Le prime cinque parti della virtù cardinale della temperanza: digiuno e astinenza, sobrietà, continenza, verginità e castità. Caratteristiche di ciascuna di esse. Considerazioni sul digiuno e sulla castità in generale e coniugale. Ciclo di catechesi "Vizi e virtù", trentanovesima puntata, 22 Luglio 2022
Le 9 parti integranti della temperanza: astinenza e digiuno, la sobrietà, la castità, la pudicizia, la verginità, la continenza, la mansuetudine, la clemenza e la modestia. Che poi a sua volta (la modestia è divisa in 4 parti).
L'astinenza: di cui il digiuno è l'atto principale, è la virtù in base alla quale, per fede e per amore di Dio, ci si astiene dai cibi nella giusta misura - tutelando anche la salute e i bisogni personali e le esigenze delle persone con cui si convive. Perchè allontanarsi dai cibi per giusta misura? Perchè ordinariamente - trattandosi di cose materiali (San Tommaso d'Aquino) - secondo i maestri di spirito i cibi ordinariamente allontanano le persone dai beni più elevati (dalla vita spirituale e della vita interiore). Un tempo gli istituti di vita consacrata avevano delle regole ferree in materia alimentare - variabili nei periodi dell'anno, questa materia era sotto strettissimo controllo. Non si mangia a casaccio. Non si fa così. Guardiamoci in giro, questa virtù (la temperanza) non è considerata ma non va bene. A volte sembrano che siano oggetto di attenzione solo da parte di alcune persone particolari (showman, attori ed attrici, ecc..) ma fuori di questi casi non c'è un'attenzione a questa tematica anche tra le anime devote. Tutti i beni sensibili hanno in sè lo stesso principio generale noto delle sostanze - in senso ampio - alle droghe, sigarette, caffè ecc... - (si capisca bene, il caffè non è come la cocaina). Tutte queste cose sono accumunate dalla tendenza all'assuefazione - ad adeguarmi ad un certo standard e al forte impulso ad aumentare la dose (diventando così obesi, alcolizzati, ecc....) La stessa cosa accade con i piaceri venereii. La stessa cosa capita al senso della vista: pensiamo agli abusi di televisione, ai ragazzini e non solo che stanno giornate di fronte ai videogiochi. Il minimo comun denominatore dei piaceri sensibili è che sono inappagabili, senza un freno del digiuno e dell'astinenza è la fine. Al don è capitato - in maniera casuale - di fare qualche giro sul social Tik Tok, gli sono bastati 10 minuti...allucinante. Siamo molto oltre instagram... non falò delle vanità allo stato puro, il don si è chiesto: gli effetti che nel tempo produrranno questi video o modi esporsi in questo modo...quali saranno? Oggi ci si trova di fronte a problematiche e situazioni che non sono alla nostra portata. L'unica cosa che si può fare è aiutare qualche anima a salvarsi un pò. Il don ha capito che nell'attuale contesto che viviamo, l'unica cosa sensata è camminare sulla retta via senza lasciarci sommergere ed aiutare qualcuno a non caderci dentro. Più di questo non si può fare. Poi c'è la preghiera, operare nella dv ecc...
Scopi del digiuno: 1) reprimere le concupiscenze della carne, elevare l'anima alle realtà più sublimi, espiare e riparare i peccati ed ottenere grazie dal Cielo. La temperanza è più piccola delle virtù cardinali ma ha la sua importanza, senza la dea della tavola (la gola) e il vino, la dea dei piaceri sensuali si raffredda. San Girolamo. Le forme del digiuno: quelle più comuni nella storia della Chiesa sono fondamentalmente tre: dalla meno impegnativa alla più impegnativa: quello canonico obbligatorio solo due volte all'anno - per i fedeli dai 18 ai 60 anni e non siano in condizione di salute precarie. Cos'è? La riduzione della colazione e di uno dei pasti principali. Si riducono un pò. E l'altro pasto si salta o pane ed acqua o si riduce ai minimi termini. Uno un pò di fame la sente. Dal digiuno canoninico si può essere dispensati per giusta causa dal parroco del luogo dove uno sta. Fuori da questi casi, il digiuno è un'atto volontario. Poi c'è il digiuno a pane ed acqua e consiste nel cibarsi di solo pane ed acqua per tutte le 24h. Evidentemente a quanto pare - non c'è un'accordo universale - qualche caffè o altro - per chi ha doveri di stato non sia illecito. Poi infine c'è il digiuno rigoroso: consiste assumere solo acqua o qualche bevanda zuccherata - richiede però un'ottima salute ed è sempre importante quando si fanno i digiuni. Grano salis e poi chi ha il confessore e direttore spirituale ci parli.
