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Dal non senso alla vita di Cielo

Excursus conclusivo sull'intero percorso. L'unico nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo ha il potere di trasformare qualunque vita, fosse anche la più derelitta, infangata e disperata, in un prodigio di bellezza, bontà e santità, fino a dare in questo mondo la pienezza della felicità, prodromo di quella celeste. Ciclo di catechesi "Dal non senso alla vita di cielo", trentatreesima ed ultima puntata, Venerdì 8 Ottobre 2021

Questo ciclo di catechesi è un'aggiornamento di un vecchio ciclo di catechesi che si chiamava alla scoperta di noi stessi, chi sono io per poter amare? riveduto ed ampliato dopo anni di esperienza sacerdotale del don. Come ultima puntata rifaremo una specie di riassunto a volo di gabbiano su quello che è stato questo percorso ripercorrendone in maniera sintetica ciò che è stato fatto.

Dal non senso alla vita di Cielo, è un ciclo di catechesi che mostra, è un tentativo di passare da una vita non bella, brutta e da una vita che non è vita e che potrebbe aver toccato i fondi più oscuri, angoscia, il non senso, il male di vivere, la depressione, il colmo dei dolori ecc.. non esiste situazione tanto bassa nè punto tanto disperato da cui non sia possibile uscirne fuori. Gesù dal Getsmani in poi ha sperimentato una cosa che per noi rimane misteriosa: l'abbandono del Padre, da quando ha iniziato a sentire su di sè tutti i peccati del mondo ha vissuto quest'esperienza allucinante; come fa la Seconda Persona della Santissima Trinità - indivisibile da Lui - a sentire questa cosa? Questa ha coinvolto la natura umana di Gesù, il dolore che Gesù ha vissuto è superiore agli altri dolori della Passione e Monsignor Fisichella diceva una cosa (forse è vera): Gesù è sceso nel punto più basso che potesse esistere, perchè nessun uomo è mai abbandonato da Dio neanche il più grande criminale di questo mondo, fino a quando c'è vita Dio non l'abbandona, solo quando c'è lo stato di dannazione è uno stato in cui si sperimenta veramente l'assenza irreversibile di Dio; sulla terra questo non accade. E cosa è successo? Gesù è sceso fino al punto di sentire questo abbandono proprio per essere in grado (affermazioni un pochino terrene) di tirare fuori qualsiasi persona da qualsiasi si trovi. Nessun'essere umano sul pianeta terra - passato, presente e futuro, non ci potrà mai arrivare. E' un percorso presentato da un sacerdote che è diventato tale per un'esperienza traumatica. E' diventato sacerdote in seguito ad una chiamata ricevuta nell'età quasi adulta, e vissuta in un contesto drammatico (la malattia e la morte del suo migliore amico ndr) ma la sofferenza e la morte vissuta da santo di quest'ultimo. Il don ha due fratelli ma più grandi ma era diventato un fratello. Il don in questo ragazzo ha visto una cosa: cosa può fare la Fede quando c'è. Se la Fede - quando c'è - può aiutare un ragazzo che è nel pieno della sua esistenza (a 22 anni uno ha la vita davanti) ad accettare in modo eroico una sofferenza immensa fino al punto di dire: ringrazio Dio che è capitata a me perchè così se l'è risparimata qualcun'altro (detto dal malato); queste cose non si possono dire in maniera semplicemente umana. E poi accettare il sacrificio della vita con piena adesione alla Volontà di Dio. E' un percorso proponibile da un punto di vista oggettivo e il don ha visto queste cose. E ha sempre detto: il motivo per cui ha mandato per aria una certa vita (doveva sposarsi, aveva finito l'università) era...se la fede è questo, se qualcun'altro potrà vivere questo - vincere la sofferenza, la malattia e la morte - Gesù ci ha liberati dal timore della morte e ha vinto la morte. Ha dato senso alla sofferenza, e quindi il don ha detto che vale la pena dedicarsi a questo. Il don soffre tanto quando vede sia le persone lontane dalla fede che non riescono ad avvicinarsi e sia quando vede le persone vicine con il corpo ma lontane con l'anima - oggi è quasi un mezzo miracolo che uno vada a Messa alla domenica, ma è tutto qua? C'è chi la vive come un rito settimanale ma il don vive queste cose con immenso dolore perchè lui sa cos'è vivere una vita degna di questo nome e soffre tanti sorelle e fratelli che si privano di questa cosa bella che non sanno che esista. Però non cercano, non s'interrogano, pensano di non avere bisogno di altro rispetto a quel poco che la loro vita è. E questo pare essere il "dolore di Dio". Il don pensa che Dio soffra sapendo quanto potrebbe essere stupenda anche la nostra vita terrena, il senso dell'ultimo step - cos'è la vita di Cielo? Non è semplicemente la speranza - in molti pensano che il Cristianesimo sia questo: qua in terra dobbiamo soffrire, prendere la croce però la Fede ti dice che dopo c'è il Paradiso. In parte è vero, però c'è anche addirittura qualcosa di più, la croce nessuno ce la toglierà in questo mondo, però è possibile anticipare il Cielo in terra, è possibile essere felici anche in croce, è possibile vivere in situazioni umanamente disperate rimanendo felice...è possibile.

