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Le pene dell'inferno secondo san Tommaso d'Aquino

Serietà della dottrina biblica e magisteriale sull'inferno. La necessaria responsabilità dell'uomo e l'urgenza della conversione. Le pene dell'inferno nell'insegnamento di san Tommaso d'Aquino. Ciclo di catechesi: "I Novissimi. La morte e la vita del mondo che verrà", decima puntata, Mercoledì 23 Novembre 2022

(Il don parla dei brani sul Denzingher di cui però non trovo nessuna copia in rete, qua posterò solo appunti). All'inferno vanno le anime che muoiono con il peccato mortale attuale e si va subito dopo la morte (diceva un Papa in un documento - san Benedetto 12°). E che succede là? Le anime vengono tormentate con supplizi infernali. Questo bisogna saperlo e che dura per tutta l'eternità. Tutti al momento del Giudizio Universale compariranno anche con la loro carne davanti a Gesù e i dannati avranno dei corpi che non saranno soggetti alla morte ma alla sofferenza molto di più di come lo sono i corpi nostri sul pianeta Terra. Poi ci fu il Concilio di Firenze, che tentò dopo il Concilio di Lione l'unione con gli ortodossi; si fece una dichiarazione comune con la bolla dogmatica promulgata sotto il Papa Eugenio 4° si legge: la Chiesa crede fermamente e annuncia che nessuno di quelli che sono fuori dalla Chiesa Cattolica - il don vorrebbe sapere in certi ambienti ecclesiali come li interpreteremmo oggi - non solo i pagani ma anche i Giudei, eretici e scismatici non solo non raggiungeranno la salvezza ma andranno nel fuoco eterno preparato per il diavolo e i suoi angeli. Se prima della morte non saranno riuniti alla Chiesa....poi dice: Nessuno, per quante elemosine abbia fatto e perfino avesse versato il sangue non si salverebbe se non rimanesse nel seno della Chiesa Cattolica. Questo è un concilio ecumenico. Ce ne sono stati 21. Come si aggiustano le cose che si dicono oggi e le cose che si sono dette secoli fa in Concili? E' vero che si può appartenere alla Chiesa con il cuore e non il corpo, ma questo riguarda solo coloro che non hanno avuto l'annunzio del Vangelo, non sanno l'importanza di farne parte ecc....

1036 Le affermazioni della Sacra Scrittura e gli insegnamenti della Chiesa riguardanti l'inferno sono un appello alla responsabilità con la quale l'uomo deve usare la propria libertà in vista del proprio destino eterno. Costituiscono nello stesso tempo un pressante appello alla conversione: « Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano! » (Mt 7,13-14).

« Siccome non conosciamo né il giorno né l'ora, bisogna, come ci avvisa il Signore, che vegliamo assiduamente, affinché, finito l'unico corso della nostra vita terrena, meritiamo con lui di entrare al banchetto nuziale ed essere annoverati tra i beati, né ci si comandi, come a servi cattivi e pigri, di andare al fuoco eterno, nelle tenebre esteriori dove ci sarà pianto e stridore di denti ». 632

Catechismo della Chiesa Cattolica

Un'appello alla responsabilità con il quale luomo deve usare la propria libertà in vista del proprio destino eterno. Sul pianeta Terra - il don dice ai suoi ragazzi - ci stiamo a tempo determinato, la morte è l'unico evento futuro certo. Vuoi riflettere un pò e porti il problema? Tu lo capisci che hai 80 anni contro tutta l'Eternità? Lo capisci che se muori in stato di peccato mortale è la fine? E non c'è ritorno? Lo ascolti il Vangelo? La porta che conduce alla perdizione è larga e pochi sono quelli che trovano la porta stretta. In età patristisca si parla della massa dei dannati, un tempo c'era la convinzione diffusa per la quale la Salvezza era un'obbiettivo per il quale mi devo rimboccare le maniche, si può raggiungere ma non la si può dare per scontata. Gesù nel Vangelo dice che pochi si salvano. Se diciamo che Dio è misericordioso e salva quasi un pò tutti, perchè allora Gesù nel Vangelo ha detto altro? Perchè Gesù ci ammonisce in questo modo? Noi non possiamo dare per scontata l'eterna salvezza. Chi l'ha detto che tu raggiungerai la salvezza? Spero, prego ecc... ma non è scontato l'esito della vita terrena. I sacramenti che ho ricevuto non mi mettono al sicuro al 100%, mi aiutano ma non garantiscono al 100%. Nel 1036 il catechismo si appella alla nostra responsabilità specie se siamo adulti.

1037 Dio non predestina nessuno ad andare all'inferno; 633 questo è la conseguenza di una avversione volontaria a Dio (un peccato mortale), in cui si persiste sino alla fine. Nella liturgia eucaristica e nelle preghiere quotidiane dei fedeli, la Chiesa implora la misericordia di Dio, il quale non vuole « che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi » (2 Pt 3,9):

« Accetta con benevolenza, o Signore, l'offerta che ti presentiamo noi tuoi ministri e tutta la tua famiglia: disponi nella tua pace i nostri giorni, salvaci dalla dannazione eterna, e accoglici nel gregge degli eletti ». 634

Catechismo della Chiesa Cattolica

Dio non vorrebbe che nessuno si dannasse. Calvino (che parlava di predestinazione all'inferno) ha detto una cosa sbagliata.

