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La carità nel Catechismo Maggiore di san Pio X

Termine dell'esegesi dell'inno alla carità. La carità e la sua definizione. Come la carità è presentata nel Catechismo Maggiore di san Pio X. Analisi dei primi articoli del catechismo al riguardo. Ciclo di catechesi "Vizi e virtù", quindicesima puntata, 7 Febbraio 2022

Tutte le virtù sono gradite a Dio nella misura in cui sono mosse dalla Carità - per prima cosa dall'amore di Dio - e quando si agisce per amore del prossimo amato per amore di Dio.

"...8La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. 9Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. 10Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. 11Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino...." san Paolo

Letteralmente si dice che la Carità non finisce mai. E' qualche cosa di imperituro, rimane senza possibilità che decada. Quello che San Paolo sta per spiegare è che le altre due virtù cardinali scompariranno (fede e speranza). Un giorno alla fede diventeranno evidenti con la conoscenza faccia a faccia e la visione beatifica e quindi non occorrerà più la virtù della speranza. Le profezie...spariranno. Il dono delle lingue - fa riferimento ai carisimi che san Paolo ha elencato al capitolo 12 -, il dono delle lingue cesserà perchè in Paradiso si parlano tutte le lingue e si capiscono tutte. Qua in terra per imparare una lingua deve farsi una fatica non indifferente. In modo imperfetto conosciamo..e profetizziamo. In greco il verbo dice in parte, è una conoscenza parziale ed è una profezia parziale. La nostra conoscenza di Dio, come il buon san Tommaso insegnava, -- il santo insegnava su Dio tantissime cose ed è stato una persona in possesso di una conoscenza impressionante su Dio ma lui stesso affermava che: la massina conoscenza possibile che possiamo avere di Dio in questo mondo è questa: essere consapevoli che per quanto possiamo conoscere su Dio, tutto ciò è nulla rispetto a quello che Lui è. Quando verrò ciò che è perfetto - il termine ciò che è completo, la parte sarà assorbita dal tutto.

"...11Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino...." san Paolo

Qua parlare, ragionare e pensare da bambino. San Paolo non fa riferimento all'infanzia biologica ma si riferisce alla fede. Quindi inizia a pensare da cristiano adulto e fare le cose da cristiano adulto. Il parlare di un cristiano adulto è il parlare sapiente, non si ciancia a vanvera, si parla con sapienza, con capacità di presentare la realtà in maniera verosimilmente analoga a come la vede Nostro Signore. Come pensa un cristiano adulto? Noi abbiamo il nus di Cristo (diceva san Paolo da un'altra parte). L'intelletto o l'intelligenza simile a quella di Nostro Signore. E il ragionare. C'è il ragionamento mondano e quello celeste. Per comprendere la differenza basta ricordare la gaffe di san Pietro subito dopo aver avuto il primato da Cristo: Gesù parla di croce e san Pietro dice che questo non gli accadrà mai e Gesù risponde che lui stava pensando secondo il mondo e non secondo Dio. Togliere la croce significa togliere il 90% di quello che è la carità.

"...12Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia..." san Paolo

Qua il verbo usato è vedere. In modo confuso, il verbo usato in greco (se non erro) è vediamo per enigmi, tutti quanti gli enigmi che ci sono nella Bibbia. In Paradiso lo capiremo, se una cosa qua rimane oscura vuol dire che il Signore vuole che rimanga oscura.

"...Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto...." san Paolo

Il verbo in greco sarebbe in parte. La conoscenza è sempre imparziale, dobbiamo esserne convinti. Il testo greco non dice perfettamente. Conoscere come sono conosciuto (basta pensare al salmo 138). Avremo di contro una conoscenza di Dio analaga di quella che Lui ha di noi di qua.

"...13Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità! ...." san Paolo

La carità è la più importante ed è quella che rimane per sempre.

