Il Vangelo secondo Giovanni, sedicesimo incontro. L'Ora di Gesù: la sua Passione e morte di Croce (Giovanni capitoli 18 e 19). Le caratteristiche del tutto peculiari con cui il quarto evangelista presenta la passione e la morte di Gesù, dove si stagliano, maestose e stentoree, la sua regalità e la sua divinità. Presentazione, lettura e commento dei testi. Mercoledì 15 Dicembre 2021
Abbiamo terminato la prima parte del libro dell'ora, quel lungo discorso d'addio che contiene la preghiera sacerdotale. San Giovanni non ha fatto un'ulteriore doppione ai sinottici, ha scritto una cosa originale, è inevitabile che ci sono parti in comuni ma ci sono amplissime parti del Vangelo che sono proprie. La Passione di Gesù è quella che è. E' evidente che queste sezioni del Vangelo siano sovrapponibili a quelle dei sinottici ma San Giovanni presenta dei dettagli che in altri non ci sono e anche il Gesù sofferente, morto e Risorto - del Vangelo di san Giovanni - brilla come Dio. Durante l'agonia nel Getsemani il Vangelo secondo Giovanni non riporta il fatto che Gesù sudava sangue - dice che prega - e passa direttamente all'arrivo degli sgherri e la prima cosa che fa Gesù è tutti giù per terra.
"...4Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». 5Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. 6Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra..." San Giovanni capitolo 18
Cosa significa questo particolare? Non è che Gesù lo vanno a catturare, Lui si lascia prendere, se avesse voluto, Gesù, nessuno lo avrebbe preso perchè era Dio, ma siccome il Padre lo vuole per la Salvezza del mondo e Io devo glorificarlo. Mentre i sinottici dicono che uno dei 12 prese la spada e colpì il servo del sacerdote, san Giovanni fa nomi e cognomi dicenco che è stata San Pietro che taglia l'orecchio del servo del sacerdote chiamato Malco. Qua probabilmente, molto probabilmente, è scritto molto tardi rispetto agli altri Vangeli, l'Apocalisse è l'ultimo ad essere stato scritto. San Giovanni ha finito la sua vita molto avanti con l'età, ha scritto al termine della sua vita il Vangelo e l'Apocalisse. Questo perchè a San Giovanni, aveva affidato la Madre e non soltanto un'affidamento mistico e spirituale - anche se questa è la cosa più importante - da quel momento ha custodito la Madonna fino al termine della sua vita terrena. Siccome la tradizione ci tramanda che la vita della Madonna è stata di 72 anni, la corona francescana ha 72 Ave Marie. La Madonna ha concepito Gesù intorno ai 13/14 anni, quindi quando Gesù è morto la Madonna aveva 47/48 anni. E' rimasta sulla terra altri 25 anni con san Giovanni che era giovanissimo, ha iniziato il ministero intorno ai 45 anni ed è campato fino ai 90/95 anni. Quindi a questa distanza di tempo, san Pietro è morto nel 67, e san Giovanni aveva iniziato il ministero. Può dare questi particolari (san Pietro che ha tagliato l'orecchio), lo mette apposta proprio per far vedere la realtà della trasformazione, nella Resurrezione san Giovanni è l'unico che racconta il dialogo tra Gesù e san Pietro dove Gesù fa riparare il triplice rinnegamento. E quando Gesù gli fa rimettere la spada nel fodero...Cioè, Gesù dcie a san Pietro: se ti ho fatto vedere che posso atterrarli io quando voglio, il fatto che io non li abbia atterrati dimostra il fatto che io devo adempire alla volontà del Padre.
