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La speranza è la virtù dei forti

La speranza in san Tommaso d'Aquino e nel Catechismo della Chiesa Cattolica. Ciclo di catechesi "Vizi e virtù", decima puntata, Lunedì 27 Dicembre 2021

Gesù Cristo è l'oggetto prima della nostra speranza. Questa virtù è meravigliosa, fortemente unitiva, ci fa spuntare le ali e ci fa librare dalla terra in Cielo, ci fa vivere con l'anima già in Cielo pur rimanendo sulla terra e non vivendo da alienati ma avendo il timone fisso, chi è radicato nella Speranza è assolutamente più stabile di una roccia incrollabile. In questo momento storico che stiamo vivendo e vivere nella Speranza sia quanto più importante di quanto ci possiamo regalare. Non ci sono virtù teologali se non c'è vita di grazia, ecco perchè la Vita di Grazia deve essere oggetto della nostra cura ed attenzione primaria; sacramenti, eucarestia, comunione, confessione e preghiera tra cui il Rosario. Gesù ha affidato Maria Santissima a Giovanni ed avrà imparato molto bene che cos'è la vera devozione alla Madonna. Alcune considerazioni di San Tommaso d'Aquino sulla speranza. La speranza è un bene, ci proietta in Paradiso, noi puntiamo al futuro, noi non siamo stati fatti per il Pianeta Terra, la nostra vita non è quaggiù. Noi ci crediamo e viviamo a questo? La speranza ci fa vivere in Cielo pur stando in terra, una persona che vive fortemente nella speranza anela alla vita eterna, posso stare 150 anni sul pianeta terra - se Dio vuole, per compiere la missione che mi ha affidato, per fare qualcosa per la Sua gloria? - però se avessimo già finito, magari. Provate a pensare: se mi/ti dicessero che ci rimangono due giorni di vita, che cosa penso? Bene futuro..il Paradiso. E' un bene anche arduo, lo definisce San Tommaso. Non vanno tutti in Paradiso perchè Dio lo rende accessibile a tutti, Gesù si è fatto uomo per riaprirci le porte del Cielo. Ma Dio sottopone ed approva i suoi Figli e non dà i suoi beni se non a chi si dispone a riceverli. Come mai Gesù ha affidato la Madonna a San Giovanni e non ad altri Apostoli? Perchè San Giovanni era l'unico apostolo che "meritava di vivere con Maria", quando parliamo di meriti - in senso strettissimo non meritiamo nulla davanti a Dio, tutto quello che noi abbiamo lo abbiamo ricevuto. Ma in senso lato, quello che noi ci mettiamo e come noi facciamo crescere la grazia di Dio, questo conta. In Paradiso ci va chi osserva i Comandamenti e la Parola di Dio, se non l'ha fatto eventualmente chiede perdono prima di morire. Il Paradiso è un bene arduo ma è un bene possibile, è difficile come la vita cristiana. La vita cristiana è bella - diceva Padre Pio - però è un pochino difficile perchè richiede tante cose. In questi tempi dove c'è lo spauracchio perpetuo della possibilità della morte corporale,...è tutta questa grande tragedia per noi Figli di Dio? O la grande tragedia che si arriva a questo appuntamento del tutto impreparati e sprovveduti e rischiando non la morte corporale, ma la dannazione.

Quando andiamo a letto alla sera, che pensiamo? Pensiamo evviva manca un giorno di meno, anche se dovessi vivere 100 anni? Lo sappiamo che siamo stati creati per godere il Paradiso? Tutto quello che attraversiamo sul pianeta terra e il Signore vuole che passiamo per questo passaggio, quando una persona ha una grande virtù concorre tutto lì; tutto ciò che aiuta nel mio cammino verso il Cielo lo tengo e tutto ciò che mi ostacola, lo lascio. E' zavorra, non mi interessa e non so che farmene. La virtù teologale della speranza partecipa della Fede. La Fede non ammetta dubbi quando è Fede, una fede che ha dubbi non è fede. La grande problematica del caso Galilei non è che la Chiesa è antiscentifica, non è così semplice, il problema di Galileo era che diceva: siccome che è evidente che dimostrare che 2+2 fa 4 e tu non puoi dire nulla, una verità di fede non ha mai questa caratteristica quindi si trova su un livello inferiore a quello della scienza. Non è così, è più facile che 2+2 faccia 5 che non che Dio non sia Trino. La fede divina cattolica non si basa sull'incontrovertibilità razionale e scientifica ma su Dio. La Speranza partecipa della pienezza della fede. La speranza ti porta già in Paradiso. Non è argomento di discussione che la vita terrena è un passaggio, dove io devo arrivare al bene arduo che è il Paradiso carico di meriti e più me lo godrò il Paradiso. Dio è Giusto, non punisce solo nel punire i cattivi ma premia i buoni in proporzione di quello che hanno meritato. La speranza - il Paradiso, che Dio non mi può abbandonare, la speranza si interseca con l'abbandono a Dio, c'è un momento di prova e difficile, Dio non mi può abbandonare. E non mi lascia solo e non mi mancherà di ciò che mi è necessario alla vita del corpo e dell'anima. Vangelo San Matteo capitolo 6. La Fede, Speranza e la Carità,....le persone della Santissima Trinità sono distinte ma sono un'Unica Persona e le azioni che fanno le fanno sempre congiuntamente insieme, quando c'è una fede vera è sempre accompagnata dalla Speranza e Carità. Devo pensare che Dio non mi darà le grazie sufficenti per compiere il mio dovere? Sono io che devo pensare a non sprecare le grazie. Capite come fa campare bene la speranza e una persona radicata nella speranza non ha bisogno di appigli umani o di votarsi a qualche santo. E la speranza ci aiuta ad incoraggiare il prossimo e non ci fa mendicare dal prossimo.

