitudine per la qualità della vita del prossimo, compresa quella delle generazioni future; esige un religioso rispetto dell'integrità della creazione. 291

La Signoria assoluta la possiede solo Dio. Per noi cristiani, il don ha sempre detto, i super temi dell'ecologia, riscaldamento globale, rispetto degli animali, ambiente ecc... queste cose - se uno avesse compreso il settimo comandamento e l'abc della fede le dovremmo fare perchè fanno parte del nostro dna di cristiani. Io cristiano non deturpo l'ambiente o non infliggo una sofferenza gratuita agli animali ecc... chi sporca l'ambiente e lascia in giro le cartacce non è soltanto una persona maleducata ma si deve anche confessare se è battezzato; nella vita di molti credenti c'è una dissociazione; noi pensiamo che le cose che facciamo siano influenti e poi si va a Messa senza problemi. La formazione delle coscienze è il lavoro dei lavori. Al don capita di vedere persone che ci credono, di fede e salde in alcune principi e li sente parlare e cadono in espressioni triviali e volgari. E' vero che una persona preso dal discorso potrebbe sentirsi il bisogno di fare forza al discorso....ma il don crede che sia più opportuno usare altri modo. E al don dispiace tanto - senza giudicare tanto - ma questo fratello o sorella non avverta che, pur essendo una persona di fede, questo parlare lo degrada. Probabilmente non lo avverte. Come fare? o pensi: Gesù e Maria si esprimerebbero in questo modo? O legegrsi gli esorcismi scritti di Padre Francesco Bamonte (o di qualche altro esorcista)..quando gli esorcismi riportano le frasi dei diavoli ogni due o tre minuti c'è una parentesi con su scritto (parolaccia), (parolaccia), (parolaccia) ecc.. i diavoli si esprimono a parolaccie. Se Gesù e Maria non le direbbero mai e i diavoli le dicono sempre, sarà una cosa brutta dire le parolaccie?

2416 Gli animali sono creature di Dio. Egli li circonda della sua provvida cura. 292 Con la loro semplice esistenza lo benedicono e gli rendono gloria. 293 Anche gli uomini devono essere benevoli verso di loro. Ci si ricorderà con quale delicatezza i santi, come san Francesco d'Assisi o san Filippo Neri, trattassero gli animali.

E' una spia di quello che c'è nel cuore dell'uomo, il nostro rapporto con gli animali. San Francesco d'Assisi che rapporto aveva con gli animali? Anche san Filippo Neri ha avuto qualche esperienza con essi.

2417 Dio ha consegnato gli animali a colui che egli ha creato a sua immagine. 294 È dunque legittimo servirsi degli animali per provvedere al nutrimento o per confezionare indumenti. Possono essere addomesticati, perché aiutino l'uomo nei suoi lavori e anche a ricrearsi negli svaghi. Le sperimentazioni mediche e scientifiche sugli animali sono pratiche moralmente accettabili, se rimangono entro limiti ragionevoli e contribuiscono a curare o salvare vite umane.

Il vegetarianesimo vissuto per motivi ideologici non è un concetto equilibrato. Nostro Signore Gesù sicuramente ha celebrato la Pasqua ebraica, e l'agnello lo devi uccidere per mangiarlo. E' lecito uccidere un'animale per farsi un vestito, ma non è lecito far soffrire inutilmente gli animali e disporre indiscrinatamente della loro vita. Non si può fare.

