Don Silvestro spiega I novissimi ( Morte, Giudizio, Paradiso, Inferno). nello specifico in questo incontro tratta: Chi sarà il giudice e come apparirà. spiegandone le regioni
La stessa sacra Scrittura rivela: il Padre ha rimesso ogni giudizio al Figlio (vangelo di san Giovanni) e negli Atti degli Apostoli dicono che Gesù è il Giudice dei vivi e dei morti e nella seconda lettera ai corinzi dice che ognuno deve comparire davanti al Tribunale di Cristo e quindi se si chiama così è perché Gesù sarà Giudice. Ma come apparirà Gesù nella pienezza della sua divinità? Nella sua Divinità? Nella sua Umanità glorificata?
San Tommaso d'Aquino mette in rilievo che giudicare implica un dominio su chi è sottoposto al Giudizio. Di qua le parole di San Giacomo: chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo? Cristo ci giudica perché su di noi esercita un dominio, ecco perché gli spetta giudicare. Ha una signoria sugli uomini. Da che cosa è dovuta? In qualità di Dio è Nostro Signore perché ci ha creato, in qualità di Dio esercita su ciascuna persona una signoria.
Lettera ai Colossesi - 1
"..16 perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui…."
Noi siamo sue creature e in qualità di Dio, Lui può esercitare una Signoria.
Vangelo secondo Giovanni - 1
"..1In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 2Egli era, in principio, presso Dio: 3tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste…"
Ci giudica il Nostro Creatore ma è anche il nostro redentore. Gesù in qualità di Dio esercita su di noi una Signoria e in qualità di uomo è Nostro Signore in quanto ci ha redenti.
Prima lettera ai Corinzi - 6
"..20Infatti siete stati comprati a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo…"
Vangelo secondo Matteo - 28
"...18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra…."
Lettera ai Romani - 14
"...9Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi…."
Gesù esercita su ciascun uomo una Signoria e in virtù di questa signoria ha tutte le qualità per giudicarci. E anche in qualità di Nostro Maestro esercita una signoria su di noi. La sua dottrina illumina ogni persona. Gesù è venuto per dare la Verità che possiede in una maniera assoluta da renderlo la Via, la Verità e la Vita. Coloro che sono venuti prima di Lui e si sono atteggiati a maestri di vita sono identificati da Lui stesso come ladri e briganti. Coloro che sono venuti dopo di Lui sono invitati a non farsi chiamare da nessuno Maestro perché uno solo è il Maestro. Dottrina sulla quale ogni persona deve confrontarsi o in questa vita o nell'altra. Questa dottrina che Egli ha insegnato ha delle implicanze, nell'altra vita gli insegnamenti di Gesù diventeranno oggetto di Giudizio, Gesù stesso dice che chi crede in Lui non è condannato ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'Unigenito Figlio di Dio. Gesù è il Maestro di Vita e Verità per eccellenza. Allora la sua dottrina gli dà anche questa autorità perché mai nessuno al mondo ha mai parlato come Lui. Anche i suoi insegnamenti gli conferiscono un'autorità su ciascuna persona. Quindi Gesù è il Dio Creatore, l'Uomo che ci ha redenti, l'Unico Maestro. Ecco perché Gesù ha tutti pieni diritti per giudicarci. San Tommaso d'Aquino ha autorità di dominio in quanto Creatore e per le persone la ha anche come Redentore. Saremo dunque giudicati da Colui che conosce l'uomo nella maniera più veritiera in quanto lo ha fatto e si è fatto uomo. Colui che ci giudicherà ci conosce nella maniera più veritiera. E' morto e risorto per la salvezza del suo popolo. Coloro che l'hanno respinto, hanno peccato contro di Lui ed è giusto che colui che hanno respinto sia loro giudice. L'opera del Giudizio costituirà l'esaltazione finale di Cristo e il suo più alto trionfo. Sarà Egli a sedere in Giudizio, porterà a compimento la sua opera salvifica a favore del suo popolo. Ci sarà il totale soggiogamento dei suoi nemici e il completamento del suo Regno, dopodiché consegnerà il suo Regno a Dio Padre. Saremo giudicati da Colui che è la pietà, il perdono, l'amore e la misericordia. Ma tuttavia non strumentalizziamo ciò, perché queste cose ci sono per chi si pente.
LIBRO DEL PROFETA ISAIA - 55
"..7 L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona…."
Anche nel libro del Siracide c'è scritto qualcosa di simile
SIRACIDE - 17
"...24Ma a chi si pente egli offre il ritorno, conforta quelli che hanno perduto la speranza..."
Misericordia e perdono ma solo per chi si pente a Lui.
Che aspetto avrà al momento del Giudizio?