Questa virtù causa nell'anima che chi la possiede si infervora ad amare Dio ed ad osservarne i comandamenti - san Tommaso d'Aquino. La speranza fa aderire a Dio in quanto principio della perfetta bontà. Stare con Dio. San Tommaso dice ancora che c'è un dono dello Spirito che asserisce alla virtù della speranza che è il santo Timore di Dio. C'è un timore servile, si ha di Dio un senso di riverenza e soggezione che può sfociare nella paura perchè si teme la Giustizia di Dio, la pena che Dio commina a chi opera il Male e c'è il timore filiale che teme di dispiacere a Dio e lo si riconosce da due atti: la riverenza verso Dio - si vede da come uno prega, come tratta le cose sante, come partecipa alla Messa - e al tempo stesso il timore o terrore di separarsi da Lui. Di cosa hai paura? Di nulla, tranne di separarsi da Dio - dovrebbe essere la risposta. Puara della morte? Della sofferenza? Nessuna paura, nessuno di noi si diverte nel soffrire ma se Dio questo ci chiede nessun problema... paura della persecuzione o della derisione? Oggi per essere cristiani occorre andare sempre più controcorrente. La Sapienza ci consente di giudicare la nostra vita secondo Dio. Figlia remota della speranza passando per il timore di Dio. Le persone non hanno timore di Dio ma del mondo. Il timore di essere derisi, la non accettazione sociale, la perdita dei beni, la perdita dei soldi, la perdita delle proprie posizioni, della propria stima o di posizioni di prestigio. Di chi abbiamo timore? Di Dio o del mondo? Quando uno ha il timore di Dio e deve fare una cosa che è contro tutto il mondo non ha nessun dubbio su ciò che deve fare ed è pronto ad assumersi tutte le conseguenze ma se questo non c'è è un problema. La virtù teologale della speranza ha una virtù delle beatitudine: beati i poveri in spirito, che è particolarmente fine al timore di Dio, la povertà di spirito è affine all'umiltà e l'umiltà è stare al proprio posto. Nel Magnificat, la Madonna dice che sta al suo posto. Siamo tutti poveri uomini, tutto ciò che noi siamo di buono e forse abbiamo di buono e forse facciamo di buono non viene da noi ma da Dio, viene da noi il mare di miserie ed imperfezioni, difetti, quello viene da noi. Ci possiamo fare grandi interiormente o esternamente? Non possiamo dire di fronte alle persone che siamo un nulla....Dio guarda il cuore, tu pensi veramente di essere l'umile? La buona volontà ce l'hanno quelli che pensano usando il cervello. Gloria a Dio non a me.

Il gloria è quella preghiera che cantano coloro che sono umili. Io non sono il Padre eterno, non sono il Re, non sono Signore della terra o dei Cieli, ecc.. tu togli i peccati del mondo e io non mi salvo da solo. Tu che togli i peccati dal mondo, ascolta la mia supplica perchè ho bisogno di te. Non faccio una vita escludendoti o combattendoti. Tu che siedi alla destra del Padre - per conquista - Gesù siede alla destra del Padre perchè come uomo ha meritato il nome che è al di sopra di ogni uomo. (San Paolo nella lettera agli Efesini), per andare in alto in Paradiso o alla destra o alla sinistra di Gesù, per stare vicino al Signore devi essere capace di fare ciò che ha fatto Lui - tipo Padre Pio. E' come negli sport, Messi è un fuoriclasse, ci sono dei fuoriclasse negli sport e anche tra i Santi. Va in Paradiso chi ha la Speranza, chi ci investe. Se una persona si fa 2 digiuni a settimana, sta investendo nel Paradiso. Io sono certissimo che questo gesto ascetico mi sarà ricompensato. Se tu credi che chi arriva casto al matrimonio ha un'autotreno di grazie che non arriva se non ci arrivi vergine. Non solo avrai un'autotreno di grazie (se arrivi casto al matrimonio) ma avrai in Paradiso una corona di gloria, noi non siamo mercenari, non facciamo le cose per poi presentare il conto. I cristiani sono dei grandi investitori sul lungo periodo, il Paradiso è un'investimento sul lungo periodo. Io faccio un'elemosina cospicua, la faccio perchè poi Gesù me la ricompensa in Cielo se la tieni nascosta. La virtù della Speranza non si vede oggi da nessuna parte, le persone non ce l'hanno...la speranza si alimenta dall'humus della fede e se la fede langue la speranza muore. La povertà eroica di San Francesco, così come chi è capace di fidarsi della divina provvidenza che esiste. Se tu stai nell'impossibilità soggettiva di provvedere a te o al prossimo che fai? Sei abbandonato a te stesso? Si va a rubare al prossimo? Esiste la provvidenza o no? La povertà estrema - i Francescani, alcuni sono morti martiri, ecc... ma non sono morti di fame. E San Francesco da quando si è spogliato davanti al padre, non ha voluto più toccare con mano una moneta. Non è che tutti devono fare così, ma queste cose sono l'attestazione della provvidenza. La provvidenza esista. Tu hai la fede? Hai la speranza? Fino a che punto uno è disposto a fidarsi di Dio? Quanto siamo disposti ad investire? I cristiani sono investitori folli, investono tutto sul Cielo e non restano delusi.

