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Menzogna e mezzi di comunicazione

La menzogna è sempre alterazione della verità e ad essa mai bisogna far ricorso. Il grande problema della corretta diffusione della verità attraverso i mezzi di informazione. Le gravi responsabilità di coloro che diffondono le notizie ed il dovere di informarsi correttamente da parte dei destinatari. Ciclo di catechesi la sana dottrina cattolica, quarantatreesima puntata, Lunedì 27 Settembre 2021

La volta scorsa abbiamo introdotto l'argomento e vedere alcune offese contro la verità e oggi ne manca una: la menzogna. E poi il tasso di condizionamento enorme che hanno i mezzi di comunicazione per l'interconessione che abbiamo, il loro potere è assolutamente impressionante e alcune cose che sentiremo dovrebbero essere messe in pratica. Criterio di discernimento e corretta informazione di noi stessi.

2482 « La menzogna consiste nel dire il falso con l'intenzione di ingannare ». 374 Nella menzogna il Signore denuncia un'opera diabolica: « Voi [...] avete per padre il diavolo [...]. Non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna » (Gv 8,44).

Dobbiamo subito focalizzarlo, vedremo più avanti - le cosidette bugie bianche o scuse o bugie di scherzo che sono comunque peccati veniali. Bugie e parolacce sono molto diffuse, il don soffre quando le parolacce le vede sulla bocca dei credenti e il don le ha sentite da religiosi o sacerdoti dette con leggerezza, qualcuno pensa che non sia un peccato dire parolacce o che sia un peccatuccio. Il don comprenendo il significato delle parolacce che siano peccatucci veniali il don ha qualche dubbio in forza del fatto che l'elemento scabroso, ogni parolaccia ha uno sfondo o richiamo alla materia sessuale, o organi gentitale o altro. Per rimanere nella sana dottrina cattolica bisogna rimanere sempre e umilmente fedeli a quello che Santi e Dottori della Chiesa hanno insegnato: quando entri nella materia del sesto comandamento, entri in materia scottante e materia al fulmicotone. La bugia a differenza della parolaccia è sempre un peccato veniale e ci rende simili affini al padre della menzogna anche se riguarda cose di poco conto, è sempre burtto. Quanto sarebbe bello poter dire che io le bugie e parolacce non le dico mai e una persona che parla con te può stare tranquillo è vero, certe volte non potrai dirgli tutto ma almeno quello che dici è vero. O fedeltà alla parola data. Il giuramento è per le circostanze straordinarie. Ma per un Figlio di Dio il giuramento non dovrebbe esserci perchè un Figlio di Dio (degno di questo nome) dovrebbe essere sincero e se dice una cosa quella cosa dovrebbe essere vera. Queste cose (fedeltà, sincerità ecc..) sono virtù e il don ha un'apprezzamento per chi riesce a dibattere mantenendo sempre un linguaggio pulito, un tono di voce moderato e uno stile mite e pacato. Lascia pure che le persone che si oppongono ti mangino vivo, problema degli altri..noi Figli di Dio, sulla verità non facciamo sconti a nessuno. Urlare, diventare arroganti o superbi o dicendo la verità aggrendendo l'interlocutore non sono atteggiamenti da Figli di Dio e portano l'acqua al mulino di chi la verità la combatte, perchè se fai così (aggredendo il prossimo, mettendoci una montagna di volgarità, ecc..) non dai una buona impressione. Noi dovremmo imitare lo stile di Gesù, Gesù nella sua passione non ha mai autorizzato nessun peccato contro di Lui, manco uno, e come dimostra il Vangelo di San Giovanni, al primo schiaffo non è stato zitto ma ha chiesto gentilmente perchè è stato percosso. La menzogna sulla bocca del Maestro non c'è mai stata, secondo te Gesù e Maria dicevano volgarità. Serpenti e razza di vipere Lui lo può dire perchè conoscendo il cuore delle persone può utilizzare quest'espressione come ultima chanche e anche perchè era il Figlio di Dio e quindi anche Giudice, ma non gli ha detto una volgarità. Quando noi siamo in dubbio, tutti i maestri di spirito dicono: pensa, la farebbe questa cosa Gesù al mio posto? La farebbe Maria? Se la risposta è no, lascia perdere...ma sarà peccato veniale o mortale? Certo che 10.000 peccati veniali non fanno un peccato mortale anche se ti rendono più facile peccare mortalmente, chi fa peccati veniali senza problemi si inclina al peccato mortale. Noi dovremmo dire scappare dal commettere il peccato, certo, mi può scappare una bugia, vengo preso alla sprovvista, non riesco a svicolare o ad inventarmi qualcosa senza dire una bugia ecc.... e mi scappa la bugia; ma un conto è che mi è scappata e un conto che la dico ad occhi aperti. Non è una cosa gradita al Signore.

