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Morte dell'anima, morte del corpo e morte eterna

La rivelazione della Sacra Scrittura sulla morte come conseguenza del peccato. La morte dell'anima, la morte del corpo e la morte eterna. Ciclo di catechesi: "I Novissimi. La morte e la vita del mondo che verrà", terza puntata, Lunedì 19 Settembre 2022

Abbiamo visto nella seconda puntata da dove arriva la morte, Dio non l'ha creata ma è entrata nel mondo a causa dell'invidia del diavolo e del peccato dei progenitori. Tema che poi san Paolo riprende, nel capitolo 5 - 6 (della lettera ai Romani) afferma il nesso e la relazione tra il peccato e la morte. Abbiamo già accennato alle implicazioni presenti in questa verità. Perchè se il peccato è la causa della morte corporale - il sommo male tra i mali fisici ( come si chiama in teologia) e molti cercano di esorcizzare il problema morte. E quindi se la morte viene dal peccato, il peccato dev'essere qualcosa di grande. Non puoi fare altri peccati dicendo: tanto ormai la morte c'è, quindi non c'è problema a peccare. No. Perchè il peccato è la causa della morte fisica, ogni peccato della persona - ogni peccato attuale, è causa della morte dell'anima della persona. L'anima muore quando perde la grazia di Dio, quando si fa un peccato mortale si produce un'ulteriore morte e più grave di quella fisica. Il peccato mortale ha come effetto che qualora la morte corporale sorprende l'anima in stato di peccato mortale o di morte alla grazia e si verifica la morte eterna. Di che morte stiamo parlando? San Francesco chiamava la morte corporale, sorella morte...siamo sicuri che la morte corporale sia il male assoluto? Poi c'è la morte innescata dal peccato mortale e poi c'è la morte eterna e questo è il sommo male da temere. Non la morte corporale. La morte eterna è un male di conseguenza, la morte eterna starà lontano da te se starai alla larga dal peccato temendo di offendere Dio. Il problema è il peccato, quello è il sommo male.

Ecco perchè i Santi avevano come slogan: la morte ma non il peccato. Come fa un martire a morire come tale? Per un figlio di Dio la morte corporale può essere oggeto di desiderio (se sia un martirio). Oggi però siamo una masnada di miscredenti. Ma quando la fede c'era, morire martire era oggetto di desiderio e di preghiera e chiediamoci: quali risonanze interiori ho sentendo queste cose? E io che penso di fronte a ciò?

Il Concilio di Trento combattendo l'eresia Luterana afferma che chi non ammette che il primo uomo Adamo, avendo trasgredito nel Paradiso il comando di Dio, ha perso subito la Santità e la Giustizia nelle quali era stato creato ed è incorso in questo peccato di prevaricazione cadendo nell'ira di Dio e nella morte che gli erano state minaccate e che cadde nella schiavitù del demonio sia anatema. (ad occhio e croce è così). Nella Chiesa c'è la Verità e non una verità perchè Gesù ha detto che è Via, Verità e Vita. Tu non puoi imporla a tutti a bastonate ma non poter far ciò non significa abdicare dal dire che questa è la Verità. La Verità bisogna dirla. Chi ha qualche allergia al concilio di Trento - siccome va di moda scaricare il concilio di Trento - prendiamo qualche citazione del Concilio vaticano II (Gaudiem e Spes 18. Il mistero della morte) ("..Inoltre la fede cristiana insegna che la morte corporale, dalla quale l'uomo sarebbe stato esentato se non avesse peccato..."). L'immortalità data ad Adamo sarebbe stata conservata se non avesse peccato. Avendo peccato, perso questo dono in questa vita, questo dono potrà essere riacquisito un giorno in maniera più perfetta dopo la Resurrezione in Gloria. La Resurrezione è per la Gloria o per la condanna. Per la Gloria, vorrà dire che la morte non avrà più potere su di te, non morirai mai più. Noi dobbiamo confrontarci su queste cose, perchè se uno non ci crede il discorso è già finito.

