Passa ai contenuti principali

Come avverrà il Giudizio? Spunti di riflessione

Don Silvestro spiega i novissimi (Morte, Giudizio, inferno, Paradiso). Nello specifico in questo incontro comincia a parlare di come avverrà il giudizio

Ci addentriamo sempre di più nel Giudizio, sia universale che particolare. Papa Francesco, nell'udienza dell'aprile del 2013 ebbe a dire: "...Cari fratelli e sorelle, guardare al giudizio finale non ci faccia mai paura; ci spinga piuttosto a vivere meglio il presente". San Paolo dice di attendere alla nostra salvezza con timore. Si tratta di eternità.

Anche se un po' ci spaventa, il timore è una via che anticipa la via dell'amore, prima il timore poi l'amore. Ma anche il timore ha la sua funzione. Quando Dio pronuncerà la sua sentenza, l'anima non proverà sgomento o sorpresa, e nessuna altra forma di incomprensione in quanto l'anima stessa guaderà sé stessa con un lume tutto divino e la sentenza confermerà solo quello che l'anima ha già compreso. Davanti al Supremo Giudice, l'anima, con un solo sguardo, abbraccerà tutti i suoi atti con tutte le circostanze che l'accompagneranno. Essa li vedrà alla luce dell'Intelligenza di Dio e non sfuggirà neanche un singolo atto. In quel momento, tutto sarà posto di fronte ai nostri occhi. I nostri peccati e le opere buone le vedremo in Dio, e vedremo un'orrore infinito per ogni peccato e una bellezza infinita per ogni atto buono. Santa Veronica Giuliani a tal proposito dice: si scoprono i modi di dire e si vede con quale trascuratezza io abbia trattato i doni di Dio e le sue grazie. Lui con tanto amore ed io con tanta ingratitudine. Ho visto tutto ciò nello specchio di Dio dove si vede ogni minimo neo, tutti i pensieri, parole, opere, ecc.. come stanno davanti a Lui. Con distinzione. Compresi che l'offesa che ci appare leggera, di fronte a Lui appare come una montagna. Lo dico arditamente che avrei preferito i tormenti dei martiri e tormenti vari piuttosto che vedere i suoi sbagli con gli occhi del Giudice Supremo. Nel giorno del giudizio, non vedremo più i peccati con la solita superficialità che ci caratterizza...il don assiste, nelle confessioni, ad ogni sorta di sminuendo di ogni forma di peccato. Non mancano coloro che si credono immacolati solo perché non hanno ucciso nessuno. E non mancano coloro che sminuiscono a livelli assurdi peccati gravissimi come la bestemmia. Tante volte dimenticando anche di confessarla o giustificandola alla maniera più assurda. Ma nel giorno del giudizio non sarà così.

Santa Teresa d'Avila era chiara a tal proposito: stando un giorno in orazione, mi fu un giorno rappresentato come le cose si vedono in Dio e come Egli le contenga in sé. Fra le molte grazie che il Signore mi ha fatto, questa è una di quelle che mi è rimasta più a lungo e che mi confonde ed umilia. Se Dio mi avesse dato prima questa grazia e la desse a quelli che lo offendono nessuno peccherebbe. Santa Teresa d'Avila paragonava Dio ad un diamante, il più nitido, grosso e più bello nell'Universo, ogni nostra azione si riflette nel diamante perché esso racchiude ogni cosa e nulla vi può essere della sua ampiezza. In cui tutto è racchiuso. L'infinito dell'Universo, la sua immensità, racchiusa in Dio in un piccolo volume (Dante). Santa Teresa d'Avila: Se mi fu di intensa meraviglia contemplare tante cose insieme in quel tersissimo diamante, gli fu da afflizione che in quel diamante si riflettono anche i peccati della Santa, quando ci pensa non so cosa farebbe nell'intensità del dolore e non sapeva dove nascondersi. Se una persona comprendesse una cosa del genere, non commetterebbe più grossi peccati. Santa Veronica Giuliani vede le cose con gli occhi di Dio e la propria vita. Santa Teresa d'Avila vede la sua vita in Dio ma la cosa produce gli stessi medesimi effetti: ambedue le sante vedono il peccato come un qualcosa di orribile. Quale orrore vedere in Dio - diamante tersissimo - riflettere i nostri peccati. San Paolo diceva:

"..28In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: “Perché di lui anche noi siamo stirpe”..." Atti degli Apostoli - 17