Che avremmo fatto al posto di San Pietro? San Pietro facendo quel gesto dettato dall'amore di Gesù, si sta mettendo di traverso alla Volontà del Padre, perchè la Volontà del Padre era che quel calice lo bevesse. Facciamo dei discorsi concreti ed attualissimi: vediamo tante cose storte in giro e anche nella Chiesa, ci sono tante cose che vanno storte, come viene trattato Nostro Signore nelle liturgie, l'ex Papa Benedetto 16° diceva che si assistono a scempi ed abusi alla liturgia al limite del sopportabile. E che facciamo? Questa è una cosa che Dio non gradisce ma la sta permettendo, stiamo vivendo tempi delicati, la passione di Gesù la stiamo vivendo nella Chiesa, noi vorremmo cambiare tante cose ed è una disposizione che il Signore gradisce e se nei limiti che possiamo e in modo lecito possiamo fare qualcosa, ma noi non possiamo opporci anche se saremmo animati da santo zelo. Questo episodio di Pietro che taglia l'orecchio e che Gesù gliela risana.
Giovanni 18. Nessuno degli altri evangelisti non dice che c'è stata la sosta preventiva a casa di Anna, che era il suocero di Caifa.
"..12Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono 13e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno. 14Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo»..."
Altri grandi misteri. Il grande mistero è che Caifa non era un santo ma era ancora sommo sacerdote e ancora in carica perchè Gesù non aveva ancora formalizzato il passaggio delle consegne tra la vecchia e la nuova alleanza, il momento del passaggio, la destituzione anche da un punto di vista giuridico, si compie tra la cena pasquale, la morte di Gesù e la Resurrezione. Lo squarciamento del velo non era ancora accaduto. Il don va sempre in crisi di fronte a Dio e i suoi misteri: che vogliamo fare? Come si interseca la volontà di Dio anche con questi eventi che a noi ci sembrano non comprensibili e da Anna, tutto quello che avviene da Anna è suo. Si nota subito che Pietro segue Gesù e san Giovanni ci informa che è andato assieme a san Pietro (lui non si nomina mai). Non parlare mai di sè stessi - stile dei santi.
Tutti i particolari, la serva portinaia, la prima negazione, primo interrogatorio tra Gesù e primo schiaffo ricevuto da Gesù, questo primo particolare è propria solo di Giovanni.
"...19Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. 20Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. 21Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». 22Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». 23Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». 24Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote...."
Stiamo ancora a casa di Anna - chi fa le Ore della Passione di Luisa Piccarretta lo sa bene. Sosta particolare, la prima negazione di san Pietro è avvenuta nella casa di Anna. Questo gesto (schiaffo a Gesù) è stato un gesto di prevaricazione gratuita. E' come se andassi ad un processo e mi chiedessero se sono innocente, direi di sì e la risposta di sì - è legalmente garantita - nessuno è andare contro sè stesso. A meno che non faccia una confessione. Gesù sta dicendo che non può dare una testimonianza a sè stesso, perchè l'imputato in un processo è attendibile se confessa la sua colpevolezza non se dice che è innocente. Gesù ha risposto in maniera molto corretta e molto rispettosa e atta ad incanalare verso il bene e la verità qualora avesse trovato una persona aperta: hai già deciso come stanno le cose o vuoi sapere la verità? Se vuoi sapere la verità chiama a testimoniare coloro che hanno sentito (dice Gesù) ciò che ho detto. E si becca lo schiaffo. Gesù ci insegna che Nostro Signore ci mette nella possibilità di capire e di ragionare purchè si abbia il cuore aperto e secondo questo stile deve caratterizzare anche noi, quando qualcuno ci attacca e ci aggredisce, noi umilmente proviamo, subiamo un sopruso - ma non si risponde male e ce lo teniamo - però fa notare a quel cortigiano che ha fatto un sopruso. I figli di Dio si difendono in maniera pacifica ma si difendono. Oltre al fatto che cercano di far capire che stanno sbagliando e cercano di far capire ai propri persecutori che stanno agendo in modo sbagliato e gratuito.
"..25Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». 26Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». 27Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò..."
La seconda e terza negazione avviene a casa di Caifa.
