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Il segreto di san Giuseppe: l'amore a Gesù e Maria

San Giuseppe e la famiglia di Nazareth. I tre Cuori perfettamente uniti tra di loro. Il grande segreto della straordinaria santità di san Giuseppe: un amore totale a Gesù e Maria. La sua vita completamente dedita al servizio di Dio. Ciclo di catechesi San Giuseppe il più santo dei santi", quinta puntata, Mercoledì 2 Marzo 2022

La fonte di queste meditazioni le potete trovare sul pdf reperibile on-line, l'autore è ÁNGEL PEÑA O.A.R.

In un'apparizione privata ad Itapiranga, san Giuseppe avrebbe chiesto il primo mercoledì del mese come per la Madonna c'è il primo sabato del Mese e per Gesù c'è il primo venerdì del mese. Usiamo il sacro manto per Marzo per ottenere delle grazie.

La volta scorsa (qua il link) abbiamo visto la paternità di san Giuseppe, oggi vediamo un pò la realtà della Sacra Famiglia considerata nell'insieme. Oggi ci sarebbe da essere tristi nel vedere la situazione della famiglia, siamo fiduciosi nell'intervento del Signore ma qua stanno distruggendo tutto e quelle che nascono sono fragili data la facilità con la quale si può distruggere una famiglia, molte di esse sono destinate al crollo e un parroco vede sempre abbastanza al vivo tante cose: convivenze, famiglie rifatte sulla base di matrimoni falliti ecc... però tutto questo è destinato a cedere il passo all'era meravigliosa che si prepara e che nascerà da queste macerie. Non dobbiamo mai dimenticare che la domenica di Pasqua è nata da un'opera di massacro impressionante del corpo di Cristo, sicuramente in questo tempo la Chiesa sta vivendo in sè, esattamente quello che Gesù ha vissuto nella Passione. Il venerdì santo Gesù era irriconoscibile per quanto grande è stata l'opera del peccato ma tutto questo è stato necessario per la nostra salvezza. Viviamo questi problemi e situazioni difficili che ci sono in giro senza perdere l'orizzonte della fede. Se guardiamo le cose con sguardo umano cadiamo nella disperazione e come non è stato possibile, tanti santi che vedevano la Passione di Gesù chiedevano di salvare Gesù ma senza la Passione saremmo tutti perduti. La Chiesa è il corpo mistico di Gesù ed è inevitibila che passi per la passione, perchè tutto il marcio, sporco e il brutto ecc.... questo dev'essere purificato con il crogiulo del dolore. Anche la dissoluzione della famiglia e il fatto che il sacramento del matrimonio sia calpestato o disprezzato ecc... queste cose fino a 70/80 anni fa nei paesi evangelizzati non si erano viste.

"La Sacra Famiglia fu la famiglia perfetta, in cui regnava amore, unione, comprensione e dove Dio era presente nella persona di Gesù. È sempre stato detto che per formare un autentico matrimonio occorrono tre componenti: lo sposo, la sposa, e Dio. Se manca Dio, il matrimonio non potrà essere felice, poiché gli mancherà l’amore di Dio che è indispensabile per la felicità cognugale. Nella Sacra Famiglia Gesù era il centro della vita di Giuseppe e di Maria. Tutta la loro esistenza era dedicata a servirlo, amarlo, e a renderlo felice. Che bello, se tutti i genitori di famiglia facessero la stessa cosa!..."

Siamo convinti che occorre Dio per avere un bel matrimonio? Dio non c'è se non c'è un sacramento del Matrimonio e questo dev'essere chiaro, non ci sono unioni dove Dio ci possa essere dove non c'è il sacramento del matrimonio. Ma anche se ci fosse ci sono unioni dove il sacramento viene celebrato con superficialità, tanto che la Chiesa è più bella o suggestiva, che Dio stia nella famiglia è una scelta dei coniugi, spendere la vita ad amare e servire Dio. A che serve sposarsi? E' un'altro modo di servire, amare e rendere felice Gesù, attraverso la collaborazione al dono della vita e all'edificazione dei cristiani, gli sposi hanno questo nobile compito: non fanno figli solo per questo mondo ma dovrebbe diventare anche un cittadino del Cielo. Se le famiglie facessero il loro lavoro, le parrocchie sarebbero sgravate da una grossa parte del lavoro. Il catechismo non ti fa venire la fede che non hai e se la fede ce l'hai serve a poco, e sarebbero i genitori a trasmettere la fede.

