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Il bene dei beni: la vita eterna

La speranza secondo san Tommaso d'Aquino, nel catechismo di San Pio X e nel catechismo della Chiesa cattolica. Il bene arduo della beatitudine è l'oggetto proprio della speranza. La speranza come desiderio e attesa. Guardarsi dalla dalla misericordia. Le condizioni necessarie per ottenere il Paradiso. Ciclo di catechesi "Vizi e virtù", nona puntata, Lunedì 20 Dicembre 2021

Quello che succede al Natale ci ha dato speranza e c'è sempre speranza. Da quando il Verbo si è fatto carne e ci ha messo a disposizione tutto quello che c'è di buono e di santo - basta solo andarlo e prendere e farne buon uso - questo basterebbe ad avere una vita meravigliosa, stare profondamente rasserenati e tranquilli nel cuore. San Tommaso d'Aquino, quando parla delle virtù, sulla speranza dice: lui spiega che una virtù viene detta teologale che ha Dio come oggetto al quale aderisce - fede, speranza e carità non possiamo acquisirle da soli ma ci vengono date nel battesimo. Uno può aderire per l'oggetto medesimo o per raggiungere altre cose tramite quell'oggetto. La carità fa aderire a Dio stesso, unendo a Lui l'anima con l'affetto dell'amore. Chi di noi prova affetto profondo verso Dio? Dio è un fuoco divoratore - dice la Sacra Scrittura - Gesù lamenta negli scritti di Luisa - primo volume - l'abbandono delle creature. Oggi pensiamo alla carità molte volte solo con il soccorrere il prossimo e non pensiamo quasi mai a Dio. Una virtù - e quindi una persona può aderire direttamente all'oggetto - questo è il compito della carità. La Speranza e la Fede ci fanno aderire ad un principio dal quale derivano dei beni, che sono la conoscenza della Verità e il conseguimento della Beatitudine. Dio è fonte per noi di beni immensi. Non dimentichiamo mai che le verità di Fede per noi sono più sicure delle verità matematiche, fisiche, geometriche, chimiche ecc... la questione di Galileo era quali sono le verità più certi che esistono: Galileo diceva che le cose più certe sono quelle misurabili perchè quelle di fede io non le vedo e non le posso dimostrare, mentre quelle che dipendono dalla sperimentazioni scentifica sono verificabili. La dimostrazione delle fede è la verità di Dio che è molto superiore all'incontrovertibilità ai fenomeni terreni verificabili. La speranza ci fa adere a Dio quanto principio della stessa bontà. La fede ci fa conoscere Dio e la speranza ci fa tendere a Dio e la carità ci unisce a Lui e in modo perfetto nell'altra vita in Cielo. Le ali della speranza ci aiutano a tendere al Cielo. Magari riuscissimo a tenere lo sguardo e fisso al Cielo. Una persona che ha in sè radicato il senso della speranza non vede l'ora di staccarsi dalla terra, si rende conto che questa terra è un'esilio. Ce l'hai il desiderio di vedere Gesù e di andare al Paradiso? Quanto ci tieni a vivere i giorni del Natale come un rinnovato incontro con il Signore e quanto ti stai facendo distogliere da altro?

La vita eterna che consiste nella fruizione di Dio medesimo. Questa beatitudine eterna - come spiega san Tommaso - è un bene arduo, significa che non è che tutti vanno quanti in Paradiso. In Paradiso ci vanno soltanto quelli che compiono le buone opere per andarci. E per compiere tali opere, bisogna crederci (ci vuole la speranza, fede e carità), ma queste tre virtù si vedono abbastanza languere e se sono così scarse, siamo così sicuri che vanno tutti in Paradiso? San Giovanni Battista diceva: non state tranquilli perchè avete Abramo per Padre, oggi si dice che Dio è Misericordia. E' vero che molti oggi non compiono le opere sante, però c'è la Misericordia - san Tommaso non è tanto d'accordo perchè il Paradiso è un bene arduo: Dio ha aperto le porte ma ce lo vuole dare anche come ricompensa delle nostre buone opere, come premio della nostra feeltà a Lui e lotta contro il peccato, per avergli detto di no (al peccato) anche quando è provocante ed allettante. Già le cose che riguardano il Cielo non sono così poche ed evidenti, figuriamoci quando queste cose sono fumose e non determinabili bene. Invece bisogna sapere cose poche essenziali ed averle chiare nella vita e non in maniera confusa ed indistinta.

