Introduzione al ciclo di catechesi. L'importanza delle verità riguardanti i novissimi e la vita del mondo che verrà. Guardarsi da errori e sciagurati tentativi di ignorare o minimizzare aspetti e verità che sono da sempre tramandati dai santi e insegnati dalla Chiesa. Ciclo di catechesi: "I Novissimi. La morte e la vita del mondo che verrà", prima puntata, Lunedì 5 Settembre 2022
Ciclo di catechesi che riprende i Novissimi, che significa le cose ultime, le realtà ultime e definitive che attendono l'uomo, che sono il termine della vita terrena e quello che viene dopo. La vita terrena non è la dimensione unica in cui viviamo, però è la più importante perchè in questi anni che dobbiamo vivere sul pianeta terra scriviamo - volenti o nolenti - qualcosa nel libro della nostra esistenza. Tutto quello che facciamo ogni istante è pieno di atti buoni o atti cattivi, indifferenti ecc....
Come lamentano non pochi fedeli di questi argomenti non si parla quasi più o si parla quasi solo di un'argomento: del Paradiso in cui vanno tutti indistintamente perchè Dio è buono e misericordioso e non può dannare nessuno e qualsiasi cosa abbia fatto una persona va in Paradiso. La spia di questo sono certi climi o certe cose che si sentono dire - il don lo sa per esperienza quando era laico - /// il don si ricorda che ha assistito alle esequie di pesone che pubblicamente ed oggettivamente hanno avuto una vita disastrata (per usare un'eufemismo) e lui ha sentito dire: questa celebrazione è una festa e noi oggi abbiamo un'angelo in Cielo che prega per noi. Il don è rimasto senza parole. Poi ha pensato che il sacerdote non avrà conosciuto la persona, ma se non la conosci non dire queste cose perchè se la persona è quello che è i fedeli ne rischiano di rimanere scandalizzati e magari non gli fanno fare una Messa perchè pensano che stia già in Paradiso. Se tutti vanno in Paradiso a che servono i suffragi? I suffragi servono ad abbreviare o a rendere meno dolorosa la sosta di Purificazione. O viviamo in un contesto dove la fede non c'è più o la fede è cambiata in qualcos'altro. E purtroppo ci sono andati in mezzo alcuni che dovrebbero insegnare la fede cattolica. Ma qua ci va in mezzo la salvezza delle anime. Il don ha visto un tweet dove c'era un prete - presubilmente anglofono o irlandese comunque sia un pezzo grosso che diceva che le vocazioni sono pochissime e quelle che ci stanno fanno preoccupare che quasi quasi se dobbiamo sfornare preti di questo genere è meglio non averli. Questi giovani preti vestono la talare, amano la liturgia antica, parlano dei Novissimi e nelle prediche parlano del peccato....ma che ci fai con dei preti così? Il don lo ha letto con gli occhi suoi. Se un prete si scandalizza di ciò...ma di cosa dovrebbe parlare un prete?
Le autorizzazioni in deroga servono a distruggere le norme. Un prete va vestito da idraulico (clerygman) perchè negli 1970, quando uscirono fuori le vespe ecc... e c'erano questi preti che avevano la veste talare perchè gli intralciava il viaggio. E di conseguenza gli hanno concesso di vestirsi come clerygman, poi l'autorizzazione per vestirsi per viaggiare...... il clerygman è vestirti da laico con un segno clericale. Il non autorizzato è vestirsi come un laico. Ed è accaduta la stessa cosa con la comunione in mano. Nasce da abusi della fine degli anni '60 di alcuni gruppi del Nord Europa che si erano messi in testa di fare i Novelli Apostoli, Paolo VI all'inizio fu rigido, poi siccome questi gruppi andavano avanti lo stesso cedette. Ma la norma fu circoscritta dicendo che la comunione in mano si poteva fare solo in piccoli gruppi, previa catechesi, consapevolezza dei frammenti ecc... e adesso da un'eccezzione è diventata la regola che non prevede eccezioni. Ma la comunione in mano è un'idulto revocabile in qualsiasi momento. Terzo esempio: il bruciare i morti. Un tempo chi si sceglieva la cremazione si privava delle esequie ecclesiastiche - perchè di per sè è un'atto pagano e di origine pagana - nei cimiteri romani c'erano solo le urne cinerarie. Poi c'è stata l'eccezione e via a valanga, facendo così perdere al defunto dei suffragi. Poi ci sono i ministri straordinari...ci devono essere circostanze straordinarie ma tutti quanti sappiamo cos'è successo. Come sono entrate le peggiori leggi? Tu presenti il caso limite e concesso lo strappo, l'eccezione diventa la regola. Purtroppo questa cosa procede e quindi stiamo in un caos. Dietro questo discorso che faremo c'è una certa idea di Dio e il termometro della fede. Non è morta quella mentalità - che è la quintessenza del modernismo - in base alla quale si pensa che anche le verità di Fede,- puoi pensare di trovare nuovi modi per annunciarle alle nuove generazioni - ma non puoi pensare che qualcosa possa cambiare in base al cambiamento dei tempi e quindi cambi anche la dottrina. Le esequie non si devono mai e per nessun motivo panegirici del defunto anche se questo fosse conosciuto come bravo cristiano; perchè le canonizzazioni si fanno dalla Santa Fede seguendo una procedura precisa. Il senso delle esequie è che il parroco offre il sacrificio eucaristico e prega per la salvezza della persona. Qua ci va di mezzo la salvezza delle anime perchè se non è vero che vanno tutti in Paradiso, Dio vorrebbe che tutti si salvassero. Questa volontà divina è subordinata alla volontà dell'uomo.
