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La verginità condizione primordiale dell'uomo

La dottrina sul peccato originale nella scuola di Antiochia. Teodoreto di Ciro e San Giovanni Damasceno. La verginità era la condizione primordiale dell'uomo e la generazione sessuata è sopravvenuta solo dopo la colpa. La verginità è condizione eccellente rispetto al matrimonio ed è riflesso della vita angelica. Il modo attuale di generare non faceva parte del piano di Dio. Ciclo di catechesi "Il peccato originale. L'origine di tutti i mali", sesta puntata, Venerdì 26 Novembre 2021

ATTENZIONE, DATO CHE SI LEGGENO DELLE OPERE NON TROVABILI IN RETE (E/O COPERTE DA COPYRIGHT) QUI VERRANNO PRESI APPUNTI SUI COMMENTI DEL DON.

Il nostro viaggio alla ricerca di un'ipotesi convincente di quello che è stata la colpa d'origine che dà una chiave della storia umana profondamente segnata dal peccato che ci ha messo su uno stato differente rispetto all'inizio. San Giovanni Crisostomo, nella scorsa puntata, abbiamo visto come quanto lui insistesse sulla verginità come condizione naturale nello stato di natura integra e come il matrimonio - inteso come conniugio (unione sessuale) - venne dopo la colpa originale, la quale era connessa al piacere che era a sua volta connesso all'albero proibito.

Teodoreto di Ciro, discepolo di San Giovanni Crisostomo; fu eletto vescovo a Ciro per 43 anni.

Salmo 51 (50) ("...7 Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre....")

(lettura del testo). Anche Teodoreto di Ciro insiste sull'unione sessuale dopo la cacciata dal Paradiso. Teodoreto sottolinea che il dominio del peccato si ha dopo la tragressione originale, la storia umana, a partire dal concepimento di Caino si svolge sotto questa cupola che condiziona ogni essere umano nella sua esistenza. La nascita di Caino è stata dopo la trasgressione e il concepimento è avvenuto all'interno di una natura umana intaccata e trasmesso in una condizione umana decaduta. Teodoreto fà un'affermazione non facile da capire. Che cosa vuol dire che la trasgressione precedette il concepimento di Caino? La prima ipotesi del don (sul significato della frase) è che il peccato commesso all'origine dei nostri progenitori ha trovato la via per essere trasmesso per la generazione, la Chiesa insegna che il peccato di Adamo è trasmesso a tutti con la generazione. La seconda interpretazione dell'autore è che Teodoreto intenda dire che il peccato si sia aperto una via di trasmissione non solo attraverso la generazione ma attraverso la modalità della generazione, cioè il modo attuale di generare.

San Giovanni Damasceno, divenne sacerdote e monaco non lontano da Gerusalemme e fu un noto avversario della terribile eresia dell'inoclastia, quell'eresia che negava che si potesse rendere culto di Venerazione alle Sacre immagini tacciandola come idolatria. E passò i guai per questo, compresa la condanna oltre da parte dell'Imperatore e anche di un sinodo iconoclasta, non è un concilio, ma di sinodi che hanno svalvolato un pò nella storia della Chiesa ce ne sono stati. Lettura di una parte del libro De Fide Orthodoxa trovabile in rete. Anche lui concorda che la generazione per trasmissione così come la conosciamo oggi viene dopo il peccato originale. San Giovanni ci tiene a sottolineare che la creazione della donna è messa in atto con la previsione del peccato in vista della conservazione del genere umano, perchè dopo inizia la generazione sessuata e quindi dev'esserci chi la renda possibile - opionione dell'autore. C'era una frase dell'AT (dove un'uomo deve dare discendenza al fratello morto ecc..) che alcuni la usavano per condannare la verginità, ma San Giovanni Damasceno partendo dal fatto che Dio si è fatto uomo da una Vergine afferma che la verginità viene da Dio ed era la condizione originale della razza umana. Adamo è stato fatto con terra vergine, ed Eva è stata tratta da Adamo. Solo dopo il peccato Adamo ha conosciuto Eva. Il matrimonio fu inventato perchè il genere umano non si estinguesse ma non era il piano A di Dio. (lettura del testo) ripete quanto già affermato prima: Dio ha creato maschio e femmina in previsione del peccato e della loro conseguente mortalità affinchè potessero generare figli con l'unione coniugale. Ma il comando divino crescete e moltiplicatevi fu dato prima della trasgressione, ma non vuol dire che fosse l'unione fisica quella comandata.

Teodoreto di Ciro afferma che l'unione carnale avviene dopo la trasgressione, e che questa trasgressione aveva aperto un cammino o una via attraverso la generazione. Quindi con la possibilità di interpretarlo in modo conforme al pensiero della Chiesa (che il peccato originale si trasmette a tutti) o cioè il modo attuale di generare è conseguenza diretta del peccato d'origine. E cioè che la generazione è la conseguenza del peccato d'origine, ha cambiato modo di generare il genere umano. rimane un'ipotesi. San Giovanni Damasceno riprende il fatto che la verginità era propria degli esseri umani e non vale obiettare il crescete e moltiplicatevi (prima del peccato ndr) poteva essere inteso in un'altro modo a come lo intendiamo noi. Il fatto che la verginità fosse la condizione primordiale voluta da Dio e dei progenitori è giustificato dalla verginità di Nostro Signore di Gesù Cristo che ha riportato l'uomo nelle condizioni delle sue origini.

I padri cappadoci (Basilio Magno, Gregorio di Nissa e Gregorio Nazianzeno), l'amicizia di Basilio e di Gregorio era una cosa leggendaria ed è stata una storia edificante di santità vissuta dentro un rapporto d'amicizia.