Nel giorno del Giudizio comprenderemo quanto vera sia questa parola, contemplando l'intera nostra esistenza in Lui. Dopo la visione della Santissima Trinità, Dante scorge con stupore il suo stesso volto e scrive: il mio viso in lei tutto era messo. Dante vede sé stesso in Dio. E qua ritorna la visione di Santa Teresa d'Avila. Un qualcosa di simile espressa anche dalla serva di Dio Luisa Piccarreta nel volume quarto al capitolo 37 dice:

23 Novembre 1900 Modo in cui stanno le anime in Gesù (quarto volume)

Trovandomi nel solito mio stato, il mio amante Gesù mi ha trasportato fuori di me stessa ed uscendo dal mio interno si è fatto vedere tanto grande che ha assorbito in Sé tutta la terra e ha disteso tanto la sua grandezza che l’anima mia non trovava il termine, mi sentivo dispersa in Dio, non solo io, ma tutte le creature restavano disperse; ed oh! quanto pareva disdicevole, che affronto si fa a Nostro Signore, quando noi piccoli vermi, vivendo in Lui, osiamo offenderlo. Oh! se tutti potessero vedere il modo come stiamo in Dio, oh! come si guarderebbero dal dargli anche l’ombra del dispiacere…."

I nostri peccati, secondo questi santi, li vedremo in Dio. In quel giorno, secondo il don, i peccatori non solo vedranno il loro peccato ma anche gli effetti. San Paolo quando era Paolo di Tarso sentì dirsi dal Signore: perché mi perseguiti? Non stava perseguitando Cristo ma i cristiani. Nell'Apocalisse, Dio stesso sia identificato con l'Agnello che è stato immolato. Gesù è stato trafitto per i nostri delitti e le nostre iniquità - sono stati i miei peccati. Il Giudice verrà a giudicare con le stesse piaghe con le quali ha lasciato la terra. Cristo è in agonia nell'orto degli Ulivi fino alla fine del Mondo (Pascal). Il 4 luglio 1943 il Signore, rivolgendosi a Maria Valtorta disse: ogni peccato, bestemmia, maledizione a Dio, ogni perdita di fede e ogni tradimento è per Me colpo di flagello doppiamente doloroso. Perché non è il piàù il Gesù sconosciuto di 20 secoli fa ma è il Gesù conosciuto, il mondo sa quello che fa. Il mondo sa quello che fa ora. E mi colpisce ancora. Nel Giorno del Giudizio probabilmente non vedremo solo i nostri peccati in Dio ma anche gli effetti. Tutti guarderanno coloro che hanno trafitto. Mentre i giusti contempleranno anche la misericordia in Dio. I peccatori, in quel giorno, guardando a colui che hanno trafitto diranno: contro di Te, contro Te solo ho peccato. Diventa molto singolare la presa del peccato in Davide. Quando prende coscienza del peccato il re Davide? Non quando va a letto con la donna di Uria né quando fa uccidere il marito.

2 SAMUELE - 12

1Il Signore mandò il profeta Natan a Davide, e Natan andò da lui e gli disse: «Due uomini erano nella stessa città, uno ricco e l’altro povero. 2Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero, 3mentre il povero non aveva nulla, se non una sola pecorella piccina, che egli aveva comprato. Essa era vissuta e cresciuta insieme con lui e con i figli, mangiando del suo pane, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno. Era per lui come una figlia. 4Un viandante arrivò dall’uomo ricco e questi, evitando di prendere dal suo bestiame minuto e grosso quanto era da servire al viaggiatore che era venuto da lui, prese la pecorella di quell’uomo povero e la servì all’uomo che era venuto da lui». 5Davide si adirò contro quell’uomo e disse a Natan: «Per la vita del Signore, chi ha fatto questo è degno di morte. 6Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa e non averla evitata». 7Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell’uomo!..."