Astinenza dalle carni che rimane ogni venerdì anche se in Italia la CEI ha fatto sì che sia possibile (fuori dalla quaresima) cambiare il gesto con un'altro. Il rischio di fare un'altra cosa - nell'80% dei casi - si rischia di non fare nulla. La nostra alimentazione dev'essere disciplinata per motivi ascetici: io non posso mangiare in maniera sregolata, questa non è virtù. I maestri di spirito dicono che stiamo dentro alla temperanza quando, alzandoci da tavola, abbiamo sempre quel piccolo vuoto. Anche per avere un fisico agile. Non bisogna avere la pancia vuota ma non troppo piena.
La sobrietà regola il vino e tutte le altre bevande inebrianti. Basta un minimo eccesso in esse e si offlusca l'uso della ragione, mentre un'uso moderato del vino (ma di altre bevande) può giovare alla salute. San Paolo raccomanda a Timoteo di non bere solo acqua (per morficazione - astensione dalle bevande alcoliche) e gli ha detto: bevi un pò di vino per ragioni di salute. Ai monaci (san Benedetto di Norcia) consentiva 2 bicchieri un pò scarsi di vino. Ma sta nella regola. Su questa materia si possono fare tanti esercizi anche se la sobrietà esige la moderazione nell'uso del vino o di altro. San Tommaso afferma che l'uso del vino diventa illecito per 4 motivi: quando è assunto senza la dovuta moderazione, poi quando dovesse generare scandalo negli altri (magari se una persona ha lo scandalo facile, in quel caso meglio evitare per amore di carità), grave uso quando si fosse fatto voto di non berlo o diviene grave quando la persona si ubriaca facilmente. Ci sono persone che si ubriacano con poco. E' sempre possibile astenersi per ragioni ascetiche o personali. Dentro l'ambito del digiuno e della sobrietà stanno tutti quante quelle nuove forme di senso del gusto che stanno ai limiti: droghe leggere, ecc... ma qua stiamo sempre nel peccato grave.
1809 La temperanza è la virtù morale che modera l'attrattiva dei piaceri e rende capaci di equilibrio nell'uso dei beni creati. Essa assicura il dominio della volontà sugli istinti e mantiene i desideri entro i limiti dell'onestà. La persona temperante orienta al bene i propri appetiti sensibili, conserva una sana discrezione, e non segue il proprio istinto e la propria forza assecondando i desideri del proprio cuore.83 La temperanza è spesso lodata nell'Antico Testamento: « Non seguire le passioni; poni un freno ai tuoi desideri » (Sir 18,30). Nel Nuovo Testamento è chiamata « moderazione » o « sobrietà ». Noi dobbiamo « vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo » (Tt 2,12).
Catechismo della Chiesa Cattolica
Ricordiamocelo bene perchè questo è anche il fondamento - per esempio - della temperanza dai cibi: Noi abbiamo davanti a Dio il dovere grave di custodire bene lo stato della nostra salute. Non siamo salutisti, pazzi fissati, però dobbiamo tutelare lo stato di salute del nostro corpo, abbiamo il dovere davanti a Dio di tutelare il nostro stato di salute e di rimanere sul pianeta terra esattamente tanto quanto Dio ha disposto che noi ci restiamo. E' chiaro che tutti i comportamenti che mettono e repentaglio questa cosa - per esempio, guidare come un pazzo furioso è chiaro che sto uscendo dalla volontà di Dio e dovrò rispondere, probabilmente, come mai sono morto prima. Così, è difficile che sia volontà di Dio che una persona muoia di cancro ai polmoni perchè si è fumata un'autotreno di sigarette. Noi queste cose non possiamo farle, la vita appartiene a Dio - nella sua origine e nella sua fine - significa non porre in essere comportamenti che non mettano a repentaglio la nostra salute.
