L'invidia e le virtù a cui si oppone. Forme di invidia. La gravità dell'invidia della grazia altrui, peccato contro lo Spirito Santo. Le figlie dell'invidia. Gravità della detrazione e maldicenza. Ciclo di catechesi "Vizi e virtù", trentacinquesima puntata, 27 Giugno 2022
Un politico diceva che l'invidia è un peccato che molti cattolici commettono ma quasi nessuno confessa. E il don è d'accordo. Oggi il sacramento della penitenza è in crisi. Sono molti i peccati commessi e non confessati perchè non riconosciuti come tali. Purtroppo oggi molte volte le anime sono completamente intorpidite da un mondo che ti risucchia nel male. E se viene a mancare la preghiera si rimane risucchiati da un vortice, sembra che ci siano delle sabbie mobili globali e sembra quasi inevitabile impantanarsi. Oggi, per sopravvivere in questo mondo così corrotto ci vuole una terapia di preghiera elevata - a Medjugorje la Madonna ha chiesto di partecipare alla Messa quotidiana e di recitare il rosario. Poi ha chiesto una meditazione quotidiana, confessioni ravvicinate ecc... Chi non credesse a Medjugorje, creda al diavolo. Il don ha letto tanti anni fa, su un libro di Vincenzo Speziale un commento a quella famosa frase che disse Paolo VI che disse (all'incirca) che il fumo di satana era entrato anche nel tempio di Dio. Però dentro questo testo si vedevano anche dei resoconti di qualche esorcismo, esorcisti di fama mondiale - tipo Francesco Bamonte - riportano quello che dice il diavolo in certe circostanze alcune frasi del diavolo. Il don ha letto tanti tanti anni fa: siamo scatenati (i diavoli) e nessuno può farla franca con noi a meno che uno non vada a Messa tutti i giorni e reciti il rosario intero in questi giorni, solo in questo caso non possiamo fare male rilevante a questa persona. Non è che il diavolo non ti fa niente, qualcosa sì ma poco, grossi danni no. Il diavolo sta dicendo indirettamente che chi non si blinda in questo modo si rende vulnerabili alle incursioni sataniche. Bisogna sempre capire che in tempi particolari non ci si può regolare come se fossero tempi normali. In tempo di guerra - nel consorzio umano - c'è uno stile di vita diverso da quello che ci sarebbe in tempo di pace. Per noi Figli di Dio questo è tempo di guerra, il diavolo da sempre va cercando chi divorare e adesso sta in stato di scatenamento assoluto.
L'invidia è uno dei vizi luciferini per antonomasia, perchè la superbia e l'invidia hanno caratterizzato il peccato angelico. Lucifero ha bramato ciò che non era suo, voleva diventare come Dio. Questo vizio è probabilmente il più odioso tra tutti i vizi. Cosa c'è di più piccino di una persona che asseconda questa passione che può giungere ad alimentare l'odio? L'invidia e l'accidia sono caratterizzati da una brutta passione che è la tristezza. L'invidia consiste proprio nel rattristarsi per il bene altrui, materiale e/o spirituale che è percepito come proprio o come più grande del proprio. La persona invidiosa è triste, si rattrista della prosperità delle altre persone. Mentre l'invidia si rattrista per il successo o una qualità di un'altra persona, specularmente si rallegra di un difetto o fallimento altrui percepito come bene proprio - se gli altri soffrono io godo. Comprendiamo quanto sia difficile ammettere a noi stessi, qualora lo fossimo, di essere invidiosi o di aver commesso un'atto d'invidia. L'invidia tende a camuffarsi o a celarsi sotto le spoglie di presunta o supposta virtù. Pensiamo ad esempio al caso dell'uccisione di Gesù: Pilato sapeva bene che lo avevano consegnato per invidia. E se ne n'era accorto un pagano neanche tanto virtuoso. Qual'era lo specioso pretesto che si erano auto - creati i capi del Sinedrio? Questo è un falso profeta, quindi noi dobbiamo eliminarlo. Ma le autorità si rodevano d'invidia, perchè Gesù era Santo e loro no. Perchè Gesù era seguito ed ascoltato e loro no. Perchè Lui era capace di fare tanto bene e loro no. Gesù non è stato ucciso per motivazioni terreni nobili. Era solo invidia. Invidia di cui si parla nella Sacra Scrittura - che è il peccato dello Spirito Santo. Gesù non aveva beni materiali e pur essendo la Sapienza stessa non aveva titoli di elevati studi perchè faceva il falegname e - secondo Maria Valtorta - la Madonna si oppose a san Giuseppe quando Gesù ebbe 5/6 anni e san Giuseppe decise di trovare una scuola a Gesù e la Madonna si oppose e ci avrebbe pensato Lei stessa motivando il fatto che a scuola avrebbe potuto corrompersi. Ai tempi di Gesù e di Maria, in un contesto molto religioso, perchè avrebbe potuto corrompersi. Gesù non aveva titoli. Era falegname. E' certo che non è andato a nessuna scuola rabbinica, si è presentato dal nulla generando domande neio suoi compaesani. Poi quando Gesù ha iniziato la sua vita pubblica con folle oceaniche che pendevano dalle sue labbra mentre gli scribi e farisei non incontravano lo stesso successo.
