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Amare Dio con tutto se stessi

La carità nel Catechismo Maggiore di san Pio X: amare Dio con tutta la mente, con tutta l'anima, e con tutte le forze. L'amore al prossimo e il sano e santo amore di sé. Ciclo di catechesi "Vizi e virtù", sedicesima puntata, 14 Febbraio 2022

La volta scorsa abbiamo iniziato a vedere descritta la Carità nel Catechismo Maggiore di san Pio X, la Carità per prima cosa dev'essere l'amore a Dio, non pensiamo subito all'elemosina e nemmeno altri atti di amore fraterno. Ma anzitutto è amare Dio con tutto il cuore, anima, mente e con tutte le forze.

902 D. Che vuol dire amare Iddio con tutta la mente?
R. Amare Iddio con tutta la mente vuoi dire indirizzare a Lui tutti i nostri pensieri.

Che significa amare Dio con tutti i nostri pensieri? E' chiaro che questo non è possibile mantenerlo sempre in atto, però quando si vive nella dv si vive in uno stato di amore ardente (Gesù a Luisa), quando una persona è innamorata il pensiero sta sempre lì. La prima cosa, anche se a noi può sembrare strano, è qualcosa di simile a quando noi siamo innamorati. L'espressione aver perso la testa o quando una persona non capisce più nulla, tu stavi a scuola e seguivi la lezione ma la testa stava altrove, ecc... quando una persona è innamorata anche quando non è possibile stare fisicamente con la persona amata, il pensiero sta sempre lì. Ma mentre un'essere umano non sa e non vede i pensieri dell'amato invece l'Altissimo i nostri pensieri li vede. E lo sa se stiamo a pensare più o meno solo a Lui. Quanta grazia riceverà chi pensa solo a Lui? Cioè penserà a cosa sia gradito all'Altissimo, pensa a cosa il Signore desiderebbe che lui faccia, qual'èla verità su questa cosa, come vede Lui questa situazione? Cosa pensa Lui di ciò che sto facendo? Avere questa connessione di pensieri, vivere sotto l'ombra dell'Altissimo...ogni tanto la Nube (nell'Esodo) tracciava la rotta da seguire altre volte si stendeva sul popolo ebraico come una coperta. La kippah è un bellissimo segno, tra l'altro il clero cattolico lo ha mutuato (zucchetto rosa, viola, rosso o bianco). Cosa indica quella cosetta che uno si mette in testa? Quello esprime che io vivo all'ombra dell'Altissimo, che Lui è sempre con me e la mia testa deve essere consapevole di questa cosa. Sta succendo una cosa che io non capisco, fa niente ma Dio capisce. Se è importante che ci capisca io perchè tu ti aspetti che io faccia qualcosa, illuminami altrimenti se vuoi che io ti offra la sofferenza e basta amen. Noi Dio non lo conosciamo, più tu ami il Signore e più lo conosci e viceversa, l'importante è che sia chiaro che questa, anche in questa terra, sia la nostra prima occupazione. I comandamenti sono cose da fare, prima di altre cose (tipo il lavoro ecc...), il primo comandamento è la prima cosa, viene prima anche degli amori più santi (alla sposa, allo sposo, ai figli, ai genitori ecc..). Chi ama il padre, la madre, il figlio o figlia ecc... più di Me (Gesù) non è degno di Lui. Gesù sta dicendo che l'amore verso di Lui viene prima degli amori più sacri e santi, il fatto che venga prima non è che gli esclude.

903 D. Che vuol dire amare Iddio con tutta l’anima?
R. Amare Iddio con tutta l’anima vuol dire consacrare a Lui l’uso di tutte le potenze dell, anima nostra.