Atto di carità: Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perché sei bene infinito e nostra eterna felicità; e per amor tuo amo il prossimo come me stesso e perdono le offese ricevute. Signore, che io ti ami sempre più. Amen.

Qua c'è tutto. Il ti amo con tutto il cuore è una rievocazione del primo comandamento (amerai il Signore con tutto il cuore, la mente e le forze). E sopra ogni cosa...ecco un punto fondamentale. Queste non sono chiacchere, la Carità è compiuta quando non gli anteponiamo nulla, quando sacrifichiamo tutto per Lui, compresa la nostra vita. Chi ama il padre o la madre, i figli ecc.... più di Gesù non è degno di Lui ecc... La prova di questo è molto facile: sono disposto a perdere Dio e la sua amicizia? Sono disposti pur di conservare l'amicizia con Dio a costo di perdere tutte le cose più care che mi stanno a cuore? Perchè? Perchè Dio è bene infinito ed eterna felicità. Significa che tutti i beni che noi abbiamo sono contenuti essenzialmente e in maniera esponenzialmente somma. Pensiamo agli amori più cari: la mamma, da dove viene l'amore materno? Viene da Dio perchè Dio ci ama più che le migliori mamme del mondo. Lo dice il profeta Isaia. E anche l'amore paterno si trova in Dio. L'amore sponsale? Anche questo, tutte le anime sarebbero chiamate alle mistiche nozze con il Signore diceva santa Teresa d'Avila. Tutto l'AT è composto della visione di Dio che vorrebbe sposare Israele e dice al profeta Osea di sposarsi una prostitua perchè come una prostituta non può essere fedele al marito così vedendo questa cosa loro capiranno che Io gli sono sempre fedeli ma loro mi sono sempre infedeli. O pensiamo al cantico dei cantici. E c'è anche un'amore filiale in Dio - chi fa la volontà divina - dice Gesù - è anche per lui fratello, sorella e madre. E in Dio è presente l'amore di amicizia in sommo grado. Pensiamo all'esperienza di Gesù sulla terra che è stato figlio e poi ha avuto il suo migliore amico Lazzaro, ma in senso stretto. I beni materiali e i soldi, Dio è ricchezza infinita ecc.. i piaceri e diletti (leciti)? In Dio ci stanno tutti quelli che conosciamo e molto di più quelli che non conosciamo. Noi non possiamo farci un'idea del tutto inadeguata dell'Altissimo.

La Beatitudine che è la felicità del Cielo ce ne renderemo conto quando ci arriveremo. Chi vive nella carità - intesa in questo senso, nell'amore perfetto, ci siamo ma non perfettamente. San Tommaso d'Aquino diceva che solo la Madonna è riuscita dal punto di vista soggettivo a vivere con perfezione il primo comandamento. In maniera oggettiva nessuno può amare Dio come merita di essere amato. Dio è sommamente meritevole di essere amato perchè è la fonte di ogni bene, se le persone ingrate verso Dio, bestemmiatrici ecc... potessero vedere cosa ricevono da Dio inorridirebbero e non saprebbero dove scappare per andarsi a vergognare. Da Dio abbiamo ricevuto l'essere con la Creazione, la tua anima sono un'unicum irripetibile e non ci sarà e non c'è mai stato nessuno come di te. Da quanto sei stato creato sei immortale, passiamo per la morte corporale. La mia vita sarà eterna ma tocca a me far attenzione dove vado a finire nell'Aldilà. Se andiamo a finire male sarà fonte di enormi sofferenze, l'eterna dannazione non è auspicabile ma l'eterna beatitudine sì. Noi siamo conservati nell'essere perchè Dio mi mantiene in vita e ciò Dio lo fa con tutte le creature che esistono nell'Universo. Noi abbiamo i tre moti del corpo: la circolazione del sangue, palpito e respiro che ci fanno rimanere in vita. Qualcuno ha fatto notare al don che questa cosa strana (senza dire cosa sia) tocca i tre moti: le miocarditi prendono il cuore, i trombi la circolazione del sangue e le polmoniti prendono il respiro.