2483 La menzogna è l'offesa più diretta alla verità. Mentire è parlare o agire contro la verità per indurre in errore. Ferendo il rapporto dell'uomo con la verità e con il suo prossimo, la menzogna offende la relazione fondamentale dell'uomo e della sua parola con il Signore.

2484 La gravità della menzogna si commisura alla natura della verità che essa deforma, alle circostanze, alle intenzioni del mentitore, ai danni subiti da coloro che ne sono vittime. Se la menzogna, in sé, non costituisce che un peccato veniale, diventa mortale quando lede in modo grave le virtù della giustizia e della carità.

2485 La menzogna è per sua natura condannabile. È una profanazione della parola, la cui funzione è di comunicare ad altri la verità conosciuta. Il proposito deliberato di indurre il prossimo in errore con affermazioni contrarie alla verità costituisce una mancanza in ordine alla giustizia e alla carità. La colpevolezza è maggiore quando l'intenzione di ingannare rischia di avere conseguenze funeste per coloro che sono sviati dal vero.

C'è dovere di riparare quando si rovina la reputazione altrui. Io mi confesso ma la devo riparare con lo stesso mezzo con cui l'hai detto.

Menzogna dei mezzi di comunicazione, in questa materia rientra il diritto di essere informati e l'uso degli strumenti.

2488 Il diritto alla comunicazione della verità non è incondizionato. Ognuno deve conformare la propria vita al precetto evangelico dell'amore fraterno. Questo richiede, nelle situazioni concrete, che si vagli se sia opportuno o no rivelare la verità a chi la domanda.

2489 La carità e il rispetto della verità devono suggerire la risposta ad ogni richiesta di informazione o di comunicazione. Il bene e la sicurezza altrui, il rispetto della vita privata, il bene comune sono motivi sufficienti per tacere ciò che è opportuno che non sia conosciuto, oppure per usare un linguaggio discreto. Il dovere di evitare lo scandalo spesso esige una discrezione rigorosa. Nessuno è tenuto a palesare la verità a chi non ha il diritto di conoscerla. 375

Il rispetto della vita privata che oggi è messo sotto i piedi da tutti, le domande indiscrete e le domande dirette sono cose da confessare. Il garante della privacy ha più lavoro lui che un manovale del porto. La vita privata, dobbiamo esigerne il rispetto e dobbiamo rispettarla, io non posso rivelare particolari della vita del prossimo. Don Giuseppe Tomaselli ha scritto un libretto e l'ottavo comandamento riguarda l'uso della parola, non scandalizzare è un'altro motivo per cui stare zitti. La discrezione, l'essere discreti e prudenti. E poi quando qualcuno ci fa qualche domanda diretta bisogna rispondere: perchè mi fai questa domanda? Con quale diritto?

2490 Il segreto del sacramento della Riconciliazione è sacro, e non può essere violato per nessun motivo. « Il sigillo sacramentale è inviolabile; pertanto non è assolutamente lecito al confessore tradire anche solo in parte il penitente con parole o in qualunque altro modo e per qualsiasi causa ». 376

Al don ogni tanto gli arrivano informazioni e lamentele che spera che non siano vere, da quando il confessore si mette la stola e fino a quando non se la toglie ciò che avviene in quel contesto è blindato. Il confessore può dire senza mentire di non sapere cosa gli è stato detto in confessionale perchè è sigillato, il don è un tramite ma quello che è successo nella confessione è un momento in cui Dio si è avocato a sè. Il don non le deve sapere perchè non gli appartengono. Per un colloquio privato il don può dire che non sono affari del prossimo, i penitenti non devono a riparlare di quanto si è detto in confessione.