La salvezza delle anime non è una cosa scontata, ma ci devono essere delle condizioni, la dannazione è una possibilità reale. La Madonna a Fatima ci ha chiesto di aggiungere dopo la decina dei rosari: preservaci dal fuoco dell'Inferno e porta in Cielo le anime specialmente più bisognose.
Il don farà un discorso escatologico. Nel secolo scorso - la dottrina delle cose ultime - l'escatologia - è stato definito il focolaio dei disordini perchè le stupiggini che sono state dette hanno fatto fumo. Ci sono dei "teologi" che hanno negato l'esistenza dell'Inferno, hanno negato l'esistenza del diavolo come essere personale, hanno generato illusioni nei fedeli dicendo che l'inferno è vuoto o sia lecito sperare che sia vuoto. Criterio che segue il don: un passo del il libro della Sapienza dice: chi può immaginare cosa pensi il Signore? Dovremmo essere umili. Perchè il don ha letto tante vite dei Santi? Quando si è accostato al Signore, un pò c'era il senso della responsabilità...chi ti ascolta, tu hai l'autorevolezza di un prete e non puoi dire cose che facciano danni al prossimo e il don personalmente si chiedeva: chi sei Signore mio? Cosa si può pensare di Te? I Santi sono amici di Dio e quindi lui è andato ad interpellare gli amici di Dio. Il don non si sognerebbe mai di andare contro ciò che hanno fatto o detto i Santi. Uno diventa impeccabile sulla terra se ottiene la Confermazione in Grazia. Il Papa è infallibile quando parla Ex cattedra. Il magistero è infallibile quando propone un dogma o a proporre una verità di Fede come definitiva. Altrimenti non è infallibile. Che il singolo possa prendere una cantonata e anche teologi eccellenti l'hanno presa.... però quando una dottrina è comune, quando la stragrande maggioranza dei Santi non puoi distaccarti da essa e cadi nella Dottrina Temeraria. Chi ti pensi di essere? La straganda maggioranza dei Santi non pensasse che la stragrande maggioranza delle persone vada in Paradiso. Hanno proposto un cammino severo ed austero per raggiungere la Salvezza e la perfezione. Le strade larghe nel Vangelo sono definite strade che conducono alla perdizione. L'arroganza di alcuni personaggi vissuti nel secolo scorso è giunta non solo a mettersi sotto i piedi - e già questo è grave - l'insegnamento comune dei Santi & co.
Per questo occorre una formazione continua che aiuti la coscienza che aiuti a capire eventuali sbagli. Per esempio un vescovo non può proporre o definire una dottrina distinta da quello che già fa parte del potere della Chiesa. Questo lo può fare solo il Papa da solo o il Papa con il collegio episcopale.