Uno può usare un'animale per svagarsi e ringraziare il Signore, magari uno nell'animale trova un qualcosa pe ringraziare il Signore. Se un cane diventa superiore ad un cristiano...l'idolatria è sempre un peccato quando ha come oggetto un'essere umano e figuriamoci quando ci sono gli esseri inferiori. In morale non si hanno sempre delle norme che siano nero su bianco, ci sono alcune cose che sono così altre no. La sperimentazione sugli animali è possibile a condizione che: 1) siano utili a salvare vite umane e a curarle e 2) rimangono in limiti ragionevoli. Agli animali la sofferenza gratuita va assolutamente evitata ed è un'atto di amore e di misericordia - qualora stessero soffrendo in maniera irreversibile - mettere fine alle sofferenze. Perchè gli animali l'anima non ce l'hanno. Hanno solo questa vita. Per loro soffrire è un male che non ha nessun tipo di valore, per noi è diverso, noi abbiamo l'anima e la sofferenza non è un male assoluto. La sofferenza può diventare salvezza per noi. Una persona non si può uccidere per nessuna motivazione. Guai a chi si azzardi a farlo. Non si può tirare ancora la corda (con l'eutanasia e le altre leggi abominevoli) perchè presto o tardi la corda si spezzerà e sono 50 anni che la stanno tirando. Quando il don contempla la pazienza di Dio rimane esterefatto, quanto durerà? Quando dirà basta? Pazientiamo. Se il Signore permette a queste persone che - non lo sanno ma sono i collaboratori del diavolo - si accomodino pure poi però le conseguenze di queste cose cadranno addosso. Non si pensi che le conseguenze di tutto ciò che è stato fatto negli ultimi 50 anni (aborti, sfasciamenti di famiglia, divorzi, ecc....) cascherà addosso.

2418 È contrario alla dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e disporre indiscriminatamente della loro vita. È pure indegno dell'uomo spendere per gli animali somme che andrebbero destinate, prioritariamente, a sollevare la miseria degli uomini. Si possono amare gli animali; ma non si devono far oggetto di quell'affetto che è dovuto soltanto alle persone.

Equilibrio. Quando vediamo che l'equilibrio salta dovremmo renderci conto che stiamo uscendo dalla legge di Dio. Spendere cifre spropositate per avere un'animale o curarlo...io spendo 10.000€ l'anno per un'anno. Come si situano questi soldi nel mio badget e quanti soldi ho dato a chi muore di fame? Bisogna pensarci a coloro che muoiono di fame. I soldi il Signore ce li ha dati, non è proibito usarli per una vita decorosa e per concedersi uno sano svago, però è indegno spendere troppi soldi per gli animali.

Si va avanti velocemente e non si approfondisce troppo. Sono grandi valori che devono essere conosciuti e messi in pratica. La Dottrina Sociale della Chiesa, dalla fine del 1800 è scoppiato il comunismo e la rivoluzione industriale - non sono state rivoluzioni economiche e poliche - che hanno posto una serie di montagne problemi morali. Il comunismo è esploso in un'ambiente di ingiustizie e prevaricazioni causate dalla rivolzuone industriale. E ha cavalcato l'onda di questa montagna di gente che lavorava per salari da miseria e i padroni diventavano ricchi e sfondati. La Chiesa per contrastare quest'ideologia atea e materialistica che promette il paradiso in terra e quindi il Papa è sceso in campo e da allora si è creato una serie di documenti che vanno a confluire in questo corpus dottrina sociale della Chiesa. La Spe salvi.

2420 La Chiesa dà un giudizio morale, in materia economica e sociale, « quando ciò sia richiesto dai diritti fondamentali della persona o dalla salvezza delle anime ». 296 Per ciò che attiene alla sfera della moralità, essa è investita di una missione distinta da quella delle autorità politiche: la Chiesa si interessa degli aspetti temporali del bene comune in quanto sono ordinati al Bene supremo, nostro ultimo fine. Cerca di inculcare le giuste disposizioni nel rapporto con i beni terreni e nelle relazioni socio-economiche.

La Chiesa non fa politica e non la deve fare, interviene su questioni in quanto toccano temi della persona o la salvezza delle anime. 2424 Una teoria che fa del profitto la regola esclusiva e il fine ultimo dell'attività economica è moralmente inaccettabile. Il desiderio smodato del denaro non manca di produrre i suoi effetti perversi. È una delle cause dei numerosi conflitti che turbano l'ordine sociale. 300 //// commento: il capitalismo è la messa in pratica di ciò che Gesù condanna. Non possiamo servire Dio e il denaro. Il capitalismo allo stato puro è mosso dal denaro.

