I comandamenti di Dio. Cosa sono. Se si possono osservare e se siamo obbligati a farlo. Perché il comandamento dell'amore di Dio è il massimo comandamento. Il primo comandamento: cosa ordina e cosa proibisce (prima parte). Ciclo di catechesi "Il catechismo di san Pio X", dodicesima puntata, Mercoledì 21 Settembre 2022
La volta scorsa si è conclusa la prima del catechismo. La prima parte è in ciò in cui dobbiamo credere, poi ciò che dobbiamo fare per andare in Paradiso, i comandamenti, i Sacramenti e poi la preghiera.
PARTE II COMANDAMENTI DI DIO - PRECETTI DELLA CHIESA VIRTU' ossia MORALE CRISTIANA Se vuoi entrare alla vita, osserva i comandamenti (Matt XIX, 17) Se mi amate, osservate i miei comandamenti (Giov. XIV, 15)
161. Che cosa sono i comandamenti di Dio?
I comandamenti di. Dio o Decalogo sono le leggi morali che Dio nel Vecchio Testamento diede a Mosé sul monte Sinai, e Gesù Cristo perfezionò nel Nuovo.
162. Che cosa c'impone il Decalogo?
Il Decalogo c'impone i più stretti doveri di natura verso Dio, noi stessi e il prossimo, come pure gli altri doveri che ne derivano, per esempio, quelli del proprio stato.
163. I nostri doveri verso Dio e verso il prossimo a che si riducono?
I nostri doveri verso Dio e verso il prossimo si riducono alla carità, cioè al "massimo e primo comandamento" dell'amor di Dio e a quello "simile" dell'amor del prossimo: "da questi due comandamenti, disse Gesù Cristo, dipende tutta la Legge e i Profeti "* * Matt., XXII, 3840; Formola 14.
164. Perchè il comandamento dell'amor di Dio è il massimo comandamento?
Il comandamento dell'amor di Dio è il massimo comandamento, perché chi l'osserva amando Dio con tutta l'anima, osserva certamente tutti gli altri comandamenti.
165. I comandamenti di Dio si possono osservare?
I comandamenti di Dio si possono osservare tutti e sempre, anche nelle più forti tentazioni, con la grazia che Dio non nega mai a chi lo invoca di cuore.
166. Siamo obbligati a osservare i comandamenti di Dio?
Siamo obbligati a osservare i comandamenti di Dio, perchè sono imposti da Lui, nostro Padrone supremo, e dettati dalla natura e dalla sana ragione.
167. Chi trasgredisce i comandamenti di Dio, pecca gravemente?
Chi deliberatamente trasgredisce anche un solo comandamento di Dio in materia grave, pecca gravemente contro Dio, e perciò merita l'inferno.
168. Nei comandamenti che cosa si deve notare?
Nei comandamenti si deve notare ciò che è ordinato e ciò che è proibito
I comandamenti non sono semplicemente quelli del Decalogo ma anche quelli perfezionati da Gesù nel Vangelo. Un tizio, tempo fa, andando cianciando dicendo che il sesto comandamento era non commettere adulterio e quindi bastava non tradire il coniuge e per il resto era tutto lecito. Peccato che se dovessimo restare al decalogo dovremmo avere come giorno sacro il Sabato e non la Domenica perchè lì c'è scritto che è sacro il sabato. Il decalogo è stato completato da Gesù e da San Paolo, per esempio nel discorso della montagna Gesù affronta il 5° e il 6° comandamento. Certamente il brogliaccio e il canovaccio immutabile è il Decalogo mosaico che però è stato completato e perfezionato da Gesù, Gesù lo ribadisce e ne dilata l'applicazione. Come mai nel 1200 A. C. era stato detto di non commettere adulterio? Perchè era già quasi un miracolo, per il grado di corruzione dell'umanità, se a quei tempi si aveva un minimo di rispetto per il coniuge. Mosè, vista la situazione, fece in modo che ci fosse la possibilità di dare il libello di ripudio e questo ci fa comprendere come la Legge di Dio non è graduale in sè ma c'è la legge della gradualità. La situazione dell'uomo post- peccato originale era disastrosa percui Gesù è venuto nella pienezza dei tempi, cioè dopo 4000 anni (dal punto di vista Biblico) dalla Creazione e dopo 2000 anni di storia della Salvezza iniziata da Abramo e passata attraverso una serie di vicissitudini varie. Una scuola durata 2000 anni prima che almeno l'ebraismo arrivasse da un'età matura che gli consentisse di accogliere Gesù e il suo messaggio. Gesù ha seguito una pedagogia. Prima impari a non commettere adulterio e poi inizi a capire di andare avanti. Il Decalogo impone i più stretti doveri di natura verso Dio, e poi verso gli altri e quelli del proprio stato.
Quando andremo dall'altra parte non ci saranno preferenze di persone e Dio ci presenterà i 10 comandamenti ampliati + i doveri del nostro stato e lì c'è l'esame per tutti. E non ci sono sconti o preferenze di persone per nessuno.
