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San Girolamo: la verginità era lo stato di natura dell'uomo

La verginità come condizione originaria dell'uomo e della donna negli scritti di san Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa, uno dei quattro pilastri della patristica latina. Ciclo di catechesi "Il peccato originale. L'origine di tutti i mali", decima puntata, Martedì 21 Dicembre 2021

ATTENZIONE, DATO CHE SI LEGGENO DELLE OPERE NON TROVABILI IN RETE (E/O COPERTE DA COPYRIGHT) QUI VERRANNO PRESI APPUNTI SUI COMMENTI DEL DON - tipo Rodolfo Barontini La dimensione sessuale dopo il peccato originale: Una nuova, ma antica, ipotesi teologica.

San Girolamo assieme a sant'Ambrogio è uno dei 4 pilastri della Chiesa latina ed anche lui su questo tema (il peccato originale) ha degli spunti. E' importante capire che cose che di fronte al nostro occhio contemporaneo possono apparire grosse, dobbiamo prendere atto di questo senza mettere le mani avanti o uscircene con qualche sproloquio o critica o considerazione che non tiene conto che questi che parlano sono dei mostri sacri, sono colonne della Chiesa e se vediamo affermazioni che destano stupore, dobbiamo dire: ah, se lo dice lui, che cosa possiamo pensare? Dobbiamo regolarci in questo modo.

San Girolamo nacque a Stridone (confine tra Dalmazia e Pannonia), ca. 347 - Betlemme, 420) andò a Roma e ricevette il battesimo in età adulta. Fu, tra le altre cose, l'autore della traduzione della Bibbia chiamata Vulgata che fu per parecchi secoli la versione ufficiale sia della parola scritta che della preghiera. Il breviario romano prende i salmi dalla Vulgata. Il concilio di Trento ha sancito la venerabilità di questa traduzione facendola diventare ufficiale. San Girolamo, per quanto oggi ci siano una montagna di studi e di informazioni che nel passato non c'erano, san Girolamo era un pozzo di scienza e sapeva l'Ebraico ecc... e ha fatto un lavoro straordinario. Stiamo di fronte a un personaggio del genere e ha vissuto gli ultimi anni a Gerusalemme.

Ci sono diverse fonti da scandagliare e la prima è la lettera ad Eustochio, è in realtà un nome femminile, era una nobildonna romana giovane che faceva parte come figlia spirituale di san Girolamo, molti sacerdoti avevano una cerchia di figlie spirituali devote ed era molto diffuso. Si sa che Padre Pio aveva un gruppo di figlie spirituali formate da lui personalmente e anche Don Dolindo Ruotolo la stessa cosa, è molto diffusa questa tradizione e molte figlie spirituali scelgono di vivere la castità e verginità come scelta di maggiore perfezione.

Dio, quando disse crescete e moltiplicatevi lo disse prima del peccato originale - e quindi alcuni dicono che la riproduzione sessuata era la strada giusta - ma chi l'ha detto che lo fosse nello stato di Giustizia Originale. Molti padri della Chiesa dicono che ci sarebbe stato un'altro modo a noi non conosciuto che avrebbe realizzato ciò. In questa prima battuta bisogna notare che l'accrescimento del genere umano è iniziato dopo il peccato e dopo dall'esilio dall'Eden. Solo dopo il peccato, i progenitori, avendo perduta l'innocenza che consentiva loro di stare nudi senza alcuna vergogna, indossarono tuniche di pelli morto e solo allora iniziò la vita matrimoniale. La prima considerazione: come mai indossano le pelli dopo il peccato originale e prima erano nudi? E' un dato biblico con cui si confronta onestamente si deve confrontare. Queste tuniche di pelli morte sono un classico di alcuni, che considerano le pelli morte come una raffigurazione dello stato di natura decaduto contrapposto allo stato di innocenza e verginità che li avvolgeva prima del peccato. Volo pindarico extracontestuale del don: per chi conosce la serva di Dio Luisa Piccarretta, Gesù dice alla serva di Dio che i progenitori erano nudi, non nel senso nel quale intendiamo noi, ma avevano una veste di luce, era il Sole della Divina Volontà che li ricopriva. Con il peccato originale si sono accorti della propria nudità e si sono coperti con queste vesti basse, c'è una correlazione, nel senso di un'elemento comune tra la patristica e ciò che Gesù insegna. Questo essersi spostato di un grado più basso, dalle vesti divine alle vesti umane e a testimonianza eloquente di uno stato di vita perduto. Cosa che i padri avevano intuito.