(2424)Un sistema che sacrifica « i diritti fondamentali delle singole persone e dei gruppi all'organizzazione collettiva della produzione » è contrario alla dignità dell'uomo. 301 Ogni pratica che riduce le persone a non essere altro che puri strumenti in funzione del profitto, asservisce l'uomo, conduce all'idolatria del denaro e contribuisce alla diffusione dell'ateismo. « Non potete servire a Dio e a mammona » (Mt 6,24; Lc 16,13).

Ogni argomento che il don sta toccando avrebbe bisogno di altre decine di ore.

2425 La Chiesa ha rifiutato le ideologie totalitarie e atee associate, nei tempi moderni, al « comunismo » o al « socialismo ». Peraltro essa ha pure rifiutato, nella pratica del « capitalismo », l'individualismo e il primato assoluto della legge del mercato sul lavoro umano....

2428 Nel lavoro la persona esercita e attualizza una parte delle capacità iscritte nella sua natura. Il valore primario del lavoro riguarda l'uomo stesso, che ne è l'autore e il destinatario. Il lavoro è per l'uomo, e non l'uomo per il lavoro. 309 Ciascuno deve poter trarre dal lavoro i mezzi di sostentamento per la propria vita e per quella dei suoi familiari, e per servire la comunità umana.

Gesù e Giuseppe lavoravano forse tutto il giorno ma non il Sabato ed andavano in Sinagoga a santificare il giorno. Noi abbiamo la domenica e anche qua la distruzione del giorno del Signore in nome delle presunte esigenze del lavoro...noi dobbiamo fare attenzione alle complicità. Sono aperti i negozi alla domenica..ma io ci vado? Salvo i servizi essenziali (bar, ristorante ecc..). Un negozio di abbigliamento? E' proprio necessario? Mercati rionali e fiere a destra e sinistra? Va tutto bene? Noi non possiamo con i nostri comportamenti avvallare certe cose... se fanno il mercato e non ci va nessuno non lo faranno più di domenica. Questa è cooperazione materiale e forse formale. Va tutto bene? Chi viene costretto a lavorare di domenica, alcuni stanno sotto ricatto: potresti non lavorare ma altrimenti ti licenzio o ti pago di più. Chi si trova in queste condizioni, tu cristiano che fai? Come lo applichi questo principio nella vita concreta? Queste non sono percepite dalla stragrande maggioranza delle persone. Il don ricorda lo scalpore che fece (quando era giovane) perchè c'era un sacerdote molto affabile e stile Papa Francesco, che sono gli stili che incontrano il vasto consenso popolare. Il don ricorda come tuonava dal pulpito che chi va a fare spese la domenica fa peccato. Poi ci sono delle raccomandazioni per l'attività economica.

2434 Il giusto salario è il frutto legittimo del lavoro. Rifiutarlo o non darlo a tempo debito può rappresentare una grave ingiustizia. 316 Per stabilire l'equa remunerazione, si deve tener conto sia dei bisogni sia delle prestazioni di ciascuno. « Il lavoro va remunerato in modo tale da garantire i mezzi sufficienti per permettere al singolo e alla sua famiglia una vita dignitosa su un piano materiale, sociale, culturale e spirituale, corrispondentemente al tipo di attività e grado di rendimento economico di ciascuno, nonché alle condizioni dell'impresa e al bene comune ». 317 Non è sufficiente l'accordo tra le parti a giustificare moralmente l'ammontare del salario.

I quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, che il Signore punisce anche in questa vita sono: Omicidio volontario, Peccato impuro contro natura, Oppresione dei poveri e Defraudare la giusta mercede agli operai. Poi discorso dello sfruttamento del lavoro del prossimo, del lavoro al nero, per chi lo subisce è provocato dallo stato di necessità. Un datore di lavoro che fa questa cosa sottopagando il dipendente che non ha nessuna tutela giuridica, senza contributi, senza ferie e 13° e il giorno di riposo. Ci possono stare delle situazioni limite? La legalità va osservata. Spiega bene le circostanze al confessore ma per quanto rigurda l'insegnamento della Chiesa è da sempre la parte debole.

2435 Lo sciopero è moralmente legittimo quando appare come lo strumento inevitabile, o quanto meno necessario, in vista di un vantaggio proporzionato. Diventa moralmente inaccettabile allorché è accompagnato da violenze oppure gli si assegnano obiettivi non direttamente connessi con le condizioni di lavoro o in contrasto con il bene comune.

Chi l'ha detto che il cristiano non sciopera o non va a fare le manifestazioni in piazza? In alcuni casi lo deve fare. Pensiamo agli scioperi selvaggi, non puoi fare uno sciopero che fa saltare l'economia, non posso scioperare con le mazze e devastare i negozi. Quando c'è un'ingiustizia oggettiva da chi sta al potere c'è il diritto di manifestare. C'è l'obbedienza di norma al superiore, ma in alcuni casi c'è anche il dovere di manifestare ai pastori (da parte dei laici) sempre con dolcezza quello che pensano ed eventuali ingiustizie subite. Se c'è un male oggettivo dev'essere manifestato e non si può stare zitti perchè chi tace acconsente. Come lo esterni la mia protesta? Se tu inizi ad insultare, sparlare, a demolire, criticare ecc... non è modo per farlo. Se sei capace ad esporre la tua perplessità su una presunta ingiustizia si può e si deve fare in alcuni casi.

2442 Non spetta ai Pastori della Chiesa intervenire direttamente nell'azione politica e nell'organizzazione della vita sociale. Questo compito fa parte della vocazione dei fedeli laici, i quali operano di propria iniziativa insieme con i loro concittadini. L'azione sociale può implicare una pluralità di vie concrete; comunque, avrà sempre come fine il bene comune e sarà conforme al messaggio evangelico e all'insegnamento della Chiesa. Compete ai fedeli laici « animare, con impegno cristiano, le realtà temporali, e, in esse, mostrare di essere testimoni e operatori di pace e di giustizia ». 327

A volte al don pare che ci sia un pò di confusione. Se c'è una questione che ha rilevanza morale pur essendo coinvolta la politica tu devi intervenire in quanto parroco, Papa, cardinale, ecc.. dico questa cosa è contraria alla legge di Dio. Se vanno avanti per la loro strada ma questa cosa è contraria alla legge di Dio. I battezzati e credenti prima di votare questa cosa ci pensino bene.

VI. L'amore per i poveri / dentro questa sezione si affronta anche il tema delle ricchezze. E' lecito ad un cristiano possedere delle ricchezze? Gesù dice che è molto difficile per un ricco entrare nel Regno di Dio. Non sta dicendo che i ricchi sono ipso facto dannati ma sta dicendo che le ricchezze sono un pericolo. Se sei un bravo sciatore faccio la pista nera e non mi spacco la testa. Se non sono capace di amministrare i soldi è meglio non averli perchè si faranno peccati.

2443 Dio benedice coloro che soccorrono i poveri e disapprova coloro che se ne disinteressano: « Da' a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle » (Mt 5,42). « Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date » (Mt 10,8). Gesù Cristo riconoscerà i suoi eletti proprio da quanto avranno fatto per i poveri. 328 Allorché « ai poveri è predicata la buona novella » (Mt 11,5), 329 è segno che Cristo è presente.

2444 « L'amore della Chiesa per i poveri [...] appartiene alla sua costante tradizione ». 330 Si ispira al Vangelo delle beatitudini, 331 alla povertà di Gesù 332 e alla sua attenzione per i poveri. 333 L'amore per i poveri è anche una delle motivazioni del dovere di lavorare per far parte dei beni a chi si trova in necessità. 334 Tale amore per i poveri non riguarda soltanto la povertà materiale, ma anche le numerose forme di povertà culturale e religiosa. 335

Parte del tuo reddito, è la tua coscienza, va ai poveri o no? Dio questo lo vuole, sicuramente.