164. Perchè il comandamento dell'amor di Dio è il massimo comandamento?
Il comandamento dell'amor di Dio è il massimo comandamento, perché chi l'osserva amando Dio con tutta l'anima, osserva certamente tutti gli altri comandamenti.
Se c'è un comandamento in crisi - anche laddove non dovrebbe essere - è l'amore di Dio. Oggi siamo in un contesto culturale chiamata la svolta antropologica che significa che al centro del pensare, dell'attenzione e del filosofeggiare, ecc... non c'è più Dio ma l'uomo. Con la scusa e il pretesto che l'uomo è la vetta della Creazione e che il Verbo si è fatto carne, che l'uomo ha un valore unico ecc... (cose vere) ma si è commesso l'errore di guardare direttamente l'uomo e fare attenzione all'uomo lasciando Dio da parte. Emmanuel Kant, uno dei primi che ha tentato di formulare una morale laica che aveva come fulcro o come cuore o principio l'uomo: agisci in modo che il prossimo sia un fine e non come un mezzo. Nobile espressione ma è tutto qua? L'amore di Dio ha due forti motivazioni che lo animano: Dio è il sommamente amabile e da amare. Tutto quello che c'è e che sono dipende da Lui e quindi Lui merita l'amore ed è un'atto dovuto. Tutto il cuore, l'anima e tutte le forze per Lui. Tutte le altre cose hanno una parte, amo il mio coniuge? Lo amo con una parte di mè stesso, amo i figli? Come una parte di mè stesso..amo la bella e sana scienza? Certo, ma con una parte di mè stesso....solo Dio si ama con tutto il cuore e sopra ogni cosa. E poi c'è il secondo step: i comandamenti verso il prossimo li osserva solo chi ama Dio con tutto sè stesso. Per cui i cosidetti filantropi e i fautori di una morale laica, per quanti sforzi nobili facciano, sono destinati al fallimento. Perchè se tu non ami Dio non amerai il prossimo. Santa Teresa - quando le facevano tanti complimenti - e lei diceva: faccio questa cosa non per il povero fine a sè stesso ma lo fa perchè il Signore ha detto: quando fate qualcosa ai più piccoli, l'avete fatto a me. Quindi la santa stava amando Gesù nei poveri e gli ama perchè glielo ha detto Gesù. Esempio: una persona me ne ha fatta grossa quanto una casa, viene spontaneo il risentimento e anche il desiderio - non troppo - di fargliela pagare, può salire. E perchè non lo metto in atto? Contrasto il rancore? Non mi vendico? Perchè me l'ha detto Gesù. Gesù vuole che perdoni? Ed io perdono, Gesù vuole che io preghi per i miei persecutori? Ed io prego. Vuole che lo perdoni? Lo perdono di cuore perchè l'ha detto Gesù - come fece Santa Maria Goretti. Il don ha sentito di storie belle ed edificanti di persone che sono andate al supermercato e si sono accorti che hanno avuto un resto superiore una volta giunti a casa. Molti potrebbero dire: metto in tasca tanto ormai è andata. No. Si prende la macchina e si torna dal supermercato e si dà il resto in eccesso. E questo si fa per amore di Dio. E' una grande testimonianza per il prossimo. Dio ha detto di non andare ad indagare sulle realtà fuori dalla nostra portata? Quindi no allo spiritismo, alla divinazione, ecc... Dio non vuole che non si indaghi sul regno dei morti. Ti piacerebbe sapere che fine hanno fatto i tuoi cari defunti? Non lo faccio perchè Dio non vuole. E quando amiamo veramente una persona, io non farò mai una cosa che gli dispiaccia a meno che non ci siano situazioni contigenti: se una persona amata si sente male, io la devo portare in ospedale, soffrirà là ma io ce la devo portare. Ma fuori di questi casi io non darò mai - coscientemente - un dispiacere se gli voglio bene. L'amore di Dio viene al primo posto. Con il cuore. L'anima sia alla orientale - l'anima come la persona, l'essere umano creato da Dio nello stato in cui si trova o l'anima in senso occidentale in senso filosofico. L'anima razionale perchè ha il raziocinio. L'anima con tutta la sua intelligenza che si preoccupa di conoscerlo e di adorarne i disegni di Dio anche quando non si capiscono.
Solo chi osserva il primo comandamento osserva certamente anche tutti gli altri, quando qualcuno trasgredisce qualche comandamento, alla luce di tutto ciò - quella persona non ama del tutto Dio.
165. I comandamenti di Dio si possono osservare?
I comandamenti di Dio si possono osservare tutti e sempre, anche nelle più forti tentazioni, con la grazia che Dio non nega mai a chi lo invoca di cuore.