".. e per amor tuo amo il prossimo come me stesso..."

Oggi il primo comandamento non se lo fila più nessuno e il secondo è diventato il primo. Ci sono i sedicenti filantropi, i grandi amanti e benefattori dell'umanità e bisogna instaurare un mondo dove c'è spazio per tutti tranne per Dio. Ma se il secondo si sgancia dall'amore di Dio è la fine, perchè l'uomo (le persone) non è amabile per sè stesso nè da amare per se stesso. E' creatura fallace, piena di difetti, noi dobbiamo pensare che il mondo ha una sua morale laica che è sintentizzata dai principi della rivoluzione francesce che rappresentano il culmine dell'illuminismo. Libertà, eguaglità e fraternità intesi alla laica sono proprio l'anticristianesimo. Anche noi abbiamo la libertà, fraternità ed eguaglianza...ma bisogna vedere quale libertà ecc.. anche noi predichiamo l'uguaglianza. Non sono affatto la stessa cosa. Kant aveva una morale laica: agisci in modo tale da considerare il prossimo sempre come fine e mai come mezzo. Tu non puoi strumentalizzare il prossimo, non lo puoi manipolare, ecc.. bellissimo il problema è che è completamente laico e le cose laiche hanno il problema che sono altisonanti nei principi ma raramente funzionano nei fatti o hanno dei modi di applicazioni del tutto discutibili (eufemismo).

Catechismo Maggiore di san Pio X

897 D. Che cosa é la Carità? R. La Carità è una virtù soprannaturale, infusa da Dio nell'anima nostra, per la quale amiamo Dio per se stesso sopra ogni cosa, e il prossimo come noi stessi per amor di Dio.

Chi è che va amato per sè stesso perchè è degno di essere amato e non c'è nessun pericolo per amarlo? Dio. Il prossimo non va amato per sè stesso - lo troviamo anche nel catechismo della Chiesa Cattolica attuale. Nell'atto di dolore riconosciamo che è sommamente buono ed è degno di essere amato sopra ogni cosa. Alzi la mano chi conosce che ama Dio per sè stesso e sopra ogni cosa. Il prossimo lo amiamo come noi stessi e per amore di Dio. Le virtù teologali non ce le possiamo dare da noi stessi ma ci arrivano nel Battesimo. Non possiamo desiderare il Cielo e le cose celesti se non siamo mossi dallo Spirito Santo e non possiamo amare Dio se non siamo mossi da questa potente virtù infusa da Lui stesso.

898 D. Per quali motivi dobbiamo noi amare Dio? R. Noi dobbiamo amare Iddio perché Egli e il sommo bene, infinitamente buono e perfetto; e inoltre per il comando che Egli ce ne fa, e per i tanti benefici che da Lui riceviamo

Noi da Dio riceviamo solo e sempre in modo ininterrotto beni. Sempre. Quella cosa esecrabile e che fa inorridire che è la bestemmia è quanto di più insulso possa esistere sul pianeta terra. A parte l'orrore di una pulce che insulta l'Essere che ha creato l'Universo, se lo si potesse vedere con gli occhi soprannaturali farebbe pena oltre che pena e ribrezzo ed è una cosa totalmente ingiusta: stai ingiuriando e disprezzando chi ininterrottamente ti sta dando soltanto beni su beni su beni su beni su beni ecc... Non a caso della liturgia della Santa Chiesa ci dice: "..è veramente cosa buona giusta e NOSTRO DOVERE rendere grazie e sempre in ogni luogo..." / se stessimo a ringraziare Dio dalla mattina alla sera faremmo metà dell'obbligo e manco tutta.

899 D. Come si deve amare Iddio? R. Dio si deve amare sopra tutte le cose, con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l'anima e con tutte le forze.