Quali sono le potenze dell'anima nostra? Dal non senso alla vita di Cielo (catechesi del don) ci sono delle sessioni in cui don descrive com'è fatto una persona sulla base dell'antropologia classica, le potenze dell'anima sono le sue capacità inerenti ad essa, le sue funzioni, le sue facoltà, le tre potenze spirituali: memoria, intelletto e volontà. Quanto è importante la memoria nei confronti di Dio? Quando si fa qualche veglia - penso a te nelle veglie notturno o al tuo nome e al tuo ricordo si volge il mio desiderio, si dice in un Salmo - intelletto per conoscere Dio nelle cose create, nel capire la sua Volontà e cosa vuole da me nella mia situazione di vita, è il luogo di esercizio della nostra libertà che troverà la pienezza di stessa tanto quanto si va a sperdere in quella divina. Se la Madonna sentiva semplicemente Volontà di Dio - il don se la immagina così - non capiva più nulla. La vita della Madonna è stata questa. Poi ci abbiamo le potenze anche inferiori, la parte sensitiva, i nostri desideri a chi sono rivolti? Cosa desideri? Il desiderio del Paradiso......in questi tempi sono ancora terrorizzati dalla morte corporale e tutti anche a discutere sulla legge dell'eutanasia. I santi ci dicono che in Purgatorio c'è un posto che si chiama Prato Verde dove i peccati sono stati purificati ma si fa la ginnastica del desiderio perchè quando un giorno vedrai Dio....se uno ti chiedesse qual'è il desiderio più grande? Noi Figli di Dio mica disprezziamo la vita terrena ma noi siamo amanti della vita eterna, se Dio vuole che resti sulla terra fiat...ma se per Lui non ci fossero problemi, magari potessi partire fra 10 secondi. Noi dovremmo arrivare al termine della nostra vita un pò come la Madonna, dopo l'ascensione di Gesù non c'era più la presenza sensibile di Gesù - certo, c'erano le estasi - sicuramente la Madonna ha adempiuto la sua missione ma in Lei è iniziato un timer e non vedeva l'ora di ricongiungersi con Gesù. Noi dovremmo trascorrere la vita così, non desiderando altro che questo. Che esiste il Paradiso lo conosciamo dalla Fede, che lo attendiamo lo aspettiamo dalla Speranza. Noi abbiamo tante modalità belle per unirci al Signore ma qua è un'unione imparziale. Anche se uno avesse l'estasi poi però l'estasi finisce. I desideri fanno parte delle potenze sensitive. Dove la cerchiamo noi la gioia? Quali diletti ci piacciono? Adesso (siamo nel 2022) non si può più andare di là o di qua se non hai questo documento o quell'altro, per i figli degli uomini ma per un Figlio di Dio se deve rinunciare a qualche divertimento lecito non è la fine del mondo. Chi ha conosciuto le gioie del Signore, se Dio ci concede qualche diletto lecito terreno bene, ma se non ci stanno non c'è nessun problema. Il don, quello che vorrebbe far passare se si riesce, quando si inizia a vivere la Carità e l'amore di Dio, certo che siamo nella tentazione e nella prova, se uno inizia a vivere seriamente l'amore di Dio seriamente qua, qualche lontanissimo anticipo del Paradiso lo vive.

904 D. Che vuoi dire amare Iddio con tutte le nostre forze?
R. Amare Iddio con tutte le nostre forze vuoi dire procurare di crescere sempre più nell’amore di Lui e fare in modo che tutte le nostre azioni abbiano per motivo e per fine l’amore di Lui, ed il desiderio di piacergli.

Crescere sempre di più nell'amore di Dio. Lo ameremo sembre abbastanza poco. I Santi hanno fatto follie dei santi e alcuni hanno anche esagerato ma hanno esagerato se uno fuoriesce dall'orizzonte dell'amore, perchè l'amore esagera. O si fanno le follie. Magari una persona si fa 10 ore di viaggio per vedere un'altra persone e stare con l'altra almeno un'ora. Noi possiamo chiederci nel segreto del nostro cuore: quante follie d'amore ho fatto soltanto per Dio? Magari è una cosa piccola ma non fa nulla, tanto Lui accoglie.