Dopo la presentazione, il primo punto è: prendere atto della situazioni in cui ci si trova e dirsi la verità. Questi percorsi sono possibili quando c'è voglia di sincerità e di verità. Nella Messa del giorno il don ha letto il Vangelo dove alcuni accusano Gesù di scacciare i demoni in nome di Belzebul, ma si può dire una stupidaggine del genere? Certo che si può dire ad una condizione: questa stupidaggine la può dire solo un cuore chiuso alla verità e alla grazia. Una persona chiusa nel proprio mondo e barricata con le proprie certezze anche religiose, quando viene messo in crisi - Gesù ti metteva in crisi - il contatto con un Santo non può lasciarti indifferente e ti obbliga a prendere una posizione. L'incontro con il Santo è una provocazione forte e di fronte a questa provocazione o mi lascio mettere in crisi o mi trincero, mi metto nella mia fortezza e dico: chi è questo qua? Chi pensa di essere? Che la mia vita sia sbagliata? Con questo atteggiamento di chiusura non c'è nessuna possibilità e preclude l'azione dello Spirito Santo e siccome Dio non lo sfonda, bisognerà aspettare tempi migliori e certamente la grazia incessantemente opera ci richiama perchè il cuore si apra un pochino. Questo percorso non si può fare se non si è disposti a farlo e a confrontarsi con la Verità ed ad essere sinceri innanzitutto con noi stessi e con Dio. Dio sa benissimo tutto però noi possiamo nasconderci davanti a Dio o presumere o pensare di ingannare il Signore e a chi ci sta intorno. Dobbiamo dirci: come stiamo? Sono felice, infelice, sono soddisfatto, depresso, ecc.. che voglio? Spara tutto quello che hai nel cuore e vomita con chi sei arrabbiato...fai chiarezza nella tua vita. La prima cosa è dirsi la Verità. Gesù lo sa che sei rovinato ma fino a quando non ammetti e ne prendi coscienza e chiedi aiuto e ti metti in cammino, le cose non cambieranno mai e il don - a quanto gli sembra di vedere, pochissimi fanno questa cosa. Mettersi nella verità, essere sinceri e dirsi le cose e guardarsi dentro, fermarsi e smettere di rimbambirsi, decidere di prendere in mano la vita e di non vegetare come un'automa, di non vivere in balia degli eventi....se si decide di fare questo bene.