La Speranza è la virtù dell'attesa. In molti si chiedono quando finirà questo tempo cupo siamo vivendo, e finirà. Bisogna vedere quanto e come finirà. I figli di Dio sono tranquillissimi, nella peggiore delle ipotesi finiranno quando ci sarà il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria tra sofferenze. Ma la nostra attesa è attesa di qualcosa che è certo, Dio ci libera dal male e ci darà il Paradiso se lavoriamo tutti i giorni per ottenerlo. La speranza muove il cuore. Laddove è il nostro tesoro là sarà il nostro cuore. Nella prova conosco ciò che c'è nel mio cuore. Dov'è il mio tesoro? Dov'è il mio cuore? Non possiamo che qualcuno risponda al nostro posto, dobbiamo chiedercelo. Vivi sulla terra con il cuore già in Cielo amando la vita terrena per crescere in santità e per procurarci un'eleveto grado di gloria in Paradiso. Ma la vite terrena non è un'assoluto. Nessuno si vuole suicidarsi e non deve mettere a repentaglio la propria vita terrena innescando dei suicidi indiretti - chi fuma come un turco e muore prima del tempo per tumore o per ictus o altre malattie causate dal fumo - è tutto ok? Come si presenterà davanti a Dio? Una persona che diventa obesa e muore per problemi legati al cuore... te l'ha ordinato il medico di diventare obeso? Noi abbiamo una grande custodia della nostra vita corporale ma non è un'assoluto. Dio ha promesso ai suoi servi la vita eterna, non a chi suo servo non è. Dio non ci farà mai mancare nessun tipo di aiuto. Le idee malsane di misericordia servono solo a riempire l'inferno come quello che al don accennava prima: Dio mi porta lo stesso in Paradiso anche se non compio le opere di misericordia. C'è libertà di pensiero e nessuno è costretto a pensare altro però c'è anche un pensiero vero e falso. Questo pensiero è pericoloso e falso. Dio la misericordia la ha già messa in atto, perchè è misericordia aver aperto le porte del Paradiso perchè erano chiuse per noi, è misericordia darci le grazie che ci servono, è misericordia averci dato la Chiesa, i sette sacramenti e tutto quello che possiamo desiderare per raggiungere lo scopo. E' fedele il Signore, percui se lo serviamo con tutto noi stessi, la promessa la manterrà. Per andare in Paradiso occorrono tre condizioni: La grazia di Dio, l'esercizio delle buone opere e la perseveranza nel santo amore verso di Lui fino alla morte. La grazia di Dio, quando Dio è con noi? Alla Madonna viene detto che il Signore è con Lei? Nell'annuncio dell'Angelo viene detto prima che la Madonna è piena di grazia e siccome è piena di grazia, - le grazie ricevute vanno custodite ed impiegate - pensiamo alla parabole dei talenti e del peccato originale: La Madonna ha trafficato la grazia al massimo livello possibile ogni giorno. La prima cosa che conta: non stai in grazia di Dio se non preghi e non ricevi i sacramenti. Non basta dire qualche preghiera a casa propria - al don lo fermano delle persone che dicono: non vado a Messa ma prego a casa mia, vado in Chiesa ad accendere qualche candela - ma non gli passa per l'anticamera del cervello che questa non è preghiera. Se tu non stai in grazia le buone opere non le compi. Lo diceva sia San Tommaso d'acquino ma anche sant'Agostino e se fai qualcosa di buono quello non merita la vita eterna. Meritano la vita eterna solo le opere compiute stando in grazia di Dio, animate dalle virtù cardinali e teologali. Meritano beni temporali le opere buone temporali ma Dio non ti dà il Paradiso. Qual'è la cosa principale da farsi per difendersi da ogni male? Andare a cercare rimedi umani? Rivolgersi a chi ci possa liberare dal male in modo umano? Tutto questo? Certo che le problematiche umane che si possono risolvere con modi umani si possono fare - un 'intervento medico - ma stare in grazia di Dio lo stesso. Perchè il male non ci prenda o ne usciamo, la prima cosa da farsi è sempre stare in grazia di Dio. Magari si deve fare altro, la salvaguardia della salute è nostro compito, non esponiamo il corpo dai comportamenti nocivi ecc.. e dobbiamo prendercene cura. Ci sono cose anche naturali che potenziano il nostro patrimonio difensivo che Dio ci ha donato. Ma la prima cosa è la Grazia di Dio anche per le vicissitudini temporali. Farà morire di fame il Signore un suo servo fedele? Non gli provvederà il cibo necessario? Dio esiste o no? Tanti santi non hanno dimostrato che la Provvidenza esiste? Non va sfidata, ordinariamente dobbiamo provvedere alle nostre necessità, la manna è arrivata solo nel deserto - ma in caso di necessità ti pare che Dio ti faccia morire di fame? Padre Pio chiedeva la perseveranza e il Concilio di Trento ha affermato che la perseveranza è una grazia che il Signore concede ma noi dobbiamo chiedere umilmente. Nessuno di noi pensi che rimarrà fedele fino alla fine. Il don da prete (ha ormai 50 anni), dai 50 anni, da cui 17 passati da sacerdote, si inizia a vedere chi ha perseverato nel cammino e chi si è smarrito. Ci sono smarrimenti brutti e totali e ci sono le perdite parziale. Ma che sono passate da uno stile di vita abbracciato in un certo momento ed impegnato ad uno stile di vita rilassato. Perchè poi le bordate arrivano e c'è il logorio del tempo. Pensate una persona che si mette in testa di fare il digiuno il mercoledì e il venerdì, si è capaci di fare digiuno fino alla fine della propria vita e non solo due o tre anni? Il don ha conosciuto tanta gente che è partita alla grande e poi si è fermata. Prima ci si ferma e poi bisogna vedere fino a che punto si torna indietro.