Anche dopo la procreazione carnale, tutti gli esseri umani nascono vergini, nascono grazie a due che perdono la verginità ma il frutto rinasce vergine. Nella condizione di natura decaduta nella quale stiamo la regola è che per generare figli l'uomo e la donna devono perdere la verginità - tranne la Madonna.

Un'altra opera non è stata tradotta in italiano. Quest'opera è un'opera polemica contro un monaco di nome Gioviniano, questo tizio, nonostante fosse monaco screditava la verginità mettendola sullo stesso piano del matrimonio e ogni tanto in tempi recenti un'operazione del genere sembra essere non troppo rara anche tra gli autori contemporanei i quali sembra che non sempre hanno chiaro che la verginità, nella Chiesa Cattolica, è considerata uno stato di natura eccellente rispetto al matrimonio. Dobbiamo tenerlo presente questo qua. Questo monaco eretico e condannato da un sinodo romano, che non si può dire che il matrimonio sia la stessa cosa della verginità. Qualcuno dice che la consacrazione religiosa è un sacramentale (vero) mentre il Matrimonio è un sacramento e quindi - dato che il Sacramento - ha una natura più eccellente ai sacramentali, dice che il matrimonio sarebbe meglio della consacrazione religiosa. Non si possono dire queste cose se si vuole rimanere in comunione con la Chiesa cattolica. San Girolamo scrive questa opera per dimostrare il contrario ed è dottrina che non è mai stata posta in discussione da nessun autore provato ed ortodosso (nel senso che professa la retta dottrina cattolica). San Girolamo si preoccupa di sottolineare che prima del peccato, i progenitori prima del peccato erano vergini senza alcuna macchia e tale rimasero fino a quando non offesero Dio. La protologia studia qual'era la condizione di Adamo ed Eva prima del peccato originale. Vediamo il nesso causale tra l'unione fisica come conseguenza della colpa d'origine. Il celibato dei sacerdoti non deve essere per nessun motivo toccato e guai se fosse toccato. Sarebbe la fine.

Già nell'AT, nonostante che non esistesse la verginità e gli adetti al sacro, ci sono dei passaggi che indicano che in prossimità del culto è necessaria l'astinenza. Esodo: quando il popolo sta per accostarsi al monte, Mosè chiede al popolo di astenersi dalle mogli per tre giorni. Perchè questo? Che motivo c'è? Se fosse tutto a posto che motivo ci sarebbe? Il sacerdote disse a Davide che fuggiva, - Davide, che fuggiva, chiese al sacerdote il permesso di mangiare i pani che dovevano essere offerti a Dio - sì, purchè siano pure da donne.

1 SAMUELE 21: ".. 5Il sacerdote rispose a Davide: «Non ho sottomano pani comuni, ho solo pani sacri per i tuoi giovani, se si sono almeno astenuti dalle donne». 6Rispose Davide al sacerdote: «Ma certo! Dalle donne ci siamo astenuti dall’altro ieri. Quando mi misi in viaggio,..." / se non fossero stati puri da donne il sacerdote li avrebbe fatti morire di fame.