1008 La morte è conseguenza del peccato. Interprete autentico delle affermazioni della Sacra Scrittura 583 e della Tradizione, il Magistero della Chiesa insegna che la morte è entrata nel mondo a causa del peccato dell'uomo. Sebbene l'uomo possedesse una natura mortale, Dio lo destinava a non morire. La morte fu dunque contraria ai disegni di Dio Creatore ed essa entrò nel mondo come conseguenza del peccato. 585 « La morte corporale, dalla quale l'uomo sarebbe stato esentato se non avesse peccato », 586 è pertanto « l'ultimo nemico » (1 Cor 15,26) dell'uomo a dover essere vinto. Catechismo della Chiesa Cattolica

(Dal ARTICOLO 11 «CREDO LA RISURREZIONE DELLA CARNE»

Dal 988 Il Credo cristiano – professione della nostra fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, e nella sua azione creatrice, salvifica e santificante – culmina nella proclamazione della risurrezione dei morti alla fine dei tempi, e nella vita eterna al 1014 La Chiesa ci incoraggia a prepararci all'ora della nostra morte (« Dalla morte improvvisa, liberaci, Signore »: antiche Litanie dei santi), a chiedere alla Madre di Dio di intercedere per noi « nell'ora della nostra morte » (« Ave Maria ») e ad affidarci a san Giuseppe, patrono della buona morte: ...) si parla della morte cattolica. Chi non crede a queste cose si mette fuori dalla Chiesa anche se fisicamente è dentro. E nell'altra vita ne dovrà rispondere a Dio, il quale non fa preferenze di persone - che tu sia un vescovo, prete, cardinale ecc... e più si va in alto, più il giudizio sarà rigoroso. Non è che si è esentati se si va in alto.

La morte corporale, la morte dell'anime e la morte eterna.

Gesù è venuto sulla Terra vincendo sulla Morte e sul Peccato. Testi biblici:

Lettera agli Ebrei - 2 14, 15 ("..14Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, 15e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita...")

Primo grande brano che parla di questo argomento. La morte come conseguenza dell'esercizio del potere di Satana che l'ha installata attraverso il veleno del peccato. Lucifero non è mai morto (corporalmente) e quindi può essere un grande problema la morte corporale? La dannazione esiste, la morte eterna esiste (è questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco). Per il diavolo non c'è la morte corporale ma lo stagno di fuoco sì. La morte è per noi mortali, che siamo fatti di carne e di sangue, per noi era possibile incorrere attraverso la morte. Quindi Gesù cosa ha fatto? Perchè Gesù è morto in Croce? Per salvarci dal peccato e perchè? Cosa dovremmo dire ad un non credente che voglia farsi cristiano ma che ci chieda: come mai Gesù è morto in croce? Gesù ha fatto due cose: ha preso su di sè - ha preso su di sè tutti i peccati del mondo ad iniziare dal peccato originale, si sono scaricati tutti nella loro portata pestifera e mortale su Gesù e come ha fatto a distruggerli? Li ha presi, le ha pagate con infinita carità e poi c'è la conseguenza estrema: la morte. Il Responsabile ultimo della morte - il responsabile prossimo della morte siamo noi - ma quello ultimo è il diavolo. L'affermazione che dice: come mai se Dio esiste c'è la morte? E' una bestemmia grande quanto una casa perchè il signore della morte è il diavolo. Non Dio. Prima della Passione Gesù dice: viene il Principe di questo mondo, egli non ha nessun potere su Gesù, ma perchè? Perchè era Dio? Troppo facile, è vero che in quanto che come vero Dio non c'è nessuna possibilità, ma in quanto Uomo in Gesù non c'era il peccato originale e non c'erano peccati attuali. Quindi zero.

