La condizione dell'uomo creato da Dio nello stato di natura integra (o giustizia originale): i doni naturali, preternaturali e soprannaturali che Dio gli aveva concesso, unitamente al dono della sua Volontà. Lo straordinario tesoro della libertà che Dio ha dato all'uomo, in quanto sua immagine e somiglianza, e l'uso cattivo che ne fecero i progenitori. L'importanza fondamentale di imparare ad usare bene la libertà. La condizione decaduta dell'uomo dopo il peccato: corruzione dei beni naturali, perdita dei doni preternaturali e soprannaturali. Le quattro piaghe lasciate dal peccato originale. La privazione di misura, bellezza e ordine. La morte e le sofferenze fisiche, le malattie, il disordine nei rapporti interpersonali, la ribellione delle altre creature all'uomo disobbediente a Dio. Ciclo di catechesi "dal non senso alla vita di cielo", diciannovesima puntata, Venerdì 21 Maggio 2021
Puntata continuazione della volta scorsa (Cosa è e come è stato fatto l'uomo da Dio )
Noi dobbiamo renderci conto di chi siamo e quali siano le aree problematiche della nostra vita/anima. Adesso abbiamo iniziato a fare uno sguardo di fede. Siamo entrati nella sezione dedicata alla struttra psico-ontologica dell'uomo secondo la descrizione della teologia classica con il moderato apporto di ciò che le discipline moderne ci dicono e anche di ciò che l'osservazione empirica fenomenologica ci consente di acquisire. La volta scorsa ci siamo fermati ricordando che la Creazione di Dio è una realtà perfettissima, una perfezione che ha bisogno custodita e che potrebbe essere in qualche modo violata. Le cose che escono da un'artefice ne portano un'impronta. Un'automobile (esempio), chi se la comprerebbe un'automobile difettosa con i freni? Una macchina è una cosa perfette perchè deve uscire dalla fabbrica senza difetti che ne minino la componente essenziale. Non si possono dare nè ricevere le cose a scatola chiusa, quello che il don ritiene essere il suo dovere è di suscitare riflessioni e provocare domande in modo che il dato rivelato non appaia come una cosa così, perchè molti dati rivelati sono contraddetti con la scusa della pseudo scienza. Poi c'è chi perde la fede o chi si tappa le orecchie e si fida in modo acritico di quell'altra fonte. Ma se una persona motiva, matura e viene confermata nella fede e nella sua ragionevolezza...se un'opera di un'uomo è perfetta, un'opera di Dio come sarà?
La Sacra Scrittura afferma la perfezione della Creazione ma da lì c'è una discesa causata dalla possibilità della libertà. L'uso della libertà di Dio lo fa in modo perfettissimo, noi in quanto enti creati, non può essere perfettissima ed uno dei motivi per i quali le creature angeliche e uomini furono soggetti alla prova era questo. Posso mantenere questa bellezza staccandomi dalla radice? No. Questa deve essere una scelta volontaria. Questo vale anche per la mia e tua vita. Com'era l'uomo uscito da Dio? La sua umanità era perfettissima, aveva delle dotazioni che in teologia si chiamano la giustizia originale o lo stato di natura integra cioè una serie di grazie e di doni che il Signore le aveva dato a noi, non perchè facessero parte della natura dell'essere umano ma come regalo. Un sovrappiù che faceva dell'uomo un piccolo dio in terra. Dio per partecipazione, rivestito di qualità divine.