Tutto quello che dicono gli altri evangelisti, l'interrogatorio tra Caifa e Gesù ecc... - san Giovanni fa silenzio. San Giovanni ci dà molti dettagli che altri non ci danno. I farisei non entrano nel pretorio per celebrare la Pasqua, però sporcarsi le mani del Figlio di Dio questo non contamina la Pasqua - fa notare san Giovanni. Pilato ha fatto condannare un'uomo innocente - peccato grave - però come Gesù fa notare che chi lo ha consegnato nelle sue mani ha compiuto un peccato più grande del suo. Il pagano non poteva sapere chi era, loro dovevano sapere chi era e non avevano nessun motivo di farlo condannare. Lo scaricano come malfattore, san Giovanni vuol far capire che questa cosa è stata una cosa completamente sballata, gratuita ed infondata.
"...2Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire..." San Giovanni
Se non ci fossero stati i romani, i giudei avrebbero ucciso Gesù senza problemi ma - i romani quando conquistavano un popolo, erano diversi dai dittatori di oggi, non radevano al suolo la civiltà conquistata, loro portavano parte della cultura romana - ti costruiscono le strade, ponti, casa, ecc... ti porto l'ordine romano però le questioni minori le faceva il popolo conquistato ma il diritto di morte era riservato a Roma. E anche qua, il fatto che Israele era stato preso dai romani, questo avvenne perchè si adempisse la parola di Gesù, perchè se non ci fossero stati i romani, Gesù sarebbe morto lapidato e non crocefisso come doveva morire. La morte decisa per Gesù dalla Trinità era la crocefissione. San Giovanni mostrando la divinità di Gesù che non esista a passare attraverso lo scandalo della croce, che dà l'impressione di essere vinta, perchè Gesù è padrone di ciò che sta facendo ma tutto ciò che ha comportato la sua sconfitta era la sua vittoria. La gloria di Gesù non si manifesta solo e principalmente alla Resurrezione ma sulla croce e come muore è proprio l'emblema di questo. Pensiamo a quanto sia attuale questo messaggio per i tempi che stiamo vivendo.
Interrogatorio tra Gesù e Pilato (33-38): Gesù dice a Pilato una cosa del tipo: i giudei hanno detto di me che sono il nuovo re davide cioè una persona che fra poco farà la rivoluzione e vi sbatte (a voi romani) tutti quanti per terra.
"..35Pilato disse: «Sono forse io Giudeo?.."
Reagisce così perchè è stato colpito nel segno. In uno dei vangeli sinottici, Gesù dice a san Pietro che potrebbe pregare il Padre e farsi inviare 12 legioni di angeli...ma come si compirebbe la volontà del Padre? Tutto il quanto il fatto che Gesù non dice mai che è il Messia mentre Giuda si era messo in testa che doveva essere (Gesù) il nuovo Davide. Gli scritti di Maria Valtorta, dice che Giuda ha tradito Gesù perchè (ragionamento di Giuda: se io metto questa persona nella condizione di essere arrestato, dovrà fare un grande miracolo e uscirà allo scoperto, inizierà ad instaurare questo regno ed inizierà a liberare Israele...e Giuda sarebbe dovuto diventare il suo lungotenete e si sarebbe vantato di fronte a Gesù dicendo: guarda come stato bravo, sono io che ti ho messo in queste condizioni tu non ti saresti svegliato). E' una cosa molto possibile. A Giuda ha preso un colpo quando vede Gesù sta venendo massacrato di botte e non reagisce e di conseguenza si è impiccato perchè ha pensato di avergli consegnato un poveraccio. Il Vangelo è aderente alle dinamiche della vita.
"..37Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce»
La verità è qualcosa di oggettivo, certo ci sono le verità di Fede, ma sono comunque verità. Se una persona ricerca sinceramente la verità nel cuore, quella persona se cerca sinceramente la verità, presto o tardi incontrerà Gesù. Perchè quando ne sentirà la voce - se cerca la verità - l'ascolterà. Chi cerca altro - il suo interesse, chi cerca la propria gloria, chi cerca i soldi, i piaceri, il potere ecc... la voce di Gesù non lo ascolta proprio. Ecco perchè lo stile di Gesù è sempre molto pacato. La verità vince sempre, non si impone con la violenza ma con la sua dolcezza soave a chi la cerca. In ogni caso Pilato resta scosso.