Sapienza capitolo 2 - si vede una sorta di prequel di quello che accade a Gesù nella notte tra Giovedì e Venerdì
12Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro la legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta.
Gesù, sotto questo punto di vista, si è perfettamente inserito nella grande tradizione profetica israelitica. Lui mostra nel Vangelo come si inserisce nelle profezie. Il profeta ha il compito ingrato di parlare con la vita e parlare anche con le parole, rimprovera le trasgressioni della legge e rinfaccia le mancanze contro l'educazione ricevuta.
13Proclama di possedere la conoscenza di Dio e chiama se stesso figlio del Signore. 14È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri; ci è insopportabile solo al vederlo, 15perché la sua vita non è come quella degli altri, e del tutto diverse sono le sue strade.
Il profeta serva a suscitare nel popolo di Dio la conoscenza del peccato. Il nome di Gesù significa Yahweh salva. Ma perchè oggi - che c'è un'appiattimento orrido del cristianesimo diventato una sorta di umanesimo? Dentro questo orizzonte il senso del peccato è sparito e se qualcuno si mettesse a fare il profeta di turno, non sarebbe più gradito alle persone.
(sapienza 1.....16Ma gli empi invocano su di sé la morte con le opere e con le parole; ritenendola amica, si struggono per lei e con essa stringono un patto, perché sono degni di appartenerle....)
Sapienza 2
1Dicono fra loro sragionando: «La nostra vita è breve e triste; non c’è rimedio quando l’uomo muore, e non si conosce nessuno che liberi dal regno dei morti. 2Siamo nati per caso e dopo saremo come se non fossimo stati: è un fumo il soffio delle nostre narici, il pensiero è una scintilla nel palpito del nostro cuore, 3spenta la quale, il corpo diventerà cenere e lo spirito svanirà come aria sottile. 4Il nostro nome cadrà, con il tempo, nell’oblio e nessuno ricorderà le nostre opere. La nostra vita passerà come traccia di nuvola, si dissolverà come nebbia messa in fuga dai raggi del sole e abbattuta dal suo calore..."
Sembra un ritratto dei nostri giorni. Quanta gente pensa così? Nulla delle cose ordinate viene dal caso. Oggi il corpo lo fanno diventare cenere molto presto - anche tra i cristiani continua ad essere praticata anche la cremazione - anche se è consentita - non è certamente il cardinal Muller la modalità di sepoltura di un cristiano. Noi cristiani ci siamo inventanti i cimiteri perchè crediamo nella resurrezione della carne.
"..17Vediamo se le sue parole sono vere, consideriamo ciò che gli accadrà alla fine. 18Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto e lo libererà dalle mani dei suoi avversari. 19Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti, per conoscere la sua mitezza e saggiare il suo spirito di sopportazione. 20Condanniamolo a una morte infamante, perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà»..."
sembra ciò che è accaduto nella notte del giovedì santo.
"..21Hanno pensato così, ma si sono sbagliati; la loro malizia li ha accecati. 22Non conoscono i misteriosi segreti di Dio, non sperano ricompensa per la rettitudine né credono a un premio per una vita irreprensibile..."
Essere santi e puri avrà un salario nell'altra vita e anche in questa, i figli di Dio non sono mai tristi, a volte sono addolorati. Tra la beatitudine evangelica beati quelli che sono nel pianto e il vizio dell'invidia ci sta un'abisso. Chi sta afflitto evangelicamente parlando, non sta nel pianto per il bene altrui ma si affligge per il male altrui percepito come male proprio. Se una persona sta nel peccato o sembra che stia uscendo dalla volontà di Dio, si può offrire a Dio il dolore santo. E' un dolore da fare nostro e non accantonarlo. Attraverso la preghiera, sacrificio e anche attraverso l'offerta di questo dolore sconosciuto possiamo provare a fare qualcosa.
