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La morte: il sommo enigma della condizione umana

La morte è il grande enigma della condizione umana. Le possibili posizioni dinanzi al problema morte: la morte come tabù, la morte come spauracchio, la morte come problema angosciante, la morte come passaggio automatico ad una condizione migliore. La concezione cristiana della morte è l'unica vera risposta all'enigma. I brani biblici che attestano che la morte è conseguenza del peccato dell'uomo. Ciclo di catechesi: "I Novissimi. La morte e la vita del mondo che verrà", seconda puntata, Lunedì 12 Settembre 2022

C'è qualcosa che ci aspetta dopo la nostra vita terrena o no? Non affrontare questo problema può comportare conseguenze gravi ed irreversibili.

La morte segna il passaggio definitivo dell'uomo da questa all'altra dimensione nonchè il momento della verifica sulla sua vita, quello che la Chiesa chiama Giudizio Particolare. Momento molto importante a cui tutti andiamo inesorabilmente incontro e comprenderemo cosa abbiamo fatto dell'anima che il Signore ci ha affidato. La parabola delle mine dai servi (nel Vangelo), ogni servo ne riceve una, secondo i commentatori la mina è l'anima. Noi siamo i custodi della nostra anime e non ci sono altri custodi per noi. La fine che fa la mia anima dipende da me. La nostra anima non si identifica con la nostra intelligenza e con la nostra volontà. L'anima stessa è per noi un mistero, io e te non conosciamo bene la nostra anima. Ci aiuterà a conoscere la nostra anima il ciclo di catechesi dedicato a Tenera Amata.

Il giudizio particolare apre tre vie: il Paradiso, Purgatorio e l'Inferno. L'inferno è fallire il bersaglio. Nel giudizio avremo il confronto su come Dio aveva pensato la nostra vita e di come è realmente andata. Se c'è coincidenza perfetta andiamo in Paradiso, se c'è coincidenza parziale andiamo in Purgatorio altrimenti si va all'inferno. Dopo il giudizio particolare non c'è possibilità di rimediare al fallimento, prima sì, dopo no. Tradizionalmente i Novissimi, nei manuali di teologia classica,..la morte, il giudizio particolare, l'Inferno, il Paradiso, La Parusia, la Resurrezione della carne e la vita del Mondo che verrà. E poi c'è anche la questione del Limbo, non è norma di fede ma una dottrina antica che è stato liquidato negli ultimi anni. Ma il don prima di sdoganare questo ci penserebbe bene perchè ci sono una serie di ottime motivazioni per pensare che esista. Alcuni autori e rivelazioni private non concordano sull'eternità del Limbo. Non essendo un dogma di Fede è una materia libera, ma essendo una dottrina comune, chi lo nega - del Limbo di san Pio X se ne parlava esplicatamente e poi è stato fatto scomparire. Questa mania degli ultimi 60 / 70 che sa un pò di modernismo, l'idea che tutto quello che è antico è sospetto di muffa e prima ce ne sbarazziamo meglio è. Il don nutre dubbi che questo modo di pensare sia un modo sincero di procedere.