Vangelo secondo Giovanni - 19
Questa pantomina della coronazione di spine era stata orchestata sul fatto che Gesù andava a dire in giro che Lui era Re, sulla falsa accusa montata dai Giudei. Alla fine hanno fatto passare il reato di lesa maestà per condannare Gesù.
"..4Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». 5Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!».."
Gesù dopo la coronazione di spine appare come il servo sofferente di Isaia, l'uomo dei dolori che ben conosce il patire. Il secondo o terzo canto del servo di Jahvè. Da tutto questo si capisce che Pilato voleva liberare Gesù, non ha trovato nessun motivo di condanna, e gli ebrei rispondo: devi ucciderlo perchè questo si è fatto figlio di Dio. Pilato ebbe paura, stava dando di matto, rientra nel Pretorio e dice a Gesù dice di dove sei? E Gesù non gli dà risposta. Che cos'è la Verità? E Gesù non risponde, di dove sei? E Gesù non risponde, ti ha già dato l'imbeccata, vedete Dio come fa? Ti mette in condizioni di fare la scelta giusta e dopo ti lascia libero. Non ti dà di più o meno rispetto a quello che ti serve, Pilato avrebbe dovuto lasciarlo libero in base agli elementi già raccolti circa l'innocenza di Gesù. Pilato forse pensa che Gesù sia un'ebete ma poi Gesù risponde:
"...10Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». 11Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande»...."
Gesù a Pilato, lo avrebbe fulminato a seduta stante. Quando molte persone si lamentano con il don per tante brutte situazioni che si vedono dentro e fuori dalla Chiesa. Il don dice: fatti un respiro: ma tu pensi che Dio potrebbe mettere fine a tutto con un semplice movimento della Sua Volontà ammesso che tutto ciò di cui ti lamenti sia vero? Ma tu ci credi che Dio è Dio? Non facciamo i fatalisti o stare a braccia conserte, diamoci da fare ecc.. ma stiamo tranquilli. Il diavolo sta facendo il pazzo ma qualcuno gli ha dato il potere di farlo con fini misteriosi.
"...Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande»
Pilato è un pagano, loro no, loro sono ebrei, avrebbero dovuto ben capire chi sono io (Gesù).
"..Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare»
Follia delle follie, Cesare lo avrebbero fulminato a seduta stante.
"..20Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco..."
La Chiesa ha parlato tre lingue: due pro tempore e una che rimarrà fino alla fine del mondo anche se è andata un pò in disuso. In ebraico, perchè ci ha parlato il Fondatore e la prima comunità giudaica cristiana. Poi la Chiesa ha parlato in greco - i primi due concili sono stati fatti in lingua greca - la prima grande espansione la Chiesa l'ha avuta in Grecia nonostante ci fosse già il Papa a Roma. Dopodichè ha iniziato a parlare in latino e noi cattolici siamo cultori del latino che rimane la lingua sacra e ufficiale della Chiesa. Per chi conosce l'ebraico, latino e greco, leggere testi sacri originali è il top, leggere l'AT in ebraico, il nuovo testamento in greco e poi leggere la vulgata - traduzione ufficiale della Chiesa ti dà una ricchezza e profondità meravigliosa. Le lingue volgari passano. La lingua parlata era l'aramaico ma la Bibbia è stata scritta in Ebraico che era lingua sacra anche nell'antico testamento, il greco biblico è diverso dal greco parlato e il latino è una lingua morta. Importantissimo queste cose, la Rivelzione non cambia, è strutturata è quella e non muta.
"..23I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. 24Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte. E i soldati fecero così..." solo san Giovanni nota questa cosa (salmo 22, 19)
"..25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. 26Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». 27Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé..." Cleopa la moglie del fratello di san Giuseppe
La seconda volta che Gesù chiama la Madonna donna come alle nozze di Cana e qua: ecco tuo figlio, quel figlio che fu partorito senza dolore, e san Giovanna rappresentava i figli nati nel dolore. San Giovanni prese la Madonna tra le sue proprie cose più preziose e la morte di Gesù.
"..28Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». 29Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito..."