Il don segue quello scritto da San Tommaso d'Aquindo (d'ora in poi per brevità STA) nella Somma Teologia dove parla del peccato originale e afferma subito che nello stato d'innocenza o stato di natura integra c'erano due grazie fondamentali: la sottomissione della parte inferiore dell'anima a quella superiore (cioè i sensi, passioni ed emozioni sono soggette alla parte superiore - per approfondimenti leggere l'altra catechesi di prima) cioè non si muovono contraria alla ragione nè trascinano la volontà in cose avulse dal bene. Il corpo (secondo) era soggetto all'anima, in tutto e per tutto. E' una cosa importante perchè adesso spesso e volentieri è il corpo che assoggetta l'anima e la porta lontano da Dio. Dentro questo quadro si possono focalizzare una serie di doni di tre specie: i doni naturali, una natura creata in maniera perfetta, il corpo dei progenitori era più bello del nostro, messo meglio, alcune cose che noi ci portiamo dietro - tare, piccole deformità, naso storto, orecchie a sventola ecc...- non c'erano queste cose, poi c'erano i doni pretenaturali (che non fanno della natura umana ma che avrebbero dovuto integrarla): l'immunità dalla concupiscenza, il dono dell'integrità la soggezione della parte inferiore dell'anima a quella superiore e l'assenza della concupiscenza, quella tensione disordinata che porta e trascina l'uomo verso i beni sensibili in maniera disordinata, il non poter morire, la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo (Sapienza capitolo 2° versetto 24). La terza cosa era l'immunità dalle malattie. Gesù o la Madonna, si prendevano qualche malanno? Cosa pensiamo? Lo stato di natura integra prevede l'immunità dalle malattie ed infine la Scienza Infusa. Proporzionata al loro stato effettivo. Cioè scienza sinonimo di conoscenza, nell'uomo la scienza e la conoscenza sono acquisite sputando sangue, ma la scienza infusa vuol dire sapere senza studiare. E' dottrina comune (è generalmente da teologi e dottori) che in Paradiso si capiscono tutte le lingue e non c'è bisogno di studiarle. Abbiamo le spie di queste cose perchè i diavoli negli esorcismi si mettono a parlare in varie lingue, fanno sfoggio nei nostri confronti. IL diavolo non ha studiato ma le sa perchè viene dalla condizione angelica. Poi ci sono due tipi di doni soprannaturali: cioè la grazia santificante (ce l'abbiamo pure noi) e i doni e le virtù. Questo è quello ha conosciuto la dottrina classica. Siccome questo ciclo di catechesi si chiama dal non senso alla vita di Cielo aggiungendo una cosa: Adamo aveva un rapporto con Dio come un'amico, aveva una grandissima unione. A queste cose che devono essere prese per buone (almeno per i cattolici) chi ci crede può aggiungere una rivelazione ulteriore: Adamo aveva il dono della Divina Volontà, significa la dv in Dio è qualcosa di immenso, per noi la volontà è una facoltà - per Dio la volontà non è una facoltà ma un'atto - ed essendo Dio essendo semplice si chiama Atto Unico, Dio mette in atto ciò che è proprio della sua essenza: l'Amore.
Partecipare alla dv significa qualcosa di assolutamente immenso, significa iniziare a vivere il Paradiso sulla terra perchè è tale il tasso d'amore tra Dio e il prossimo e si vive il Cielo sulla Terra. Gesù ha detto che è sua intenzione preparare le persone a ricevere questo dono. Cosa succede con la Redenzione? L'uomo ha perso tutti i doni con il peccato originale. L'anima e il corpo sono peggiorati. Il nostro corpo ed anima sono peggiorati rispetto a prima del peccato, c'è stato un calo. Tutti i doni pretenaturali sono perduti (si muore, ci si ammala, i peccati impuri sono quelli che danno più anime all'inferno - le passioni della libide impazziscono. A volte una persona si trova coinvolto (san Francesco e san Benedetto) senza che uno abbia fatto nulla. La passione della rabbia può impazzire, se perdiamo il controllo, si possono fare dei gesti che non si farebbero in condizioni normali. Si può anche uccidere in preda all'ira. Soffriamo ecc... e la grazia è perdura. La Redenzione ha riconciliato l'Umanità con Dio, tutta quanta la valanga di male scatenata doveva essere riparata. Noi rimaniamo indeboliti, abbiamo perso i doni ma avendo la grazia potremo vivere una vita combattendo e possiamo raggiungere il Paradiso. Qua la vita è diventata una valle di lacrime, non si può passare sulla terra senza prove, tribolazioni, sofferenze ecc...