2491 I segreti professionali – di cui sono in possesso, per esempio, uomini politici, militari, medici e giuristi – o le confidenze fatte sotto il sigillo del segreto, devono essere serbati, tranne i casi eccezionali in cui la custodia del segreto dovesse causare a chi li confida, a chi ne viene messo a parte, o a terzi danni molto gravi ed evitabili soltanto mediante la divulgazione della verità. Le informazioni private dannose per altri, anche se non sono state confidate sotto il sigillo del segreto, non devono essere divulgate senza un motivo grave e proporzionato.

Si tiene il segreto ma se la custodia del segreto dovrebbe causare al confidente o a terzi gravissimi danni che si possono evitare divulgando quella verità allora bisogna farlo. Quando sentiamo dire queste cose, bisogna formare la coscienza, c'è un lavorio che facciamo a livello inconsapevole ma che dev'essere fatto in maniera sempre raffinata. Non si fa a meno che alcune circostanze non lo consiglino, ci si forma e poi è la coscienza a decidere. Capite perchè il Signore ha detto di non giudicare? Quello ha rivelato un segreto..allora è un traditore. Ma non è detto, magari lui sapeva alcune cose che tu non sai e in coscienza pur soffrendo ha dovuto fare quella cosa per evitare un male che tu non conosci non è un traditore. Capite perchè Gesù è tassativo sul non giudicare mai il prossimo perchè noi non possiamo sapere cosa ci sia nella coscienza delle persone. Possiamo giudicare i fatti oggettivi.

2492 Ciascuno deve osservare il giusto riserbo riguardo alla vita privata delle persone. I responsabili della comunicazione devono mantenere un giusto equilibrio tra le esigenze del bene comune e il rispetto dei diritti particolari. L'ingerenza dell'informazione nella vita privata di persone impegnate in un'attività politica o pubblica è da condannare nella misura in cui viola la loro intimità e la loro libertà.

Alcuni programmi che vengono fatti adesso, il don gli è capitato di sentirne parlare, tu non puoi entrare nella vita privata del prossimo, il gossip non è una cosa fatta bene davanti a Dio. Divulgare gli affari privati del prossimo senza nessuna utilità non è una cosa fatta bene. Secondo te, perdere un sacco di tempo a leggere le riviste di gossip...sarà peccato o no? Avvalendoti di chi si è andato a fare gli affari del prossimo.

2492 Ciascuno deve osservare il giusto riserbo riguardo alla vita privata delle persone. I responsabili della comunicazione devono mantenere un giusto equilibrio tra le esigenze del bene comune e il rispetto dei diritti particolari. L'ingerenza dell'informazione nella vita privata di persone impegnate in un'attività politica o pubblica è da condannare nella misura in cui viola la loro intimità e la loro libertà.

V. L'uso dei mezzi di comunicazione sociale

2493 Nella società moderna i mezzi di comunicazione sociale hanno un ruolo di singolare importanza nell'informazione, nella promozione culturale e nella formazione. Tale ruolo cresce in rapporto ai progressi tecnici, alla ricchezza e alla varietà delle notizie trasmesse, all'influenza esercitata sull'opinione pubblica.

Questo catechismo dovrebbe essere stato divulgato nel 1992 circa, dobbiamo pensare che sono passati 30 anni ma la situazione è enormemente differente, nel 1992 internet non esistive, era alle primissime battute.

2494 L'informazione attraverso i mass-media è al servizio del bene comune. 377 La società ha diritto ad un'informazione fondata sulla verità, la libertà, la giustizia e la solidarietà: « Il retto esercizio di questo diritto richiede che la comunicazione nel suo contenuto sia sempre vera e, salve la giustizia e la carità, integra; inoltre, nel modo, sia onesta e conveniente, cioè rispetti scrupolosamente le leggi morali, i legittimi diritti e la dignità dell'uomo, sia nella ricerca delle notizie, sia nella loro divulgazione ». 378