La disperazione. Il peccato di Giuda e di Caino, ma anche la presunzione - peccati formalmente diretti contro la Speranza e che sono peccati contro lo Spirito Santo - che disprezza la giustizia di Dio. In Paradiso non si entra senza meriti.

1821 Noi possiamo, dunque, sperare la gloria del cielo promessa da Dio a coloro che lo amano91 e fanno la sua volontà.92 In ogni circostanza ognuno deve sperare, con la grazia di Dio, di perseverare sino alla fine93 e ottenere la gioia del cielo, quale eterna ricompensa di Dio per le buone opere compiute con la grazia di Cristo. Nella speranza la Chiesa prega che « tutti gli uomini siano salvati » (1 Tm 2,4). Essa anela ad essere unita a Cristo, suo Sposo, nella gloria del cielo: « Spera, anima mia, spera. Tu non conosci il giorno né l'ora. Veglia premurosamente, tutto passa in un soffio, sebbene la tua impazienza possa rendere incerto ciò che è certo, e lungo un tempo molto breve. Pensa che quanto più lotterai, tanto più proverai l'amore che hai per il tuo Dio e tanto più un giorno godrai con il tuo Diletto, in una felicità ed in un'estasi che mai potranno aver fine ».94

Noi possiamo, dunque, sperare la gloria del cielo promessa da Dio a coloro che lo amano e fanno la sua volontà.... chi non ama Dio e non fa la sua volontà, ha ben poco di cui sperare.

La perseveranza finale è una grazia da impetrare, oggi io posso stare qua facendo qualcosa di buono ecc... e domani? E dopo domani? Resterò sempre fedeli fino alla morte? Io posso dire in coscienza davanti a Dio, per quanto sta a me posso dire che mi sembra di stare con Gesù ma nessuno mi assicura che domani cambierò. Magari mi arriva una tentazione di prima categoria o posso rischiare di cadere in un tranello del diavolo e a volte ci si fa male assai.

"...e ottenere la gioia del cielo, quale eterna ricompensa di Dio per le buone opere compiute con la grazia di Cristo...." CCC

Quando sentiamo dire da qualcuno che vanno tutti in Paradiso possiamo dire che il Catechismo della Chiesa Cattolica (non quello di san Pio X) ultimo approvato. Non ci si va in Paradiso senza le buone opere compiute con la Grazia di Cristo. E conclude con:

"1821................« Spera, anima mia, spera. Tu non conosci il giorno né l'ora. Veglia premurosamente, tutto passa in un soffio, sebbene la tua impazienza possa rendere incerto ciò che è certo, e lungo un tempo molto breve. Pensa che quanto più lotterai, tanto più proverai l'amore che hai per il tuo Dio e tanto più un giorno godrai con il tuo Diletto, in una felicità ed in un'estasi che mai potranno aver fine ».94 CCC

Chi ha la speranza lotta santamente nella buona battaglia perchè non si lascia intimorire, se c'è qualche ostacolo tra me e il Paradiso io combatto, non sono un'imbelle.

"...Pensa che quanto più lotterai, tanto più proverai l'amore che hai per il tuo Dio e tanto più un giorno godrai con il tuo Diletto, in una felicità ed in un'estasi che mai potranno aver fine ».94

Se i santi potessero avere un desiderio inespresso, per ipotesi starci un desiderio inespresso, sarebbe tornare in terra per fare di più per il Signore, più opere, preghiere e sacrifici, l'unico desiderio che i beati avrebbero. Siccome noi stiamo ancora qua cerchiamo di dare il meglio di noi stessi per poter stare in alto in Paradiso, non per ragioni gerarchiche ma il godimento sarà maggiore. Chi anela a grandi godimenti? I grandi godimenti non stanno qua e non coincidono con quelle porcate che vengono sbandierate come lucciule fallace. I santi ci sputano sopra queste cose perchè hanno a cui pensare.

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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