La ragionevolezza di questa cosa l'abbiamo vista. Si capisce una cosa: c'era una prova, l'uomo doveva volontariamente se scegliere di rimanere nella sua obbedienza, poteva godersi tutte quante queste cose a patto di riconoscere che hanno in Dio l'origine e che solo Lui può custodirle e mantenerle. O no. Se questo non ci fosse noi non saremmo figli di Dio, saremmo programmati, ma se ciò fosse non saremmo liberi e non siamo liberi e quindi non saremmo ad immagine di Dio e quindi non potremmo godere della sua immagina beatifica. Quando tra 100 anni saremmo in Paradiso (esempio) ricordando queste cose, quando vedremo cos'è la visione beatifica, c'è un libretto - il LIBRO DI TENERA AMATA ai confini dello spazio del tempo - scritto da uno scienzato messicano che ebbe la grazia straordinaria di ricevere la visita di un'anima beata che era entrata in Paradiso. Era un credente e aveva pregato più volte di sapere cosa succede. Quello che l'anima può parlare - la gloria accidentale, tutti i beni e diletti di ogni genere che si godono in Cielo. Quest'anima racconta benissimo in maniera esaustiva anche a livello scentifico di cosa accade in Cielo. Se noi non fossimo ad immagine e somiglianza di Dio....gli animali stanno in Paradiso ci sono. Tutto quello che Dio ha creato non può perire, in ogni animale c'è una sfumatura di ciò che Dio è e ha. Ma gli animali non godono della visione beatifica. Quest'anima afferma che in Paradiso noi conosceremo il nostro vero nome che non è quello che ci hanno dato mamma e papà - il nome è ciò che tu sei nella mente di Dio. Il rapporto particolare che dovresti avere con Dio e che tu avrai in Cielo e Lui con te. Teneramata dice che se una persona conoscesse il proprio nome in terra, morirebbe di gioia all'istante. E parla anche degli animali ma non poter godere di Dio, le persone che sono i sacerdoti del Creato hanno il compito - attraverso altre cose - di far godere nel loro piccolo qualcosa della beatitudine che vivono. Quando facciamo le carezze al gatto, il gatto fa le fusa e cioè significa che gode. Quando saremo in Paradiso gli animali godranno di più ma è sempre un godimento di riflesso. Un gatto non ha l'anima e non avendo l'anima non ha libertà e la libertà non può essere vera se provata. Anche se Adamo ha peccato, ma quanta gente è andata in Paradiso. Prova a pensare a non aver mai avuto l'essere - certo che c'è il rischio della dannazione - l'inferno è pieno di gente - capiamo cosa è l'eternità? Quando saremo morti, non finirà mai. Capiamo cosa significhi un'eternità di godimenti sempre nuovi, sempre diversi? Possiamo semplicemente lontanamente immaginarli, è una cosa immensa.
Voi capite quante bombardate in questi tempi sciagurate che stanno prendendo la nostra libertà? Come mai il Signore sta permettendo questa cosa? Non sarà un modo per sensibilizzarci? Noi dobbiamo imparare bene ad usarla...noi non dobbiamo andare come pecorelle dietro al gregge. Le pecorelle di Gesù non sono pecoroni che delegano ad altri il pensare e decidere. Le pecore di Gesù sono miti, umili, mansuete, ecc.. ma non sono babbioni che si accodano alla massa. Uno può dire: eh, ma lo fanno tutti, io lo faccio (dice il don come esempio) dopo aver ascoltato, ponderato, confrontato, averci pregato...ritengo quella cosa buona. Eva sarebbe stata meglio che non ci avesse parlato con il serpente..... il don ritiene che un'emergenza pastorale sia questa: i battezzati non sanno usare la libertà, non sanno più prendere decisioni con una coscienza formata. O vanno dietro al gregge o fanno scelte non ponderate, ad istinto. In maniera completamente irresponsabile ma facendo così si corre verso il burrone della dannazione. Per andare in Paradiso bisogna fissare bene l'obbettivo e cercare di centrarlo, se si vive a casaccio in Paradiso non ci si va. Il peccato originale - il testo della Genesi - ci parla di un peccato complesso: il serpente dice alla donna: diventerete come Dio conoscendo il bene e il male, cioè sganciati, diventa tu la misura in quanto sono, staccati dalla dipendenza, - diventare come Dio. Poi, il pretesto del frutto, il frutto proibito (non è una mela) è qualcosa che ha che fare con i sensi, vuol dire che l'atto in cui è consistito il peccato originale è partito da una tentazione di superbia (diventare come Dio), da un dubbio sull'amore di Dio. Credere a questa cosa è una cosa gravissima, vuol dire che Dio non ti ama e non ti vuole felice ma che è il concorrente della felicità. Dio diventa un rivale. Noi non abbiamo idea di come vivessero i nostri genitori... e ci chiediamo come si faccia a combinare una schiocchezza del genere pur avendo vissuto in intimità con Dio? Poi c'è stata la trasgressione, loro sapevano cosa non dovevano fare. Dietro questo frutto proibito (il don sta studiandoci) c'è qualcosa di profondamente radicato dal punto di vista teologico. Una rappresentazione del peccato originale può aiutare a capire alcune problematiche di oggi. Era qualcosa che aveva a che fare con il piacere sensibile, fanno questa cosa e perdono tutto.