Chi regola i piaceri venereii? Castità, pudicizia e verginità. Sono tre virtù distinte. Poi ci sarebbe anche la continenza, la capacità di dominarsi, di trattenersi. Ma Secondo san Tommaso questa virtù non è solo preposta a dominare le intemperanze della carne ma anche le temperanze dell'ira: uno può anche abbandonarsi agli strali dell'ira. Il termine castità deriva da castigo, (san Tommaso lo dice) e deriva da castum agere, rendere casto. La castità esercita un lavoro e di controllo e di purificazione in vista della corretta ordinazione dei piaceri venereii. Che devono essere sottomessi alla retta ragione. I piaceri venereii sono i più intensi e violenti dell'ira e quando si godono, specie in modo disordinato ed eccessivo, fanno perdere alla persona il dominio e la padronanza di sè e dei suoi atti avvicinando le persone alla condizione degli animali che sono mossi da istinti. La castità consiste nell'esercizio ordinato della sessualità in relazione al proprio stato di vita. I coniugi cristiani devono essere casti? Sì. C'è il libro del Papa il Casto Connubio. Castità coniugale è diversa dalla verginità - scelta di vita di mantenersi vergini. Poi c'è anche la continenza che è il modo in cui si esercita la castità fuori dal sacramento del Matrimonio. Tutto ciò premesso esistono tre tipi di castità: la castità comune che consiste nella doverosa rinuncia - che è obbligatoria a tutti i cristiani di ricerca di tutte le forme illecite di ricerca del piacere sessuale. Per esempio: gli atti impuri solitari, sono sempre gravemente disordinati - sono sempre gravi anche commessi su gli altri - poi c'è la sodomia, così anche l'oralità, la bocca - si capisce, la sessualità praticata attraverso la bocca, questi atti faremmo meglio a dimenticarci che esistono perchè non sono mai leciti - non si potranno mai fare in qualsiasi stato di vita. Anche se oggi sembra che sia tutto permesso ciò che era peccato è rimasto peccato. Noi abbiamo degli ambiti di esercizio lecito della nostra libertà. Quanti digiuni devo fare? Almeno 2 se non hai la dispensa del parroco e poi decidi te quanti farne. Ma su altre cose non ci sono spazi di manovra. E guai a qualsiasi a qualsiasi ministro di Dio si azzardi a dire altro dire in modo diverso. C'è chi afferma che sono questioni personali di coscienza certi argomenti, ma quando c'è la legge di Dio la coscienza deve uniformarsi a ciò che la Legge di Dio mi dice.
La vedovanza: io mi sono sposato, posso risposarmi e se rinuncio? Fai meglio dice san Paolo - è un consiglio, non obbligo. Se la fai davanti a Dio - avendo questa motiviazione (magari rinunciando ai piccoli diletti terreni). Poi c'è la castità coniugale, che ordina la sensualità sponsale purchè sia ordinata al suo retto fine - per esempio è in nome della castità coniugale che dev'essere bandita ogni forma di contraccezione: delle persone vorrebbero togliere l'Humane Vitaee. La contraccezione non potrà mai essere sdoganata nella Chiesa Cattolica dopo che Paolo VI ha definito quegli atti intrisecamente disordinati e cattivi. Quell'atto buono non diventerà mai. E nessuno lo potrò mai cambiare. I coniugi devono comportarsi - in un'enclica è scritto - in modo squisitamente umano, la sessualità umana non è una cosa bestiale. Le persone devono imparare a vivere la sessualità come manifestazione di amore tenero e sincero e non come una cosa brutale ed egoistica. Gli animali cercano quel piacere violento non sapendo però che quel piacere è finalizzato dal Creatore per la riproduzione.
La Chiesa nel suo sobrio linguaggio dice: amarsi in maniaera umana (tra coniugi), quindi...che significa? Per esempio guardandosi negli occhi mentre si compiono gli atti e non come gli animali che non lo fanno. I Figli di Dio non hanno nessun bisogno di educazione sessuale; hanno bisogno di educazione all'amore.
