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Catechesi sulle beatitudini 3 incontro: introduzione (III parte)

Don Silvestro continua le sue catechesi sulle beatitudini mettendo in rilievo il ruolo fondamentale della volontà nel percorso di santità

Ciascuno di noi è chiamato alla Santità e anche io e proprio te siamo chiamati alla santità. Oggi affronteremo la questione: io voglio diventare santo? Perché è una domanda fondamentale. Per conseguire la santità è necessaria solo una cosa: il volerla (dice San Tommaso d'Aquino). Ma perché la si possa volere è necessario lavorare sui pregiudizi: su quelli che mette il mondo e Dio sulla sua Parola. I pregiudizi non sono sempre una cosa negativa, ma per quanto riguardano le scelte della nostra vita diventano necessari. Lo dice Nostro Signore il quale prima di fare scelte fondamentali, raccomanda: siediti prima a calcolare, ad esaminare…. (Vangelo Luca 14 28-31). Detto in altre parole il Signore ci invita a fare calcoli, ad esaminare le spese, in poche parole ci invita ad avere un pregiudizio. E' da considerare che il pregiudizio può essere figlio di una mentalità comune del mondo o può essere figlio della mia intelligenza o della Parola di Dio. Il pregiudizio va a valutare qualcosa che l'intelligenza non conosce ancora, perché se la conoscesse non si chiamerebbe più pregiudizio ma di conoscenza.

Cosa accade alla mia intelligenza quando sono chiamato a valutare qualcosa che non conosco?

La Santità uno può non conoscerla personalmente ma per valutarla, cosa faccio? Mi metto in ascolto e presto attenzione a chi mi parla di questo argomento… di che cosa si tratta? Cos'è la santità? Mi metto in ascolto per fare le mie valutazioni e presto attenzione alla parola che ritengono più vera. Della santità ne parla il Mondo e ne parla Dio coi suoi santi. Il mondo ci mette tanti pregiudizi negativi sulla santità e faccio le mie valutazioni ascoltando il mondo e Dio. Io ascolto quella voce che ritengo più vera.

Il mondo cosa dice della santità? Il primo pregiudizio del mondo sulla santità è che essa ci toglierà forze, vita e gioia. Se ascolti il mondo, ti dice questo. Ma se invece presto un po' di attenzione in più a quello che mi dice Dio. Dio mi dice: Mia forza e mio canto è il mio Signore, Egli è stato la mia salvezza. La santità mi dà una forza divina, mia forza è il Signore. Il Signore ci assicura che il percorso di santità non ti toglie le forze, ma te le dona. Dio stesso si impegna in prima persona in quel cuore che vede volere la santità. Per quanto riguarda la Vita, Gesù assicura: io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. Altro che togliere la vita. Per quanto riguarda la gioia, il Signore stesso ci dice: vi ho detto queste cose perché la mia gioia dimori in voi e che la vostra gioia sia piena. Ecco perché, invitandoci alla santità, il Signore stesso rivolge questa domanda a tutte le persone: c'è qualcuno che desidera la vita e brama giorni felici? (salmo 33, 13). Cosa c'è di più dolce della voce del Signore? Poiché Dio ci ama, ci mostra il cammino della vita. Non c'è che una sola tristezza: quella di non essere santi. La santità mi dona una gioia piena, vita in abbondanza e una forza tutta divina.

32. Non avere paura della santità. Non ti toglierà forze, vita e gioia. Tutto il contrario, perché arriverai ad essere quello che il Padre ha pensato quando ti ha creato e sarai fedele al tuo stesso essere. Dipendere da Lui ci libera dalle schiavitù e ci porta a riconoscere la nostra dignità. (GAUDETE ET EXSULTATE)

Vivo non è chi mangia, beve e respira ma ha l'anima morta. Costui sta marcendo ed è prossimo a cadere come fico inacidito sul ramo, nella fossa in cui fondo è l'inferno. Vivo è chi, anche se agonizzante nella carne, possiede la vita. (Gesù a Maria Valtorta). Vivo è colui che risanato da malattia umana si sente riscattato dal Suo Signore a Lui dedica ogni suo moto. Vivo è chi conosce la Verità e mette al di sopra di tutte le gioie umane la Verità e si dedica a possederla ogni giorno.