Questa è la parabola che ha fatto dire a Davide: ho peccato contro il Signore. Davide prende coscienza del proprio peccato quando prende coscienza di essere proprio lui di aver sgozzato l'agnello innocente. Chi ha immolato l'agnello? I colpevoli si sentiranno dire: tu sei quell'uomo. Nell'Ultima Cena, quando Gesù annuncia il tradimento di uno di loro, Giuda si sente dire la stessa cosa (simile): sono forse io? Risposta: tu l'hai detto. Quell'uomo sei tu. E' inutile dire che anche Giuda prova un rimorso e una disperazione che lo porta alla morte. La differenza tra i due soggetti (Re Davide e Giuda). Davide prova pentimento e trova perdono, Giuda disperazione e trova la morte. San Paolo diceva ai Tessalonicesi diceva. perciò chi disprezza queste norme, non disprezza un'uomo ma Dio stesso. Sant' Agostino diceva che il peccato è amore di sé fino al disprezzo di Dio. Di san Luigi Grignon da Montfort diceva che predicò in una zona in silenzio adorano il Crocifisso e facendolo baciare dai presenti dicendo: ecco il tuo Salvatore, non sei pentito di averlo offeso? Gesto che lasciò una forte impressione. C'era un peccatore che faceva una vita empia in mezzo ai fedeli senza che nessuno ardisse richiamarlo, lo venne a sapere Sant'Alfonso Maria de Liguori e lo fece chiamare preparandogli un trabocchetto: gli fece trovare all'entrata un grande crocifisso che gli impediva il passaggio. Il peccatore restò perplesso ma il Santo lo incoraggiò: passate pure sul capo di Gesù, non è la prima volta che lo oltraggiate. Lo avete fatto tante volte con i vostri scandali. Quella persona si pentì e cambiò vita. Nel giorno del Giudizio l'anima con chiarezza vedrà chi è Dio offeso da me e chi sono io che lo offendo. L'immagine della Cappella sistina di Michelangelo. Ma il don usa un altro disegno di Fra Bartolomeo della Porta: un Cristo seduto che si scopre il petto ferito e con un braccio in atto di condannare e di fronte a questa figura i peccatori impenitenti si voltano e si battono il petto per indicare il rimorso inestinguibile che li rode e li brucia senza fine.

Catechesi di Don Silvestro

Commenti

Post popolari in questo blog

L'ibridazione del genere umano e la ricostruzione del peccato originale secondo Maria Valtorta

Il peccato originale negli scritti di Maria Valtorta (sesta ed ultima parte). L'ibridazione del genere umano tramite Caino e la sua discendenza. La fine di tutto ciò con il diluvio universale. Sintesi integrale della visione del peccato originale negli scritti di Maria Valtorta. Riferimenti: Quaderni del 1945-50, 30 Dicembre 1946. Ciclo di catechesi "Il peccato originale. L'origine di tutti i mali", ventiseiesima puntata, Venerdì 22 Aprile 2022 ( Qua potete trovare la pagine della Valtorta ) Ci sono dei passaggi oscuri nella Bibbia che negli scritti della Valtorta si capiscono di più e qua c'è una spiegazione come mai ci sono i resti umani e scimmioni. ". .Perciò egli e i propri figli non furono che figli dell'animale detto uomo ...." Gesù, l'abbruttimento di Caino che uccide il fratello senza pentirsi - lo diciamo anche noi quell'animale (riguardo a qualche situazione di persona ridotta ad animale). Questo brano fondamentale, dice i...

Il Purgatorio nella Sacra Scrittura e nei Padri della Chiesa

Il Purgatorio è un dogma di fede non discutibile per un cattolico. I fondamenti biblici di tale verità fede e gli insegnamenti e le testimonianze dei padri della Chiesa al riguardo. I peccati che si perdonano nell'altra vita, la purificazione e il reato della pena. Ciclo di catechesi: "I Novissimi. La morte e la vita del mondo che verrà", dodicesima puntata, Lunedì 5 Dicembre 2022 Normalmente si dice: Morte, Giudizio, Inferno e Paradiso. Il Purgatorio è stato un dogma di fede contestato sia dal mondo ortodosso e sia dal mondo della riforma protestante, questi ultimi nell'ambito nel fatto che tra loro c'è una sorta di sacro-scrittura-latria, - i testi stessi accolti come canonici perchè la Chiesa li ha riconosciuti come tali. Noi quando diciamo Parola di Dio perchè è la Chiesa che li ha riconosciuti come tali. Il protoVangelo apocrifo di Giacomo non è parola di Dio. Gli ambiti biblici che possono far pensare al Purgatorio sono pochi. Ma non deve stupirci, perc...

Cristo Giudice e la giustizia retributiva nel giudizio particolare

Il giudizio particolare avviene immediatamente al momento della morte dove si incontra il rigore della giustizia retributiva di Dio. Il triplice esito possibile del giudizio particolare, secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica e i Concili di Lione, di Firenze e di Trento. Ciclo di catechesi: "I Novissimi. La morte e la vita del mondo che verrà", sesta puntata, Lunedì 17 Ottobre 2022 Il nuovo testamento sembrerebbe parlare del Giudizio Universale (es. Vangelo di san Matteo, capitolo 25) però ci sono degli evidenti riferimenti al Giudizio Particolare sia nelle lettere apostoliche. E' doveroso partire per prima dai dati biblici del NT. Vangelo secondo Luca - 16 ( 19C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. 20Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, 21bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piag...