La Redenzione è compiuta, la Volontà del Padre è compiuta.
"..35Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 37E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto...."
Il vero agnello sarebbe morto senza nessun osso spezzato (si veda nell'Esodo il divieto di rompere le ossa all'agnello pasquale)
CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
Abbiamo terminato la prima parte del libro dell'ora, quel lungo discorso d'addio che contiene la preghiera sacerdotale. San Giovanni non ha fatto un'ulteriore doppione ai sinottici, ha scritto una cosa originale, è inevitabile che ci sono parti in comuni ma ci sono amplissime parti del Vangelo che sono proprie. La Passione di Gesù è quella che è. E' evidente che queste sezioni del Vangelo siano sovrapponibili a quelle dei sinottici ma San Giovanni presenta dei dettagli che in altri non ci sono e anche il Gesù sofferente, morto e Risorto - del Vangelo di san Giovanni - brilla come Dio. Durante l'agonia nel Getsemani il Vangelo secondo Giovanni non riporta il fatto che Gesù sudava sangue - dice che prega - e passa direttamente all'arrivo degli sgherri e la prima cosa che fa Gesù è tutti giù per terra.
"...4Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». 5Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. 6Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra..." San Giovanni capitolo 18
Cosa significa questo particolare? Non è che Gesù lo vanno a catturare, Lui si lascia prendere, se avesse voluto, Gesù, nessuno lo avrebbe preso perchè era Dio, ma siccome il Padre lo vuole per la Salvezza del mondo e Io devo glorificarlo. Mentre i sinottici dicono che uno dei 12 prese la spada e colpì il servo del sacerdote, san Giovanni fa nomi e cognomi dicenco che è stata San Pietro che taglia l'orecchio del servo del sacerdote chiamato Malco. Qua probabilmente, molto probabilmente, è scritto molto tardi rispetto agli altri Vangeli, l'Apocalisse è l'ultimo ad essere stato scritto. San Giovanni ha finito la sua vita molto avanti con l'età, ha scritto al termine della sua vita il Vangelo e l'Apocalisse. Questo perchè a San Giovanni, aveva affidato la Madre e non soltanto un'affidamento mistico e spirituale - anche se questa è la cosa più importante - da quel momento ha custodito la Madonna fino al termine della sua vita terrena. Siccome la tradizione ci tramanda che la vita della Madonna è stata di 72 anni, la corona francescana ha 72 Ave Marie. La Madonna ha concepito Gesù intorno ai 13/14 anni, quindi quando Gesù è morto la Madonna aveva 47/48 anni. E' rimasta sulla terra altri 25 anni con san Giovanni che era giovanissimo, ha iniziato il ministero intorno ai 45 anni ed è campato fino ai 90/95 anni. Quindi a questa distanza di tempo, san Pietro è morto nel 67, e san Giovanni aveva iniziato il ministero. Può dare questi particolari (san Pietro che ha tagliato l'orecchio), lo mette apposta proprio per far vedere la realtà della trasformazione, nella Resurrezione san Giovanni è l'unico che racconta il dialogo tra Gesù e san Pietro dove Gesù fa riparare il triplice rinnegamento. E quando Gesù gli fa rimettere la spada nel fodero...Cioè, Gesù dcie a san Pietro: se ti ho fatto vedere che posso atterrarli io quando voglio, il fatto che io non li abbia atterrati dimostra il fatto che io devo adempire alla volontà del Padre.
Che avremmo fatto al posto di San Pietro? San Pietro facendo quel gesto dettato dall'amore di Gesù, si sta mettendo di traverso alla Volontà del Padre, perchè la Volontà del Padre era che quel calice lo bevesse. Facciamo dei discorsi concreti ed attualissimi: vediamo tante cose storte in giro e anche nella Chiesa, ci sono tante cose che vanno storte, come viene trattato Nostro Signore nelle liturgie, l'ex Papa Benedetto 16° diceva che si assistono a scempi ed abusi alla liturgia al limite del sopportabile. E che facciamo? Questa è una cosa che Dio non gradisce ma la sta permettendo, stiamo vivendo tempi delicati, la passione di Gesù la stiamo vivendo nella Chiesa, noi vorremmo cambiare tante cose ed è una disposizione che il Signore gradisce e se nei limiti che possiamo e in modo lecito possiamo fare qualcosa, ma noi non possiamo opporci anche se saremmo animati da santo zelo. Questo episodio di Pietro che taglia l'orecchio e che Gesù gliela risana.
