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Si può vivere castamente anche nel matrimonio…?

Testi del Magistero sull'ipotesi della dimensione sessuale in rapporto al peccato originale (terza parte: la Casti Connubii di Pio XI e la Sacra Virginitas di Pio XII) Non è vero che è il solo mezzo di assicurare lo sviluppo della personalità umana e la sua perfezione, meno che mai l'uso del matrimonio, a cui si può lodevolmente rinunciare (in parte o in tutto) anche all'interno del matrimonio stesso. Ciclo di catechesi "Il peccato originale. L'origine di tutti i mali", ventesima puntata, Venerdì 11 Marzo 2022

ATTENZIONE, il ciclo di catechesi è tratta da una tesi di una persona: Rodolfo Barontini La dimensione sessuale dopo il peccato originale: Una nuova, ma antica, ipotesi teologica. Per problemi di copyright o di trovare il testo in rete qua metto degli appunti; inoltre altre fonti sono irriperibili in rete, di conseguenza metto solo riassunti o stralci.

(Quando si dice l'autore mi riferisco a Barontini ndr)

(Il don inizia leggendo un documento (Casti Connubii)). C'è un punto che il Papa sottopone all'attenzione: se i genitori sono santi (battezzati, cresimati, sposati, ecc...) e vanno a concepire un figlio e nasce infetto. Com'è possibile? Pio XI sembra quasi rispondere allo stupore addolorato: è un fatto straordinario che delle persone liberate dal peccato originale tramite grazia generino una persona legata ad essa. Pio XI asserisce che i genitori non possono trasmettere la santità ai figli ma la generazione dei figli è diventata via di morte per la quale passa alla prole il peccato originale. Questa affermazione - bisogna rievocare passaggi già detti - ha una grande somiglianza con un passo esaminato a suo tempo (Teodoreto di Ciro), il peccato si aprì una via attraverso le generazione. Attraverso forse la modalità di generare. Il don non sa se Pio XI avesse voluto dire questo. Magari - dice l'autore - il Papa ha detto una cosa e senza saperlo ne ha detta anche un'altra - per esempio (dice l'autore) i testi profetici della Bibbia racchiudono vari livelli di interpretazione dalla prima e più immediata che si riferisce al contesto storico in cui viene proclamata ad altre che si riferiscono secoli dopo. Prendiamo l'esempio della profezia dell'Emmanuele, ecco la Vergine concepirà e partorirà un figlio, nel suo contesto storico la profezia si riferisce alla nascita di Ezechia, figlio del Re Acaz; ma fin dal Vangelo di Matteo la Chiesa, assistita dallo Spirito Santo, ha riconosciuto l'annuncio della nascita verginale di Gesù ma può darsi che ciò sia rimasto sconosciuto dal profeta che l'ha detta. In modo simile - secondo l'autore - è possibile che i testi magisteriali siano suscetibili di diversi livelli di interpretazione, di alcuni dei quali non erano consapevoli chi li ha fatti. Per quanto riguarda i testi biblici - dice il don - che non c'è nessun dubbio che chi ha scritto la Bibbia, ispirato dallo Spirito Santo, è assolutamente normale che l'autore abbia scritto delle cose che nel disegno di Dio indichino situazioni contingenti e che vadano al di là della situazione contingente. Può succedere anche in qualche documento magisteriale, perchè quando c'è qualche ispirazione dello Spirito Santo, quando si tratta di un testo del genere ci dev'essere qualche ispirazione ed è possibile che l'interpretazione del testo possa andare oltre l'intenzione dello scrivente. Abbiamo un precedente eccellente nel Vangelo di san Giovanni, dove quando Caifa (riferendosi alla morte di Gesù) dice è preferibile che muoia un solo uomo piuttosto che tutto il popolo - non lo disse da sè stesso ma profetizzò che doveva morire uno per la salvezza di tutti - ma Caifa non intendeva dire questo, intendeva dire: facciamo fuori questo qua prima che scoppi una sommossa e Ponzio Pilato ci faccia fuori tutti quanti. Però era il sommo sacerdote - le cariche erano ancora in corso,(la frase è stata detta qualche giorno prima dell'ultima cena) - perchè dopo l'ultima cena e l'istituzione della Nuova Alleanza le cose sono cambiate.