"...Ma oltre ad essere una famiglia unita e felice, la Sacra Famiglia era il centro della storia del mondo. Aveva una missione cosmica e universale. Da essa dipendeva il futuro dell’umanità. Perciò la figura di san Giuseppe è imprescindibile in questa visione a livello universale. La sua partecipazione al mistero dell’Incarnazione lo colloca, insieme a Maria, al centro della storia umana. Per questo, san Giuseppe non può essere un uomo qualsiasi o un santo qualsiasi, poiché per compiere bene la sua missione Dio gli concesse le grazie di cui aveva bisogno...."

San Tommaso d'Aquino spiega bene che quando Dio ti chiama ad una missione, ti attrezza con le grazie necessarie per compiere la missione e per quanto sta in Dio ti viene data l'attrezzatura completa. Devi formare una famiglia? Attraverso il sacramento del matrimonio, Dio ti dà tutte quante le grazie per vivere quello che prometti. Io accolgo te e con la grazia di Dio prometto di esserti fedele sempre ecc... e prima di questo hanno promesso di accogliere i figli che Dio ha deciso di darli. Devi diventare un prete? Avrai le grazie per diventare un prete ecc... e anche per le altre vocazioni? La stessa cosa. Sei un fondatore di un'ordine religioso, o capo di stato? Dio dà sempre tutte le grazie di cui tu hai bisogno. San Giuseppe per fare lo sposo di Maria e il padre adottivo di Gesù, quante grazie ha avuto? Di quale attrezzatura l'ha dotato la Santissima Trinità per adempiere questa missione?

"...Aveva bisogno di forze fisiche per prendersi cura della sua famiglia e procurare il sostentamento con il lavoro di ogni giorno. Alcuni santi come la beata Anna Caterina Emmerick, dicono che quando si sposò aveva 30 anni. La cosa certa è che possedeva in pienezza le forze umane e la maturità sufficiente per far fronte a tutte le sue responsabilità....."

La leggenda che san Giuseppe era anziano è una leggenda messa in giro dai vangeli apocrifi e giustificata in maniera grossolana. San Giuseppe era un bell'uomo e in ottima forma e salute - anche Maria Valtorta dice che era giovane - capace di lavorare alacremente capace di contribuire al sostentamento materiale. La cosa certa è che possedeva in pienezza le forze umane e aveva una maturità sufficente. Le nostre generazioni sono delle generazioni di irresponsabili, di persone non capaci di assumersi responsabilità e conseguenze. Una delle caratteristiche delle convivenze - a prescindere dalla dimensione morale - è che il Matrimonio comporta una scelta definitiva e la responsabilità di essere fedeli, la libera convivenza invece ognuno a casa sua come se nulla fosse (se va male). Questo modo di procedere è da irresponsabili specie nei confronti dei figli che hanno il diritto di crescere con dei genitori e un'ambiente stabile. Il don è addolorato per come possono venire su ragazzini e ragazzine cresciuti in questo clima di precarietà. La psiche fragile di una creatura come crescerà?

"...Prima del matrimonio con Maria, Giuseppe era un uomo giusto, come dice il Vangelo (Mt 1, 19). Forse era un uomo santo, ma dopo il matrimonio con Maria, iniziò la sua corsa inarrestabile verso la santità. Il contatto quotidiano con Gesù e Maria lo fece giungere ad altezze mai da lui prefigurate e che solo Dio può dare a chi gli consegna totalmente la propria vita per servirlo. Mai uomo alcuno potrà raggiungere Giuseppe in santità, perché nessuno ha mai potuto amare quanto lui i suoi due grandi amori: Gesù e Maria. Per questo affermiamo con assoluta sicurezza che Giuseppe è il più santo dei santi..."