Giovanni 18. Nessuno degli altri evangelisti non dice che c'è stata la sosta preventiva a casa di Anna, che era il suocero di Caifa.
"..12Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono 13e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno. 14Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo»..."
Altri grandi misteri. Il grande mistero è che Caifa non era un santo ma era ancora sommo sacerdote e ancora in carica perchè Gesù non aveva ancora formalizzato il passaggio delle consegne tra la vecchia e la nuova alleanza, il momento del passaggio, la destituzione anche da un punto di vista giuridico, si compie tra la cena pasquale, la morte di Gesù e la Resurrezione. Lo squarciamento del velo non era ancora accaduto. Il don va sempre in crisi di fronte a Dio e i suoi misteri: che vogliamo fare? Come si interseca la volontà di Dio anche con questi eventi che a noi ci sembrano non comprensibili e da Anna, tutto quello che avviene da Anna è suo. Si nota subito che Pietro segue Gesù e san Giovanni ci informa che è andato assieme a san Pietro (lui non si nomina mai). Non parlare mai di sè stessi - stile dei santi.
Tutti i particolari, la serva portinaia, la prima negazione, primo interrogatorio tra Gesù e primo schiaffo ricevuto da Gesù, questo primo particolare è propria solo di Giovanni.
"...19Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. 20Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. 21Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». 22Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». 23Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». 24Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote...."
Stiamo ancora a casa di Anna - chi fa le Ore della Passione di Luisa Piccarretta lo sa bene. Sosta particolare, la prima negazione di san Pietro è avvenuta nella casa di Anna. Questo gesto (schiaffo a Gesù) è stato un gesto di prevaricazione gratuita. E' come se andassi ad un processo e mi chiedessero se sono innocente, direi di sì e la risposta di sì - è legalmente garantita - nessuno è andare contro sè stesso. A meno che non faccia una confessione. Gesù sta dicendo che non può dare una testimonianza a sè stesso, perchè l'imputato in un processo è attendibile se confessa la sua colpevolezza non se dice che è innocente. Gesù ha risposto in maniera molto corretta e molto rispettosa e atta ad incanalare verso il bene e la verità qualora avesse trovato una persona aperta: hai già deciso come stanno le cose o vuoi sapere la verità? Se vuoi sapere la verità chiama a testimoniare coloro che hanno sentito (dice Gesù) ciò che ho detto. E si becca lo schiaffo. Gesù ci insegna che Nostro Signore ci mette nella possibilità di capire e di ragionare purchè si abbia il cuore aperto e secondo questo stile deve caratterizzare anche noi, quando qualcuno ci attacca e ci aggredisce, noi umilmente proviamo, subiamo un sopruso - ma non si risponde male e ce lo teniamo - però fa notare a quel cortigiano che ha fatto un sopruso. I figli di Dio si difendono in maniera pacifica ma si difendono. Oltre al fatto che cercano di far capire che stanno sbagliando e cercano di far capire ai propri persecutori che stanno agendo in modo sbagliato e gratuito.
"..25Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». 26Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». 27Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò..."
La seconda e terza negazione avviene a casa di Caifa.
Tutto quello che dicono gli altri evangelisti, l'interrogatorio tra Caifa e Gesù ecc... - san Giovanni fa silenzio. San Giovanni ci dà molti dettagli che altri non ci danno. I farisei non entrano nel pretorio per celebrare la Pasqua, però sporcarsi le mani del Figlio di Dio questo non contamina la Pasqua - fa notare san Giovanni. Pilato ha fatto condannare un'uomo innocente - peccato grave - però come Gesù fa notare che chi lo ha consegnato nelle sue mani ha compiuto un peccato più grande del suo. Il pagano non poteva sapere chi era, loro dovevano sapere chi era e non avevano nessun motivo di farlo condannare. Lo scaricano come malfattore, san Giovanni vuol far capire che questa cosa è stata una cosa completamente sballata, gratuita ed infondata.