Quando una persona inizia a vivere nella carità, non c'è più soltanto il problema che sia peccato o no. Ma dentro nell'orizzonte della carità è il punto di partenza. Con il peccato offendo Dio e rinnovo la passione di Gesù e me ne rendo causa diretta. Chi di noi sarebbe così folle da compiere un peccato mortale - che sarebbe come prendere un martello e colpire Gesù. Non solo cose fatte oggettivamente per Dio ma quello che le faccio solo per Lui. L'amore del prossimo diventa facile quando amo Dio (per amore Tuo (di Dio) faccio queste cose ...atto di carità...molti non sono amabili, sono pieni di difetti e ci trattano male o ci hanno fatto delle cose brutte) e come faccio amare questa gente qua? Per amore di Dio. Io amo il prossimo perchè il prossimo ha la dignità di essere umano, creatura di Dio, ha l'anima, è un capolavoro dell'Altissimo anche se a causa della sua cattiva volontà è diventato un mostro, la sua anima viene da Dio e Gesù ha versato il sangue per quell'anima. Quindi che faccio? E' preziosa agli occhi di Colui che tanto amo, quindi se è preziosa per Dio è preziosa per me. Quando siamo innamorati, gli amici della persona di cui siamo innamorati sono i nostri amici e i suoi nemici anche miei nemici. Chi è innamorato di Dio è un grande nemico del diavolo. Se una cosa è cara a Dio è cara anche a me. Quindi se ad una persona meriterebbe schiaffi a ripetizione per quanto è odiosa, però è preziosa agli occhi di Dio? Sì, e quindi se è preziosa per Lui l'amerò anche io. Quando si vive nella carità non basta non fare peccato, ma quali sono le cose che piacciono al Signore? C'è una cosa che gradisce di più? Quella cosa si fa. Ma se una cosa vengo a sapere con certezza che è gradita o più gradita al Signore la faccio. Possiamo far contento Dio. Ma ti pare che Dio gli importi cosa faccio io misera creatura? C'è del vero in questo discorso, Dio in sè è pienamente felice ma c'è una gloria/felicità accidentale che Dio vive nel godersi le creature che ha fatto. I teologi dicono che c'è una gloria accidentale che gli danno le creature - a cui può far a meno - c'è una sorta di "felicità accidentale" se Lui vuole e desidera tanto che io faccio qualcosa, vuol dire che da quello che faccio gli può venire un piacere e dispiacere. Come questo accada non lo sappiamo con certezza. Ma le cose per far piacere Dio costano, ma quando una persona ama qualcuno, ha la capacità di soffrire per l'altra persona. E quindi anche se una persona viene derisa per i suoi gesti d'amor di Dio, lo fa il doppio perchè oltre all'azione si prende il carico da 90 nelle derisioni così il Signore sarà ancora più contento. Ecco perchè sant'Agostino diceva ama e fa quel che vuoi (frase strumentalizzata a sproposito). Sant'Agostino intendeva quando c'è questo amore di Dio...è difficile che una persona mossa da carità possa offendere Dio in maniera rilevante. A me e a te deve importare cosa pensa Dio di me. Guai quando tutte le persone diranno bene di noi, perchè se ciò accade, la maggioranza di persone sono amiche del maligno....dice bene di te chi si riconosce simile a te. Se te ne dicono un sacco e d'asporta, potrebbe essere un segno - non è detto, potrei essere fuori di testa - però se dipendesse dalle scelte che ho fatto allora bisognerebbe esultare.

905 D. Perché dobbiamo noi amare il prossimo?
R. Noi dobbiamo amare il prossimo per amor di Dio, perché Egli ce lo comanda, e perché ogni uomo é immagine di Lui.

Lasciate perdere chi fa la catechesi, lo strumento è solo uno strumento. Capite l'importanza di essere informati? Perchè quando mi trovo un disgraziato che mi dà tormento so che è immagine di Dio e Gesù ha versato il sangue anche per lui e quindi non lo meno, non lo insulto ecc... ecco perchè è il secondo comandamento. Dio viene prima e perchè se non c'è un grande amore di Dio non ce la farò ad amare il prossimo. Dio è amabile per sè stesso, il prossimo no. Amare il prossimo è faticoso, pesante e doloroso. Alcune persone sono stracolme di difetti. Solo una creatura è amabile per sè stessa: la Madonna. Anche i grandi santi avevano qualche difetto grosso o piccolo.

906 D. Siamo obbligati ad amare anche i nemici?
R. Si, siamo obbligati ad amare anche i nemici, perché sono anch’essi nostro prossimo, e perché Gesù Cristo ce ne ha fatto un espresso comando.

L'odio nei confronti degli esseri umani non esiste come la vendetta. Chi si vendica avrà la vendetta del Signore e Dio terrà sempre in conto (di chi si vendica) i suoi peccati. Tutti gli esseri umani hanno nei nostri confronti una Credit Card: hanno diritto al nostro amore, nella sua forma base cioè un profondo rispetto. Quello che si vede in giro oggi, insulti, offese, parolacce a go go, ecc... e ahimè a certi comportamenti non sfuggono certi battezzati, come fai a dire che sei cristiano se ti comporti in questo modo. Il rispetto è la base della carità.