Le quattro piaghe inflitte dal peccato originale ed alimentate dal peccato che facciamo. chi si sente depresso, tristi, la mia vita è un fallimento, come mai? Quali sono le quattro piaghe? L'ignoranza, la ragione non capisce più nulla, rimane nell'oscurità, non sai distinguere il vero dal falso. La Chiesa al buio (nella notte di Pasqua) è la condizione dell'uomo decaduto, si casca per terra, si sta male. Ogni peccato che fai ti rende un pò più ignorante. La seconda: la fragilità, siamo fragili perchè la parte dell'anima sensitiva che tende al bene arduo (che ti fa forte) è impazzita, tu sei fragile e da qui le nostre incostanze, le mancanze di perseveranza, le nostre vulnerabilità, la dipendenza dal giudizio degli altri...dipende dal fatto che siamo fragile. E più peccati fai più fragile diventi. La concupiscenza è impazzita e quindi anzichè tendere ai beni belli, grandi (per esempio i beni spirituali) le persone non hanno la più pallida idea della felicità che portano i beni spirituali. Chi è che sa pregare? Chi prega bene arriva quanto meno a gustare le consolazioni sensibili che il Signore offre nella preghiera. Non le abbiamo mai vissute perchè non ci siamo mai messi in condizioni di poterle vivere, santa Teresa d'Avila (nel castello interiore) dice che nelle ultime fasi della vita mistica (fidanzamento spirituale, Matrimonio Mistico)...non sono cose riservate a cose pochi eletti. Non è che la santità è riservata a pochi eletti. La vocazione alla santità è universale. Se non mi ci metto non farò mai dei progressi, ma quanti tra la possibilità di fare adorazione si vanno a vedere un film (o altro?). Come mai non si va a Messa alla domenica? Si va a rilassarci, si va a prendere dei piaceri sensibili anteposti ad un piacere spirituale e da cosa dipende questo: dalla concupiscenza. Spontaneamente a me e a te non mi verrà voglia di andare a cercare un bene spirituale, un diletto mistico, a me viene di fare una magnata, di vedere un bel film....capiamo bene: alcune di queste cose sono lecite, si possono fare purchè rimangono nel lecito ma sono il bene sommo? La malizia, la volontà perde la sua ordinazione al bene, ma il bene che non vogliamo. Per non vivere un vizio bisogna pregare in ginocchio. Alcune cose sono radicate.
Poi ci sono le tre privazioni: la perdita della misura e dell'ordine, noi non abbiamo la misura delle cose, non abbiamo più il senso della bellezza, oggi c'è il gusto dell'orrido, l'arte contemporanea, com'è che le Chiese del Medioevo sono belle e nelle chiese moderne sono cubi di cemento armato che tutti ignorano? Guardate in giro, tatuaggi da tutte le parti (si capisca bene) e c'è gente che diventa un mostro. Dio è il sommamente bello. E poi l'Ordine. Dove stanno le persone ordinate? Le camere ordinate? Quanto è difficile mantenere uno stile di vita ordinato? La morte e le altre misere corporali. Poi uomini e donne che si scannano tra di loro, animali che ci mangiano, cataclismi naturali ecc... e nonostante queste cose, l'uomo contemporaneo dovrebbe fermarsi specie quando accadono eventi che lo mettono la bocca nella polvere ma l'uomo continua. Le malattie. Dalle stelle alle stalle. Come siamo caduti in basso!