Che cos'è la vita cristiana? Cosa stiamo stati battezzati a fare? Siamo stati battezzati - perchè tolto il peccato originale e infuse le virtù ecc.. - queste cose servono a diventare Santi ad immagine del Santo. E che cos'è essere santi? In Ebraico il verbo usato significa separato, un qualcosa si distacca dall'insieme, "..voi non siete del Mondo ma io vi ho scelti dal mondo..." Gesù - in Greco il termine santo si dice Aghìos, (all'incirca) con l'alfa privativo prima della parola terra. Cioè senza terra. San Paolo dice di cercare le cose del Cielo non le cose che appartengono alle cose della vita terrena. La persona chiamata alla santità è un'uomo o donna celeste e non frammischiato a queste cose terrene. Certo che siamo tutti peccatori - lo diciamo in continuazione e la Santa Messa inizia con l'atto penitenziale e prima di andare a dormire dovremmo dire l'atto di dolore. Ma c'è modo e modo di essere peccatore. Il Santo non è peccatore nel senso di avere con sè la malizia del peccato e non pecca ad occhi aperti. Chi pecca ad occhi aperti sta tradendo la propria vocazione battesimale. Per debolezza, per ignoranza, ecc... facciamo delle cose che al Signore non piacciono e non ne siamo consapevoli o non facciamo delle cose che il Signore vorrebbe che facessimo. In questo senso siamo peccatori e ciò non è incompatibile alla chiamata alla santità. Solo i Santi possono stare di fronte a Dio. Se tu ad un funerale vai a dire che questo sta pregando per noi davanti a Dio - dopo essersi già purificato - stai dicendo che quella persona è santa. I singoli peccano ma la Chiesa è Santa in quanto sposa di Cristo. Il fatto che la Chiesa militante sia soggetta a miserie ed umiliazione, ma è possibile non peccare se si è nati da Dio. Fino a quando commetterai un peccato volontario con piena avvertenza ci sono ancora dei problemi. Il battesimo ci ha dato il punto di partenza verso la Santità ma poi ci sarà un cammino da percorrere. La Chiesa in questa terra è rivestita di santità vera ma l'imperfezione che per noi è strutturale non è affatto un'ostacolo alla santità ma è la volontarietà al peccato che lo è.
La morte segna il passaggio definitivo da questa condizione ad un'altra condizione. Noi qua siamo nella prova, siamo viatori, siamo in una condizione d'interdizione e tutto ciò che questo comporta. Al momento della morte si aprono tre strade: il Paradiso, ci vanno i Santi, tanto per chiarire: per direttissima ci entrano solo i martiri e le persone appena battezzate morte prima dell'uso della ragione (insegna la Chiesa). Gli altri generalmente passano per una fase di purificazione (il Purgatorio). Se uno ci entra il bersaglio l'ha centrato ma non in maniera perfetta e avrà un tempo di purificazione e di espiazione e di riparazione prima di accedere alla pienezza della Santità. L'inferno è il fallimento totale dello scopo per il quale siamo stati creati. Il peccato è il fallire il bersaglio. La nostra vita ha un bersaglio. Il fine della nostra vita è che noi siamo stati creati per conoscere, amare e servire Dio e goderne di Dio nell'altra vita. Noi abbiamo una sola vita per raggiungere l'obbiettivo e non ci sono possibilità di recupero. O il bersaglio l'hai colpito o l'hai fallito.
CICLO DI CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
Ciclo di catechesi che riprende i Novissimi, che significa le cose ultime, le realtà ultime e definitive che attendono l'uomo, che sono il termine della vita terrena e quello che viene dopo. La vita terrena non è la dimensione unica in cui viviamo, però è la più importante perchè in questi anni che dobbiamo vivere sul pianeta terra scriviamo - volenti o nolenti - qualcosa nel libro della nostra esistenza. Tutto quello che facciamo ogni istante è pieno di atti buoni o atti cattivi, indifferenti ecc....
Come lamentano non pochi fedeli di questi argomenti non si parla quasi più o si parla quasi solo di un'argomento: del Paradiso in cui vanno tutti indistintamente perchè Dio è buono e misericordioso e non può dannare nessuno e qualsiasi cosa abbia fatto una persona va in Paradiso. La spia di questo sono certi climi o certe cose che si sentono dire - il don lo sa per esperienza quando era laico - /// il don si ricorda che ha assistito alle esequie di pesone che pubblicamente ed oggettivamente hanno avuto una vita disastrata (per usare un'eufemismo) e lui ha sentito dire: questa celebrazione è una festa e noi oggi abbiamo un'angelo in Cielo che prega per noi. Il don è rimasto senza parole. Poi ha pensato che il sacerdote non avrà conosciuto la persona, ma se non la conosci non dire queste cose perchè se la persona è quello che è i fedeli ne rischiano di rimanere scandalizzati e magari non gli fanno fare una Messa perchè pensano che stia già in Paradiso. Se tutti vanno in Paradiso a che servono i suffragi? I suffragi servono ad abbreviare o a rendere meno dolorosa la sosta di Purificazione. O viviamo in un contesto dove la fede non c'è più o la fede è cambiata in qualcos'altro. E purtroppo ci sono andati in mezzo alcuni che dovrebbero insegnare la fede cattolica. Ma qua ci va in mezzo la salvezza delle anime. Il don ha visto un tweet dove c'era un prete - presubilmente anglofono o irlandese comunque sia un pezzo grosso che diceva che le vocazioni sono pochissime e quelle che ci stanno fanno preoccupare che quasi quasi se dobbiamo sfornare preti di questo genere è meglio non averli. Questi giovani preti vestono la talare, amano la liturgia antica, parlano dei Novissimi e nelle prediche parlano del peccato....ma che ci fai con dei preti così? Il don lo ha letto con gli occhi suoi. Se un prete si scandalizza di ciò...ma di cosa dovrebbe parlare un prete?