Quando noi facciamo qualche caduta, non possiamo dire che è colpa di Dio che non mi ha dato la grazia. Dire che Dio è la causa della dannazione di qualcuno è una grande bestemmia, Dio non è la causa della dannazione delle persone. Si può vivere la castità perfetta nel proprio stato di vita? Anche quando, nell'adolescenza, si hanno gli ormoni su di giri? Potrà vivere una coppia di sposi una vita coniugale santa? Sì. C'è chi pensa che sia impossibile mantenersi casto ma non è vero. Ci vuole la grazia di Dio, senza di essa non potremo fare nulla. Ma possiamo pensare che Lui faccia mancare la grazia? Pensare che non abbiamo la grazia sufficente potrebbe anch'essa essere una bestemmia, potrebbe essere vero se tu non attingi alle fonti della Grazia. Se tu vivi una lontana di Dio è impossibile che tu riesca ad osservare i 10 comandamenti. Non è possibile che una persona che stia lontana da Dio non commetta un peccato mortale. Le tentazioni sono strumenti di santificazione, il diavolo ce le manda per farci cadere ma il Signore le permette per farci trionfare ed acquisire corone e medagli per il Paradiso.
166. Siamo obbligati a osservare i comandamenti di Dio?
Siamo obbligati a osservare i comandamenti di Dio, perchè sono imposti da Lui, nostro Padrone supremo, e dettati dalla natura e dalla sana ragione.
E' un'altro discorso che una persona possa essere costretto ad osservare i comandamenti. Obbligare e costringere sono due cose differenti. Obbligare significa dire ad una persona: guarda che questa cosa la devi fare necessariamente perchè non farla è male. Male ti fa, offende Dio e mette a repentaglio la tua eterna salvezza. Io i comandamenti li devo conoscere, capirli, osservarli e metterli in pratica. L'osservanza di un comandamento è un'atto libero..se vuoi entrare nella Vita osserva i comandamenti, su questo non c'è possibilità di scegliere. Sant'Agostino dice che ci sono due forme di libertà: quella tipica di ogni essere umano: il libero arbitrio, cioè scelgo tra il Bene e il Male o tra più mali possibili (vado a rubare o vado a prostitute?). La libertà di cui parla Gesù nel Vangelo, è non un punto di partenza perchè abbiamo il libero arbitrio. Per la libertà promessa da Gesù c'è bisogno della Redenzione perchè in essa è la capacità di muovermi nel Bene scegliendo volta per volta se mi accontento di un bene lecito (tipo osservanza dei comandamenti e stop) o se vado un pò più passando al Buono, Eccellente ed Ottimo. Mentre dentro nell'ambito del lecito posso scegliere che fare, l'osservanza dei comandamenti è la base. E in base a quello che diamo riceviamo. I comandamenti sono appelli alla nostra libertà ma sono vincolanti e non sono pii consigli. I consigli Evangelici sono consigli, nessuno è obbligato ad abbracciare la povertà evangelica in senso stretto o estrema. Chi lo fa bravo ma chi non lo fa non fa niente di male.
167. Chi trasgredisce i comandamenti di Dio, pecca gravemente?
Chi deliberatamente trasgredisce anche un solo comandamento di Dio in materia grave, pecca gravemente contro Dio, e perciò merita l'inferno.
In materia grave. Anche i precetti del Decalogo possono dar vita a peccati veniali. Esempio: un piccolo gesto superstizioso (mi metto al collo un quadrifoglio es.) ma quel gesto non è come andare dal mago a farsi leggere le carte. E' una piccola superstizione ed è un piccolo peccato veniale. Come chi legge per curiosità l'oroscopo, non è che ci crede veramente ma lo legge con curiosità ed è un piccolo peccato veniale. Non nominare Dio invano, quando si nomina il nome di Dio(o della Madonna o di altri santi) invano nell'intercalare...quello ordinariamente è un peccato veniale e le bestemmie sono un peccato mortale. Se io dico una bugia di scusa è un peccato veniale e non mortale. Il 7° comandamento, se io rubo un'albicocca..che costerà 40 cent. mi devo confessare e lo porto come peccato veniale. Andare a ricevere l'Eucarestia con l'anima gravata da tanti peccati veniali non ci predispone a ricevere tutti i frutti del Santissimo Sacramento però non ci impedisce di farla. Dentro il lecito noi ci muoviamo liberamemte ma quando c'è trasgressione dobbiamo valutare se c'è materia grave. La Madonna a Fatima ha detto che i peccati che portano più anime all'inferno sono quelli del 6° comandamento. Ma oggi molti dicono che ci stanno altre cose. I comandamenti sono disposti in ordine gerarchico, un'aborto è più grave di un'atto impuro. Però qual' è il problema del 6° comandamento? E' che la materia è sempre grave, se lo fai hai già fatto un peccato grave da un punto di vista oggettivo; se poi ci metti la piena avvertenza e il deliberato consenso hai fatto un peccato mortale e te ne vai dritto all'inferno. Non si può minimizzare la portata della gravità del peccato e non si può dire che - in ogni caso - va tutto a tarallucci e vino.
PRIMO COMANDAMENTO.