Dietro tutto questo c'è il peccato, certo l'originale è il più grave, ma entriamo nell'ottica, quello che la Chiesa chiama peccato...il peccato è la morte e la tragedia, l'infelicità, la bruttezza, è la corruzione, lo schifo, il marcio ecc...iniziamo ad entrare in quest'ottica.
Da questa situazione se ne esce tanto quanto ne vogliamo: appena appena, poco, medio, moltissimo o alla grande. La libertà c'era prima, adesso e dopo. Nessuno si può prendere cura della tua vita se non te e Dio.
CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
Puntata continuazione della volta scorsa (Cosa è e come è stato fatto l'uomo da Dio )
Noi dobbiamo renderci conto di chi siamo e quali siano le aree problematiche della nostra vita/anima. Adesso abbiamo iniziato a fare uno sguardo di fede. Siamo entrati nella sezione dedicata alla struttra psico-ontologica dell'uomo secondo la descrizione della teologia classica con il moderato apporto di ciò che le discipline moderne ci dicono e anche di ciò che l'osservazione empirica fenomenologica ci consente di acquisire. La volta scorsa ci siamo fermati ricordando che la Creazione di Dio è una realtà perfettissima, una perfezione che ha bisogno custodita e che potrebbe essere in qualche modo violata. Le cose che escono da un'artefice ne portano un'impronta. Un'automobile (esempio), chi se la comprerebbe un'automobile difettosa con i freni? Una macchina è una cosa perfette perchè deve uscire dalla fabbrica senza difetti che ne minino la componente essenziale. Non si possono dare nè ricevere le cose a scatola chiusa, quello che il don ritiene essere il suo dovere è di suscitare riflessioni e provocare domande in modo che il dato rivelato non appaia come una cosa così, perchè molti dati rivelati sono contraddetti con la scusa della pseudo scienza. Poi c'è chi perde la fede o chi si tappa le orecchie e si fida in modo acritico di quell'altra fonte. Ma se una persona motiva, matura e viene confermata nella fede e nella sua ragionevolezza...se un'opera di un'uomo è perfetta, un'opera di Dio come sarà?
La Sacra Scrittura afferma la perfezione della Creazione ma da lì c'è una discesa causata dalla possibilità della libertà. L'uso della libertà di Dio lo fa in modo perfettissimo, noi in quanto enti creati, non può essere perfettissima ed uno dei motivi per i quali le creature angeliche e uomini furono soggetti alla prova era questo. Posso mantenere questa bellezza staccandomi dalla radice? No. Questa deve essere una scelta volontaria. Questo vale anche per la mia e tua vita. Com'era l'uomo uscito da Dio? La sua umanità era perfettissima, aveva delle dotazioni che in teologia si chiamano la giustizia originale o lo stato di natura integra cioè una serie di grazie e di doni che il Signore le aveva dato a noi, non perchè facessero parte della natura dell'essere umano ma come regalo. Un sovrappiù che faceva dell'uomo un piccolo dio in terra. Dio per partecipazione, rivestito di qualità divine.
Il don segue quello scritto da San Tommaso d'Aquindo (d'ora in poi per brevità STA) nella Somma Teologia dove parla del peccato originale e afferma subito che nello stato d'innocenza o stato di natura integra c'erano due grazie fondamentali: la sottomissione della parte inferiore dell'anima a quella superiore (cioè i sensi, passioni ed emozioni sono soggette alla parte superiore - per approfondimenti leggere l'altra catechesi di prima) cioè non si muovono contraria alla ragione nè trascinano la volontà in cose avulse dal bene. Il corpo (secondo) era soggetto all'anima, in tutto e per tutto. E' una cosa importante perchè adesso spesso e volentieri è il corpo che assoggetta l'anima e la porta lontano da Dio. Dentro questo quadro si possono focalizzare una serie di doni di tre specie: i doni naturali, una natura creata in maniera perfetta, il corpo dei progenitori era più bello del nostro, messo meglio, alcune cose che noi ci portiamo dietro - tare, piccole deformità, naso storto, orecchie a sventola ecc...