Le autorizzazioni in deroga servono a distruggere le norme. Un prete va vestito da idraulico (clerygman) perchè negli 1970, quando uscirono fuori le vespe ecc... e c'erano questi preti che avevano la veste talare perchè gli intralciava il viaggio. E di conseguenza gli hanno concesso di vestirsi come clerygman, poi l'autorizzazione per vestirsi per viaggiare...... il clerygman è vestirti da laico con un segno clericale. Il non autorizzato è vestirsi come un laico. Ed è accaduta la stessa cosa con la comunione in mano. Nasce da abusi della fine degli anni '60 di alcuni gruppi del Nord Europa che si erano messi in testa di fare i Novelli Apostoli, Paolo VI all'inizio fu rigido, poi siccome questi gruppi andavano avanti lo stesso cedette. Ma la norma fu circoscritta dicendo che la comunione in mano si poteva fare solo in piccoli gruppi, previa catechesi, consapevolezza dei frammenti ecc... e adesso da un'eccezzione è diventata la regola che non prevede eccezioni. Ma la comunione in mano è un'idulto revocabile in qualsiasi momento. Terzo esempio: il bruciare i morti. Un tempo chi si sceglieva la cremazione si privava delle esequie ecclesiastiche - perchè di per sè è un'atto pagano e di origine pagana - nei cimiteri romani c'erano solo le urne cinerarie. Poi c'è stata l'eccezione e via a valanga, facendo così perdere al defunto dei suffragi. Poi ci sono i ministri straordinari...ci devono essere circostanze straordinarie ma tutti quanti sappiamo cos'è successo. Come sono entrate le peggiori leggi? Tu presenti il caso limite e concesso lo strappo, l'eccezione diventa la regola. Purtroppo questa cosa procede e quindi stiamo in un caos. Dietro questo discorso che faremo c'è una certa idea di Dio e il termometro della fede. Non è morta quella mentalità - che è la quintessenza del modernismo - in base alla quale si pensa che anche le verità di Fede,- puoi pensare di trovare nuovi modi per annunciarle alle nuove generazioni - ma non puoi pensare che qualcosa possa cambiare in base al cambiamento dei tempi e quindi cambi anche la dottrina. Le esequie non si devono mai e per nessun motivo panegirici del defunto anche se questo fosse conosciuto come bravo cristiano; perchè le canonizzazioni si fanno dalla Santa Fede seguendo una procedura precisa. Il senso delle esequie è che il parroco offre il sacrificio eucaristico e prega per la salvezza della persona. Qua ci va di mezzo la salvezza delle anime perchè se non è vero che vanno tutti in Paradiso, Dio vorrebbe che tutti si salvassero. Questa volontà divina è subordinata alla volontà dell'uomo.
La salvezza delle anime non è una cosa scontata, ma ci devono essere delle condizioni, la dannazione è una possibilità reale. La Madonna a Fatima ci ha chiesto di aggiungere dopo la decina dei rosari: preservaci dal fuoco dell'Inferno e porta in Cielo le anime specialmente più bisognose.
Il don farà un discorso escatologico. Nel secolo scorso - la dottrina delle cose ultime - l'escatologia - è stato definito il focolaio dei disordini perchè le stupiggini che sono state dette hanno fatto fumo. Ci sono dei "teologi" che hanno negato l'esistenza dell'Inferno, hanno negato l'esistenza del diavolo come essere personale, hanno generato illusioni nei fedeli dicendo che l'inferno è vuoto o sia lecito sperare che sia vuoto. Criterio che segue il don: un passo del il libro della Sapienza dice: chi può immaginare cosa pensi il Signore? Dovremmo essere umili. Perchè il don ha letto tante vite dei Santi? Quando si è accostato al Signore, un pò c'era il senso della responsabilità...chi ti ascolta, tu hai l'autorevolezza di un prete e non puoi dire cose che facciano danni al prossimo e il don personalmente si chiedeva: chi sei Signore mio? Cosa si può pensare di Te? I Santi sono amici di Dio e quindi lui è andato ad interpellare gli amici di Dio. Il don non si sognerebbe mai di andare contro ciò che hanno fatto o detto i Santi. Uno diventa impeccabile sulla terra se ottiene la Confermazione in Grazia. Il Papa è infallibile quando parla Ex cattedra. Il magistero è infallibile quando propone un dogma o a proporre una verità di Fede come definitiva. Altrimenti non è infallibile. Che il singolo possa prendere una cantonata e anche teologi eccellenti l'hanno presa.... però quando una dottrina è comune, quando la stragrande maggioranza dei Santi non puoi distaccarti da essa e cadi nella Dottrina Temeraria. Chi ti pensi di essere? La straganda maggioranza dei Santi non pensasse che la stragrande maggioranza delle persone vada in Paradiso. Hanno proposto un cammino severo ed austero per raggiungere la Salvezza e la perfezione. Le strade larghe nel Vangelo sono definite strade che conducono alla perdizione. L'arroganza di alcuni personaggi vissuti nel secolo scorso è giunta non solo a mettersi sotto i piedi - e già questo è grave - l'insegnamento comune dei Santi & co.