LE PENE DELL'INFERNO SI DIVIDONO IN DUE MACRO CATEGORIE: si chiamano tecnicamente: la pena del danno e le pene del senso.

La pena del danno consiste nella perdita eterna della visione beatifica che significa il fallimento dell'obbiettivo per il quale noi siamo stati creati, la nostra felicità si compie nella visione di Dio per la quale noi siamo stati creati. Noi però sulla terra ancora non vediamo Dio è che qua è una privazione momentanea causata (tra le altre cose) perchè adesso non siamo in condizione di vedere Dio e rimanere vivi. In questa vita le persone non si rendono conto di quello che si perdono vivendo lontano da Dio e rischiando di perderlo per tutta l'eternità. Ma il dannato va all'inferno dopo il giudizio particolare dove Dio non si mostra in ciò che è realmente ma dall'anima una percezione profondissima, per quanto possa riceverlo, del Bene infinito che Lui e di quello che l'anima si è perso in modo irriversibilmente. Voi capite cosa significa pensare per tutta l'eternità che ci si è persi il bene più grande solo per colpa personale? Mentre per quanto riguarda l'Altissimo Lui non voleva affatto che mi dannassi. L'ho persa (la possibilità) sputando sopra a tutte le cose che Dio ha fatto per salvarmi. E tra le pene del senso...il verme che non muore è il rimorso di coscienza perpetuo che affligge i dannati ma anche i demoni di aver perso Dio. I demoni non si danno pace per questo motivo. E il rimorso dice che è solo colpa del dannato. Il demone e il dannato si dicono la verità quando dicono che è solo per colpa loro che si sono dannati. Accusare Dio della propria dannazione o la dannazione altrui è una grandissima bestemmia. Lucifero è diventato satana per un'atto della sua volontà, Dio l'aveva ammonito. I peccatori vanno ammoniti ma non forzati. Santa Bernadette di Lourdes ha detto: Dio mi ha detto di dire questo, non di farvelo credere. Il prete deve ammonire il peccatore ma non può forzarlo. Per i fedeli comuni ammonire i peccatori è un'opera di misericordia spirituale, non è una cosa che devono fare obbligatoriamente come un prete o altro. Una persona che è costituita in autorità deve avvisare il peccatore - che poi il peccatore ascolti o meno è un'altro discorso. Ma il prete/ l'autorità deve ammonire, perchè se non lo fa e il peccatore si danna, poi ne dovrà rispondere a Dio di ciò che non ha fatto.

Le pene del senso: sono il fuoco e tutte le altre pene accessorie con cui sono afflitti i dannati e i diavoli, e dopo la resurrezione dei corpi anche i corpi dei dannati saranno afflitti. La pena principale del senso è un fuoco, fuoco vero secondo san Tomasso d'Aquino. I pastorelli di Fatima vedevano le persone entrarci ed uscirne mostri. Il mostro è la deformazione in peggio del capolavoro creativo dell'Altissimo. Capite cosa voglia dire stare sempre in mezzo a creature mostruose? Non è un film ma è un reality. Questa pena del fuoco, cosa significa? Qua da noi le fiamme ti uccidono e basta, ma all'inferno le fiamme ti danno un tormento peggiore e non muori. Senza poterti sollevare. San Tommaso nota che all'Inferno oltre al fuoco c'è anche il gelo. Raccontano alcuni esorcisti...il gelo o freddo atroce. Il gelo violentissimo dell'inferno che si alterna alla fiamma ardentissima dell'inferno. Alcuni martiri sono stati uccisi assiderati nudi nella neve. Poi c'è il pianto e stridore di denti, espressioni che indicano la disperazione, le urla. Avete mai visto i pianti disperati a certi funerali? Di un male ineluttabile ed incambiabile? Senza poterne uscirne, poi ci sono le tenebre, un buio fitto fitto che però ti lascia vedere solo quelle cose capaci di affliggere il cuore, primo fra tutti la vista dei demoni e degli altri dannati. Poi ci sono le pene dei sensi: ogni peccato è punito in maniera uguale e contraria in ragione del peccato commesso e della sua gravità- il cosiddetto contrappasso. Chi irride queste cose...le tre opere penitenziali che la Chiesa ha sempre proposto ai fedeli (preghiera, elemosina e digiuno). Se uno ci pensa sono la riparazione dei primi tre vizi capitali: il superbo non prega mai perchè pensa di farne a meno di Dio e vive senza Dio, l'elemosina è il contrario dell'avarizia e il digiuno e le mortificazioni corporali sono il contrario della lussuria e delle mancanze di gola. Queste cose sono attestate nella letteratura spirituale quanto ne vogliamo. San Tommaso apre una parentesi: le pene dell'inferno due dimensioni: sia la pene del danno e le pene del senso sono eterne e non ci penseremo mai abbastanza. Tutti i maestri di spirito hanno fatto fare la meditazione sull'inferno, ci devi pensare prima che sia troppo tardi. Pene eterne che non finiscono mai. Chi è stato male, pensa in continuazione quando sarà guarito. E in ogni caso si sa che c'è un termine ai mali fisici. Morendo si cessa di soffrire. In questo mondo le esperienze più brutte e dolorose hanno sempre un che di sopportabile perchè finiranno - presto o tardi. Ma quando questa cosa non c'è? Come si fa a rischiare una cosa del genere facendo spallucce o ridendoci sopra? O insultando i preti? Il don non ha paura a dire queste. Nessuno può cambiare questo insegnamento e non c'è autorità sulla terra - di ogni grado - che possa toccare queste cose. Sono cose rivelate e definite. Un Papa non può intervenire su una realtà che sia definita - un Papa che fa un dogma, lega le mani, per quanto riguarda quel dogma o quella definizione a tutti i suoi successori. Nessuno potrà contraddirlo. La Chiesa funziona così. Gesù ha blindato alcune cose.