- non c'erano queste cose, poi c'erano i doni pretenaturali (che non fanno della natura umana ma che avrebbero dovuto integrarla): l'immunità dalla concupiscenza, il dono dell'integrità la soggezione della parte inferiore dell'anima a quella superiore e l'assenza della concupiscenza, quella tensione disordinata che porta e trascina l'uomo verso i beni sensibili in maniera disordinata, il non poter morire, la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo (Sapienza capitolo 2° versetto 24). La terza cosa era l'immunità dalle malattie. Gesù o la Madonna, si prendevano qualche malanno? Cosa pensiamo? Lo stato di natura integra prevede l'immunità dalle malattie ed infine la Scienza Infusa. Proporzionata al loro stato effettivo. Cioè scienza sinonimo di conoscenza, nell'uomo la scienza e la conoscenza sono acquisite sputando sangue, ma la scienza infusa vuol dire sapere senza studiare. E' dottrina comune (è generalmente da teologi e dottori) che in Paradiso si capiscono tutte le lingue e non c'è bisogno di studiarle. Abbiamo le spie di queste cose perchè i diavoli negli esorcismi si mettono a parlare in varie lingue, fanno sfoggio nei nostri confronti. IL diavolo non ha studiato ma le sa perchè viene dalla condizione angelica. Poi ci sono due tipi di doni soprannaturali: cioè la grazia santificante (ce l'abbiamo pure noi) e i doni e le virtù. Questo è quello ha conosciuto la dottrina classica. Siccome questo ciclo di catechesi si chiama dal non senso alla vita di Cielo aggiungendo una cosa: Adamo aveva un rapporto con Dio come un'amico, aveva una grandissima unione. A queste cose che devono essere prese per buone (almeno per i cattolici) chi ci crede può aggiungere una rivelazione ulteriore: Adamo aveva il dono della Divina Volontà, significa la dv in Dio è qualcosa di immenso, per noi la volontà è una facoltà - per Dio la volontà non è una facoltà ma un'atto - ed essendo Dio essendo semplice si chiama Atto Unico, Dio mette in atto ciò che è proprio della sua essenza: l'Amore.
Partecipare alla dv significa qualcosa di assolutamente immenso, significa iniziare a vivere il Paradiso sulla terra perchè è tale il tasso d'amore tra Dio e il prossimo e si vive il Cielo sulla Terra. Gesù ha detto che è sua intenzione preparare le persone a ricevere questo dono. Cosa succede con la Redenzione? L'uomo ha perso tutti i doni con il peccato originale. L'anima e il corpo sono peggiorati. Il nostro corpo ed anima sono peggiorati rispetto a prima del peccato, c'è stato un calo. Tutti i doni pretenaturali sono perduti (si muore, ci si ammala, i peccati impuri sono quelli che danno più anime all'inferno - le passioni della libide impazziscono. A volte una persona si trova coinvolto (san Francesco e san Benedetto) senza che uno abbia fatto nulla. La passione della rabbia può impazzire, se perdiamo il controllo, si possono fare dei gesti che non si farebbero in condizioni normali. Si può anche uccidere in preda all'ira. Soffriamo ecc... e la grazia è perdura. La Redenzione ha riconciliato l'Umanità con Dio, tutta quanta la valanga di male scatenata doveva essere riparata. Noi rimaniamo indeboliti, abbiamo perso i doni ma avendo la grazia potremo vivere una vita combattendo e possiamo raggiungere il Paradiso. Qua la vita è diventata una valle di lacrime, non si può passare sulla terra senza prove, tribolazioni, sofferenze ecc...