Un giusto nella Bibbia vuol dire che una persona è timorata di Dio, cresce nell'osservanza della sua legge. Forse era un'uomo santo, e molto probabilmente lo era, consiglio del don di leggere la vita di san Giuseppe di suor Cecilia Baji - una mistica che ha scritto tre opere bellissime - si capisce che Dio non affida missioni al primo che capita e la persona corrisponde alla chiamata. San Giuseppe era già purissimo e castissimo, ma il contatto con la Madonna lo ha fatto ulteriormente verso vette straordinarie.

"...Mai uomo alcuno potrà raggiungere Giuseppe in santità, perché nessuno ha mai potuto amare quanto lui i suoi due grandi amori: Gesù e Maria. Per questo affermiamo con assoluta sicurezza che Giuseppe è il più santo dei santi..."

San Giuseppe è diventato tale perchè ha dato totalmente la vita a Dio per servirlo. E' una scelta nostra e personale. Quando inizia il tempo di Quaresima, se noi decidiamo il santo viaggio verso la santità; ma la santità non esiste senza la decisione personale e della consegna a Dio per servirlo che è il motivo per cui siamo stati creati. Per prima cosa conosciamo Dio e dopo lo servirò. Secondo il don, san Giuseppe è stato sfiorato dal peccato originale per un'istante e poi gli è stato tolto. Perchè se san Giovanni Battista è stato liberato da esso mentre era ancora nel grembo della mamma, ed era il Precursore, san Giuseppe è il più grande nel regno dei Cieli, non può essere stato troppo tempo sotto il peccato originale. Ecco perchè oggi la situazione si è imbruttita. I vescovi hanno proibito di battezzare i bambini negli ospedali. Ma se Gesù è andato a liberare san Giovanni Battista dal peccato originale mentre era ancora nel grembo della mamma, che bisogno c'era? Prima che uscisse fuori dal grembo materno, meno ci sta il peccato originale meglio è. Non si possono portare i bambini a 3/4 o 7 mesi...altro segno di decadenza, non possiamo diventare santi se stiamo al contatto con il peccato. San Giuseppe era innamorato di Gesù e di Maria. L'Eucarestia e il Rosario, il colloquio con la Madonna, con entrambi, ricordiamo il sogno di don Bosco: la Nave Chiesa sballottata dal mare in tempesta e bersagliata dai nemici, sorgono due colonne: l'Eucarestia e l'altra l'Ausiliatrice. La Santissima Trinità, fino a quando siamo in questo mondo, Gesù e Maria sono prossimi a noi. Questi due sono il segreto della santificazione e si diventa santi nella misura in cui gli si ama. San Giuseppe è stato l'innamorato della Madonna, non arriveremo ai suoi liveli, però tutti possiamo imitarlo e noi ci avvicineremo alla santità nella misura in cui ci avvicineremo a Maria. Negli scritti di Maria Valtorta c'è una scenetta di quando la Sacra Famiglia stava in Egitto e si vede una pecorella di legno fatto da san Giuseppe per Gesù.

"..È bello pensare a Maria e a Giuseppe verso l’imbrunire, dopo un giorno di lavoro o di sabato, giorno di riposo, uniti in preghiera, mano nella mano o parlando di Gesù, che era il fulcro delle loro vite. Immaginiamo Giuseppe mentre costruisce qualche giocattolo di legno per Gesù Bambino. Con quanto affetto lo avrà fatto! E suo figlio mentre manifesta tutto il suo amore con baci e abbracci a quei genitori felici. Sicuramente non mancarono giorni difficili, quando non c’era lavoro e il denaro non era sufficiente per comprare cibo. Quanto avranno sofferto Giuseppe e Maria per non poter dare a Gesù tutto ciò che desideravano! Ma avranno sofferto in silenzio e offerto tutto con amore ed entusiasmo poiché avevano Gesù con loro...." Gesù

Lo dice negli scritti della Venerabile Santa Maria d'Agreda.

"...Secondo la tradizione, san Giuseppe era falegname. Così racconta san Giustino, che proveniva dalla Palestina, ne Il dialogo con Trifone del II secolo. Dice: Quando Gesù arrivò al fiume Giordano, lo credevano figlio di Giuseppe il falegname e non appariva per ciò che era, poiché veniva considerato anch’egli un falegname. In effetti, durante la sua permanenza tra gli uomini, esercitò un mestiere, costruì carri e gioghi, dando così esempio di giustizia e laboriosità..."