"...2Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire..." San Giovanni
Se non ci fossero stati i romani, i giudei avrebbero ucciso Gesù senza problemi ma - i romani quando conquistavano un popolo, erano diversi dai dittatori di oggi, non radevano al suolo la civiltà conquistata, loro portavano parte della cultura romana - ti costruiscono le strade, ponti, casa, ecc... ti porto l'ordine romano però le questioni minori le faceva il popolo conquistato ma il diritto di morte era riservato a Roma. E anche qua, il fatto che Israele era stato preso dai romani, questo avvenne perchè si adempisse la parola di Gesù, perchè se non ci fossero stati i romani, Gesù sarebbe morto lapidato e non crocefisso come doveva morire. La morte decisa per Gesù dalla Trinità era la crocefissione. San Giovanni mostrando la divinità di Gesù che non esista a passare attraverso lo scandalo della croce, che dà l'impressione di essere vinta, perchè Gesù è padrone di ciò che sta facendo ma tutto ciò che ha comportato la sua sconfitta era la sua vittoria. La gloria di Gesù non si manifesta solo e principalmente alla Resurrezione ma sulla croce e come muore è proprio l'emblema di questo. Pensiamo a quanto sia attuale questo messaggio per i tempi che stiamo vivendo.
Interrogatorio tra Gesù e Pilato (33-38): Gesù dice a Pilato una cosa del tipo: i giudei hanno detto di me che sono il nuovo re davide cioè una persona che fra poco farà la rivoluzione e vi sbatte (a voi romani) tutti quanti per terra.
"..35Pilato disse: «Sono forse io Giudeo?.."
Reagisce così perchè è stato colpito nel segno. In uno dei vangeli sinottici, Gesù dice a san Pietro che potrebbe pregare il Padre e farsi inviare 12 legioni di angeli...ma come si compirebbe la volontà del Padre? Tutto il quanto il fatto che Gesù non dice mai che è il Messia mentre Giuda si era messo in testa che doveva essere (Gesù) il nuovo Davide. Gli scritti di Maria Valtorta, dice che Giuda ha tradito Gesù perchè (ragionamento di Giuda: se io metto questa persona nella condizione di essere arrestato, dovrà fare un grande miracolo e uscirà allo scoperto, inizierà ad instaurare questo regno ed inizierà a liberare Israele...e Giuda sarebbe dovuto diventare il suo lungotenete e si sarebbe vantato di fronte a Gesù dicendo: guarda come stato bravo, sono io che ti ho messo in queste condizioni tu non ti saresti svegliato). E' una cosa molto possibile. A Giuda ha preso un colpo quando vede Gesù sta venendo massacrato di botte e non reagisce e di conseguenza si è impiccato perchè ha pensato di avergli consegnato un poveraccio. Il Vangelo è aderente alle dinamiche della vita.
"..37Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce»
La verità è qualcosa di oggettivo, certo ci sono le verità di Fede, ma sono comunque verità. Se una persona ricerca sinceramente la verità nel cuore, quella persona se cerca sinceramente la verità, presto o tardi incontrerà Gesù. Perchè quando ne sentirà la voce - se cerca la verità - l'ascolterà. Chi cerca altro - il suo interesse, chi cerca la propria gloria, chi cerca i soldi, i piaceri, il potere ecc... la voce di Gesù non lo ascolta proprio. Ecco perchè lo stile di Gesù è sempre molto pacato. La verità vince sempre, non si impone con la violenza ma con la sua dolcezza soave a chi la cerca. In ogni caso Pilato resta scosso.
Vangelo secondo Giovanni - 19
Questa pantomina della coronazione di spine era stata orchestata sul fatto che Gesù andava a dire in giro che Lui era Re, sulla falsa accusa montata dai Giudei. Alla fine hanno fatto passare il reato di lesa maestà per condannare Gesù.