Quali sono le forme dell'invidia? San Paolo ricorre all'immagine dei figli: L'invidia della grazia altrui, l'odio di Dio, la detrazione del prossimo, la mormorazione e l'esultanza delle avversità degli altri. L'invidia della Grazia altrui, secondo della grazia cattolica è una delle forme del Peccato contro lo Spirito Santo - è comportamento ben diverso dall'invidia santa: io vedo un Santo e cerco di prendere esempi - sia dai santi presunti e dai Santi canonizzati. Che il Signore ce li ha lasciati come esempi, per poter imitare le loro virtù (per quanto possibile). L'invidia provata nei confronti di Gesù è l'invidia di chi non sopporta Gesù. Il primo episodio: Abele, assassinato da Caino. Dio aveva chiesto ai due fratelli di offrirgli un sacrificio, Caino viene a sapere che Dio ha gradito il sacrificio di Abele e non il suo e quindi ammazza il fratello. Il peccato di Caino: l'invidia della grazia altrui. Anche il peccato dei fratelli di Giuseppe quando lo vendettero per invidia. Questa forma d'invidia è una chiusura alla grazia perchè distrugge uno dei canali che il Signore usa per muoverci a conversione. Come fa a farci convertire il Signore? Attraverso l'esempio e la parola dei suoi amici. Chi si irrigidisce di fronte ai segni, si autoesclude dalla salvezza e si condanna ad un indurimento del cuore che potrebbe essere irriversibile ed è mosso all'eliminazione dell'esempio. Si cerca di distruggere la gloria di Dio che è manifestata nella vita dei santi. Poi abbiamo l'odio di Dio, e questa fu l'invidia di Lucifero. Significa percepire Dio come male a causa della sua straordinaria grandezza, io vorrei diventare come Dio ma siccome Dio è infinitamente più grande di me, io allora lo odio. Noi abbiamo anche l'incarnazione di Gesù. Quando si ribellarono gli angeli, scoppiò il finimondo. Hanno resistito san Michele e altri ma molti sono caduti. Chi è che rischia di incorrere in questo peccato? Invidia dell'eccelsa grandezza di Dio? Tutti coloro che si ribellano a Dio a causa delle esigenze della sua legge o che cercano di farsi una propria fede a propria immagine e somiglianza incorrono in questo grave peccato. Perchè attraverso questa caricatura tendono a distruggere l'idea di Dio e l'immagine di Dio nelle menti e nei cuori delle persone. E' chiaro che a noi comuni mortali queste cose appaiono in forme più velate e sottili, farci attenzione nell'esame di coscienza, sopratutto vedendo su come noi trattiamo gli inviati dell'Altissimo nella nostra vita. Quando l'invidia colpisce il prossimo (si invidia la posizione sociale, la santità, la bellezza, i soldi, i beni altrui ecc...) quando si entra in questa logica cosa fa l'invidioso? Parla e parla male, cade nel vizio e nel peccato della detrazione, il tentativo di distruggere la gloria o buona fama o con la maldicenza, seminando zizzania, la critica, la maldicenza o con la calunnia. La maldicenza si ha quando si diffondono difetti o malefatte altrui che non sono pubblici, li so - o perchè sono testimone o perchè mi sono state dette segretamente dalla persona - diffondere malefatte altrui veri ma non pubblici. La critica si ha quando si diffondono senza giusta causa difetti o vizi già manifesti. O seminando zizzania. Chi semina zizzania sparla del prossimo con chi è amico del prossimo e ne parla allo scopo di screditarlo e con lo scopo di screditare l'amicizia. La calunnia che consiste nel diffondere difetti o malefatte inesistenti e totalmente inventate. San Francesco d'Assisi era severissimo con questa materia: la vita che san Francesco portò nella Chiesa - oltre a quella della preghiera e della penitenza - è stata anche vita comunitaria di conseguenza se lui sentiva una detrazione gratuita prendeva provvedimenti molto gravi. Cacciava i frati che diffondevano calunnie. Questo vizio è contrario non solo alla Giustizia e anche alla carità e con questo peccato si distrugge la concordia e la comunione.