La Speranza si perde ogni qualvolta si perde la fede e in particolare per i peccati di presunzione o disperazione. La presunzione di salvarsi senza meriti e la disperazione della salvezza, quest'ultimo è il peccato formalmente contrario alla virtù della speranza, cioè pensare che io non mi salverò mai, troppo grande è il mio peccato per il perdono (Caino e Giuda). Questo non è verò, perchè è una bestemmia contro Dio, Dio ci vuole portare il Paradiso, è chiaro che ci dobbiamo mettere del nostro ma ci aiuterà e ci perdonerà. Oggi è molto più diffusa la presunzione di salvarsi senza meriti, in Paradiso non si entra senza l'abito nuziale, ricordiamo la parabola di quello che entra al banchetto senza l'abito nuziale. E il padrone del banchetto gli dice: chi ti ha fatto entrare qua dentro? L'abito nuziale è (libro dell'Apocalisse ) - le vesti bianche sono le opere giuste dei santi. Senza la vesta bianca in Paradiso non si entra. E' inutile dire Misericordia perchè già il fatto che le porte del Cielo sono aperte perchè se Gesù non fosse morto in croce, in Paradiso non ci entrava nessuno. Il compimento oggettivo della redenzione sono la condizione indispensabile del Paradiso. Dopo il peccato originale le porte del Paradiso erano chiuse e nessuno poteva riaprirle tranne Dio fatto Uomo. C'è anche la Misericordia di chi dice io non ce la faccio, Dio ti dà le grazie necessarie: preghiera e sacramenti e fatti bene tutte e due, e se hai queste farai le opere buone e Dio ti darà il Paradiso. Oggi c'è una moda del riformulare in maniera qualunquistica e in maniera pericolosa le verità di fede. Perchè noi le verità di Fede le riceviamo ma non sono manipolabili a nostro piacimento.