169. Che ci ordina il primo comandamento « Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio fuori che me »?
Il primo comandamento Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio fuori che me ci ordina di essere religiosi, cioè di credere in Dio e di amarlo, adorarlo e servirlo come l'unico vero Dio, Creatore e Signore di tutto.
Questa è la prima cosa in assoluto da farsi. Quanti lo osservano? Essere religiosi - come intende qua - non è essere religiosi in senso stretto ma praticare la virtù di religione che dispone l'anima a compiere fedelmente, fervorosamente, devotamente e con gioia tutti i propri doveri verso Dio. A Dio è dovuta l'obbedienza della Fede. Adorare Dio, altro atto della virtù di religione, con gesti interni ed esterni - con la genuflessine, lo stare in ginocchio ecc.. noi non siamo Angeli o anime, a quello che ci è dato di comprendere e di sapere è che gli Angeli hanno le ali e hanno una conformazione spirituale ma simile alla nostra. Si inginocchiano? In qualche esorcismo il don ha letto che i diavoli ci prendeno in giro perchè davanti al nostro Dio - durante la Messa o altri eventi - stiamo in piedi come degli stoccafissi e noi (diavoli) quando Gesù si affaccia all'Inferno siamo costretti a stare in ginocchio. Hanno questa conformazione che a quanto pare non è molto distante dalla forma di ogni essere umano - anche se non hanno le ginocchia che gli fanno male come noi. Io servo Dio ed ubbidisco a Lui.
170. Che ci proibisce il primo comandamento?
Il primo comandamento ci proibisce l'empietà, la superstizione, l'irreligiosità; inoltre l'apostasia, l'eresia, il dubbio volontario e l'ignoranza colpevole delle verità della Fede.
171. Che cos'è empietà?
Empietà è il rifiuto a Dio d'ogni culto.
Mai vergognarsi di inginocchiarsi di fronte a Dio per il timore del giudizio umano. Nei piccoli paesi - il don assicura - che l'andarsi a confessare è una cosa ritenuta disdicevole per chi lo fa. Che ci vai a fare dal prete? Chi lo sa chi sei..se ti vai a confessare. Le confessione dei buoni cristiani dovrebbero essere solo di confessioni di devozioni, confessare piccole mancanze ed imperfezioni. Una donna potrebbe volere mettersi il velo in Chiesa, ma se non lo fai per paura del giudizio umano, tu stai negando un culto a Dio - non strettamente necessario ma assai conveniente - per amore delle creature. Quando si passa davanti al Tabernacolo bisogna fare la genuflessione. C'è chi fa una specie di inchino, piegando il ginocchio di 2 cm. La Genuflessione la devi fare bene se non hai problemi alle ginocchia almeno fai l'inchino profondo. Non farlo è peccato di irriverenza.
172. Che cos'è superstizione?
Superstizione è il culto divino o di latria reso a chi non è Dio, o anche a Dio ma in modo non conveniente: perciò l'idolatria o il culto di false divinità e di creature; il ricorso al demonio, agli spiriti e ad ogni mezzo sospetto per ottener cose umanamente impossibili; l'uso di riti sconvenienti, vani o proibiti dalla Chiesa.
Un conto è la necessità di dialogare con tutti e il rispetto di una coscienza diversa dalla nostra che in buona fede soggettivamente pensa che la sua religione sia vera. Ma noi non possiamo pensare per nessun motivo che la Chiesa Cattolica sia a livello delle altre religioni. Va annunciata e ci possono essere delle situazioni di soggettivo impedimento - magari una persona è nata e cresciuta con un'altra fede - ma questa cosa non toglie la perentorietà di questa affermazione.
173. Che cos'è irreligiosità?
Irreligiosità è l'irriverenza a Dio e alle cose divine, come la tentazione di Dio, il sacrilegio o profanazione di persona o di cosa sacra, la simonía o compra e vendita di cose spirituali o connesse con le spirituali. E poi ci sono tutti quanti gli atti contrari alla virtù di religione.
Chi si va a confessare per queste cose qua sopra? Non siamo noi che mettiamo alla prova Dio ma è l'incontrario. La profanazione cosa sacra, l'abito di frati, suore ecc.. va sempre rispettato. Rispettare l'abito, non vuol dire che se si ci sono delle soggettive mancanze da chi porta l'abito posso avvallare gli errori detti dalla persona. Se una persona che porta l'abito dice un'eresia io non posso dire: hai detto bene. Ma nel correggere chi porta l'abito bisogna sempre agire in un certo modo (lo ha detto San Tommaso).
Il dubbio volontario è un peccato grave perchè le cose della Fede non sono oggetto di dubbio e non possono esserlo, perchè hanno come fonte Dio e non c'è nessuna possibilità d'errore e dubitare di una di esse sarebbe dare del bugiardo al Signore.