CICLO DI CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
Le 9 parti integranti della temperanza: astinenza e digiuno, la sobrietà, la castità, la pudicizia, la verginità, la continenza, la mansuetudine, la clemenza e la modestia. Che poi a sua volta (la modestia è divisa in 4 parti).
L'astinenza: di cui il digiuno è l'atto principale, è la virtù in base alla quale, per fede e per amore di Dio, ci si astiene dai cibi nella giusta misura - tutelando anche la salute e i bisogni personali e le esigenze delle persone con cui si convive. Perchè allontanarsi dai cibi per giusta misura? Perchè ordinariamente - trattandosi di cose materiali (San Tommaso d'Aquino) - secondo i maestri di spirito i cibi ordinariamente allontanano le persone dai beni più elevati (dalla vita spirituale e della vita interiore). Un tempo gli istituti di vita consacrata avevano delle regole ferree in materia alimentare - variabili nei periodi dell'anno, questa materia era sotto strettissimo controllo. Non si mangia a casaccio. Non si fa così. Guardiamoci in giro, questa virtù (la temperanza) non è considerata ma non va bene. A volte sembrano che siano oggetto di attenzione solo da parte di alcune persone particolari (showman, attori ed attrici, ecc..) ma fuori di questi casi non c'è un'attenzione a questa tematica anche tra le anime devote. Tutti i beni sensibili hanno in sè lo stesso principio generale noto delle sostanze - in senso ampio - alle droghe, sigarette, caffè ecc... - (si capisca bene, il caffè non è come la cocaina). Tutte queste cose sono accumunate dalla tendenza all'assuefazione - ad adeguarmi ad un certo standard e al forte impulso ad aumentare la dose (diventando così obesi, alcolizzati, ecc....) La stessa cosa accade con i piaceri venereii. La stessa cosa capita al senso della vista: pensiamo agli abusi di televisione, ai ragazzini e non solo che stanno giornate di fronte ai videogiochi. Il minimo comun denominatore dei piaceri sensibili è che sono inappagabili, senza un freno del digiuno e dell'astinenza è la fine. Al don è capitato - in maniera casuale - di fare qualche giro sul social Tik Tok, gli sono bastati 10 minuti...allucinante. Siamo molto oltre instagram... non falò delle vanità allo stato puro, il don si è chiesto: gli effetti che nel tempo produrranno questi video o modi esporsi in questo modo...quali saranno? Oggi ci si trova di fronte a problematiche e situazioni che non sono alla nostra portata. L'unica cosa che si può fare è aiutare qualche anima a salvarsi un pò. Il don ha capito che nell'attuale contesto che viviamo, l'unica cosa sensata è camminare sulla retta via senza lasciarci sommergere ed aiutare qualcuno a non caderci dentro. Più di questo non si può fare. Poi c'è la preghiera, operare nella dv ecc...
Scopi del digiuno: 1) reprimere le concupiscenze della carne, elevare l'anima alle realtà più sublimi, espiare e riparare i peccati ed ottenere grazie dal Cielo. La temperanza è più piccola delle virtù cardinali ma ha la sua importanza, senza la dea della tavola (la gola) e il vino, la dea dei piaceri sensuali si raffredda. San Girolamo. Le forme del digiuno: quelle più comuni nella storia della Chiesa sono fondamentalmente tre: dalla meno impegnativa alla più impegnativa: quello canonico obbligatorio solo due volte all'anno - per i fedeli dai 18 ai 60 anni e non siano in condizione di salute precarie. Cos'è? La riduzione della colazione e di uno dei pasti principali. Si riducono un pò. E l'altro pasto si salta o pane ed acqua o si riduce ai minimi termini. Uno un pò di fame la sente. Dal digiuno canoninico si può essere dispensati per giusta causa dal parroco del luogo dove uno sta. Fuori da questi casi, il digiuno è un'atto volontario. Poi c'è il digiuno a pane ed acqua e consiste nel cibarsi di solo pane ed acqua per tutte le 24h. Evidentemente a quanto pare - non c'è un'accordo universale - qualche caffè o altro - per chi ha doveri di stato non sia illecito. Poi infine c'è il digiuno rigoroso: consiste assumere solo acqua o qualche bevanda zuccherata - richiede però un'ottima salute ed è sempre importante quando si fanno i digiuni. Grano salis e poi chi ha il confessore e direttore spirituale ci parli.