Per questo occorre una formazione continua che aiuti la coscienza che aiuti a capire eventuali sbagli. Per esempio un vescovo non può proporre o definire una dottrina distinta da quello che già fa parte del potere della Chiesa. Questo lo può fare solo il Papa da solo o il Papa con il collegio episcopale.
Che cos'è la vita cristiana? Cosa stiamo stati battezzati a fare? Siamo stati battezzati - perchè tolto il peccato originale e infuse le virtù ecc.. - queste cose servono a diventare Santi ad immagine del Santo. E che cos'è essere santi? In Ebraico il verbo usato significa separato, un qualcosa si distacca dall'insieme, "..voi non siete del Mondo ma io vi ho scelti dal mondo..." Gesù - in Greco il termine santo si dice Aghìos, (all'incirca) con l'alfa privativo prima della parola terra. Cioè senza terra. San Paolo dice di cercare le cose del Cielo non le cose che appartengono alle cose della vita terrena. La persona chiamata alla santità è un'uomo o donna celeste e non frammischiato a queste cose terrene. Certo che siamo tutti peccatori - lo diciamo in continuazione e la Santa Messa inizia con l'atto penitenziale e prima di andare a dormire dovremmo dire l'atto di dolore. Ma c'è modo e modo di essere peccatore. Il Santo non è peccatore nel senso di avere con sè la malizia del peccato e non pecca ad occhi aperti. Chi pecca ad occhi aperti sta tradendo la propria vocazione battesimale. Per debolezza, per ignoranza, ecc... facciamo delle cose che al Signore non piacciono e non ne siamo consapevoli o non facciamo delle cose che il Signore vorrebbe che facessimo. In questo senso siamo peccatori e ciò non è incompatibile alla chiamata alla santità. Solo i Santi possono stare di fronte a Dio. Se tu ad un funerale vai a dire che questo sta pregando per noi davanti a Dio - dopo essersi già purificato - stai dicendo che quella persona è santa. I singoli peccano ma la Chiesa è Santa in quanto sposa di Cristo. Il fatto che la Chiesa militante sia soggetta a miserie ed umiliazione, ma è possibile non peccare se si è nati da Dio. Fino a quando commetterai un peccato volontario con piena avvertenza ci sono ancora dei problemi. Il battesimo ci ha dato il punto di partenza verso la Santità ma poi ci sarà un cammino da percorrere. La Chiesa in questa terra è rivestita di santità vera ma l'imperfezione che per noi è strutturale non è affatto un'ostacolo alla santità ma è la volontarietà al peccato che lo è.
La morte segna il passaggio definitivo da questa condizione ad un'altra condizione. Noi qua siamo nella prova, siamo viatori, siamo in una condizione d'interdizione e tutto ciò che questo comporta. Al momento della morte si aprono tre strade: il Paradiso, ci vanno i Santi, tanto per chiarire: per direttissima ci entrano solo i martiri e le persone appena battezzate morte prima dell'uso della ragione (insegna la Chiesa). Gli altri generalmente passano per una fase di purificazione (il Purgatorio). Se uno ci entra il bersaglio l'ha centrato ma non in maniera perfetta e avrà un tempo di purificazione e di espiazione e di riparazione prima di accedere alla pienezza della Santità. L'inferno è il fallimento totale dello scopo per il quale siamo stati creati. Il peccato è il fallire il bersaglio. La nostra vita ha un bersaglio. Il fine della nostra vita è che noi siamo stati creati per conoscere, amare e servire Dio e goderne di Dio nell'altra vita. Noi abbiamo una sola vita per raggiungere l'obbiettivo e non ci sono possibilità di recupero. O il bersaglio l'hai colpito o l'hai fallito.
CICLO DI CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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