La purezza del corpo di Cristo. Riportando questi episodi, vuol dimostrare l'incompatibilità tra l'unione carnale e il culto a Dio già nell'AT. Parliamo del celibato ecclesiastico: per capire bene alcune cose, molte pensano che il celibato si deve conservare e non perdere perchè il sacerdote deve restare a servizio pieno della Chiesa, della comunità, della diocesi ecc... quindi se avesse la famiglia è chiaro che se avesse un figlio malato e la moglie che è fuori per lavoro, come fa a dare l'unzione ai malati se deve assistere suo figlio? Quindi è bene che il sacerdote mantenga il celibato ecclesiastico, ma è tutto qua? Il problema è che non è solo questo, ma il problema è che già nell'AT è sancita l'incompatibilità tra servizio diretto di Dio e congiunzione carnale. L'essere sposati - anche dentro un sacramento - e celebrare la Messa si può fare o no? E' solo un fatto di maggior utilità funzionale, un fatto funzionale per ragioni di estrema necessità potrebbe cambiare ma se si tratta di un fatto più profondo e radicato quella cosa non si può toccare, pur essendo di per sè una legge della Chiesa. Non è di diritto divino, non è condizione di validità di sacramento. Una persona sposata può diventar prete, tanto che in oriente ci sono preti sposati ma Dio vuole una cosa del genere? Non sempre il discorso sulla volontà di Dio si gioca sul fatto che sia un peccato o no, ma una cosa che non è peccato - in certe circostanze, Dio la vuole? Dentro il Matrimonio non è peccato la congiunzione carnale, ma però Dio vuole che una persona che è addetta al suo culto viva questa cosa pur non essendo peccato prima di rendere culto a Dio in forma sacerdotale e ufficiale? Di per sè non sarebbe peccato ma Dio non la vuole. Non sempre l'alternativa è tra il peccato e non peccato, si possono fare gli esempi più svariati: come ci si accosta alla Santa Comunione? L'uso o non uso di certi abiti (rivolto più alle donne) o di certi accessori come trucchi, oggi vale anche discorso analogo per l'abito di un sacerdote o di un consacrato. E' peccato nell'attuale disciplina ecclesiastica se un sacerdote si mette il clerygman e non la talare (divisa ufficiale della Chiesa), certamente no perchè il clerygmen è consentito, ma pur essendo consentito è questa la cosa che Dio gradisce di più? Il don ha sentito dire dalla Madonna alle tre fontane (Bruno Cornacchiola) che l'abito più gradito al Cielo è l'abito talare. Abbiamo noi a cuore di fare ciò che è più gradito al Cielo o rimaniamo al peccato o non peccato? Su tante cose farsi attenti, pregarci sopra ed imparare ad ascoltare ciò che Dio ci dice in coscienza, se la coscienza ci avverte, perchè si è raffinata, che se una cosa - che pur di per sè stessa non è intrisecamente malvagia - Dio non la gradisce o predlisce, tu che fai? Capiamo le implicanze che sono inserite in questi discorsi.

Come mai San Giovanni era l'apostolo prediletto di Gesù? Gesù faceva preferenze arbitrarie? Secondo il santo perchè rimase vergine, la verginità come condizione che ti mette in una condizione oggettiva d'amore da parte di Gesù. Sul petto ci si è messo san Giovanni e san Pietro ha chiesto a san Giovanni chi tradiva Gesù, alla resurrezione san Giovanni fa entrare Pietro per primo e a differenza dell'altro, san Giovanni credette. L'occhio del Vergine. Chi è rimasto sotto la Croce? Giovanni? Questi sono dati oggettivi e non soggettivi. Quando Gesù appare sulla sponda di Tiberiade, chi è che riconosce il Signore? Giovanni? Il vergine rimane con Cristo e il suo passaggio con Cristo è la dormizione (dice San Girolamo). La Vergine per antonomasia non è morta. San Girolamo dimostra che il privegio di cui ha goduto San Giovanni non è un capriccio di Gesù ma c'è una condizione oggettiva di predilizione che Gesù vuole dai suoi ministri ed amino la verginità. Nel libro dell'Apocalisse ci sono vergini che non si sono contaminati con le donne ma sono verginbi e seguono l'agnello dovunque vada. Alcuni hanno affermato che la verginità è una barriera contro la morte (san Gregorio di Nissa e anche san Giovanni Crisostomo) e che la morte si infrange contro la verginità come un'onda contro una scogliera e il passaggio all'altra vita è solo una dormizione. E per San Girolamo sembra che sia l'atto coniugale di per sè stesso legato alla corruzione, proprio perchè posto in essere dal peccato d'origine. Ma San Girolamo non condanna il matrimonio ecc.. ma afferma ciò che abbiamo detto.

San Girolamo non ribadisce l'ipotesi che ipotizza un'altra modalità di riproduzione in assenza del peccato, non ritiene di pronunciarsi ma dice di riflettere su ciò che è accaduto: le cose che non sappiamo è inutile scervellarsi, quello che risulta dalla Sacra Scrittura è una cosa molto semplice: che dopo il peccato originale Adamo conobbe Eva. Avviene dopo. Sarebbe potuto avvenire prima, ma non è avvenuto prima. L'evidenza biblica ci dimostra che i due nel Paradiso terrestre rimasero vegini ed una volta usciti si accoppiarono. Che vogliamo fare? - La Sacra Scrittura parla dell'unione tra Adamo ed Eva dopo il peccato originale e non prima e quindi si può pensare che il Paradiso non ha accolto le nozze in questo senso, le nozze sono venute sulla terra. Ciò che i progenitori non fecero in Paradiso, lo fecero sulla terra e dopo il giudizio divino. Che in base a tutte queste considerazioni anche per San Girolamo si può e si deve ritenere che l'unione fisica non rientrasse nella volontà di Dio. La riproduzione come la conosciamo fa parte del piano B e non A.

CICLO DI CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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