Applicazione di questi principi: le grandi verità di Fede sono interconnesse: il diavolo non ha avuto potere su Gesù e sulla Madonna perchè non hanno commesso peccati e quindi significa che il peccato dà potere al diavolo su di me e su te. Conseguenza: se le persone oggi credessero che il marchio maledetto del peccato originale rende il concepito lo rende schiavo di Satana ma non come espressione metaforica...con il Battesimo noi non siamo liberati dalla morte corporale perchè il Signore ha stabito che dobbiamo morire tutti ma cambia che dal Battesimo in poi, il diavolo perde potere sulla persona. In un'esorcismo, il diavolo è stato costretto a dire che non aveva nessun potere su quella lì (la Madonna) perchè non aveva nessun appiglio. Quella era una fortezza inespugnabile. Non avendo il peccato originale e non avendo commesso nessun peccato in vita...che poteva fare il diavolo? Voi capite quanto sia importante capire queste cose? Come faccio io a far sì che il diavolo abbia il meno potere possibile su di me? (dal momento che è impossibile che il diavolo non abbia nessun potere su di me). Meno forza nelle tentazioni, meno forza che il maligno abbia di procurarmi mali di origine malefica..come faccio? Devo chiamare qualcuno che faccia qualche benedizione particolare? Il don non vuole sminuire le benedizioni. Il potere che il diavolo ha su di te è tanto quanto tu gliene dai. Se dai potere al maligno, son guai grossi. Più si pecca e più lui aumenta il suo potere e più è difficile svincolarsi dalle sue catene. San Tommaso d'Aquino diceva che fare un peccato mortale è un suicidio nella vita della Grazia e conoscete qualcuno che si è suicidato ed è tornato in vita per virtù propria? Le persone che sono risorte nel Vangelo sono risorte grazie a Gesù. Io posso dire una bestemmia o commettere qualche atto impuro e domani andare dal confessionale e rimettere a posto la situazione senza nessuno tipo di problema? Non puoi fare questo discorso, sia perchè il Signore questo discorso non lo accetta, non posso irridere la bontà di Dio dicendo pecco tanto poi Dio mi perdona. Gesù è morto perchè chi cade vinto dal diavolo per debolezza possa uscirne fuori ma non ne esci con le gambe tue. Questo dobbiamo mettercelo in testa. Andarti a confessare sinceramente dopo aver commesso un peccato mortale è una grazia dell'Altissimo, qualcuno ha pregato e fatto sacrifici per te, perchè in quanto sta in te eri morto e Dio non ha nessun dovere di ridarti quella vita che colpevolmente hai perso. Non puoi dire: ma io non conoscevo i comandamenti, per prima cosa è colpa non averli approfonditi ma noi abbiamo comandamento vivente che parla nel nostro cuore: la coscienza che va esaminata per vedere - per quanto ne sono consapevole - quanti peccati ho fatto. Se io credessi veramente che il peccato è la causa di tutti i mali e la causa del fatto che il diavolo prende potere su di me. Ma il diavolo non è come Dio, il diavolo è un dittatore, se lui prende potere sulla anima lo fa per farti del male anche in questo mondo. Dio non abbandona per grazia e per misericordia la creatura, le darà - salvo situazioni estreme o borderline - oppportunità di conversioni e di grazia ma questo non deve diventare uno strumento per abusare della grazia di Dio. Noi non possiamo metterci sotto i piedi il Sangue di Gesù.

Il potere del diavolo su di noi, dipende da noi.

Prima lettera ai Corinzi - 15 ("...3A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che 4fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture....")

Il peccato è la causa della morte, io prendo la morte, mi faccio distruggere dalla morte e così disattivo ciò che è la causa dei miei peccati. Ecco perchè è importante la resurrezione di Cristo. Se Cristo non fosse risorto la nostra fede sarebbe vana e noi saremo ancora nei nostri peccati e quindi saremmo ancora soggetti dalla schiavitù del demonio.

Lettera ai Romani - 5 "...7Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo...."

"...21Di modo che, come regnò il peccato nella morte, così regni anche la grazia mediante la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore...."

In due parole: chi è il cristiano? E' colui che come tutti passa per la morte corporale perchè è un prezzo da pagare. Ma non fa peccati ad occhi aperti, quelli grossi. Noi dobbiamo ricordare che ne compiano tanti (di offese, negligenze, ecc... ) che dipendono dal retaggio della nostranatura dedacuta. Ma i peccati mortali o impuri non si fanno e non è vero che non si possono fare, le bestemmie non si dicono e la volgarità non si dicono, la vita va rispettata dal concepimento fino alla fine, l'idolatria va fuggita come la pesta bubbonica sia in senso stretto sia l'idolatria spirituale (adorare gli idoli in questo mondo), un cristiano non può essere un'avaro in senso forte. La morte corporale sì ma la morte spirituale e la morte eterna no. Noi dobbiamo metterci la nostra buona volontà. Sant' Ignazio di Loyola diceva: fate come se tutto dipendesse da voi sapendo che nulla dipende da noi.