C'è bisogno di commentare queste cose? I giornalisti o i diffusori di notizie o chi li carica queste cose qua se le devono ricordare bene, secondo te l'informazione oggi in linea di massima è fatta bene? Fondata sulla libertà e sulla giustizia? Noi abbiamo il diritto di essere informati però se il don può dare un consiglio - è una tara arcaica che iniziò ai tempi del liceo del don, che iniziò ai tempi dello studio per la storia, uno potrebbe dire che la storia sia una cosa oggettiva, perchè anche quando noi raccontiamo la storia dal nostro punto di vista - che può essere positivo e negativo. Il don al liceo ha imparato che salvo i nomi, le date, i luoghi e sono queste tre cose...ma se tu prendi tre libri di storia (quando il don ha studiato c'erano i comunisti doc) tu hai tre narrazioni diverse. Ma dove sta la verità? La verità devi discernerlo tu..ma se tu ti fidi acriticamente di questi tre non ti sei fidato della verità. Il consiglio del don è fare in modo che la nostra informazione sia ad ampio raggio, non fermarti solo ad una fonte o mezzo, oggi non c'è solo la tv, c'è internet e c'è l'informazione ufficiale e anche le contro informazioni, gli altri modi in cui le cose sono presentate e viste. Il don è convinto che sia importante fare questo lavoro per avere un'idea critica ed oggettiva delle cose, è faticoso ma purtroppo nel raccontare le cose c'è sempre il pensiero di chi lo racconta. Se un giornale o tv ha una narrazione editoriale in linea con un certo governo ti formulerà le notizie in un certo modo, se va al governo un'altra corrente ti presenterà le notizie in un'altra maniera. Che facciamo? La fatica di informarsi, questo vale anche da un punto di vista religioso, il don ha sempre detto, gli arrivano in continuazione: ho sentito dire dal sacerdote X questo, prendi il Catechismo della Chiesa Cattolica e confronta ciò che ha detto il sacerdote. Natuzza Evolo che aveva i doni straordinari, quando ci andava qualcuno il cui medico aveva sbagliato la diagnosi, per non mancare di carità gli diceva: senti qualcun'altro. E' sempre una misura di prudenza, perchè dalle informazioni erronee dipende azioni e scelte erronee. Cosa hai fatto per cercare di informarti? Questo vale in particolare per le verità di Fede. Per essere cattolici praticanti bisogna vivere i Sacramenti e anche praticare i comandamenti.

2495 « È necessario che tutti i membri della società assolvano, anche in questo settore, i propri doveri di giustizia e di carità. Perciò si adoperino, anche mediante l'uso di questi strumenti, a formare e a diffondere opinioni pubbliche rette ». 379 La solidarietà appare come una conseguenza di una comunicazione vera e giusta, e di una libera circolazione delle idee, che favoriscono la conoscenza ed il rispetto degli altri.

2496 I mezzi di comunicazione sociale (in particolare i mass-media) possono generare una certa passività nei recettori, rendendoli consumatori poco vigili di messaggi o di spettacoli. Di fronte ai mass-media i fruitori si imporranno moderazione e disciplina. Si sentiranno in dovere di formarsi una coscienza illuminata e retta, al fine di resistere più facilmente alle influenze meno oneste.

Che cosa vedo, se la vedo, alla televisione? La cosidetta la Trash - Tv o tivù spazzatura, secondo voi posso io perdere tempo a guardare l'immondezzaio? Anche certi tipi di talk-show dove si mettono alla luce i difetti delle persone, si possono guardare? I manuali di morale antica, c'era tutto. C'erano tutti quanti gli esempi centillinati, questo linguaggio che è per persone mature, stimola te a capirci. Vedere televisione trash, per quella curiosità morbosa di sapere i fatti degli altri e a curiosare..ma è una cosa che vale davanti a Dio? Se uno deve distendersi e si vede un bel film, il don non pensa ci sia nulla di male, ma un conto è un bel film e un conto è la trash-tv con talk-show dove si entra nella vita privata delle persone. Ma si può andare in un talk-show dove si strilla come dannati? Un Talk-show si caratterizza per la dialettica, vengono messe apposta le persone che la pensano in modo differente perchè è quello lo spettacolo e come viene condotto? Il conduttore a sua volta ha le sue idee, sarà bravo il conduttore a non fare apprezzamenti evidenti o ridicolizzazioni tali dando addosso ad una delle due parti? Gurdarle quelle cose non è differente perchè guardarle significa approvarle. Al massimo la guardo una volta e poi non la vedo più. Anche lo stesso per un film, film dove ci stanno - oggi è normale - dove ci sono scene di nudo per forza? Noi cattolici, non fa niente che una persona sia sposata, magari c'è un bel film rovinato con una scena balorda e come la fai a vedere ad un ragazzino?