Gregorio Nazianzeno. Divenne vescovo patriarca di Costantinopoli, un grandissimo teologo. Il suo soprannome era il Teologo. A quei tempi c'erano un sacco di soprannomi: San Giovanni (Crisostomo), Gregorio (il teologo), Leone (Magno), Gregorio (Magno).

(San Gregorio Nazianzeno, soprannominato il Teologo). Lettura di uno dei suoi brani. Non c'è nessun disprezzo per il matrimonio ma viene sopra esaltata la Verginità. Oggi viviamo in un contesto dove, anche se la Chiesa ha prodotto dei documenti sull'oggettiva eccellenza della verginità sul matrimonio, cioè come stato di vita è oggettivamente più nobile ma non vuol dire che tutti i vergini sono migliori degli sposati nè che tutti i vergini hanno la certezza del Paradiso mentre chi è sposato deve tribolare perchè chissà se ci vanno dritto. Una condizione oggettiva non è detto che sia corrisposta a livello soggettivo ma è una condizione più grande perchè è quella che caratterizzava - a quanto pare - la condizione delle origini e quindi richiede un tasso di virtù maggiore. E' più difficile rimanere vergini che non. San Gregorio Nazianzeno ha fatto un trattato per spronare chi ha scelto la verginità. Apre un tema e costante, a prescindere dalla custodia dello stato della verginità, sono innumerevoli i teologi e maestri di spirito che affermano che se vuoi arrivare alla Sapienza - pensare come Dio pensa, come Dio vede, scoprire la profondità dei misteri, penetrare il profondo senso delle cose e avere un grande discernimento). La Sapienza è incompatibile con ogni trasgressione alla purezza. Il vergine di per sè sta nella condizione ottimale, perchè l'astinenza completa dal contatto carnale è l'humus ideale per raggiungere un grande contatto con Dio - in ogni caso ogni trasgressione a questa materia è un'ostacolo enorme all'unione con Dio e al raggiungimento della Sapienza. L'esperienza pastorale del don è che oggi c'è una generazione disattenzione e depenalizzazione di tutti i peccati d'impurità. Si vede a livello macroscopico ed endemico. Ci sono delle espressioni che girano ogni tanto e che il don ha imparato a mettersi sul chi va là quando la sente dire: eh, mica i peccati sono dalla cintola in giù - verissimo, ci sono le bestemmie, il non andare a Messa alla domenica, la superbia ecc... però il problema è questo: i peccati contro la purezza sono sempre gravi e sono i più diffusi. Non per niente la Madonna a Fatima ha affermato che il peccato che porta più anime all'inferno sono i peccati della carne. E in un'esorcismo un demone ha detto che tutti i dannati hanno commesso questo peccato, nessuno escluso. Molti dannati anche molti altri peccati. Ma non sono pochi quelli che si sono dannati per questo peccato. Il don raccomanda vivamente chi ascolta o leggerà questo che se - come può succedere - si è mancato in vario modo anche nel passato a questo comandamento nelle varie specie, si faccia una confessione come Dio comanda. La vergogna nel confessare alcuni peccati è elevata specie quando i peccati sono particolarmente turpi. Ma Padre Pio e don Negrisolo dicevano che i peccati contro la purezza andavano chiamati per nome identificandone la specie: il peccato impuro solitario, il peccato impuro in compagnia che non giungono alla fornicazione, la fornicazione semplice, un conto è l'adulterio, un conto è la contraccezione, un conto sono i rapporti contro natura - che non sono quelli omo - perchè anche le coppie eterosessuali li possono fare - ci sono parte del mondo omo che si imbestialisce quando sente parlare di atti contro natura, ma tali atti sono commessi anche da eterosessuali quando sono uguali a quelli che commettono le persone omo. Questo nome, chiamarli in questo modo, san Tommaso d'Aquino diceva che la masturbazione è un peccato contro natura perchè significa che nella mente di Dio - dopo il peccato originale - la sessualità è ordinata alla procreazione. Non esiste esercizio lecito di essa al di fuori degli atti da cui può nascere una vita e a condizione che ci si sia aperti. Nessuno può fare nulla su questa cosa qua. E' vero che i peccati non sono solo quelli diffusi dalla cintola in giù, ma oggi sono diffussissimi, praticatissimi e sdoganatissimi e commessi senza pensare che siano male. - eh, mica i peccati sono dalla cintola in giù - in questo contesto quest'espressione può diventare pastoralmente controproducente. Quando una persona ha un'autentica conversione e quando uno si confessa fa sparire per primo questo. Se questa cosa (i peccati impuri ndr) non te li togli di dosso non diventerai nè Santo nè Sapiente e nè giungerai ad un'Unione con Dio.

La Madonna (apparizione a Roma a Bruno Cornacchiola) disse che il suo corpo non poteva morire e non morì, non poteva marcire e non marcì. Anche il corpo di Gesù che è passato per la morte violenta ma non per la corruzione perchè anche Lui era Vergine. Morto sì ma corrotto no. Hanno diritto di cittadinanza le due teorie sulla fine della vita della Vergine. Quella francescana afferma che per una piena conformazione a Gesù, sia morta come Lui e sia risorta il terzo giorno e sia stata Assunta in Cielo. Il don pensa che la Madonna non sia morta - non nel senso di oggi - ma è "morta" come sarebbero morti Adamo ed Eva, un placido sonno probabilmente estatico e si sarebbe risvegliata in Paradiso con corpo ed anima. Loro due (Gesù e Maria) non si sono corrotti. San Giuseppe ha custodito la Verginità ma aveva il peccato originale - questa incorrubilità adesso rimane nella verginità in senso spirituale, il nostro corpo paga il pegno della corruzione perchè siamo nati nel peccato ma rende incorrottibile l'anima e la rende particolarmente adatta all'unione con Dio.

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPE

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