Alla luce di tutte queste cose: con che razza di coraggio i genitori di oggi fanno stare un figlio o figlia senza battesimo? Il don ha già battezzato figli che già camminavano e parlavano da soli. Chi è che se credesse veramente se dove ci sta il peccato ci sta la morte, chi non si sbrigherebbe di far battezzare i figli? Un peccato mortale va confessato subito, non aspettare tempo.

Queste cose vengono commentate e chiosate dal Catechismo della Chiesa Cattolica che nel numero 1009 dice: 1009 La morte è trasformata da Cristo. Anche Gesù, il Figlio di Dio, ha subìto la morte, propria della condizione umana. Ma, malgrado la sua angoscia di fronte ad essa, 587 egli la assunse in un atto di totale e libera sottomissione alla volontà del Padre suo. L'obbedienza di Gesù ha trasformato la maledizione della morte in benedizione.

Tutto il terrore della morte che ha girato e gira...da dove viene? C'è qualcuno che ha paura della morte dell'anima? Se il 70% della coppie - non ci sono sondaggi ufficiali ma il don parla delle sue esperienze: c'è gente che chiede di sposarsi in Chiesa avendo già fatto un figlio e questo è un peccato mortale e loro stanno tranquilli come se nulla fosse. Quando c'erano ancora le restrizioni covid, c'erano mille mascherine addosso, quindi terrore della morte corporale ma di quella spirituale zero. Il don non si sostituisce al Giudizio di Dio sulla singola persona, non si tratta di giudicare le persone ma di capire in che ambiente stiamo vivendo. Ad un parroco arrivanto tante cose, molti pensano di morire e di andare in Paradiso prima di quelli che vanno alla Messa alla domenica e il don dice che un sacco di gente pensa così. Poi ci sono i criminali che dicono che la morte eterna non esista e chi illude i fedeli, non c'è altro termine per definirlo criminale. Perchè i criminali sono banditi, sono quelli che ammazzano la gente. Ma è più grave ammazzare fisicamente una persona o l'anima della persona?

E quando tu quando pensi alla morte, che pensi? Anche la Filotea di san Francesco di Sales meditava sulla morte. Come ci arriverai al giudizio di Dio? Noi siamo pronti alla morte? L'unica paura della morte corporle ammessa è caso mai fossimo in stato di morte spirituale. Ma altrimenti la morte è la porta della Vita e alla Visione Beatifica. Magari dovrò farmi un pò di Purgatorio a meno che io non mi sia dato da fare sulla terra. Non è che mi evito il Purgatorio se faccio qualche piccola penitenza, però qualcosa toglierà. Tra la morte corporale, dell'anima o la morte eterna...quale ci fa più paura? Diciamolo davanti a Dio. Ci fa bene meditare ogni tanto sulla morte, magari usiamo la Filotea. Le persone oggi alla morte non ci pensano ma questo è un disastro assoluto.

La prossima volta c'è un argomento molto importante: la rivelazione del Nuovo Testamento e la morte di Gesù che dovremo approfondire. Queste due dinamiche ci sveleranno due cose: la morte è espiazione del peccato ed introduzione alla vita eterna. Se la morte è stata inflitta da Nostro Signore come espiazione del peccato originale, è chiaro che la morte è un'atto di espiazione. Nella meditazione sulla morte (di San Francesco di Sales) uno potrebbe dire: accetto la morte quando Tu vorrai, nel modo che Tu vorrai, ecc... ma ci saranno le persone care ad assistermi? Mi daranno una degna sepoltura? ecc.. quello che Dio vuole. Lasciamo scritto magari che non vogliamo essere cremati nel testamento. Ed introduzione alla vita eterna. Se ti dovessero dire: hai tre giorni di vita, come reagisci? Cosa fai?

E' folle non considerare queste realtà (peccato e morte) ma è fruttuoso farlo.

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