"..4Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». 5Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!».."
Gesù dopo la coronazione di spine appare come il servo sofferente di Isaia, l'uomo dei dolori che ben conosce il patire. Il secondo o terzo canto del servo di Jahvè. Da tutto questo si capisce che Pilato voleva liberare Gesù, non ha trovato nessun motivo di condanna, e gli ebrei rispondo: devi ucciderlo perchè questo si è fatto figlio di Dio. Pilato ebbe paura, stava dando di matto, rientra nel Pretorio e dice a Gesù dice di dove sei? E Gesù non gli dà risposta. Che cos'è la Verità? E Gesù non risponde, di dove sei? E Gesù non risponde, ti ha già dato l'imbeccata, vedete Dio come fa? Ti mette in condizioni di fare la scelta giusta e dopo ti lascia libero. Non ti dà di più o meno rispetto a quello che ti serve, Pilato avrebbe dovuto lasciarlo libero in base agli elementi già raccolti circa l'innocenza di Gesù. Pilato forse pensa che Gesù sia un'ebete ma poi Gesù risponde:
"...10Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». 11Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande»...."
Gesù a Pilato, lo avrebbe fulminato a seduta stante. Quando molte persone si lamentano con il don per tante brutte situazioni che si vedono dentro e fuori dalla Chiesa. Il don dice: fatti un respiro: ma tu pensi che Dio potrebbe mettere fine a tutto con un semplice movimento della Sua Volontà ammesso che tutto ciò di cui ti lamenti sia vero? Ma tu ci credi che Dio è Dio? Non facciamo i fatalisti o stare a braccia conserte, diamoci da fare ecc.. ma stiamo tranquilli. Il diavolo sta facendo il pazzo ma qualcuno gli ha dato il potere di farlo con fini misteriosi.
"...Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande»
Pilato è un pagano, loro no, loro sono ebrei, avrebbero dovuto ben capire chi sono io (Gesù).
"..Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare»
Follia delle follie, Cesare lo avrebbero fulminato a seduta stante.
"..20Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco..."
La Chiesa ha parlato tre lingue: due pro tempore e una che rimarrà fino alla fine del mondo anche se è andata un pò in disuso. In ebraico, perchè ci ha parlato il Fondatore e la prima comunità giudaica cristiana. Poi la Chiesa ha parlato in greco - i primi due concili sono stati fatti in lingua greca - la prima grande espansione la Chiesa l'ha avuta in Grecia nonostante ci fosse già il Papa a Roma. Dopodichè ha iniziato a parlare in latino e noi cattolici siamo cultori del latino che rimane la lingua sacra e ufficiale della Chiesa. Per chi conosce l'ebraico, latino e greco, leggere testi sacri originali è il top, leggere l'AT in ebraico, il nuovo testamento in greco e poi leggere la vulgata - traduzione ufficiale della Chiesa ti dà una ricchezza e profondità meravigliosa. Le lingue volgari passano. La lingua parlata era l'aramaico ma la Bibbia è stata scritta in Ebraico che era lingua sacra anche nell'antico testamento, il greco biblico è diverso dal greco parlato e il latino è una lingua morta. Importantissimo queste cose, la Rivelzione non cambia, è strutturata è quella e non muta.
"..23I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. 24Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte. E i soldati fecero così..." solo san Giovanni nota questa cosa (salmo 22, 19)
"..25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. 26Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». 27Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé..." Cleopa la moglie del fratello di san Giuseppe
La seconda volta che Gesù chiama la Madonna donna come alle nozze di Cana e qua: ecco tuo figlio, quel figlio che fu partorito senza dolore, e san Giovanna rappresentava i figli nati nel dolore. San Giovanni prese la Madonna tra le sue proprie cose più preziose e la morte di Gesù.
"..28Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». 29Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito..."
La Redenzione è compiuta, la Volontà del Padre è compiuta.
"..35Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 37E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto...."
Il vero agnello sarebbe morto senza nessun osso spezzato (si veda nell'Esodo il divieto di rompere le ossa all'agnello pasquale)
CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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