La ragionevolezza di questa cosa l'abbiamo vista. Si capisce una cosa: c'era una prova, l'uomo doveva volontariamente se scegliere di rimanere nella sua obbedienza, poteva godersi tutte quante queste cose a patto di riconoscere che hanno in Dio l'origine e che solo Lui può custodirle e mantenerle. O no. Se questo non ci fosse noi non saremmo figli di Dio, saremmo programmati, ma se ciò fosse non saremmo liberi e non siamo liberi e quindi non saremmo ad immagine di Dio e quindi non potremmo godere della sua immagina beatifica. Quando tra 100 anni saremmo in Paradiso (esempio) ricordando queste cose, quando vedremo cos'è la visione beatifica, c'è un libretto - il LIBRO DI TENERA AMATA ai confini dello spazio del tempo - scritto da uno scienzato messicano che ebbe la grazia straordinaria di ricevere la visita di un'anima beata che era entrata in Paradiso. Era un credente e aveva pregato più volte di sapere cosa succede. Quello che l'anima può parlare - la gloria accidentale, tutti i beni e diletti di ogni genere che si godono in Cielo. Quest'anima racconta benissimo in maniera esaustiva anche a livello scentifico di cosa accade in Cielo. Se noi non fossimo ad immagine e somiglianza di Dio....gli animali stanno in Paradiso ci sono. Tutto quello che Dio ha creato non può perire, in ogni animale c'è una sfumatura di ciò che Dio è e ha. Ma gli animali non godono della visione beatifica. Quest'anima afferma che in Paradiso noi conosceremo il nostro vero nome che non è quello che ci hanno dato mamma e papà - il nome è ciò che tu sei nella mente di Dio. Il rapporto particolare che dovresti avere con Dio e che tu avrai in Cielo e Lui con te. Teneramata dice che se una persona conoscesse il proprio nome in terra, morirebbe di gioia all'istante. E parla anche degli animali ma non poter godere di Dio, le persone che sono i sacerdoti del Creato hanno il compito - attraverso altre cose - di far godere nel loro piccolo qualcosa della beatitudine che vivono. Quando facciamo le carezze al gatto, il gatto fa le fusa e cioè significa che gode. Quando saremo in Paradiso gli animali godranno di più ma è sempre un godimento di riflesso. Un gatto non ha l'anima e non avendo l'anima non ha libertà e la libertà non può essere vera se provata. Anche se Adamo ha peccato, ma quanta gente è andata in Paradiso. Prova a pensare a non aver mai avuto l'essere - certo che c'è il rischio della dannazione - l'inferno è pieno di gente - capiamo cosa è l'eternità? Quando saremo morti, non finirà mai. Capiamo cosa significhi un'eternità di godimenti sempre nuovi, sempre diversi? Possiamo semplicemente lontanamente immaginarli, è una cosa immensa.
Voi capite quante bombardate in questi tempi sciagurate che stanno prendendo la nostra libertà? Come mai il Signore sta permettendo questa cosa? Non sarà un modo per sensibilizzarci? Noi dobbiamo imparare bene ad usarla...noi non dobbiamo andare come pecorelle dietro al gregge. Le pecorelle di Gesù non sono pecoroni che delegano ad altri il pensare e decidere. Le pecore di Gesù sono miti, umili, mansuete, ecc.. ma non sono babbioni che si accodano alla massa. Uno può dire: eh, ma lo fanno tutti, io lo faccio (dice il don come esempio) dopo aver ascoltato, ponderato, confrontato, averci pregato...ritengo quella cosa buona. Eva sarebbe stata meglio che non ci avesse parlato con il serpente..... il don ritiene che un'emergenza pastorale sia questa: i battezzati non sanno usare la libertà, non sanno più prendere decisioni con una coscienza formata. O vanno dietro al gregge o fanno scelte non ponderate, ad istinto. In maniera completamente irresponsabile ma facendo così si corre verso il burrone della dannazione. Per andare in Paradiso bisogna fissare bene l'obbettivo e cercare di centrarlo, se si vive a casaccio in Paradiso non ci si va. Il peccato originale - il testo della Genesi - ci parla di un peccato complesso: il serpente dice alla donna: diventerete come Dio conoscendo il bene e il male, cioè sganciati, diventa tu la misura in quanto sono, staccati dalla dipendenza, - diventare come Dio. Poi, il pretesto del frutto, il frutto proibito (non è una mela) è qualcosa che ha che fare con i sensi, vuol dire che l'atto in cui è consistito il peccato originale è partito da una tentazione di superbia (diventare come Dio), da un dubbio sull'amore di Dio. Credere a questa cosa è una cosa gravissima, vuol dire che Dio non ti ama e non ti vuole felice ma che è il concorrente della felicità. Dio diventa un rivale. Noi non abbiamo idea di come vivessero i nostri genitori... e ci chiediamo come si faccia a combinare una schiocchezza del genere pur avendo vissuto in intimità con Dio? Poi c'è stata la trasgressione, loro sapevano cosa non dovevano fare. Dietro questo frutto proibito (il don sta studiandoci) c'è qualcosa di profondamente radicato dal punto di vista teologico. Una rappresentazione del peccato originale può aiutare a capire alcune problematiche di oggi. Era qualcosa che aveva a che fare con il piacere sensibile, fanno questa cosa e perdono tutto.