Secondo Punto: E come hai fatto ad arrivare oggi? Inevitabilmente noi ci portiamo nel nostro fardello, i nostri scheletri nell'armadio e i nodi irrisolti del nostro passato e con il passato bisogna fare i conti. Riconciliandosi con la propria storia, riconoscendo le ferite che ci portiamo dietro e capire da dove sono state originate. E chiedere al Signore che ci risani le ferite - brano evanglico dell'Emoroissa, che spende soldi ai medici e nulla, tocca il mantello di Gesù e si ferma il flusso del sangue.

Terzo punto: Che immagine di Dio ci portiamo dietro? Perchè ci portiamo un sacco di immagini false e distorte che ci portiamo dietro e sono tante. Che immagini hai di Dio? L'unica immagine corretta di Dio è uno che sta dalla parte tua, ti ha dato l'essere, tu hai combinato un sacco di guai e quell'essere lo hai ricevuto già distorto a causa della colpa primordiale e te lo raddrizza, non ti vuole togliere nulla e non ti vuole limitare in nulla ma vuole semplicemente darti una vita degna di essere vissuta. E se questa è l'immagine vera di Dio dovremmo capire che la prima cosa che Dio ci insegnerà a conoscere e distinguere il bene dal male e a fuggire quest'ultimo. Il nostro stato presente non è solo figlio del male che ci hanno fatto ma anche del male che abbiamo fatto in maniera consapevole ed inconsapevole. Quando io non sono consapevole che una cosa sia cattiva diminuisce la mia responsabilità personale ma se quella cosa è cattiva male mi ha fatto e male ha fatto intorno a me. E quando conoscerò il bene e il male, che quella cosa è il male io mi devo fare tagliare la testa, ecco perchè i santi dicevano meglio morire piuttosto che peccare - ed è vero. Perchè se uno muore, se sta in amicizia con Dio va a stare meglio, non succede nulla con la morte corporale, con il peccato male si fa, male fa e se ne potrà uscire fuori? Se Dio ci aiuterà sì ma per quanto quello che abbiamo combinato il male è male, male produce. San Tommaso d'Aquino insegnava che se cadi in peccato mortale per quanto sta in te, è la fine, il male prodotto è irreparabile, la consegna nelle mani di Satana è irreversibile, a differenza di Dio il maligno non rispetta la libertà; ricordiamo che Dio ha figli, satana ha schiavi, Dio libera e più stai con Lui più sperimenterai la libertà, il santo è l'uomo libero per antonomasia e non fa peccati perchè ha imparato che è follia fare il male e che è bellissimo fare il bene. Il Santo fino all'ultimo istante potrebbe abbandonare il Signore e se lo facesse non lo tratterebbe. Se tu ti consegni nelle mani di Satana è lo schiavista, uno schiavo in teoria potrebbe ribellarsi al padrone ma se lo becca prende percosse. Potrebbe provare a scappare ma se ci riesce. Chi commette il peccato è schiavo, i peccatori sono tutti quanti mezzi drogati, per essere affrancati da satana occorre qualcuno che compri la nostra libertà e quel qualcuno è Gesù Cristo. Solo quando ci si rivolge a Gesù anche se si fosse caduti in satana si può essere liberati ed è bene non ricadere mai più in quelle spire.

Quarto punto: dinamiche distruttive, la paura e le paure. Le paure, i circoli di morte, il don pensa che non sia un mistero - di questi tempi - fomentare la paura, cadere nella paura, essere presi dalla paura. Quando una persona ha paura non capisce più nulla e abbiamo visto un'altra serie di dinamiche distruttive che dobbiamo smascherarle e quali sono quelle in cui siamo caduti.

Quinto punto: il diavolo esiste, capitolo della tentazione, e va in cerca in gira a cercare di divorare. Ci sono molti indemoniati, ma il problema principale non è l'azione straordinaria del diavolo ma quella ordinaria e per difendersi bisogna imparare l'importantissima arte del discernimento. Con gli scritti di Sant Ignazio abbiamo cercato di capire le sottigliezze con cui il diavolo imprigiona le anime o quando inganna, lui è il menzognero, perchè fa questo? Noi esseri umani, il male fine a sè stesso non lo faremo mai, dobbiamo essere persuasi che ciò che male (e il diavolo non ce lo presenta mai come male) è bene. Il discernimento è un'arte che si impara piano piano. Quand'è che io posso essere certo che sono sotto tentazione demoniaca o sotto l'ispirazione della Grazia? Il criterio fondamentale è la pace del cuore che è inconfondibile e lì c'è Dio, quando arriva il turbamento o peggio l'angoscia Dio non c'è.