Ignoranza colpevole, quanta gente dice: ma io questo non lo sapevo...ma tu puoi dire con tutto il cuore che hai fatto di tutto per crescere nella conoscenza? Se tu sei inconsapevolmente ignaro hai tante circostanze attenuanti ma solo per questa situazione.
CICLO DI CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
La volta scorsa si è conclusa la prima del catechismo. La prima parte è in ciò in cui dobbiamo credere, poi ciò che dobbiamo fare per andare in Paradiso, i comandamenti, i Sacramenti e poi la preghiera.
PARTE II COMANDAMENTI DI DIO - PRECETTI DELLA CHIESA VIRTU' ossia MORALE CRISTIANA Se vuoi entrare alla vita, osserva i comandamenti (Matt XIX, 17) Se mi amate, osservate i miei comandamenti (Giov. XIV, 15)
161. Che cosa sono i comandamenti di Dio?
I comandamenti di. Dio o Decalogo sono le leggi morali che Dio nel Vecchio Testamento diede a Mosé sul monte Sinai, e Gesù Cristo perfezionò nel Nuovo.
162. Che cosa c'impone il Decalogo?
Il Decalogo c'impone i più stretti doveri di natura verso Dio, noi stessi e il prossimo, come pure gli altri doveri che ne derivano, per esempio, quelli del proprio stato.
163. I nostri doveri verso Dio e verso il prossimo a che si riducono?
I nostri doveri verso Dio e verso il prossimo si riducono alla carità, cioè al "massimo e primo comandamento" dell'amor di Dio e a quello "simile" dell'amor del prossimo: "da questi due comandamenti, disse Gesù Cristo, dipende tutta la Legge e i Profeti "* * Matt., XXII, 3840; Formola 14.
164. Perchè il comandamento dell'amor di Dio è il massimo comandamento?
Il comandamento dell'amor di Dio è il massimo comandamento, perché chi l'osserva amando Dio con tutta l'anima, osserva certamente tutti gli altri comandamenti.
165. I comandamenti di Dio si possono osservare?
I comandamenti di Dio si possono osservare tutti e sempre, anche nelle più forti tentazioni, con la grazia che Dio non nega mai a chi lo invoca di cuore.
166. Siamo obbligati a osservare i comandamenti di Dio?
Siamo obbligati a osservare i comandamenti di Dio, perchè sono imposti da Lui, nostro Padrone supremo, e dettati dalla natura e dalla sana ragione.
167. Chi trasgredisce i comandamenti di Dio, pecca gravemente?
Chi deliberatamente trasgredisce anche un solo comandamento di Dio in materia grave, pecca gravemente contro Dio, e perciò merita l'inferno.
168. Nei comandamenti che cosa si deve notare?
Nei comandamenti si deve notare ciò che è ordinato e ciò che è proibito
I comandamenti non sono semplicemente quelli del Decalogo ma anche quelli perfezionati da Gesù nel Vangelo. Un tizio, tempo fa, andando cianciando dicendo che il sesto comandamento era non commettere adulterio e quindi bastava non tradire il coniuge e per il resto era tutto lecito. Peccato che se dovessimo restare al decalogo dovremmo avere come giorno sacro il Sabato e non la Domenica perchè lì c'è scritto che è sacro il sabato. Il decalogo è stato completato da Gesù e da San Paolo, per esempio nel discorso della montagna Gesù affronta il 5° e il 6° comandamento. Certamente il brogliaccio e il canovaccio immutabile è il Decalogo mosaico che però è stato completato e perfezionato da Gesù, Gesù lo ribadisce e ne dilata l'applicazione. Come mai nel 1200 A. C. era stato detto di non commettere adulterio? Perchè era già quasi un miracolo, per il grado di corruzione dell'umanità, se a quei tempi si aveva un minimo di rispetto per il coniuge. Mosè, vista la situazione, fece in modo che ci fosse la possibilità di dare il libello di ripudio e questo ci fa comprendere come la Legge di Dio non è graduale in sè ma c'è la legge della gradualità. La situazione dell'uomo post- peccato originale era disastrosa percui Gesù è venuto nella pienezza dei tempi, cioè dopo 4000 anni (dal punto di vista Biblico) dalla Creazione e dopo 2000 anni di storia della Salvezza iniziata da Abramo e passata attraverso una serie di vicissitudini varie. Una scuola durata 2000 anni prima che almeno l'ebraismo arrivasse da un'età matura che gli consentisse di accogliere Gesù e il suo messaggio. Gesù ha seguito una pedagogia. Prima impari a non commettere adulterio e poi inizi a capire di andare avanti. Il Decalogo impone i più stretti doveri di natura verso Dio, e poi verso gli altri e quelli del proprio stato.
Quando andremo dall'altra parte non ci saranno preferenze di persone e Dio ci presenterà i 10 comandamenti ampliati + i doveri del nostro stato e lì c'è l'esame per tutti. E non ci sono sconti o preferenze di persone per nessuno.