San Tommaso d'Aquino dice che essendo Lui il Redentore e il frutto più sublime della redenzione da Lui operata e l'apertura del Regno del Cieli e dal momento che alcuni dovranno essere introdotti nel Regno e alcuni saranno cacciati fuori - è giusto che Cristo medesimo sia sotto l'aspetto della Natura Umana dalla quale si ottiene di essere ammessi al regno mediante il beneficio della redenzione (ragionamento di San Tommaso d'Aquino). L'anima, quindi, al momento del Giudizio non contemplerà la gloria di Dio, non lo vedrà ancora faccia a faccia così come Egli è. La Visione Beatifica è riservata solo alle anime entrate nel Paradiso. Non apparirà come lo avranno visto i contemporanei. Chi giudica - dice sempre San Tommaso d'Aquino - dev'essere superiore di quelli che ha da giudicare, ma gli eletti che dovranno essere giudicati da Cristo avranno i corpi gloriosi, a maggior ragione quindi il Giudice dovrà apparire nel suo aspetto glorioso. Nel Vangelo si legge che vedranno il Figlio dell'Uomo venire sulle nubi con grande potenza e maestà. Maestà e potenza sono proprietà della gloria e quindi Cristo apparirà nel suo aspetto glorioso. E lo dicono anche gli angeli all'ascensione. Come essere giudicato è un segno d'infermità, giudicare è un segno di gloria. Nella sua prima venuta Cristo apparve come infermo, nella sua seconda venuta Egli apparirà con aspetto glorioso. Papa Francesco nell'udienza generale dell'11 dicembre 2013 dice:
".. Quando pensiamo al ritorno di Cristo e al suo giudizio finale, che manifesterà, fino alle sue ultime conseguenze, il bene che ognuno avrà compiuto o avrà omesso di compiere durante la sua vita terrena, percepiamo di trovarci di fronte a un mistero che ci sovrasta, che non riusciamo nemmeno a immaginare. Un mistero che quasi istintivamente suscita in noi un senso di timore, e magari anche di trepidazione. Se però riflettiamo bene su questa realtà, essa non può che allargare il cuore di un cristiano e costituire un grande motivo di consolazione e di fiducia…." Papa Francesco
A questo proposito le prime comunità cristiane erano solite ad accompagnare le proprie celebrazioni con la frase Maranatha - Vieni, Signore Gesu'! - a seconda di come vengono scandite si possono intendere come una supplica o come una certezza alimentata dalla Fede. E' esclamazione in cui termina l'Apocalisse di Giovanni. La Chiesa, a nome di tutta l'Umanità, si rivolge a Cristo suo Sposo non vedendo l'ora di essere avvolta dal suo abbraccio di Vita e di Amore. Se pensiamo al giudizio in questa prospettiva, ogni paura e titubanza viene meno. Perché saremo condotti al banchetto celeste. Che bello sapere che Colui che ci giudicherà è lo stesso che dice (nella Bibbia ndr): «Alzatevi e non temete». (Vangelo di San Matteo cap. 17).
Catechesi di Don Silvestro
La stessa sacra Scrittura rivela: il Padre ha rimesso ogni giudizio al Figlio (vangelo di san Giovanni) e negli Atti degli Apostoli dicono che Gesù è il Giudice dei vivi e dei morti e nella seconda lettera ai corinzi dice che ognuno deve comparire davanti al Tribunale di Cristo e quindi se si chiama così è perché Gesù sarà Giudice. Ma come apparirà Gesù nella pienezza della sua divinità? Nella sua Divinità? Nella sua Umanità glorificata?
San Tommaso d'Aquino mette in rilievo che giudicare implica un dominio su chi è sottoposto al Giudizio. Di qua le parole di San Giacomo: chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo? Cristo ci giudica perché su di noi esercita un dominio, ecco perché gli spetta giudicare. Ha una signoria sugli uomini. Da che cosa è dovuta? In qualità di Dio è Nostro Signore perché ci ha creato, in qualità di Dio esercita su ciascuna persona una signoria.
Lettera ai Colossesi - 1
"..16 perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui…."
Noi siamo sue creature e in qualità di Dio, Lui può esercitare una Signoria.
Vangelo secondo Giovanni - 1
"..1In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 2Egli era, in principio, presso Dio: 3tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste…"
Ci giudica il Nostro Creatore ma è anche il nostro redentore. Gesù in qualità di Dio esercita su di noi una Signoria e in qualità di uomo è Nostro Signore in quanto ci ha redenti.
Prima lettera ai Corinzi - 6
"..20Infatti siete stati comprati a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo…"
Vangelo secondo Matteo - 28
"...18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra…."
Lettera ai Romani - 14
"...9Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi…."