L'invidia causò la ribellione degli angeli decaduti e anche il peccato originale. L'invidia consiste nel voler prendere per sè ciò che non è nostro. Prendere per sè ciò che non doveva essere dagli uomini conosciuto (è stato questo il peccato originale).
CICLO DI CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
Un politico diceva che l'invidia è un peccato che molti cattolici commettono ma quasi nessuno confessa. E il don è d'accordo. Oggi il sacramento della penitenza è in crisi. Sono molti i peccati commessi e non confessati perchè non riconosciuti come tali. Purtroppo oggi molte volte le anime sono completamente intorpidite da un mondo che ti risucchia nel male. E se viene a mancare la preghiera si rimane risucchiati da un vortice, sembra che ci siano delle sabbie mobili globali e sembra quasi inevitabile impantanarsi. Oggi, per sopravvivere in questo mondo così corrotto ci vuole una terapia di preghiera elevata - a Medjugorje la Madonna ha chiesto di partecipare alla Messa quotidiana e di recitare il rosario. Poi ha chiesto una meditazione quotidiana, confessioni ravvicinate ecc... Chi non credesse a Medjugorje, creda al diavolo. Il don ha letto tanti anni fa, su un libro di Vincenzo Speziale un commento a quella famosa frase che disse Paolo VI che disse (all'incirca) che il fumo di satana era entrato anche nel tempio di Dio. Però dentro questo testo si vedevano anche dei resoconti di qualche esorcismo, esorcisti di fama mondiale - tipo Francesco Bamonte - riportano quello che dice il diavolo in certe circostanze alcune frasi del diavolo. Il don ha letto tanti tanti anni fa: siamo scatenati (i diavoli) e nessuno può farla franca con noi a meno che uno non vada a Messa tutti i giorni e reciti il rosario intero in questi giorni, solo in questo caso non possiamo fare male rilevante a questa persona. Non è che il diavolo non ti fa niente, qualcosa sì ma poco, grossi danni no. Il diavolo sta dicendo indirettamente che chi non si blinda in questo modo si rende vulnerabili alle incursioni sataniche. Bisogna sempre capire che in tempi particolari non ci si può regolare come se fossero tempi normali. In tempo di guerra - nel consorzio umano - c'è uno stile di vita diverso da quello che ci sarebbe in tempo di pace. Per noi Figli di Dio questo è tempo di guerra, il diavolo da sempre va cercando chi divorare e adesso sta in stato di scatenamento assoluto.
L'invidia è uno dei vizi luciferini per antonomasia, perchè la superbia e l'invidia hanno caratterizzato il peccato angelico. Lucifero ha bramato ciò che non era suo, voleva diventare come Dio. Questo vizio è probabilmente il più odioso tra tutti i vizi. Cosa c'è di più piccino di una persona che asseconda questa passione che può giungere ad alimentare l'odio? L'invidia e l'accidia sono caratterizzati da una brutta passione che è la tristezza. L'invidia consiste proprio nel rattristarsi per il bene altrui, materiale e/o spirituale che è percepito come proprio o come più grande del proprio. La persona invidiosa è triste, si rattrista della prosperità delle altre persone. Mentre l'invidia si rattrista per il successo o una qualità di un'altra persona, specularmente si rallegra di un difetto o fallimento altrui percepito come bene proprio - se gli altri soffrono io godo. Comprendiamo quanto sia difficile ammettere a noi stessi, qualora lo fossimo, di essere invidiosi o di aver commesso un'atto d'invidia. L'invidia tende a camuffarsi o a celarsi sotto le spoglie di presunta o supposta virtù. Pensiamo ad esempio al caso dell'uccisione di Gesù: Pilato sapeva bene che lo avevano consegnato per invidia. E se ne n'era accorto un pagano neanche tanto virtuoso. Qual'era lo specioso pretesto che si erano auto - creati i capi del Sinedrio? Questo è un falso profeta, quindi noi dobbiamo eliminarlo. Ma le autorità si rodevano d'invidia, perchè Gesù era Santo e loro no. Perchè Gesù era seguito ed ascoltato e loro no. Perchè Lui era capace di fare tanto bene e loro no. Gesù non è stato ucciso per motivazioni terreni nobili. Era solo invidia. Invidia di cui si parla nella Sacra Scrittura - che è il peccato dello Spirito Santo. Gesù non aveva beni materiali e pur essendo la Sapienza stessa non aveva titoli di elevati studi perchè faceva il falegname e - secondo Maria Valtorta - la Madonna si oppose a san Giuseppe quando Gesù ebbe 5/6 anni e san Giuseppe decise di trovare una scuola a Gesù e la Madonna si oppose e ci avrebbe pensato Lei stessa motivando il fatto che a scuola avrebbe potuto corrompersi. Ai tempi di Gesù e di Maria, in un contesto molto religioso, perchè avrebbe potuto corrompersi. Gesù non aveva titoli. Era falegname. E' certo che non è andato a nessuna scuola rabbinica, si è presentato dal nulla generando domande neio suoi compaesani. Poi quando Gesù ha iniziato la sua vita pubblica con folle oceaniche che pendevano dalle sue labbra mentre gli scribi e farisei non incontravano lo stesso successo.