La Morte

La grande sconosciuta. Premesso che se c'è una cosa che sicuramente accadrà in futuro è che moriremo. Senza nessun dubbio. Oggi hanno distrutto i tabù sessuali, un tempo una volta di sesso non si poteva parlare ma della morte non si può parlare. Se si parla della morte - se va bene - parte qualche gesto atrotopaico. Ci sono delle persone che non ne vogliono parlarne. Una volta non ci si doveva pensare e parlare delle cose del sesso e oggi non si può parlare più della morte. Alcuni Santi avevano sulla scrivania (tipo Leonardo porto Maurizio) un teschio sulla scrivania. Poi altri hanno il terrore della morte. C'è chi si illude che non venga mai - Epicuro, fondatore dell'edonismo che faceva coincidere la felicità con i piaceri della vita - ma nel Vangelo c'è il ricco Epulone e il povero Lazzaro. Chi si è dato ai bagordi e banchetti (come predicava Epicuro) - Epicuro che è il fondatore dell'edonismo, ricerca sfrenata del piacere. Nel godimento di tutti i piaceri possibili ed immaginabili. E quindi diceva: goditi la vita, di tutti i piaceri che vuoi, la morte non è problema, perchè fino a quando tu ci sei la morte non c'è e quando c'è la morte tu non ci sei più. Pensate in televisione e le serie televisive dove muore qualcuno, viene cremato e il rituale della dispersione delle ceneri. La cremazione è di per sè è un'atto o l'attestazione della credenza che dopo la morte non c'è nulla - almeno esteriormente si vede questo - il problema è che ciò che ha detto Epicuro lo puoi applicare agli animali irragionevoli. Il problema è che l'anima non sa che deve morire perchè non ha l'anima e non sa che deve morire. Un gatto che vede un cadavere di un gatto annusa il cadavere ma non pensa che toccherà anche a lui un giorno. Poi c'è la morte spauracchio, che significa temere la morte come male assoluto e bisogna cercare di dilazionarla il più possibile e fare in modo che la vita umana si allunghi il più possibile. Pensiamo all'accanimento terapeutico, perchè lo si da in certi casi? Da una parte l'accanimento terapeutico e dall'altra parte l'eutanasia? Che tipo di visione dell'uomo, della vita e della morte c'è dietro certe scelte. Dietro l'accanimento terapeutico è che io non vedo nulla dopo la morte e quindi devo allungare la vita il più possibile. Perchè la Chiesa ha ammesso la pena di morte in certi casi estremi? E perchè c'era un'accompagnamento di un sacerdote che dava i sacramenti al condannato? Se la morte fosse il male assoluto, mai si potrebbe ammettere la pena di morte...ma per noi cattolici credenti la morte è il male assoluto? E' il male dei mali? C'è chi ci pensa, sa che c'è ma rifiuta di approfondire. Cosa c'è dopo la morte? Poi ci sono c'è anche la categoria degli illusi, categoria purtroppo folta a cui ripugna l'idea che dopo la morte non ci sia nulla, e quindi pensa che ci sia qualcosa di bello e pensa che l'esito naturale della morte è che tu finisci di tribolare in questa vita e dopo vai a stare meglio. Questa cosa qua oggi è enormemente diffusa tra quello che resta di certi cattolici e si sente sistematicamente non di rado in certe celebrazioni funebri.

Pochi sanno che il colore liturgico nero non è stato del tutto abolito, alle esequie si potrebbe usare il nero e se lo usi vai subito a creare questioni. Questa nostra mentalità moderna che non deve urtare le sensibilità. Le esequie sono la cartina di tornasole di come la morte oggi è trattata purtroppo in certi ambienti ecclesiali. Gli elogi funebri che vengono fatti dopo la comunione, si iniziano a leggere in Chiesa che a volte non si possono proprio sentire, per esempio deegli elogi umani di caratterische delle singole persone ma ci sono due problemi: la Chiesa non è il luogo adatto per questi elogi conclusi con degli applausi (di cosa?) - in Chiesa non si applaude - e la liturgia non è il luogo adatto. Non finisce dopo la comunione, ci sta la benedizione della salma, c'è il commiato, ecc.. ma come si fa ad introdurre dentro la liturgia queste cose? Ma sono quelle le cose importanti di quando una persona muore? La rievocazione di tratti alcuni umani...ma per la persona defunta sono cose andate...al defunto queste cose danno fastidio perchè è entrata in un'altra dimensione. Ci sono alcuni sacerdoti che fanno fare le commemorazioni sul sagrato. A volte nei funerali si vede altro: canti popolari al momento della comunione, incursioni di vario genere ecc... ma ci siamo ridotti così. Il don ne parla da parroco, queste cose le ha viste e ne ha testimonianza. Nelle esequie, la stragrande maggioranza delle persone celebrano le esequie in Chiesa - stanno soppravvivendo i retaggi di una civiltà cristiana che non c'è più - pensate alla gente che fa la comunione al funerale di X pur non potendola fare. E c'è chi affronta la morte cristianamente parlando.

Perchè moriamo? Da dove viene la morte? Come ci si prepara all'incontro con sorella morte corporale? Morficarsi vuol dire fare il morto, mortificarsi è possibile un'interpretazione su come affrontare la morte - e io ogni giorno mi preparo a morire. Se Nostro Signore mi chiamasse oggi, come mi troverebbe? Ho peccati non riparati? Ho fatto l'esame di coscienza? Ho chiesto perdono dei miei peccati? La morte - per noi cristiani - è un sonno prolungato, cimitero in greco significa dormitorio e se se li sono inventati i cristiani. Un corpo di un Figlio di Dio non si brucia, che si è nutrito dell'Eucarestia e del Sangue di Cristo, ecc... ma che te bruci? E il corpo affronta la morte va in decomposizione ma quel corpo ha il germe della resurrezione e va trattato con rispetto. Ma oggi cremano con tranquillità dicendo: ma tanto la Chiesa ha detto che è concessa. Ma se una cosa concessa non è sempre volontà di Dio. La Chiesa ha concesso la comunione in mano e quindi c'è chi pensa che fare la comunione in bocca sia un'atto di disobbedienza.