Astinenza dalle carni che rimane ogni venerdì anche se in Italia la CEI ha fatto sì che sia possibile (fuori dalla quaresima) cambiare il gesto con un'altro. Il rischio di fare un'altra cosa - nell'80% dei casi - si rischia di non fare nulla. La nostra alimentazione dev'essere disciplinata per motivi ascetici: io non posso mangiare in maniera sregolata, questa non è virtù. I maestri di spirito dicono che stiamo dentro alla temperanza quando, alzandoci da tavola, abbiamo sempre quel piccolo vuoto. Anche per avere un fisico agile. Non bisogna avere la pancia vuota ma non troppo piena.
La sobrietà regola il vino e tutte le altre bevande inebrianti. Basta un minimo eccesso in esse e si offlusca l'uso della ragione, mentre un'uso moderato del vino (ma di altre bevande) può giovare alla salute. San Paolo raccomanda a Timoteo di non bere solo acqua (per morficazione - astensione dalle bevande alcoliche) e gli ha detto: bevi un pò di vino per ragioni di salute. Ai monaci (san Benedetto di Norcia) consentiva 2 bicchieri un pò scarsi di vino. Ma sta nella regola. Su questa materia si possono fare tanti esercizi anche se la sobrietà esige la moderazione nell'uso del vino o di altro. San Tommaso afferma che l'uso del vino diventa illecito per 4 motivi: quando è assunto senza la dovuta moderazione, poi quando dovesse generare scandalo negli altri (magari se una persona ha lo scandalo facile, in quel caso meglio evitare per amore di carità), grave uso quando si fosse fatto voto di non berlo o diviene grave quando la persona si ubriaca facilmente. Ci sono persone che si ubriacano con poco. E' sempre possibile astenersi per ragioni ascetiche o personali. Dentro l'ambito del digiuno e della sobrietà stanno tutti quante quelle nuove forme di senso del gusto che stanno ai limiti: droghe leggere, ecc... ma qua stiamo sempre nel peccato grave.
1809 La temperanza è la virtù morale che modera l'attrattiva dei piaceri e rende capaci di equilibrio nell'uso dei beni creati. Essa assicura il dominio della volontà sugli istinti e mantiene i desideri entro i limiti dell'onestà. La persona temperante orienta al bene i propri appetiti sensibili, conserva una sana discrezione, e non segue il proprio istinto e la propria forza assecondando i desideri del proprio cuore.83 La temperanza è spesso lodata nell'Antico Testamento: « Non seguire le passioni; poni un freno ai tuoi desideri » (Sir 18,30). Nel Nuovo Testamento è chiamata « moderazione » o « sobrietà ». Noi dobbiamo « vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo » (Tt 2,12).
Catechismo della Chiesa Cattolica
Ricordiamocelo bene perchè questo è anche il fondamento - per esempio - della temperanza dai cibi: Noi abbiamo davanti a Dio il dovere grave di custodire bene lo stato della nostra salute. Non siamo salutisti, pazzi fissati, però dobbiamo tutelare lo stato di salute del nostro corpo, abbiamo il dovere davanti a Dio di tutelare il nostro stato di salute e di rimanere sul pianeta terra esattamente tanto quanto Dio ha disposto che noi ci restiamo. E' chiaro che tutti i comportamenti che mettono e repentaglio questa cosa - per esempio, guidare come un pazzo furioso è chiaro che sto uscendo dalla volontà di Dio e dovrò rispondere, probabilmente, come mai sono morto prima. Così, è difficile che sia volontà di Dio che una persona muoia di cancro ai polmoni perchè si è fumata un'autotreno di sigarette. Noi queste cose non possiamo farle, la vita appartiene a Dio - nella sua origine e nella sua fine - significa non porre in essere comportamenti che non mettano a repentaglio la nostra salute.