164. Perchè il comandamento dell'amor di Dio è il massimo comandamento?
Il comandamento dell'amor di Dio è il massimo comandamento, perché chi l'osserva amando Dio con tutta l'anima, osserva certamente tutti gli altri comandamenti.
Se c'è un comandamento in crisi - anche laddove non dovrebbe essere - è l'amore di Dio. Oggi siamo in un contesto culturale chiamata la svolta antropologica che significa che al centro del pensare, dell'attenzione e del filosofeggiare, ecc... non c'è più Dio ma l'uomo. Con la scusa e il pretesto che l'uomo è la vetta della Creazione e che il Verbo si è fatto carne, che l'uomo ha un valore unico ecc... (cose vere) ma si è commesso l'errore di guardare direttamente l'uomo e fare attenzione all'uomo lasciando Dio da parte. Emmanuel Kant, uno dei primi che ha tentato di formulare una morale laica che aveva come fulcro o come cuore o principio l'uomo: agisci in modo che il prossimo sia un fine e non come un mezzo. Nobile espressione ma è tutto qua? L'amore di Dio ha due forti motivazioni che lo animano: Dio è il sommamente amabile e da amare. Tutto quello che c'è e che sono dipende da Lui e quindi Lui merita l'amore ed è un'atto dovuto. Tutto il cuore, l'anima e tutte le forze per Lui. Tutte le altre cose hanno una parte, amo il mio coniuge? Lo amo con una parte di mè stesso, amo i figli? Come una parte di mè stesso..amo la bella e sana scienza? Certo, ma con una parte di mè stesso....solo Dio si ama con tutto il cuore e sopra ogni cosa. E poi c'è il secondo step: i comandamenti verso il prossimo li osserva solo chi ama Dio con tutto sè stesso. Per cui i cosidetti filantropi e i fautori di una morale laica, per quanti sforzi nobili facciano, sono destinati al fallimento. Perchè se tu non ami Dio non amerai il prossimo. Santa Teresa - quando le facevano tanti complimenti - e lei diceva: faccio questa cosa non per il povero fine a sè stesso ma lo fa perchè il Signore ha detto: quando fate qualcosa ai più piccoli, l'avete fatto a me. Quindi la santa stava amando Gesù nei poveri e gli ama perchè glielo ha detto Gesù. Esempio: una persona me ne ha fatta grossa quanto una casa, viene spontaneo il risentimento e anche il desiderio - non troppo - di fargliela pagare, può salire. E perchè non lo metto in atto? Contrasto il rancore? Non mi vendico? Perchè me l'ha detto Gesù. Gesù vuole che perdoni? Ed io perdono, Gesù vuole che io preghi per i miei persecutori? Ed io prego. Vuole che lo perdoni? Lo perdono di cuore perchè l'ha detto Gesù - come fece Santa Maria Goretti. Il don ha sentito di storie belle ed edificanti di persone che sono andate al supermercato e si sono accorti che hanno avuto un resto superiore una volta giunti a casa. Molti potrebbero dire: metto in tasca tanto ormai è andata. No. Si prende la macchina e si torna dal supermercato e si dà il resto in eccesso. E questo si fa per amore di Dio. E' una grande testimonianza per il prossimo. Dio ha detto di non andare ad indagare sulle realtà fuori dalla nostra portata? Quindi no allo spiritismo, alla divinazione, ecc... Dio non vuole che non si indaghi sul regno dei morti. Ti piacerebbe sapere che fine hanno fatto i tuoi cari defunti? Non lo faccio perchè Dio non vuole. E quando amiamo veramente una persona, io non farò mai una cosa che gli dispiaccia a meno che non ci siano situazioni contigenti: se una persona amata si sente male, io la devo portare in ospedale, soffrirà là ma io ce la devo portare. Ma fuori di questi casi io non darò mai - coscientemente - un dispiacere se gli voglio bene. L'amore di Dio viene al primo posto. Con il cuore. L'anima sia alla orientale - l'anima come la persona, l'essere umano creato da Dio nello stato in cui si trova o l'anima in senso occidentale in senso filosofico. L'anima razionale perchè ha il raziocinio. L'anima con tutta la sua intelligenza che si preoccupa di conoscerlo e di adorarne i disegni di Dio anche quando non si capiscono.
Solo chi osserva il primo comandamento osserva certamente anche tutti gli altri, quando qualcuno trasgredisce qualche comandamento, alla luce di tutto ciò - quella persona non ama del tutto Dio.
165. I comandamenti di Dio si possono osservare?
I comandamenti di Dio si possono osservare tutti e sempre, anche nelle più forti tentazioni, con la grazia che Dio non nega mai a chi lo invoca di cuore.
