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Il criterio del Giudizio III parte

Don Silvestro spiega i novissimi (Morte, Giudizio, inferno, Paradiso). Nello specifico in questo incontro continua e conclude il suo discorso sul criterio del Giudizio

Abbiamo aperto una grossa questione: quale sarà il criterio del Giudizio? La verità di ogni uomo sul rapporto con Dio rispetto a Dio e rispetto all'uomo. Rispetto al mio rapporto con Dio (in modo diretto) e con il prossimo (indirettamente con Dio). Ma queste due dimensioni sono inseparabili: se la dimensione del nostro rapporto con il prossimo si staccasse da Dio, diventerebbe filantropia e la nostra fede non è filantropia. Se la dimensione verticale prescindesse da quella orizzontale diventerebbe fondamentalismo (senza amore per il prossimo). Sam Francesco di Sales dice: allora ci vedremo stemprati in dolcezza e soavità nei confronti del prossimo quando ammireremo le anime loro nel Sacro Petto di Gesù. Chi mira le anime fuori dal petto di Gesù corre il rischio di non amarLo. Ora il nostro prossimo sta nel cuore di Gesù e lì sta amabilissimo, quando avremo questo amore, l'amore naturale del sangue, delle convenienze, delle simpatie ecc... sarà purificato. Il Santo porta ad amare l'uomo in Dio. Madre Teresa di Calcutta disse ad un seminarista: quante ore preghi ogni giorno? Il ragazzo rimase sorpreso da una simile domanda e provò a difendersi: Madre, da lei mi aspettavo un invito ad amare, alla Carità ed ad amare di più i poveri. Perché mi chiedete quante ore prego? Risposta: figlio mio, senza Dio siamo troppo poveri per aiutare i poveri, ricordati, io sono soltanto una povera donna che prega e pregando Dio mi mette il suo amore nel cuore e così posso amare i poveri. Padre Ildebrando, un cappellano militare, una volta due comandanti disse: c'è il Paradiso e chi ci andrà? Lui che va sempre a Messa e se ne frega dei soldati o io che non vado a Messa ma che tratto bene i soldati? Né lui né tu (risposte il don). A lui manca la gamba destra e a te manca la gamba sinistra. Per camminare ci vogliono le due gambe. Per volare a Dio ci vogliono due ali: la preghiera e la frequentazione dei sacramenti e la carità verso il prossimo (le opere di misericordia spirituale e corporale).

L'amore cristiano ha la caratteristica di essere concreto. Non è un semplice entusiasmo. L'amore cristiano ha sempre la concretezza. Gesù ammoniva i suoi: non coloro che dicono Signore Signore entreranno nel Regno dei Cieli. Il primo criterio di concretezza è amare con le opere e non con le parole (diceva Papa Francesco), le parole se le porta via il vento. Secondo criterio: nell'amore è più importante che ricevere. Quello che ama, dà. Chi non ama, chi è egoista cerca sempre di ricevere e di avere cose, avere vantaggi. Siamo chiamati ad amare coi fatti e con la verità. Che giova se uno dice di avere la fede ma non le opere?

Prima lettera di Giovanni - 3

"...17Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e, vedendo il suo fratello in necessità, gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l’amore di Dio? 18Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità….."

Coi fatti e con la verità siamo chiamati ad amare.

Vangelo secondo Giovanni - 12

"...48Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno..."

Vangelo secondo Giovanni - 15

"..22Se io non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero alcun peccato; ma ora non hanno scusa per il loro peccato. .."

Non credere in Gesù è un peccato

"...24Se non avessi compiuto in mezzo a loro opere che nessun altro ha mai compiuto, non avrebbero alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio…"

Vangelo secondo Luca - 9

"...26Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell’uomo quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi…."

Noi siamo chiamati a Credere in quel Dio ci ha creati e ci amati. Dio si lascia trovare da quelli che lo cercano. Non cercarlo diventa una colpa.