2497 Proprio per i doveri relativi alla loro professione, i responsabili della stampa hanno l'obbligo, nella diffusione dell'informazione, di servire la verità e di non offendere la carità. Si sforzeranno di rispettare, con pari cura, la natura dei fatti e i limiti del giudizio critico sulle persone. Devono evitare di cadere nella diffamazione.

2498 « Particolari doveri in questo settore incombono sull'autorità civile in vista del bene comune [...]. È infatti compito della stessa autorità, nel suo proprio ambito, difendere e proteggere [...] la vera e giusta libertà di informazione ». 380 Mediante la promulgazione di leggi e l'efficace loro applicazione il potere pubblico provvederà affinché dall'abuso dei media « non derivino gravi danni alla moralità pubblica e al progresso della società ». 381 L'autorità civile punirà la violazione dei diritti di ciascuno alla reputazione e al segreto intorno alla vita privata. A tempo debito e onestamente fornirà le informazioni che riguardano il bene generale o danno risposta alle fondate inquietudini della popolazione. Nulla può giustificare il ricorso a false informazioni per manipolare, mediante i mass-media, l'opinione pubblica. Non si attenterà, con simili interventi, alla libertà degli individui e dei gruppi.

Spesso il potere pubblico è preoccupato di trarre vantaggi dai mezzi di comunicazione.

("..Nulla può giustificare il ricorso a false informazioni per manipolare, mediante i mass-media, l'opinione pubblica. Non si attenterà, con simili interventi, alla libertà degli individui e dei gruppi...")

2499 Il senso morale denuncia la piaga degli stati totalitari che sistematicamente falsano la verità, esercitano mediante i mass-media un'egemonia politica sull'opinione pubblica, « manipolano » gli accusati e i testimoni di processi pubblici e credono di consolidare il loro dispotismo soffocando o reprimendo tutto ciò che essi considerano come « delitti d'opinione ».

Pensiamo alla legge che vorrebbe introdurre reati di opinione, siamo sicuri che tutto quello che stiamo vedendo in giro, ci sia sempre la possibilità di far parlare a tutti? Di far parlare chi ha vedute diverse dalla maggioranza? Hanno tutti pari dignità di essere ascoltati? Altrimenti si cade nella manipolazione delle mente e delle coscienze. Queste cose sono gravissime davanti al Signore. Chi le fa ne risponde davanti a Dio. Nella stragranda maggioranza dei casi le persone stanno a quello che vedono ed è grande responsabilità di coloro che dirigono e c'è una grossa responsabilità delle autorità che in qualche modo controllano i mezzi di comunicazione. La verità è un bene preziosissimo. Io non posso usare i mass- media per imporre la mia idea al prossimo senza possibilità di contradditorio. Esperienza del don: ti capita una coppia in crisi, entra lui e ti racconta peste e corna della moglie, poi entra la moglie e la moglie fa lo stesso teatrino. Chi ha ragione? Dov'è la verità? Se li metti a confronto ed accettano un cammino si capisce che il matrimonio è andato in crisi ti rendi conto che ce l'hanno messo un pò l'uno e un pò l'altro. E' importantissimo per noi avere sempre un cuore aperto. La Verità è Dio, se cerco la verità il Signore mi illuminerà ma non posso fidarmi a scatola chiusa, devo fare fatica. La devo cercare e custodire. Chi la deve gestire e diffonderla ne risponderà davanti a Dio, chi è il destinatario e la deve ricevere stia attento ad avere il cuore aperto ed aprire le porte ad una pluralità di fonti per farsi un'idea oggettiva.

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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