2445 L'amore per i poveri è inconciliabile con lo smodato amore per le ricchezze o con il loro uso egoistico:

« E ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che vi sovrastano! Le vostre ricchezze sono imputridite, le vostre vesti sono state divorate dalle tarme; il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si leverà a testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni! Ecco, il salario da voi defraudato ai lavoratori che hanno mietuto le vostre terre grida; e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore degli eserciti. Avete gozzovigliato sulla terra e vi siete saziati di piaceri, vi siete ingrassati per il giorno della strage. Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non può opporre resistenza » (Gc 5,1-6).

Parole di fuoco non contro i ricchi in generale ma contro i ricchi avari. Il don tempo fa ha letto una testimonianza di un'anima convertita che diceva che alla sera spendevano 300.000 € in bottiglie di champagne. Ma si può fare una cosa del genere? Non è per fare i bacchettoni ma è tutto normale? I ricchi facciano attenzione, devono farne tante di elemosine. La ricchezza è proporzionata, come noi amministriamo i beni dev'essere oggetto di esame di coscienza. Gesù condanna l'accumolo (san Matteo capitolo 6). Falli circolare. Capite bene il senso: non si deve vivere come uno straccione, però che ci fai?

2446 San Giovanni Crisostomo lo ricorda con forza: « Non condividere con i poveri i propri beni è defraudarli e togliere loro la vita. [...] Non sono nostri i beni che possediamo: sono dei poveri ». 336 « Siano anzitutto adempiuti gli obblighi di giustizia perché non si offra come dono di carità ciò che è già dovuto a titolo di giustizia »: 337 « Quando doniamo ai poveri le cose indispensabili, non facciamo loro delle elargizioni personali, ma rendiamo loro ciò che è loro. Più che compiere un atto di carità, adempiamo un dovere di giustizia ». 338

C'è un filone nella patristica che la Chiesa sottoscrive dice che una parte dei beni che si danno ai poveri non è elemosina ma giustizia perchè una persona non abbia lo stretto indispensabile per vivere è un'ingiustizia. Chi ha un largo superfluo fa un'opera di misericordia o giustizia?

Fate attenzione ai soldi dice il don. Tutte le schifezze di questo mondo si fanno per i soldi. Liti in famiglia, famiglie che si scannano e si sfasciano, le porcherie che vediamo in giro in tv, tutto quell'immondezzaio di sesso che vediamo in tv lo fanno per soldi. Siccome quella cosa funziona a far soldi la si fa. Padre Pio diceva che anche chi mette un chiodo dentro il set in cui verrà girata una scena porno se la vedrà con la Divina Giustizia.

Per noi la cura e l'attenzione al povero è sempre stato un distintivo, non c'è stato santo che non avesse cura ed attenzione verso i poveri. Non bisogna farne un'assoluto o che la Chiesa non abbia altro da fare che aiutare i poveri. La Chiesa ha un'attenzione particolare per i poveri ed esorta i suoi figli ad aiutarli con i soldi, tempo, opere ecc..

2449 Il giorno in cui sua madre la rimproverò di accogliere in casa poveri e infermi, santa Rosa da Lima senza esitare le disse: « Quando serviamo i poveri e i malati, serviamo Gesù. Non dobbiamo lasciar mancare l'aiuto al nostro prossimo, perché nei nostri fratelli serviamo Gesù ». 346

Santa Teresa di Calcutta non serviva i poveri per ragioni filantropiche ma perchè Gesù ha detto che ogni qualvolta lo avremo fatto ai più poveri, lo avremo fatto a Lui. Lui si identifica in quelle persone. Noi lo facciamo prima, più e meglio (si spera) degli altri perchè siamo cristiani.

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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