Vangelo secondo Giovanni - 3

"..16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. 19E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. 21Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Se il criterio di giudizio è la Volontà rivelata nei testi sacri, diventa colpa non interessarsi di quanto Dio ha detto all'uomo e a me. D'altronde è evidente che chi rifiuta Dio come suo padre, non può avere come sua eredità il Paradiso. Chi si toglie dalla luce si mette nelle tenebre, chi rifiuta la vita si mette nella morte. La Madonna a Medjugorje usa espressioni fortissime:

Ogni persona adulta è in grado di conoscere Dio. Il peccato del mondo consiste in questo: che non cerca affatto Dio. Per coloro che adesso dicono di non credere in Dio, quanto sarà duro allorché si avvicineranno al trono dell’Altissimo per sentirsi condannare all’inferno”. 3 Febbraio 1984

A distanza di vari giorni, la Madonna dice:

Il peccato del mondo è quello di non interessarsi a Dio. L’uomo è capace di conoscere l’esistenza di Dio. Tutti sono chiamati a cercare Dio e a realizzare ciò che Lui vuole”. 25 Febbraio 1984

Che poi non credere sia un peccato lo afferma Gesù.

Vangelo secondo Giovanni - 16

"..(7Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. 8E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio.)--- 9Riguardo al peccato, perché non credono in me;.." Gesù

Nel Vangelo di Giovanni esiste un solo peccato: non credere in Lui (Gesù/Dio). San Giovanni Battista quando lo indica: ecco l'Agnello di Dio che toglie IL peccato del mondo, cioè non credere in Dio. E lo Spirito Santo ha il compito specifico di persuaderci di questa verità. Da questo dipende il nostro destino eterno: accoglierle la Parola di Dio o meno. Possiamo dire che ci sono solo due categorie di persone che possono essere definite ragionevoli (parafrasando Blais Pascal): quelli che servono Dio con tutto il cuore perché l'hanno conosciuto e quelli che lo cercano con tutto il cuore perché non l'hanno conosciuto. La religione è una cosa tanto grande che è giusto che coloro che non vogliono darsi pena di cercarla, se essa è oscura, ne siano privati. Impegniamoci nella ricerca di Dio e nella sua Verità che è venuto a rivelarci.

Racconto: un'uomo si recò un giorno dal barbiere per tagliarsi i capelli e rifilarsi la barba. Come sempre succede in questi casi si parlava di molteplici cose con i clienti e temi di argomenti della più svariata natura. Poi il barbiere disse: sappia che io non credo all'esistenza di Dio come lei afferma. Ma perché - rispose il cliente. Il barbiere rispose: basta uscire per strada per accorgersi che Dio non esiste, mi dica: se Dio esistesse ci sarebbero tanti malati? Tanti bambini abbandonati? ecc... io non posso pensare che esista un Dio che permetta queste cose. Il cliente decise di non rispondere per evitare la discussione. Appena finito il lavoro, il cliente uscì dal negozio e appena sulla strada incontrò un'uomo con i capelli lunghi e la barba incolta. Apparentemente era da molto tempo che non si tagliava e si vedeva che la sua persona era trasandata e ritornò di corsa nel negozio dicendo: sa cosa le dico? I barbieri non esistono. Come non esistono? (rispose il barbiere) io sono qua e sono un barbiere. No - rispose l'altro - non esistono perché se esistessero non ci sarebbero persone con i capelli e la barba tanto lunga come quell'uomo qua fuori sulla strada. Il barbiere disse: i barbieri esistono, è solo che quelle persone non vengono da me.

Infatti proprio questo è il punto: Dio esiste ma non tutte lo cercano, forse perché ancora non lo conoscono o non credono, o credono ma non si fidano totalmente di Lui. Ecco il motivo di tanta infelicità e miseria.

La prossima volta: noi che abbiamo sempre giustificato i nostri peccati, che cosa potremo dire in quel giorno in giustificazione dei nostri peccati?

CATECHESI DEL DON

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