Quando noi facciamo qualche caduta, non possiamo dire che è colpa di Dio che non mi ha dato la grazia. Dire che Dio è la causa della dannazione di qualcuno è una grande bestemmia, Dio non è la causa della dannazione delle persone. Si può vivere la castità perfetta nel proprio stato di vita? Anche quando, nell'adolescenza, si hanno gli ormoni su di giri? Potrà vivere una coppia di sposi una vita coniugale santa? Sì. C'è chi pensa che sia impossibile mantenersi casto ma non è vero. Ci vuole la grazia di Dio, senza di essa non potremo fare nulla. Ma possiamo pensare che Lui faccia mancare la grazia? Pensare che non abbiamo la grazia sufficente potrebbe anch'essa essere una bestemmia, potrebbe essere vero se tu non attingi alle fonti della Grazia. Se tu vivi una lontana di Dio è impossibile che tu riesca ad osservare i 10 comandamenti. Non è possibile che una persona che stia lontana da Dio non commetta un peccato mortale. Le tentazioni sono strumenti di santificazione, il diavolo ce le manda per farci cadere ma il Signore le permette per farci trionfare ed acquisire corone e medagli per il Paradiso.
166. Siamo obbligati a osservare i comandamenti di Dio?
Siamo obbligati a osservare i comandamenti di Dio, perchè sono imposti da Lui, nostro Padrone supremo, e dettati dalla natura e dalla sana ragione.
E' un'altro discorso che una persona possa essere costretto ad osservare i comandamenti. Obbligare e costringere sono due cose differenti. Obbligare significa dire ad una persona: guarda che questa cosa la devi fare necessariamente perchè non farla è male. Male ti fa, offende Dio e mette a repentaglio la tua eterna salvezza. Io i comandamenti li devo conoscere, capirli, osservarli e metterli in pratica. L'osservanza di un comandamento è un'atto libero..se vuoi entrare nella Vita osserva i comandamenti, su questo non c'è possibilità di scegliere. Sant'Agostino dice che ci sono due forme di libertà: quella tipica di ogni essere umano: il libero arbitrio, cioè scelgo tra il Bene e il Male o tra più mali possibili (vado a rubare o vado a prostitute?). La libertà di cui parla Gesù nel Vangelo, è non un punto di partenza perchè abbiamo il libero arbitrio. Per la libertà promessa da Gesù c'è bisogno della Redenzione perchè in essa è la capacità di muovermi nel Bene scegliendo volta per volta se mi accontento di un bene lecito (tipo osservanza dei comandamenti e stop) o se vado un pò più passando al Buono, Eccellente ed Ottimo. Mentre dentro nell'ambito del lecito posso scegliere che fare, l'osservanza dei comandamenti è la base. E in base a quello che diamo riceviamo. I comandamenti sono appelli alla nostra libertà ma sono vincolanti e non sono pii consigli. I consigli Evangelici sono consigli, nessuno è obbligato ad abbracciare la povertà evangelica in senso stretto o estrema. Chi lo fa bravo ma chi non lo fa non fa niente di male.
167. Chi trasgredisce i comandamenti di Dio, pecca gravemente?
Chi deliberatamente trasgredisce anche un solo comandamento di Dio in materia grave, pecca gravemente contro Dio, e perciò merita l'inferno.
In materia grave. Anche i precetti del Decalogo possono dar vita a peccati veniali. Esempio: un piccolo gesto superstizioso (mi metto al collo un quadrifoglio es.) ma quel gesto non è come andare dal mago a farsi leggere le carte. E' una piccola superstizione ed è un piccolo peccato veniale. Come chi legge per curiosità l'oroscopo, non è che ci crede veramente ma lo legge con curiosità ed è un piccolo peccato veniale. Non nominare Dio invano, quando si nomina il nome di Dio(o della Madonna o di altri santi) invano nell'intercalare...quello ordinariamente è un peccato veniale e le bestemmie sono un peccato mortale. Se io dico una bugia di scusa è un peccato veniale e non mortale. Il 7° comandamento, se io rubo un'albicocca..che costerà 40 cent. mi devo confessare e lo porto come peccato veniale. Andare a ricevere l'Eucarestia con l'anima gravata da tanti peccati veniali non ci predispone a ricevere tutti i frutti del Santissimo Sacramento però non ci impedisce di farla. Dentro il lecito noi ci muoviamo liberamemte ma quando c'è trasgressione dobbiamo valutare se c'è materia grave. La Madonna a Fatima ha detto che i peccati che portano più anime all'inferno sono quelli del 6° comandamento. Ma oggi molti dicono che ci stanno altre cose. I comandamenti sono disposti in ordine gerarchico, un'aborto è più grave di un'atto impuro. Però qual' è il problema del 6° comandamento? E' che la materia è sempre grave, se lo fai hai già fatto un peccato grave da un punto di vista oggettivo; se poi ci metti la piena avvertenza e il deliberato consenso hai fatto un peccato mortale e te ne vai dritto all'inferno. Non si può minimizzare la portata della gravità del peccato e non si può dire che - in ogni caso - va tutto a tarallucci e vino.
PRIMO COMANDAMENTO.
169. Che ci ordina il primo comandamento « Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio fuori che me »?
Il primo comandamento Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio fuori che me ci ordina di essere religiosi, cioè di credere in Dio e di amarlo, adorarlo e servirlo come l'unico vero Dio, Creatore e Signore di tutto.