Chi regola i piaceri venereii? Castità, pudicizia e verginità. Sono tre virtù distinte. Poi ci sarebbe anche la continenza, la capacità di dominarsi, di trattenersi. Ma Secondo san Tommaso questa virtù non è solo preposta a dominare le intemperanze della carne ma anche le temperanze dell'ira: uno può anche abbandonarsi agli strali dell'ira. Il termine castità deriva da castigo, (san Tommaso lo dice) e deriva da castum agere, rendere casto. La castità esercita un lavoro e di controllo e di purificazione in vista della corretta ordinazione dei piaceri venereii. Che devono essere sottomessi alla retta ragione. I piaceri venereii sono i più intensi e violenti dell'ira e quando si godono, specie in modo disordinato ed eccessivo, fanno perdere alla persona il dominio e la padronanza di sè e dei suoi atti avvicinando le persone alla condizione degli animali che sono mossi da istinti. La castità consiste nell'esercizio ordinato della sessualità in relazione al proprio stato di vita. I coniugi cristiani devono essere casti? Sì. C'è il libro del Papa il Casto Connubio. Castità coniugale è diversa dalla verginità - scelta di vita di mantenersi vergini. Poi c'è anche la continenza che è il modo in cui si esercita la castità fuori dal sacramento del Matrimonio. Tutto ciò premesso esistono tre tipi di castità: la castità comune che consiste nella doverosa rinuncia - che è obbligatoria a tutti i cristiani di ricerca di tutte le forme illecite di ricerca del piacere sessuale. Per esempio: gli atti impuri solitari, sono sempre gravemente disordinati - sono sempre gravi anche commessi su gli altri - poi c'è la sodomia, così anche l'oralità, la bocca - si capisce, la sessualità praticata attraverso la bocca, questi atti faremmo meglio a dimenticarci che esistono perchè non sono mai leciti - non si potranno mai fare in qualsiasi stato di vita. Anche se oggi sembra che sia tutto permesso ciò che era peccato è rimasto peccato. Noi abbiamo degli ambiti di esercizio lecito della nostra libertà. Quanti digiuni devo fare? Almeno 2 se non hai la dispensa del parroco e poi decidi te quanti farne. Ma su altre cose non ci sono spazi di manovra. E guai a qualsiasi a qualsiasi ministro di Dio si azzardi a dire altro dire in modo diverso. C'è chi afferma che sono questioni personali di coscienza certi argomenti, ma quando c'è la legge di Dio la coscienza deve uniformarsi a ciò che la Legge di Dio mi dice.
La vedovanza: io mi sono sposato, posso risposarmi e se rinuncio? Fai meglio dice san Paolo - è un consiglio, non obbligo. Se la fai davanti a Dio - avendo questa motiviazione (magari rinunciando ai piccoli diletti terreni). Poi c'è la castità coniugale, che ordina la sensualità sponsale purchè sia ordinata al suo retto fine - per esempio è in nome della castità coniugale che dev'essere bandita ogni forma di contraccezione: delle persone vorrebbero togliere l'Humane Vitaee. La contraccezione non potrà mai essere sdoganata nella Chiesa Cattolica dopo che Paolo VI ha definito quegli atti intrisecamente disordinati e cattivi. Quell'atto buono non diventerà mai. E nessuno lo potrò mai cambiare. I coniugi devono comportarsi - in un'enclica è scritto - in modo squisitamente umano, la sessualità umana non è una cosa bestiale. Le persone devono imparare a vivere la sessualità come manifestazione di amore tenero e sincero e non come una cosa brutale ed egoistica. Gli animali cercano quel piacere violento non sapendo però che quel piacere è finalizzato dal Creatore per la riproduzione.
La Chiesa nel suo sobrio linguaggio dice: amarsi in maniaera umana (tra coniugi), quindi...che significa? Per esempio guardandosi negli occhi mentre si compiono gli atti e non come gli animali che non lo fanno. I Figli di Dio non hanno nessun bisogno di educazione sessuale; hanno bisogno di educazione all'amore.
CICLO DI CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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