L'intensità delle pene dell'inferno varia a seconda del genere, della gravità e del numero dei peccati commessi. Vale anche per il Purgatorio. Una persona potrebbe essere abituata in certi vizi poi però dice mi vado a confessare ed è finito. Ma siamo sicuri che sia finito? A meno che tu non prenda in giro Gesù - i recidivi in un peccato - devono essere attenzionati dal confessore. Una persona che non dà segni di pentimento deve essere ammonito dicendo: che cosa vogliamo fare? Dio non si irride. Dio è amore verso un peccatore pentito, fa festa per lui ma nel Vangelo c'è scritto che chi stava senza l'abito nuziale viene cacciato fuori. Noi non possiamo prendere una parte del Vangelo che ci fa comodo. Un peccatore va ammonito. Sant'Alfonso Maria de Liguori (patrono dei confessori) raccomanda al sacerdote di differire l'assoluzione al peccatore che continua a cadere su un difetto. 15 giorni di vita buona su questo peccato e poi ti assolvo, così dò la dimostrazione a Gesù che ho la voglia di combattere questo peccato. La confessione senza pentimento è nulla e la comunione che ci va sopra è sacrilega.

Vieni assolto ma c'è l'espiazione del peccato. La Chiesa e i Santi hanno insegnato che bisogna espiare i peccati. I Santi espiavano anche per il prossimo con penitenze eroiche. E non si pensi che per 2000 anni le persone della Chiesa siano stati dei cretini e non credevano alla misericordia di Dio, ecc... e al don è stato detto da qualcuno che qualche sacro ministro avrebbe detto: che chi fa penitenza, pecca ed offende Dio. La Misericordia di Dio raggiunge l'inferno perchè non permette ai demoni di tormentare i dannati più di quanto se lo meritano. Se dipendesse dai demoni avere carta bianca,...ma Dio non gliela dà. Per acquisire il potere, il demonio lo deve conquistare e lo conquista attraverso gli atti di libera volontà che fanno le creature (il peccato). Ogni peccato mortale che una persona fa, è un passaggio di potere dalla parte del maligno. Chiedete agli esorcisti. Per il demonio il mondo è diviso in due categorie: quelli suoi e quelli non suoi perchè fanno una vita santa. Basta un peccato mortale e se lo conuista ma poi si può sempre pentire e confessarsi.

Il potere dei demoni sulla terra è proporzionato a quello che noi gli diamo. Nè più nè meno. E questo dipende anche nella nostra vita personale. Il principe di questo mondo non aveva potere su Gesù non tanto in quanto Dio ma in quanto uomo (perchè non peccò mai). La Redenzione è stata possibile per la prevaricazione che ha fatto il demonio, Gesù non meritava di soffrire ciò che ha sofferto perchè Lui non aveva commesso nessun peccato. Noi siamo stati redenti perchè Gesù ha fatto cadere in trappola il demonio pur non potendo farlo perchè Gesù era innocente. Il demonio ha prevaricato e per quella prevaricazione chi è caduto nel peccato può salvarsi invocando Gesù. Ma attraverso cosa ha dovuto passare Nostro Signore? Le pene dell'inferno senza stare all'inferno. Si pensi bene alla Passione di Gesù. Dobbiamo pensarci e chiederci: tutto questo? E perchè? Guai a me e a te se non sei fortemente convinto che tutto quello che ha patito Gesù sarebbe toccato a me e se ciò non accadrà dovrai stare in ginocchio per tutta l'eternità davanti a Lui a ringraziarlo. La Misericordia è costata una vita di tribolazione a Gesù ed una morte tra pene inaudite.

Chi minimizza la realtà dell'inferno e il pericolo di finirci dentro indirettamente sta minimizzando l'opera del Redentore. Gesù non è venuto sulla Terra a giocare o scherzare ma per risparmiarci questa realtà.

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