Io devo conoscere ciò che si muove dentro di me e fuori di me. Il nostro dna è il nostro - Sesto punto - il dna è irripetibile ti mostra l'irripetibilità della nostra persona, le nostre impronte digitali, il timbro della voce è inconfondibile, la voce è un'unicum (senza strumenti tecnici) e anche i particolari della nostra corporeità sono un'unicum. Chi siamo noi agli occhi di Dio? Il temperamento - sono quattro - è da un punto di vista psichico - da un punto di vista ontologico siamo esseri unici e anche la nostra anima - noi abbiamo un temperamento ben determinato e dobbiamo scoprirlo e il temperamento va educato. Senza poter cambiare la sostanza un collerico rimarrà sempre un collerico, ecc... è possibile e doveroso attrezzarsi, correggere le mancanze.

Settimo Punto: la finestra di Johari, e la quadripartizione dell'io/ meccanismi di difesa. Un capitolo fondamentale, ricordare che noi abbiamo un'io manifesto, segreto, cieco che è la parte più problematica ed un io inconscio e quando veniamo stuzzicati, quando qualcuno cerca di metterci nella verità di noi stessi partono i meccanismi di difesa --quali sono? Come operano? La sindrome dello struzzo, chi non vuole affrontare il problema, ogni problema non affrontato rimane lì ed è solo questione di tempo.

Ottavo punto: come ci relazioniamo con noi e il prossimo? La metafora dei territori..

Poi è iniziato il percorso di guarigione. Chi sono io agli occhi di Dio? Sei importante, prezioso, chiunque tu sia, poi abbiamo visto il capolavoro che Dio ha fatto creando l'Uomo e capiamo che il male ha delle origine antiche, quello che la Chiesa chiama il peccato originale. L'uomo era stato creato in modo meraviglioso e poi c'è una puntata che si chiama come siamo caduti in basso e tutto ciò che il peccato originale ha lasciato dentro di noi, situazioni di miseria e debolezza strutturali e abbiamo visto il combattimento spirituale, la necessità di vincere lo spirito del male, la conversione e la guarigione. Poi a volte c'è la necessità della liberazione per mali di origine malefica. Ed ecco il percorso di guarigione e liberazione - fase di guarigione - l'unico che può tirarci fuori da ogni male (Gesù) via dal male che abbiamo fatto (confessione generale), tutto il male prodotto dalla mia volontà cosciente e non cosciente - certo, io dopo anni posso rendermi conto che una cosa che io pensavo non fosse nulla di male è in realtà un peccato grave e ho prodotto tanto male. E lo porterò alla confessione perchè sia distrutto. Gradino necessario per compiere un'altro passo: Chiedere perdono a Dio, perdonare a sè stessi, si chiede perdono al prossimo e si perdona il prossimo. Io devo perdonare chi mi ha fatto del male e chiedere perdono a coloro a coloro che io ho fatto del male. Grande liberazione.