Sapienza capitolo 2 - si vede una sorta di prequel di quello che accade a Gesù nella notte tra Giovedì e Venerdì
12Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro la legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta.
Gesù, sotto questo punto di vista, si è perfettamente inserito nella grande tradizione profetica israelitica. Lui mostra nel Vangelo come si inserisce nelle profezie. Il profeta ha il compito ingrato di parlare con la vita e parlare anche con le parole, rimprovera le trasgressioni della legge e rinfaccia le mancanze contro l'educazione ricevuta.
13Proclama di possedere la conoscenza di Dio e chiama se stesso figlio del Signore. 14È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri; ci è insopportabile solo al vederlo, 15perché la sua vita non è come quella degli altri, e del tutto diverse sono le sue strade.
Il profeta serva a suscitare nel popolo di Dio la conoscenza del peccato. Il nome di Gesù significa Yahweh salva. Ma perchè oggi - che c'è un'appiattimento orrido del cristianesimo diventato una sorta di umanesimo? Dentro questo orizzonte il senso del peccato è sparito e se qualcuno si mettesse a fare il profeta di turno, non sarebbe più gradito alle persone.
(sapienza 1.....16Ma gli empi invocano su di sé la morte con le opere e con le parole; ritenendola amica, si struggono per lei e con essa stringono un patto, perché sono degni di appartenerle....)
Sapienza 2
1Dicono fra loro sragionando: «La nostra vita è breve e triste; non c’è rimedio quando l’uomo muore, e non si conosce nessuno che liberi dal regno dei morti. 2Siamo nati per caso e dopo saremo come se non fossimo stati: è un fumo il soffio delle nostre narici, il pensiero è una scintilla nel palpito del nostro cuore, 3spenta la quale, il corpo diventerà cenere e lo spirito svanirà come aria sottile. 4Il nostro nome cadrà, con il tempo, nell’oblio e nessuno ricorderà le nostre opere. La nostra vita passerà come traccia di nuvola, si dissolverà come nebbia messa in fuga dai raggi del sole e abbattuta dal suo calore..."
Sembra un ritratto dei nostri giorni. Quanta gente pensa così? Nulla delle cose ordinate viene dal caso. Oggi il corpo lo fanno diventare cenere molto presto - anche tra i cristiani continua ad essere praticata anche la cremazione - anche se è consentita - non è certamente il cardinal Muller la modalità di sepoltura di un cristiano. Noi cristiani ci siamo inventanti i cimiteri perchè crediamo nella resurrezione della carne.
"..17Vediamo se le sue parole sono vere, consideriamo ciò che gli accadrà alla fine. 18Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto e lo libererà dalle mani dei suoi avversari. 19Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti, per conoscere la sua mitezza e saggiare il suo spirito di sopportazione. 20Condanniamolo a una morte infamante, perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà»..."
sembra ciò che è accaduto nella notte del giovedì santo.
"..21Hanno pensato così, ma si sono sbagliati; la loro malizia li ha accecati. 22Non conoscono i misteriosi segreti di Dio, non sperano ricompensa per la rettitudine né credono a un premio per una vita irreprensibile..."
Essere santi e puri avrà un salario nell'altra vita e anche in questa, i figli di Dio non sono mai tristi, a volte sono addolorati. Tra la beatitudine evangelica beati quelli che sono nel pianto e il vizio dell'invidia ci sta un'abisso. Chi sta afflitto evangelicamente parlando, non sta nel pianto per il bene altrui ma si affligge per il male altrui percepito come male proprio. Se una persona sta nel peccato o sembra che stia uscendo dalla volontà di Dio, si può offrire a Dio il dolore santo. E' un dolore da fare nostro e non accantonarlo. Attraverso la preghiera, sacrificio e anche attraverso l'offerta di questo dolore sconosciuto possiamo provare a fare qualcosa.