Questa è la prima cosa in assoluto da farsi. Quanti lo osservano? Essere religiosi - come intende qua - non è essere religiosi in senso stretto ma praticare la virtù di religione che dispone l'anima a compiere fedelmente, fervorosamente, devotamente e con gioia tutti i propri doveri verso Dio. A Dio è dovuta l'obbedienza della Fede. Adorare Dio, altro atto della virtù di religione, con gesti interni ed esterni - con la genuflessine, lo stare in ginocchio ecc.. noi non siamo Angeli o anime, a quello che ci è dato di comprendere e di sapere è che gli Angeli hanno le ali e hanno una conformazione spirituale ma simile alla nostra. Si inginocchiano? In qualche esorcismo il don ha letto che i diavoli ci prendeno in giro perchè davanti al nostro Dio - durante la Messa o altri eventi - stiamo in piedi come degli stoccafissi e noi (diavoli) quando Gesù si affaccia all'Inferno siamo costretti a stare in ginocchio. Hanno questa conformazione che a quanto pare non è molto distante dalla forma di ogni essere umano - anche se non hanno le ginocchia che gli fanno male come noi. Io servo Dio ed ubbidisco a Lui.
170. Che ci proibisce il primo comandamento?
Il primo comandamento ci proibisce l'empietà, la superstizione, l'irreligiosità; inoltre l'apostasia, l'eresia, il dubbio volontario e l'ignoranza colpevole delle verità della Fede.
171. Che cos'è empietà?
Empietà è il rifiuto a Dio d'ogni culto.
Mai vergognarsi di inginocchiarsi di fronte a Dio per il timore del giudizio umano. Nei piccoli paesi - il don assicura - che l'andarsi a confessare è una cosa ritenuta disdicevole per chi lo fa. Che ci vai a fare dal prete? Chi lo sa chi sei..se ti vai a confessare. Le confessione dei buoni cristiani dovrebbero essere solo di confessioni di devozioni, confessare piccole mancanze ed imperfezioni. Una donna potrebbe volere mettersi il velo in Chiesa, ma se non lo fai per paura del giudizio umano, tu stai negando un culto a Dio - non strettamente necessario ma assai conveniente - per amore delle creature. Quando si passa davanti al Tabernacolo bisogna fare la genuflessione. C'è chi fa una specie di inchino, piegando il ginocchio di 2 cm. La Genuflessione la devi fare bene se non hai problemi alle ginocchia almeno fai l'inchino profondo. Non farlo è peccato di irriverenza.
172. Che cos'è superstizione?
Superstizione è il culto divino o di latria reso a chi non è Dio, o anche a Dio ma in modo non conveniente: perciò l'idolatria o il culto di false divinità e di creature; il ricorso al demonio, agli spiriti e ad ogni mezzo sospetto per ottener cose umanamente impossibili; l'uso di riti sconvenienti, vani o proibiti dalla Chiesa.
Un conto è la necessità di dialogare con tutti e il rispetto di una coscienza diversa dalla nostra che in buona fede soggettivamente pensa che la sua religione sia vera. Ma noi non possiamo pensare per nessun motivo che la Chiesa Cattolica sia a livello delle altre religioni. Va annunciata e ci possono essere delle situazioni di soggettivo impedimento - magari una persona è nata e cresciuta con un'altra fede - ma questa cosa non toglie la perentorietà di questa affermazione.
173. Che cos'è irreligiosità?
Irreligiosità è l'irriverenza a Dio e alle cose divine, come la tentazione di Dio, il sacrilegio o profanazione di persona o di cosa sacra, la simonía o compra e vendita di cose spirituali o connesse con le spirituali. E poi ci sono tutti quanti gli atti contrari alla virtù di religione.
Chi si va a confessare per queste cose qua sopra? Non siamo noi che mettiamo alla prova Dio ma è l'incontrario. La profanazione cosa sacra, l'abito di frati, suore ecc.. va sempre rispettato. Rispettare l'abito, non vuol dire che se si ci sono delle soggettive mancanze da chi porta l'abito posso avvallare gli errori detti dalla persona. Se una persona che porta l'abito dice un'eresia io non posso dire: hai detto bene. Ma nel correggere chi porta l'abito bisogna sempre agire in un certo modo (lo ha detto San Tommaso).
Il dubbio volontario è un peccato grave perchè le cose della Fede non sono oggetto di dubbio e non possono esserlo, perchè hanno come fonte Dio e non c'è nessuna possibilità d'errore e dubitare di una di esse sarebbe dare del bugiardo al Signore.
Ignoranza colpevole, quanta gente dice: ma io questo non lo sapevo...ma tu puoi dire con tutto il cuore che hai fatto di tutto per crescere nella conoscenza? Se tu sei inconsapevolmente ignaro hai tante circostanze attenuanti ma solo per questa situazione.
CICLO DI CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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