Poi la grande decisione: la santità. Prima rimettersi in piedi. La vuoi una vita bella? Allora deciditi per la santità e per Gesù - cosa campo a fare? Chiediamocelo oggi? Il don è un sacco di tempo che sta cercando di risvegliare le coscienze su come stanno vivendo gli eventi del covid...cosa hanno messo in luce gli ultimi eventi? Terrore della morte, della malattia e sofferenza e tante altre tristi cose. Il don dice: come abbiamo vissuto questa realtà e come la stiamo vivendo? Come la vive un Figlio di Dio? Come la vive un cristiano? Possiamo noi Figli di Dio avere paura? Possiamo (noi Figli di Dio) farci ingabbiare dentro la logica che se vedo una persona per strada è un potenziale pericolo perchè potrebbe contagiarmi? Si può giungere a campare così? - Presa di coscienza che Dio ha un progetto su di me e te, potrebbe darsi che tu ti ci trovi dentro, se sei frate, sposato, suora, giusto o sbagliato tieniti dentro altrimenti se sei in condizione di fare un discernimento fallo bene. E preparati bene a vivere quello che Dio vuole da te senza paura - il don lo testimonia. Si è accorto che Dio aveva un'altro progetto, ma siamo sempre liberi: approfondisco o lascio perdere? Sono disposto a rinunciare ai miei progetti o no?

Come facciamo a diventare santi? Preghiera, sacramenti, penitenza, ascesi, direzione spirituale ecc... e poi tenendo ben chiari alcuni principi fondamentali dell'ascetica cristiana: potenziare le virtù, eliminare i vizi, indirizzare bene le risorse positive, avere una vita disciplinata, imparare la mortificazione, la penitenza, l'ascesi che è necessaria e si percorrono questi step ci si avvicina alla santità. Poi abbiamo visto i sacramentali, altro strumento di lotta contro il nemico. Gli oggetti benedetti li dovrebbero portare tutti e sono un grande strumento di difesa però di supporto ad una vita di fede già vissuta non vanno vissuti come supersizione o ninnoli magici. Non è che ti metti la medaglietta miracolosa al collo e bestemmi dal mattino alla sera pensando che quella ti protegga da qualsiasi male (esempio).

Ultimo step: Gesù nel Padre Nostro ci ha insegnato a dire: sia fatta la Tua Volontà COME IN CIELO COSI' IN TERRA, che la vita di Cielo possa essere vissuta in Terra e abbiamo visto che la Volontà divina non è altro che il motore tutti i beni e la felicità che Dio dà ai beati. In Cielo tutti la vivono perchè è quella il principio della beatitudine ed è possibile vivere questo sulla terra? Abbiamo visto le rivelazioni fatti a Luisa, serva di Dio. Farla e viverla al 100%.

Punto fondamentale: dobbiamo imparare a vivere davanti a Dio e sotto i suoi occhi, cosa fondamentalissima, dobbiamo imparare a vivere davanti a Dio, prendere le nostre scelte davanti a Dio, ricordandoci che Dio ci parla nel cuore, in tutte quante le nostre scelte di vita importanti dobbiamo prenderle davanti a Dio, non davanti agli uomini, non delegarle alle persone. Possiamo chiedere consiglio a persone saggie, anzi è cosa buona non fare decidere agli altri per noi e chi è investito dell'ordine sacro non si prenda carico delle responsabilità del prossimo. Aiutare il prossimo a fare discernimento ma non condizionarlo e non manipolarle. Imparare a vivere davanti a Dio, non lo fa quasi nessuno. E sarebbe una delle cose più importanti da farsi, Dio ci parla nella coscienza e a Lui dobbiamo rispondere. Poi abbiamo visto come la Vita di Cielo ci consentirà di trarre il massimo frutto da tutti i sacramenti trascurati e mal vissuti da molti battezzati, ci porta (la vita di Cielo) al massimo del massimo. Poi si vive un rapporto meraviglioso e personale con Dio nella Preghiera profonda e quelle forme peculiari nuove di pregare che Gesù ha rivelato a questa donna, che fanno venire la dv a prendere vita nella nostra anima e a soprannatulizzare tutti i nostri atti.

Gesù è l'Unico Salvatore e la Chiesa esiste solo per questo e la Chiesa deve dire questo, perchè la Chiesa vive questo. Non ci sono salvatori umani, rimedi umani a niente, noi abbiamo un'Unico Salvatore, il medico dei corpi e delle anime, Colui che tutto è e dà ma bisogna spalancargli le porte del cuore.

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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