Quali sono le forme dell'invidia? San Paolo ricorre all'immagine dei figli: L'invidia della grazia altrui, l'odio di Dio, la detrazione del prossimo, la mormorazione e l'esultanza delle avversità degli altri. L'invidia della Grazia altrui, secondo della grazia cattolica è una delle forme del Peccato contro lo Spirito Santo - è comportamento ben diverso dall'invidia santa: io vedo un Santo e cerco di prendere esempi - sia dai santi presunti e dai Santi canonizzati. Che il Signore ce li ha lasciati come esempi, per poter imitare le loro virtù (per quanto possibile). L'invidia provata nei confronti di Gesù è l'invidia di chi non sopporta Gesù. Il primo episodio: Abele, assassinato da Caino. Dio aveva chiesto ai due fratelli di offrirgli un sacrificio, Caino viene a sapere che Dio ha gradito il sacrificio di Abele e non il suo e quindi ammazza il fratello. Il peccato di Caino: l'invidia della grazia altrui. Anche il peccato dei fratelli di Giuseppe quando lo vendettero per invidia. Questa forma d'invidia è una chiusura alla grazia perchè distrugge uno dei canali che il Signore usa per muoverci a conversione. Come fa a farci convertire il Signore? Attraverso l'esempio e la parola dei suoi amici. Chi si irrigidisce di fronte ai segni, si autoesclude dalla salvezza e si condanna ad un indurimento del cuore che potrebbe essere irriversibile ed è mosso all'eliminazione dell'esempio. Si cerca di distruggere la gloria di Dio che è manifestata nella vita dei santi. Poi abbiamo l'odio di Dio, e questa fu l'invidia di Lucifero. Significa percepire Dio come male a causa della sua straordinaria grandezza, io vorrei diventare come Dio ma siccome Dio è infinitamente più grande di me, io allora lo odio. Noi abbiamo anche l'incarnazione di Gesù. Quando si ribellarono gli angeli, scoppiò il finimondo. Hanno resistito san Michele e altri ma molti sono caduti. Chi è che rischia di incorrere in questo peccato? Invidia dell'eccelsa grandezza di Dio? Tutti coloro che si ribellano a Dio a causa delle esigenze della sua legge o che cercano di farsi una propria fede a propria immagine e somiglianza incorrono in questo grave peccato. Perchè attraverso questa caricatura tendono a distruggere l'idea di Dio e l'immagine di Dio nelle menti e nei cuori delle persone. E' chiaro che a noi comuni mortali queste cose appaiono in forme più velate e sottili, farci attenzione nell'esame di coscienza, sopratutto vedendo su come noi trattiamo gli inviati dell'Altissimo nella nostra vita. Quando l'invidia colpisce il prossimo (si invidia la posizione sociale, la santità, la bellezza, i soldi, i beni altrui ecc...) quando si entra in questa logica cosa fa l'invidioso? Parla e parla male, cade nel vizio e nel peccato della detrazione, il tentativo di distruggere la gloria o buona fama o con la maldicenza, seminando zizzania, la critica, la maldicenza o con la calunnia. La maldicenza si ha quando si diffondono difetti o malefatte altrui che non sono pubblici, li so - o perchè sono testimone o perchè mi sono state dette segretamente dalla persona - diffondere malefatte altrui veri ma non pubblici. La critica si ha quando si diffondono senza giusta causa difetti o vizi già manifesti. O seminando zizzania. Chi semina zizzania sparla del prossimo con chi è amico del prossimo e ne parla allo scopo di screditarlo e con lo scopo di screditare l'amicizia. La calunnia che consiste nel diffondere difetti o malefatte inesistenti e totalmente inventate. San Francesco d'Assisi era severissimo con questa materia: la vita che san Francesco portò nella Chiesa - oltre a quella della preghiera e della penitenza - è stata anche vita comunitaria di conseguenza se lui sentiva una detrazione gratuita prendeva provvedimenti molto gravi. Cacciava i frati che diffondevano calunnie. Questo vizio è contrario non solo alla Giustizia e anche alla carità e con questo peccato si distrugge la concordia e la comunione.
L'invidia causò la ribellione degli angeli decaduti e anche il peccato originale. L'invidia consiste nel voler prendere per sè ciò che non è nostro. Prendere per sè ciò che non doveva essere dagli uomini conosciuto (è stato questo il peccato originale).
CICLO DI CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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