Secondo pregiudizio sulla santità: il Mondo ha la paura che il cammino di santità faccia perdere tutti gli affetti più cari alla persona. Perderai tutto, anche gli affetti più cari se vuoi diventare santo. Dio dice:

Vangelo secondo Marco - 10 ".. 29Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, 30che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà…"

Soprattutto i sacerdoti possono testimoniare questa verità. Quando il don è entrato in seminario ha dovuto lottare contro questo pregiudizio temendo di perdere familiari, parenti ed amici privandoli di me e di loro. Ma in realtà c'è stato un donarsi tanto più fecondo. Ecco perché il Papa dice: ogni cristiano nella misura in cui si santifica diventa più fecondo per il mondo.

33. Ogni cristiano, nella misura in cui si santifica, diventa più fecondo per il mondo. (GAUDETE ET EXSULTATE)

Con Dio non hai da perderci ma solo da guadagnarci.

Terzo pregiudizio sulla santità se ascolti il mondo: la paura che la santità dipenda dalle mie forze e capacità e siccome non sono un super eroe non ce la posso fare. Guarda tutti i santi che sono succeduti nella Storia, guarda le cose straordinarie che hanno fatto, tu non ce la puoi fare. Invece se ascolto Dio cosa mi dice riguardo a questo pregiudizio?

Seconda lettera ai Corinzi - 12

"..9Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo…"

Ecco perché Papa Francesco dice:

34. Non avere paura di puntare più in alto, di lasciarti amare e liberare da Dio. Non avere paura di lasciarti guidare dallo Spirito Santo. La santità non ti rende meno umano, perché è l’incontro della tua debolezza con la forza della grazia. In fondo, come diceva León Bloy, nella vita «non c’è che una tristezza, […] quella di non essere santi».[32] (GAUDETE ET EXSULTATE)

49 ".. In qualsiasi caso, come insegnava sant’Agostino, Dio ti invita a fare quello che puoi e «a chiedere quello che non puoi»;[49] o a dire umilmente al Signore: «Dammi quello che comandi e comandami quello che vuoi».[50] (GAUDETE ET EXSULTATE)

San Tommaso diceva che per essere santo bisogna volerlo. La volontà dalla quale è animata la santità dipende dai pregiudizi, il pregiudizio sulla santità dipende da chi ho dato ascolto e da chi ho creduto. Io a chi ho creduto? A Dio o al mondo? Ambedue mi hanno parlato della santità ma io a chi ho creduto? Chi spera in Dio trova la pace, chi si fida del mondo resta deluso.

LIBRO DEI SALMI - Salmo 116 (114-115)

11 (115,2) Ho detto con sgomento: «Ogni uomo è bugiardo».

Ma in questa drasticità c'è una grande verità e c'è un criterio di discernimento spesso sorvolato: ogni volta che ti metti in ascolto di te stesso o del mondo stai ascoltando un bugiardo. Questa frase genera diffidenza nei riguardi di tutti e anche del don che sta parlando e di chi sta scrivendo. E anche nei Santi? Com'è bella la soluzione che san Agostino dà a questa soluzione: per quanto abbiamo di nostro siamo dei mentitori e se vogliamo essere della Verità dobbiamo ricorrere a Dio. Per dono Suo siamo veritieri e per le risorse nostre siamo mentitori. Quanto più ci poniamo in ascolto della Parola di Dio, tanto più diviene vera la nostra parola e la nostra vita. Ecco perché San Agostino consigliava: noi dobbiamo fuggire da noi stessi e correre a Dio, è il Solo Verace. Vuoi sapere quanto una persona è verace? Valuta da chi si lascia ispirare. Se dà stesso, dal mondo o da Dio. San Pietro disse la verità quando disse: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Ma Gesù puntualizzò che questa verità non veniva dal basso ma dall'Alto. La Verità viene da Dio e non dall'uomo. Gesù a Maria Valtorta dice di non cercare la Gloria Terrena ma la Gloria Celeste. La Gloria celeste si ottiene con un capovolgimento dei valori del mondo. Il mondo dice: godete, accumulate, siate superbi, prepotenti e senza cuore, odiate per vincere, mentite per trionfare ed incrudelite nell'imperare. Gesù ci dice: siate continenti, siate senza sete di carne, di odio, di oro, di potere, siate sinceri, umili, onesti, pazienti, misericordiosi, perdonate chi vi offende, pregare per chi vi odia, aiutate chi sta peggio di voi ecc.. non un'atto di amore, anche se minimo, verso chi soffre, non passerà senza ricompensa.

Decidiamoci alla Santità, Dio stesso ci sprona. Spogliamoci dei pregiudizi del mondo ed accogliamo ciò che Dio ci dice.

MEDITAZIONE DI DON SILVESTRO

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