Quando noi entriamo in Chiesa ci togliamo il capello (come in segno di rispetto) ma non ci togliamo il cervello (Chesterton)

La morte, secondo l'insegnamento della Chiesa è il momento definitivo della persona ed è il momento in cui si decide la condizione eterna della persona. Al momento della morte, la condizione in cui sorella morte ti trova - stai in grazia o no - si cristallizza irriversibilmente per l'eternità. Gesù ha detto che chi non è con Lui disperde. Non ci sono tre modi. Se io muoio senza essere in grazia di Dio sono guai. Se tu non stai in grazia di Dio non è che vai a confessarti al volo. La morte è la cessazione del processo vitale umano, la morte biologica (tema che si apre ad una serie di problematiche) si ha quando cessa di battere il cuore o di funzionare il cervello? Se si muore con la morte celebrale puoi espiantare gli organi che richiedono organi che richiedono la circolazione del sangue altrimenti solo qualche organo tipo le cornee. La Chiesa ha sempre difeso la vita dal suo naturale concepimento fino alla fine contro ogni eutanasia ma è contro l'accanimento terapeutico. La conservazione della vita biologica ad ogni costo non è nostro patrimonio. Con la morte non finisce tutto, nessuno ti autorizza a decidere il momento della fine. Ma la morte non è la fine di tutto. La morte in senso filosofico e teologico è il momento di separazione dell'anima con il corpo che non sarebbe dovuta accadere. Anche Nostro Signore Gesù Cristo ha avuto quest'esperienza ed è morto veramente. La sua anima si è separata dal suo corpo (san Tommaso) la persona del Verbo rimaneva unita al corpo, Gesù è andato nel Limbo a liberare i padri. Il problema della presunta morte della Madonna - la Chiesa dice che solo il peccatore muore, Gesù ha preso su di sè la morte violenta ma se non fosse ucciso di morte violenta non poteva morire. Se qualcuno avesse dato una coltellata al muore, sarebbe morta anche Lei ma non ha subito nessun tipo di violenze. Ma è passata attraverso la sua Morte? La sua anima Immacolata e che non ha commesso peccati è passata attraverso la separazione? Il don pensa di no. Guardare Maria è proprio vedere il progetto che Dio aveva su ogni essere umano, noi non saremmo dovuti morire. La morte sarebbe stato un passaggio placido e il don su questo non ha nessun dubbio. Vicino al Cenacolo c'è un luogo chiamato la Dormizione di Maria, da intendere come un sonno estatico. La parte superiore dell'anima è rapita in Dio (estasi) ma non è staccata completamente dal corpo perchè altrimenti ci sarebbe la morte corporale. Quel cuore immacolato ha mai cessato di pulsare? Il don crede di no. Per le motivazioni che vedremo a proposito delle origini della morte.

La Sacra Scrittura e la Rivelazione affermano chiarissimamente che la morte è la conseguenza più seria e grave del peccato.

GENESI - 2 16 Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, 17ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire». GENESI - 3 4Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Versetto 19: 19Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finché non ritornerai alla terra,perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere ritornerai!». SAPIENZA - 1 13perché Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. SAPIENZA 2 24Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo e ne fanno esperienza coloro che le appartengono. Lettera ai Romani - 5 12Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, e così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato… Lettera ai Romani - 6 23Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore

Il don spiegava che la formulazione nell'ebraico (Genesi 2 - 16) è ci puoi mettere la mano sul fuoco, la morte sarà una cosa certa ed inesorabile se farai ciò che non devi fare. Genesi 3 - 4: la tentazione del diavolo, Eva inizia a parlare con il diavolo. Il diavolo usa la stessa forma verbale usata dal Signore. Un'affermazione perentoria contraria. La morte diventa l'ultima conseguenza del peccato dell'uomo (versetto 19). Sapienza 1,13. La morte non è colpa di Dio. Dio non crea orrori. E allora come mai c'è la morte? Sap. 2 24. Grande risposta. Romani 5,12 Perchè muori? Perchè tu hai peccato in Adamo e il peccato è la causa remota della morte. Romani 6, 23 Io faccio un lavoro, per giustizia stretta mi è dovuto il salario, il salario del peccato è la morte. Ciò che è dovuto per strettissima giustizia.

La morte è la conseguenza del peccato, il salario del peccato. Se noi non avessimo peccato la morte non sarebbe esistita. Ma cos'è da temere? La morte corporale o la causa della morte che è il peccato? Capite cosa significa prendere sul serio la Sacra Scrittura e come invece ciò non lo prenda sul serio nessuno?

CICLO DI CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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