900 D. Che vuol dire amare Iddio sopra tutte le cose? R. Amare Iddio sopra tutte le cose vuol dire preferirlo a tutte le creature più care e più perfette, ed essere disposti a perdere tutto piuttosto che offenderlo e cessare di amarlo

Il buon Padre Pio da Pietralcina disse non c'è nessuno salito sul soglio di Pietro come Pio X. Dipende dall'autorevolezza che noi diamo a Padre Pio se crederci o meno ma vedendo qua sopra nel catechismo si vede bene. Buon esame di coscienza a tutti quanti, e si deve fare. Non amare Dio con tutte le forze è il peccato più grande. Preferisci Dio a tuo padre? Madre? Ai figli? Al tuo lavoro ecc... Esempi: se una persona senza necessità lavora la domenica, sta amando il Signore? Se una coppia di sposi non vive santamente il matrimonio e si chiude dalla vita, sta amando il Signore? Le persone perdono una persona cara e dicono siccome la persona è morta e Dio non me l'ha guarita, non metto più piede in Chiesa.. Un ragazzo che non studia sta amando Dio? No. Perchè Dio lo si ama anche con il nostro lavoro e Dio vuole che a scuola uno dia il meglio di sè. Non per essere il primo della classe o chissà cosa, ma perchè così dimostri il tuo amore per il Signore. Usando l'intelligenza e studi per avere dei ruoli di responsabilità all'interno della società. Una persona che tratta male il proprio corpo, fuma, diventa obesa e mangia troppo e trascura la propria salute....si fa interventi di chirurgia estetica..sta amando Dio? No. Perchè il corpo ce lo ha dato Nostro Signore e mantenerlo bene...con il fumo vado a compromettere una serie di cose belle che Dio ha fatto nel mio organismo, i miei polmoni, la circolazione, alcune parti del mio cervello, il cuore....si può fare questa cosa qua? Se io divento obeso vado incontro ad una montagna di possibili conseguenze: ginocchia, anche e cuore...si può morire per obesità. Oggi vanno di moda interventi anche preventivi, ma il corpo umano va aiutato con interventi preventivi santi tipo una corretta alimentazione, che non è una cosa perchè si deve fare i modelli - il culto dei modelli- tu mangia bene, mangiare bene è un'atto d'amore per la tua salute fisica sia nella suo essere tempio dello Spirito Santo. Una coppia che si mantiene casta prima del matrimonio sta amando il Signore e non fa nulla che siamo nel 2022, così una coppia che va a convivere prima del matrimonio, non lo sta amando Dio ma sta amando sè stessa più del Signore. La funzione importante di un sacerdote è stimolare le coscienze a prendere coscienza di tante cose. Che siamo disposti a perdere per amore di Dio? I soldi, i beni materiali, l'onore, la reputazione.....quando siamo fedeli a Dio e alla sua legge, noi siamo pronti a perdere la reputazione, ad essere soggetto di lubridio, messi da parte, trattati da scemi del villaggio ecc......, l'avvocato Amato - amico del don - diceva: chiediti cosa sei disposto a perdere per amore di Dio?

901 D. Che vuol dire amare Iddio con tutto il cuore? R. Amare Iddio con tutto il cuore vuoi dire consacrare a Lui tutti i nostri affetti.

Ci siamo mai chiesti se il mio rapporto con Dio coinvolge i miei affetti? Siamo attaccati al Signore? Siamo capaci di effondere i nostri affetti nella preghiera. L'orazione mentale, non è semplicemente uno scervellarsi ma tende a provocare un dialogo dell'anima con il Signore - non è solo la lista della spesa delle cose da chiedere - ma se prorompi in casti affetti e slanci verso Dio. Quelle cose che nei santi provocano le lacrime di struggimento. Il don sospetta non considerevole dei fedeli battezzati quanto sente queste cose rimane stranito. Il don non può starci nei cuori delle persone, alcune cose si colgono. Se io non ho un rapporto affettivo con Dio. Magari a Dio non ho mai detto a Dio ti amo con il cuore. E sarebbe da confessare.

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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