Il documento che il don sta leggendo (Casti Connubii) dice che se i figli fossero nati come dovevano nascere, erano ad un tempo Figli dell'uomo e figli di Dio, sarebbero nati perfetti e avrebbero ereditato la santità dei genitori. Ma adesso come nascono, nascono come figli degli uomini feriti e devono essere portati ad essere battezzati. Significa - ad una prima battuta - che è il modo di generare che è marcio ed è irriversibilmente marcio e dobbiamo mettercelo bene in testa. Il Sacramento del Matrimonio toglie la peccamosità dell'atto negli agenti - marito e moglie - ma l'atto rimane atto a trasmettere il peccato originale perchè si trasmette in quel modo. D'accordo o no, ecc.. se uno sta dentro la dottrina cattolica, questi sono dati oggettivi. Noi dobbiamo sempre tenere distinti i dati oggettivi, la considerazione di Sant'Agostino che dice: questi coniugi sono santi e fanno un figlio infetto...che strano! Il senso di questo percorso che stiamo facendo come il senso della teologia stessa, qual'è il senso della teologia? Noi abbiamo delle verità di fede che non si possono perfettamente spiegare con la ragione - perchè altrimenti non sarebbero più verità di fede - ma un conto è che tu capisci qualcosa di un problema anche se rimangono delle zone d'ombra e un conto è che tu non capisci nulla; ti trovi di fronte a dei dati oggettivi che rimangono un mistero: perchè io non posso avere un rapporti prematrimoniali? Perchè posso sposare solo una persona? Perchè prima no ma dopo sì (rapporti tra coniugi). Che gli andiamo a rispondere a queste persone? Non possiamo dirgli che sia peccato punto e basta. Come mai una cosa è peccato prima e dopo no? Compiere un'atto sessuale prima del matrimonio è simile al fatto che seminarista celebri la messa prima che diventi prete; con la sola differenza che se lo faccio io posso ingannare le persone e non succede nulla. Se uno compie il sacramento del Matrimonio prima che si sposi, i bambini nascono uguali. Però con tutte le aggravanti del caso se quello che ci stiamo dicendo fosse vero.

SACRA VIRGINITAS. C'è gente che si è spinta a dire che il Matrimonio ti santifica più della verginità. Il matrimonio non è istituito per crescere nell'amore di Dio ma per rendere santi certi atti. Bisogna prendere queste cose con il grano salis. Il ridimensionamento della sfera sessuale che oggi è ipertrofico è una cosa necessaria e che una coppia di sposi sappia - una coppia di sposi, se è d'accordo entrambi, possono farsi dei piccoli periodi di astinenza. La dottrina sulla superiorità della verginità sul Matrimonio - Gesù e Maria erano vergini e non hanno conosciuto il connigio umano. La Madonna era sposa ma non moglie. Nel Capitolo 2 c'è l'istituzione del Sacramento del Matrimonio. Quando si uniscono Adamo ed Eva? Dopo il peccato originale, ma quand'è che Dio dice che l'uomo lascerà suo padre e sua madre...? Al capitolo 2 del libro della Genesi. Il matrimonio è stato istituito da Dio nello stato di giustizia originale. Gesù quando gli chiedono del divorzio, risponde che il Matrimonio era nel progetto naturale di Dio. Il Matrimonio sigilla l'indissilubità ma non la isitituisce perchè essa è fondata sul diritto di natura - il Matrimonio è istituito da Dio nell'Eden. Un'altra cosa è l'uso che se ne fa adesso del Matrimonio. La verginità è un mezzo efficace per unire le anime a Dio, non del Matrimonio in sè ma dell'uso del Matrimonio.

Ne deriva che lo stato di Verginità è più gradito a Dio rispetto all'unione sessuale all'interno del Matrimonio pur essendo essa lecita. Ecco perchè i coniugi possono astenersi per un certo periodo di comune accordo e non fare nessun peccato. E' un peccato grave quando uno dei due - contro la volontà dell'altro - nega il debito coniugale. Ed è un peccato grave - dice sant'Alfonso di Maria de Liguori. Esistono coppie che hanno ad un certo punto voto di castità e c'è una coppia che sono diventati uno prete e l'altra suora - è chiaro che bisogna fare un discernimento. Ma quelli davanti davanti a Dio sono ancora marito e moglie - ma in circostanze straordinarie. Se ci si può astenere, per comune accordo, per la preghiera e per un tempo limitato...è possibile una cosa del genere. Mentre è impossibile che per una persona consacrata passare al matrimonio senza un'indulto da parte dell'autorità ecclesiastica....il processo contrario di per sè è più lineare perchè non si tocca il matrimonio ma l'uso.