Gesù esercita su ciascun uomo una Signoria e in virtù di questa signoria ha tutte le qualità per giudicarci. E anche in qualità di Nostro Maestro esercita una signoria su di noi. La sua dottrina illumina ogni persona. Gesù è venuto per dare la Verità che possiede in una maniera assoluta da renderlo la Via, la Verità e la Vita. Coloro che sono venuti prima di Lui e si sono atteggiati a maestri di vita sono identificati da Lui stesso come ladri e briganti. Coloro che sono venuti dopo di Lui sono invitati a non farsi chiamare da nessuno Maestro perché uno solo è il Maestro. Dottrina sulla quale ogni persona deve confrontarsi o in questa vita o nell'altra. Questa dottrina che Egli ha insegnato ha delle implicanze, nell'altra vita gli insegnamenti di Gesù diventeranno oggetto di Giudizio, Gesù stesso dice che chi crede in Lui non è condannato ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'Unigenito Figlio di Dio. Gesù è il Maestro di Vita e Verità per eccellenza. Allora la sua dottrina gli dà anche questa autorità perché mai nessuno al mondo ha mai parlato come Lui. Anche i suoi insegnamenti gli conferiscono un'autorità su ciascuna persona. Quindi Gesù è il Dio Creatore, l'Uomo che ci ha redenti, l'Unico Maestro. Ecco perché Gesù ha tutti pieni diritti per giudicarci. San Tommaso d'Aquino ha autorità di dominio in quanto Creatore e per le persone la ha anche come Redentore. Saremo dunque giudicati da Colui che conosce l'uomo nella maniera più veritiera in quanto lo ha fatto e si è fatto uomo. Colui che ci giudicherà ci conosce nella maniera più veritiera. E' morto e risorto per la salvezza del suo popolo. Coloro che l'hanno respinto, hanno peccato contro di Lui ed è giusto che colui che hanno respinto sia loro giudice. L'opera del Giudizio costituirà l'esaltazione finale di Cristo e il suo più alto trionfo. Sarà Egli a sedere in Giudizio, porterà a compimento la sua opera salvifica a favore del suo popolo. Ci sarà il totale soggiogamento dei suoi nemici e il completamento del suo Regno, dopodiché consegnerà il suo Regno a Dio Padre. Saremo giudicati da Colui che è la pietà, il perdono, l'amore e la misericordia. Ma tuttavia non strumentalizziamo ciò, perché queste cose ci sono per chi si pente.
LIBRO DEL PROFETA ISAIA - 55
"..7 L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona…."
Anche nel libro del Siracide c'è scritto qualcosa di simile
SIRACIDE - 17
"...24Ma a chi si pente egli offre il ritorno, conforta quelli che hanno perduto la speranza..."
Misericordia e perdono ma solo per chi si pente a Lui.
Che aspetto avrà al momento del Giudizio?
San Tommaso d'Aquino dice che essendo Lui il Redentore e il frutto più sublime della redenzione da Lui operata e l'apertura del Regno del Cieli e dal momento che alcuni dovranno essere introdotti nel Regno e alcuni saranno cacciati fuori - è giusto che Cristo medesimo sia sotto l'aspetto della Natura Umana dalla quale si ottiene di essere ammessi al regno mediante il beneficio della redenzione (ragionamento di San Tommaso d'Aquino). L'anima, quindi, al momento del Giudizio non contemplerà la gloria di Dio, non lo vedrà ancora faccia a faccia così come Egli è. La Visione Beatifica è riservata solo alle anime entrate nel Paradiso. Non apparirà come lo avranno visto i contemporanei. Chi giudica - dice sempre San Tommaso d'Aquino - dev'essere superiore di quelli che ha da giudicare, ma gli eletti che dovranno essere giudicati da Cristo avranno i corpi gloriosi, a maggior ragione quindi il Giudice dovrà apparire nel suo aspetto glorioso. Nel Vangelo si legge che vedranno il Figlio dell'Uomo venire sulle nubi con grande potenza e maestà. Maestà e potenza sono proprietà della gloria e quindi Cristo apparirà nel suo aspetto glorioso. E lo dicono anche gli angeli all'ascensione. Come essere giudicato è un segno d'infermità, giudicare è un segno di gloria. Nella sua prima venuta Cristo apparve come infermo, nella sua seconda venuta Egli apparirà con aspetto glorioso. Papa Francesco nell'udienza generale dell'11 dicembre 2013 dice:
".. Quando pensiamo al ritorno di Cristo e al suo giudizio finale, che manifesterà, fino alle sue ultime conseguenze, il bene che ognuno avrà compiuto o avrà omesso di compiere durante la sua vita terrena, percepiamo di trovarci di fronte a un mistero che ci sovrasta, che non riusciamo nemmeno a immaginare. Un mistero che quasi istintivamente suscita in noi un senso di timore, e magari anche di trepidazione. Se però riflettiamo bene su questa realtà, essa non può che allargare il cuore di un cristiano e costituire un grande motivo di consolazione e di fiducia…." Papa Francesco
A questo proposito le prime comunità cristiane erano solite ad accompagnare le proprie celebrazioni con la frase Maranatha - Vieni, Signore Gesu'! - a seconda di come vengono scandite si possono intendere come una supplica o come una certezza alimentata dalla Fede. E' esclamazione in cui termina l'Apocalisse di Giovanni. La Chiesa, a nome di tutta l'Umanità, si rivolge a Cristo suo Sposo non vedendo l'ora di essere avvolta dal suo abbraccio di Vita e di Amore. Se pensiamo al giudizio in questa prospettiva, ogni paura e titubanza viene meno. Perché saremo condotti al banchetto celeste. Che bello sapere che Colui che ci giudicherà è lo stesso che dice (nella Bibbia ndr): «Alzatevi e non temete». (Vangelo di San Matteo cap. 17).
Catechesi di Don Silvestro
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