Le quattro piaghe inflitte dal peccato originale ed alimentate dal peccato che facciamo. chi si sente depresso, tristi, la mia vita è un fallimento, come mai? Quali sono le quattro piaghe? L'ignoranza, la ragione non capisce più nulla, rimane nell'oscurità, non sai distinguere il vero dal falso. La Chiesa al buio (nella notte di Pasqua) è la condizione dell'uomo decaduto, si casca per terra, si sta male. Ogni peccato che fai ti rende un pò più ignorante. La seconda: la fragilità, siamo fragili perchè la parte dell'anima sensitiva che tende al bene arduo (che ti fa forte) è impazzita, tu sei fragile e da qui le nostre incostanze, le mancanze di perseveranza, le nostre vulnerabilità, la dipendenza dal giudizio degli altri...dipende dal fatto che siamo fragile. E più peccati fai più fragile diventi. La concupiscenza è impazzita e quindi anzichè tendere ai beni belli, grandi (per esempio i beni spirituali) le persone non hanno la più pallida idea della felicità che portano i beni spirituali. Chi è che sa pregare? Chi prega bene arriva quanto meno a gustare le consolazioni sensibili che il Signore offre nella preghiera. Non le abbiamo mai vissute perchè non ci siamo mai messi in condizioni di poterle vivere, santa Teresa d'Avila (nel castello interiore) dice che nelle ultime fasi della vita mistica (fidanzamento spirituale, Matrimonio Mistico)...non sono cose riservate a cose pochi eletti. Non è che la santità è riservata a pochi eletti. La vocazione alla santità è universale. Se non mi ci metto non farò mai dei progressi, ma quanti tra la possibilità di fare adorazione si vanno a vedere un film (o altro?). Come mai non si va a Messa alla domenica? Si va a rilassarci, si va a prendere dei piaceri sensibili anteposti ad un piacere spirituale e da cosa dipende questo: dalla concupiscenza. Spontaneamente a me e a te non mi verrà voglia di andare a cercare un bene spirituale, un diletto mistico, a me viene di fare una magnata, di vedere un bel film....capiamo bene: alcune di queste cose sono lecite, si possono fare purchè rimangono nel lecito ma sono il bene sommo? La malizia, la volontà perde la sua ordinazione al bene, ma il bene che non vogliamo. Per non vivere un vizio bisogna pregare in ginocchio. Alcune cose sono radicate.
Poi ci sono le tre privazioni: la perdita della misura e dell'ordine, noi non abbiamo la misura delle cose, non abbiamo più il senso della bellezza, oggi c'è il gusto dell'orrido, l'arte contemporanea, com'è che le Chiese del Medioevo sono belle e nelle chiese moderne sono cubi di cemento armato che tutti ignorano? Guardate in giro, tatuaggi da tutte le parti (si capisca bene) e c'è gente che diventa un mostro. Dio è il sommamente bello. E poi l'Ordine. Dove stanno le persone ordinate? Le camere ordinate? Quanto è difficile mantenere uno stile di vita ordinato? La morte e le altre misere corporali. Poi uomini e donne che si scannano tra di loro, animali che ci mangiano, cataclismi naturali ecc... e nonostante queste cose, l'uomo contemporaneo dovrebbe fermarsi specie quando accadono eventi che lo mettono la bocca nella polvere ma l'uomo continua. Le malattie. Dalle stelle alle stalle. Come siamo caduti in basso!
Dietro tutto questo c'è il peccato, certo l'originale è il più grave, ma entriamo nell'ottica, quello che la Chiesa chiama peccato...il peccato è la morte e la tragedia, l'infelicità, la bruttezza, è la corruzione, lo schifo, il marcio ecc...iniziamo ad entrare in quest'ottica.
Da questa situazione se ne esce tanto quanto ne vogliamo: appena appena, poco, medio, moltissimo o alla grande. La libertà c'era prima, adesso e dopo. Nessuno si può prendere cura della tua vita se non te e Dio.
CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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