(san Matteo 5:..."...21Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. 22Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: "Stupido", dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: "Pazzo", sarà destinato al fuoco della Geènna...." )

Si può mandare a quel paese od ad altro qualche persona? No, per nessun motivo. Neanche le persone più spregievoli. Per noi non c'è questo modo di relazionarsi. Come può una persona mandare a quel paese (per non dire di peggio) una persona e poi farsi la comunione?

907 D. Che vuoi dire amare il Prossimo come se stesso?
R. Amare il prossimo come se stesso vuol dire desiderargli e fargli, per quanto si può, quel bene che dobbiamo desiderare a noi stessi, e non desiderargli né fargli alcun male

Step seguende: se non ami te stesso non ami neanche il prossimo. Tanti comportamenti distruttivi nei confronti del prossimo dipendondo da un profondo disprezzo e non accettazione di noi stessi che poi si scaricano sul prossimo. Vedete anche il ciclo di Catechesi Dal Non Senso alla Vita di Cielo. L'amore santo di noi stessi è doveroso, noi non possiamo fare a noi stessi quello che non faremmo al prossimo. Noi non abbiamo il diritto di disprezzarsi, di offendersi, di sentirsi un nulla.....i Santi avevano il santo disprezzo di sè. Io disprezzo tutte le volte per debolezza o malizia mi sono allontanato da Dio ma quello che ho fatto per debolezza o malizia non può cancellare il fatto che la mia anima è tanto cara al Signore e io devo avere nei confronti di mè stesso una forma di amore. La santità comporta un grande equilibrio nei confronti di noi stessi, alcune cose non le facciamo perchè sono degradanti, per una forma di rispetto verso noi stessi. Le mode degrandati femminili, oltre ad una violazione del sesto comandamento, ecc.... una donna che fa così non ha nessun rispetto per sè stessa. Non lo possiede. L'ordine della nostra persona, il decoro, come ti vesti? Il vestire è manifestazione di sano o di distorto o assente amore di noi stessi. Tutti fanno i salutisti, ma la cura del nostro corpo, quindi io senza idolatrare il mio corpo lo nutro bene, in maniera equilibrata non mangio troppo nè faccio la fame, la mia persona sta sempre ordinata e pulita e non servono - nè per le donne nè per gli uomini - troppi orpelli. Il sano amore di noi stessi...non è soltanto questo e ci sono cose anche cose più elevate.

908 D. Quando è che noi amiamo noi stessi come si deve?
R. Noi amiamo noi stessi come si deve, quando cerchiamo di servir Dio e mettere in Lui ogni nostra felicità.

L'amore sano e santo di noi stessi è l'amore per la nostra anima, e la nostra anima starà bene se serve il Signore, se vive in grazia di Dio e mette in Lui ogni nostra felicità. Ciò che mette a repentaglio il benessere della nostra anima lo eliminiamo immediatamente. C'è gente che è stata anni in un gruppo e adesso sente che deve cambiare ma si sente in colpa verso quel movimento. Ma il don dice: noi a questo mondo non ci siamo sposati nessun movimento o spiritualità, tutte queste cose sono strumenti di cui il Signore si può servire ma non sono assoluti ma può essere che Gesù ti ha fatto benefici per 5 anni quando frequentavi quel gruppo ma adesso è il momento di cambiare. Perchè il criterio è il sano e santo amore di noi stessi. Ciò che giova al progresso della mia anima lo tengo, ciò che non giova lo lascio. Dipende dalle motiviazioni con cui lascio o prendo qualcosa. La parrocchia deve fare bene alla mia anima, questo non è egoismo, e Dio lo vuole.

909 D. Come si perde la Carità?
R. La Carità si perde con qualunque peccato mortale

Quando una persona sente poco l'amore di Dio si deve preoccupare un pò.

910 D. Come si riacquista la Carità?
R. La Carità si riacquista facendo atti di amor di Dio, pentendosi e confessandosi come si deve.

La confessione va fatta bene. Dire a Gesù, Dio ecc... Gesù ti Amo.....non dirlo significa che non si è innamorati. Uno può dire ma tanto lo sai che ti amo. Un Ti Amo a Gesù / Dio aumenta la carità, l'Apostola dell'atto d'amore (Suor Consolata Betrone) non faceva altro che atti d'amore di Dio.

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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