1818 La virtù della speranza risponde all'aspirazione alla felicità, che Dio ha posto nel cuore di ogni uomo; essa assume le attese che ispirano le attività degli uomini; le purifica per ordinarle al regno dei cieli; salvaguarda dallo scoraggiamento; sostiene in tutti i momenti di abbandono; dilata il cuore nell'attesa della beatitudine eterna. Lo slancio della speranza preserva dall'egoismo e conduce alla gioia della carità. CCC

La Felicità si trova in Dio, beatitudine si traduce in pienezza di felicità. Noi non possiamo immaginare la felicità del Paradiso. La felicità non si trova nei piaceri, nel fare il sesso sfrenato con chiunque, nell'avere una montagna di soldi, non si trova nel comandare sul prossimo, nell'avere il potere ecc... tutti coloro che hanno il potere devono stare molto attenti, perchè l'esercizio malsano del potere, l'abuso, ecc.. angariare i sottoposti....dall'altra parte non pensi che il Signore non ti chiederà conto di ciò che hai fatto? Chi si trova in alto - vale per tutti - nel piccolo si sperimenta qualcosa. Il potere non è la felicità. Il potere è un carico enorme che impone necessariamente di aumentare i tempi di preghiera come faceva Salomone. Non si deve imporre al prossimo di imporre le idee altrui. Si parla della Chiesa in riferimento del Papa di turno, la Chiesa di San Giovanni Paolo II, di Benedetto, ecc.. la Chiesa è di Nostro Signore non è di nessuno, chi rappresenta in modo sommo Gesù in terra porta sulle spalle enorme. I vescovi dicono ai parroci di non crearsi una parrocchia a propria immagine e somiglianza ma di creare una parrocchia ad immagine di Dio e far crescere in quella parrocchia la Chiesa e non le tue idee. E varrà per tutti. I personalismi non hanno nulla a che fare con la visione cattolica della Chiesa. Certo che le singole persone possono far passare il Signore ma non arriviamo a dire la Chiesa di.....dovrebbe essere solo la Chiesa di Gesù, perchè non è di nessun'altro la Chiesa.

Quante persone sono scoraggiate? Spera nel Signore e sii forte. Se siamo scoraggiati è perchè la virtù della speranza è piccina, abbiamo certo bisogno di un'aiuto anche umano. Un ministro di Dio dev'essere una persona di speranza. Guai ai sacerdoti che non infondono speranza. La Speranza viene dal Signore e i don sono uomini di Dio. Dio è fedele alle sue promesse e non comandano altri.

"...sostiene in tutti i momenti di abbandono..."

Guai a chi sostenie che Dio lo abbandonato. Siamo noi gli abbandonatori di Dio, non Lui. Lui non abbandona mai nessuna, Gesù ha sentito in sè l'abbandono del Padre proprio perchè nessuno si sentisse mai abbandonato. Chi prova il sentimento dell'abbandono sappia che si trova sotto l'influsso diretto e formale del diavolo, Dio non abbandona mai i suoi figli più cattivi fino alla fine. Poi se una persona vuole dannarsi Dio si ferma.

"...dilata il cuore nell'attesa della beatitudine eterna..."

La vita terrena è un dono che Dio ci ha dato per compiere la sua volontà, per adempiere alla missione che io svolga sulla terra, per moltiplicare le opere buone...ma fino a quando Tu vorrai. Mi chiamerai questa notte? Fiat. Tra 60 anni? Il dilazionare il momento di sorella morte - se è volontà di Dio si accetta - noi non vediamo l'ora di andare in Paradiso.

"...Lo slancio della speranza preserva dall'egoismo e conduce alla gioia della carità...."

Noi viviamo con il sorriso sulle labbra e con la gioia nel cuore, questa non ce la toglie nessuno, le cose intorno a noi non ci fanno nè caldo nè freddo da un punto di vista di gioia e crescita in tutto ciò che è bello e santo.

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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