Siccome dopo il peccato originale c'è la concupiscenza e siccome l'unica forma lecita di soddisfazione di essa è il matrimonio, se tu unilateralmente, togli al coniuge questo canale di sfogo, esponi il coniuge al peccato. E quindi peccherà in vario modo. Ecco perchè ci vuole prudenza. Se uno vive bene la propria verginità consacrata prova gioia e vorrebbe che tutti la godessero. Perchè l'astensione ai rapporti ci aiuta a pregare meglio? Digiuniamo e Dio ci darà tante grazie. Il cibo è una necessità indispensabile a meno che Dio non intervenga e faccia sì che la persona si nutri solo di Ostie. Astenendoci dai rapporti coniugali non ci priviamo di qualcosa di necessario alla vita. Digiunando ci si priva di qualcosa di cui non se ne può fare a meno ed è questa l'essenza del merito. Astenendoci dai rapporti coniugali ci asteniamo di qualcosa che se ne può fare a meno. La verginità è più gradita della relazione sessuale vissuta all'interno del Matrimonio pur essendo lecita. Ma prima bisogna fare discernimento prima di fare matrimoni bianchi. Il primato della verginità per un cattolico rimane indiscutibile e guai a chi lo tocca. Non ci si azzardi a mettersi contro. Gesù e Maria non hanno mai fatto nulla che non sia stata la migliore di tutte. Se sposarsi e (all'interno del Matrimonio) usare del proprio coniuge fosse la cosa migliore e superiore alla Verginità, perchè allora la Madonna e Gesù non l'hanno fatto?

Ci sono considerazioni che riguardano l'anatomia e fisiologia del corpo femminile: la donna nel partorire soffre e tanto. Il parto è doloroso e oggi è possibile il parto senza dolore - il parto cesareo è necessario in certe condizioni. Ma secondo il don il dolore della donna è voluto da Dio per santificarsi assieme al dolore mestruale. L'autore nota che i parti delle femmine di animali - salvo casi sporadici - sono sempre indolori o quanto meno non ci sono manifestazioni visibili di dolore. Nella donna il canale vaginale è di circa 5 cm mentre la testa del bambino è in media di 10 cm. Ma la spoporzione nelle donne non è diversa negli animali, dalla vagina della pecora e l'agnellino che vi deve passare. Inoltre i dolori del parto iniziano prima che il bambino nasca. Il cristiano deve essere consapevole che il dolore provato è un castigo divino; ma come mai questo castigo colpisce un'evento così meraviglioso e pieno di gioia come nel mettere al mondo un figlio? L'autore non riesce a trovare altra risposta. Perchè il dolore del parto? Ad avviso dell'autore c'è un'altra possibilità di lettura - ipotesi che non è detto che sia vera - i castighi di Dio a volte non è detto che siano positivi - es: tu hai fatto questa cosa e io ti infliggo questa pena. La pena, cioè il castigo è la conseguenza dell'azione. Hai trasgredito? Queste sono le conseguenze e Dio quelle conseguenze te le lascia prendere. Nell'ipotesi che vedremo la prossima volta...perchè gli animali non soffrono? Perchè la riproduzione sessuata per loro è voluta da Dio, è legge di natura. L'ipotesi di Maria Valtorta permette di fare questo salto ulteriore. Il peccato originale è stato proprio il voler introddure questa modalità di generazione nel genere umano che non è la sua e questo causa sofferenza. L'autore descrive che la donna (vergine) ha l'imene ecc... - e sorge la domanda: ma che cosa serve l'imene? Ogni parte del nostro corpo ha una sua precisa funziona. Secondo l'autore - che si è confrontato con una persona del settore (un chirurgo) non ha saputo capire la funzione dell'imene. Se Dio avesse scelto questa modalità di riproduzione, avrebbe creato l'imene per essere lacerato alla prima unione fisica? Ma Dio non fa cose inutili o insensate. Perchè Dio avrebbe posto una barriera per sbarrare la strada, è vero che noi non possiamo capire i piani di Dio ma la ragione spinge l'autore a pensare che questa barriera sia una sorta di segnale di divieto d'accesso, nel senso che nel piano di Dio non sarebbe stata quella la strada per concepire la razza umana.

Poi ultime considerazioni dell'autore (dal minuto circa 59:45). Ci sono dei piaceri sensibili leciti e altri che sono illeciti. E c'è una ricerca stessa dei piaceri sensibili leciti che a motivo dell'interperanza diventa illecita o pericolosa nella ricerca del piacere in sè stesso instillando nella persona un comportamento sbagliato fino a farla diventare insaziabile. I padri della Chiesa sono concordi che chi vuole ricercare tutti i piaceri leciti fino ad arrivare al bordo con l'illecito, prima o poi finirà nel cadere nell'illecito.

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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