Immagiamoci che qualcuno sul pianeta Terra ha avuto la sorte di andarsi a comprare un giogo alla bottega di san Giuseppe e quando Gesù era grandicello può darsi che l'ha fatto anche lui. Un tavolo fatto da Gesù....o anche da san Giuseppe, ci piacerebbe averlo?

"..San Cirillo da Gerusalemme afferma che ai suoi tempi (IV secolo), ancora si mostrava ai visitatori della città un pezzo di legno a forma di tegola, lavorata da Giuseppe e da Gesù...."

"..Quando Gesù iniziò la sua vita pubblica, ormai non si parlava più di Giuseppe, che sembra fosse già deceduto, poiché non assistette alle nozze di Cana. Lo stesso evangelista Marco, quando parla di Gesù, lo nomina come figlio di Maria, in quanto lei sicuramente era già vedova; altrimenti l’avrebbero chiamato figlio di Giuseppe e di Maria. La gente di Nazaret, parlando di Gesù dice: Non è forse il falegname, il figlio di Maria? (Mc 6, 3)...."

San Giuseppe è il patrono della buona morte perchè ha avuto la grazia di morire tra le braccia di Gesù e di Maria come dovrebbe essere la morte di tutti. Ogni volta che recitiamo l'Ave Maria recitiamo 2 volte Maria e 1 volta il nome di Gesù. Se si muore così, siamo a posto.

"..La Sacra Famiglia era talmente unita da essere tre in uno. Qualcuno li ha chiamati trinità in terra. I tre Cuori erano uno solo. Io me li immagino così: Un grande cuore, il Cuore divino di Gesù e all’interno di esso il Cuore immacolato di Maria; e dentro quest’ultimo il castissimo Cuore di Giuseppe. Tre cuori in UNO. Perché? Perché il migliore mezzo per arrivare a Maria è Giuseppe e il miglior mezzo per arrivare a Gesù è Maria. Il cammino più veloce per giungere a Gesù è attraverso Giuseppe e Maria: Giuseppe, Maria e Gesù...."

Tre Cuori ma anche Un solo cuore. Il cuore di san Giuseppe che ha marchiato al centro il dietro della Medaglia Miracolosa (Itapiranga).

"..Dice san Giovanni Eudes: Dopo Dio, san Giuseppe occupa il primo posto nel Cuore di Maria, perché Essa è tutta di Giuseppe come la sposa è dello sposo, così il Cuore di Maria è di Giuseppe. D’altra parte è chiaro che Gesù forma un solo Cuore con Maria e siccome Maria è un solo Cuore con Giuseppe, risulta che Giuseppe possiede un solo Cuore con Gesù e con Maria...."

"..San Leonardo da Porto Maurizio (deceduto 1751) dice: La scala che conduce in cielo ha tre gradini, Gesù, Maria e Giuseppe. Le vostre preghiere vengono affidate in primo luogo a san Giuseppe, questi le consegna a Maria che le offre a Gesù. Scendendo, le risposte passano da Gesù a Maria e Maria le offre a Giuseppe. Gesù fa tutto per Maria, perché è suo figlio. E Giuseppe ottiene tutto perché è sposo di Maria e padre di Gesù. Consacriamoci ai tre Cuori e viviamo dentro loro per essere ben protetti e difesi da ogni avversità."

Potremmo consacrarci al cuore di San Giuseppe, ad Itapiranga è stato consegnato lo scapolare di san Giuseppe, non si può indossarlo senza aver fatto prima il sacro manto e senza aver prima consegnato ed affidato la propria vita a San Giuseppe. Erano tre cuori in uno. Il grande messaggio che ci lascia san Giuseppe è: tutto il segreto della nostra santità dipende dall'unione con Gesù e Maria. In questo san Giuseppe è esempio, guida ed aiuto, è Lui che ci insegna questo segreto che è la quintessenza della santità: fare quello che ha fatto lui e vivere quello che ha vissuto lui, ci porta verso una grande santità.

CICLO DI CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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